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questo continuare a cercarsi

 dove l’altro smette.

Una connessione spontanea

Senza alcuna richiesta

 

 

 

Sensibilità tenerezza ardore

sono collegate al cuore

Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi del 01/07/2015

 

Comunicato

Post n°3737 pubblicato il 01 Luglio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da "Facebook"


COMUNICATO DI FERDINANDO IMPOSIMATO

Oggi 1 luglio presenterò alla Camera petizione ex art 50 Costituzione per chiedere attuazione immediata sentenza Corte Giustizia del 26 novembre a favore docenti precari e, in base art 72 comma 4 Costituzione, procedura normale per l' esame e la discussione della legge sulla buona scuola e non fiducia incostituzionale. Alla petizione hanno aderito finora avvocato Michele Bonetti, prof Valeria Bruccola, prof Francesco Greco ed altri che ancora non hanno avuto testo finale della petizione. Ringrazio vivamente tutti gli intellettuali , i docenti e i cittadini comuni che hanno aderito al manifesto 24 aprile 2015, i cui nomi prestigiosi pubblicherò se da loro autorizzato. L'on Laura Boldrini non potrà ricevermi

 
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DDL

Post n°3736 pubblicato il 01 Luglio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: DDL

Da "La Tecnica della Scuola"

 

DdL, la resa dei partiti d'opposizione: il testo è blindato

Alessandro Giuliani

Silvia Chimienti (M5S): lasciamo agli atti un sentimento di amarezza, perchè alla fine il Parlamento ha approvato negli stessi tempi previsti per un decreto legge, 60 giorni. Annalisa Pannarale (Sel): presenteremo solo gli emendamenti di merito necessari a segnalare le enormi criticità di questo provvedimento.

E' prevista per giovedì 2 luglio di prima mattina, alle 8.30, l'ammissibilità degli emendamenti al disegno di legge di riforma della scuola. Se il Partito Democratico ha annunciato di non voler presentare proposte di modifica, le opposizioni presenteranno tutti gli emendamenti possibili. Ma in loro serpeggia già un sentimento di resa, per l'approvazione ormai scontata del provvedimento di riforma.

Parlando degli emendamenti al DdL 1934, Silvia Chimienti (M5S), ha detto che "ne presenteremo 40 perché è il numero che ci hanno concesso, ma sappiamo che il testo è blindato. Lasciamo agli atti un sentimento di amarezza. Alla fine il Parlamento ha approvato negli stessi tempi previsti per un decreto legge, 60 giorni, un ddl impopolare".

 Sulla stessa lunghessa d'onda si pongono i parlamentari di Sel, che anche annunciato di voler rinunciare alla discussione "di merito": "ci dobbiamo confrontare con tempi ristretti - ha detto l'on. Annalisa Pannarale - ma faremo una valutazione e presenteremo gli emendamenti di merito necessari a segnalare le enormi criticità di questo provvedimento" di riforma della scuola.

 

 
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DDL

Post n°3735 pubblicato il 01 Luglio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: DDL

"Da "OrizzonteScuola"


DDL riforma scuola. Gessetti rotti: "tutti in piazza il 7 luglio". Puglisi contestata a festa Pd a Bologna

di redazione


Il mondo della scuola non placa la sua rabbia. I sindacati e movimenti hanno organizzato una manifestazione per giorno 7 luglio a montecitorio.

La senatrice Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd nazionale, è stata contestata ieri sera da una ventina di manifestanti ad una Festa dell'Unità a Bologna.

La parlamentare, giunta alla festa del Pd Porto al parco Nicholas Green, nei pressi della Certosa, per partecipare ad un dibattito su 'La Buona Scuola: le nuove opportunità', è stata accolta con slogan e striscioni, poi contestata anche durante il suo intervento.

Il mondo della scuola non ha accolto di buon grado l'approvazione del DDL in Senato tramite la fiducia.

Ricordiamo che giorno 7 luglio il provvedimento sarà definitivamente approvato dal Parlamento, si attende il secondo passaggio alla Camera. Per la stessa giornata i sindacati hanno organizzato una manifestazione a Piazza Montecitorio "per gridare NO alla riforma".

Contemporaneamente, anche i "Gessetti rotti" hanno organizzato un evento, raggiungibile a questo indirizzo FaceBook, davanti a Piazza Montecitorio. Questo il messaggio che vi accoglierà: "Se non riusciamo a fermare l'approvazione della legge che la votino mentre noi protestiamo duramente contro."

 

 
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BUONA UNIVERSITA'

Post n°3734 pubblicato il 01 Luglio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da "ItaliaOggi"


Ora tocca alla Buona università

Grandi manovre per la riforma, in calendario per ottobre. Incognita voto anticipato. Atenei trasformati in fondazioni, si apre al Jobs act


Alessandra Ricciardi

Dopo aver (quasi) portato a casa la riforma della scuola, tra Palazzo Chigi e viale Trastevere stanno iniziando le grandi manovre per la riforma dell'università. Visto il protrarsi dei tempi di approvazione della Buona scuola, che la prossima settimana sarà licenziata dalla camera, ormai però si andrà a dopo l'estate, probabilmente a ottobre.

Un primo incontro tra il ministro dell'istruzione e università, Stefania Giannini, le parlamentari renziane Rosa Maria Di Giorgi, Manuela Ghizzoni e Francesca Puglisi, che ha anche l'incarico di responsabile del settore nella segreteria del Pd, con i rettori si è già tenuto lo scorso febbraio. Poi il tormentone della scuola ha messo tutto a tacere. Ora l'intenzione è di riprendere in mano il dossier, per presentarlo al premier, Matteo Renzi, a settembre.

Tra i capitoli più scottanti, la trasformazione delle università in fondazioni, operazione che consentirebbe di uscire dal perimetro del diritto di lavoro pubblico consentendo così la piena applicazione del Jobs act a ricercatori e docenti. E poi una riforma della governance degli atenei, per rendere più snello e meno burocratico il sistema di gestione. Per non parlare delle forti differenze territoriali, dei problemi della qualità dell'offerta formativa, dell'orientamento degli studenti e del collegamento con il mondo scolastico prima e quello del lavoro dopo. L'ultimo report del Miur rileva che gli iscritti continuano a calare e che dopo il primo anno di iscrizione solo il 75% degli studenti conferma la scelta fatta. Un dato che la dice lunga sulla qualità media delle università. Insomma, dal reclutamento dei docenti alla programmazione dei corsi di laurea, il lavoro da fare è ciclopico.

Il premier, secondo i rumors raccolti da ItaliaOggi, non ha ancora dato direttive sulla portata della riforma che vuole mettere in campo, piccoli aggiustamenti o invece una riscrittura complessiva del sistema che conta una delle lobby più forti nel paese e anche in parlamento. Ieri, intervenendo all'assemblea del Consiglio Universitario Nazionale, il sottosegretario all'istruzione, Davide Faraone, diceva: «Non servono grandi riforme, ma molte cose possono essere migliorate. Serve un piano d'investimenti, lo sappiamo, ma serve anche un atto di coraggio da parte del mondo universitario stesso per fare proposte che volino alto. Il panorama universitario italiano è molto vario, diverso per funzioni ed esiti a seconda dei contesti e delle storie», analizzava Faraone, «necessario da una parte favorire quegli atenei che possono competere a livello internazionale, per dare ali al sistema paese nella sfida globale che si gioca sulla qualità dell'innovazione e sulla conoscenza, dall'altra supportare gli altri che sembrano più indietro in alcuni ambiti ma svolgono una fondamentale funzione sociale... Oggi iniziamo un percorso e uno scambio comune periodico, entrando nel merito delle singole questioni con coraggio, determinazione e chiarezza».

L'iter che dovrà portare al disegno di legge prevede una consultazione, alla stregua di quanto avvenuto con la Buona scuola, a partire dagli organismi rappresentativi delle università.

Ma che si tratti di una piccola o grande riforma è presto per dirlo. Saranno probabilmente decisive le vicende politiche ed economiche d'autunno, tra legge di stabilità e riforma costituzionale si capirà se il governo ha davanti un anno o due di legislatura. Nel caso in cui si dovessero concretizzare le condizioni per andare al voto nella seconda metà del 2016, mettere mano in modo radicale all'università sarebbe un masochistico bagno di sangue.


 

 
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SCUOLA

Post n°3733 pubblicato il 01 Luglio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Scuola

Da “Il Sole 24 Ore”


Scuola, verso ok rapido alla Camera


Oggi gli emendamenti ma ogni gruppo potrà presentarne 40; Ddl il 7 luglio in aula


La "buona scuola" è sempre più vicina a diventare legge. Il ddl con la riforma dell'istruzione ha iniziato ieri il suo iter alla Camera ed è atteso martedì 7 luglio in aula. Una scadenza che la maggioranza farà di tutto per rispettare, come ha assicurato la relatrice Maria Coscia (Pd): «Siamo pronti a lavorare anche nel fme settimana se si renderà necessario, per oggi (ieri, ndr), dipenderà dal numero di interventi della discussione generale, ma non è prevista una seduta notturna». Il terzo giro parlamentare del provvedimento che sblocca 100mila assunzioni di precari, rafforza l'alternanza scuola-lavoro, introduce una prima tranche di merito nella retribuzione degli insegnanti e rafforza (poco) il ruolo del preside si annuncia rapido. La conferenza dei capigruppo ha fissato per oggi alle 14 il termine per la presentazione degli emendamenti in commissione Istruzione a Montecitorio. Ma il rischio che si verifichi una pioggia torrenziale di proposte di modifica sembra scongiurato visto che ogni gruppo potrà discuterne almassimo4o.Unasceltastigmatizzata dall'opposizione. Il Movimento 5 Stelle ha parlato di «ultimo atto della messinscena sulla riforma della scuola farsa». Tornando all'iter, domani inizierà la valutazione di ammissibilità degli emendamenti, dai commi 1 al 104, che riprenderà nel pomeriggio terminati i lavori d'aula. E sempre domani dovrebbero cominciare le prime votazioni. Ma il testo si annuncia blindato. A confermarlo è stata la stessa Coscia: «Alla Camera abbiamo apportato, tenendo conto delle critiche anche aspre ricevute e delle audizioni, notevoli miglioramenti al testo, il Senato ha proseguito positivamente su questa strada». Niente fiducia all'orizzonte, dunque. Almeno per ora.

 

 
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RIFORMA

Post n°3732 pubblicato il 01 Luglio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Riforma

Da "Il Fatto Quotidiano"


Riforma scuola, i profili di incostituzionalità nel ddl ‘Buona Scuola’


Porre la fiducia da parte del governo sulla riforma della scuola ha significato non consentire al Parlamento ed alle opposizioni di svolgere su temi centrali della vita civile del Paese, attinenti alla tutela di diritti fondamentali, il ruolo e la funzione che la Costituzione riconosce loro


Alberto Lucarelli

Ordinario di Diritto Costituzionale Università di Napoli Federico II - Dipartimento di Giurisprudenza

Porre la fiducia da parte del governo sulla riforma della scuola ha significato non consentire al Parlamento ed alle opposizioni di svolgere su temi centrali della vita civile del Paese, attinenti alla tutela di diritti fondamentali, il ruolo e la funzione che la Costituzione riconosce loro. Infatti, il provvedimento prevede scelte di discrezionalità legislativa destinate a ripercuotersi sui diritti di una pluralità di soggetti, ed in senso più ampio su una struttura organizzativa fondativa del nostro Stato sociale.

Bisogna dare al Parlamento ed alle opposizioni il diritto di svolgere il proprio ruolo, costituzionalmente garantito, ed in particolare di esprimersi su una serie di questioni di dubbia costituzionalità.

1. L’alternanza scuola-lavoro ed il conseguente vulnus del diritto allo studio

In contrasto con il diritto allo studio sembra porsi la parte relativa all’alternanza scuola-lavoro. Il riferimento, in particolare è all’obbligo (e non alla mera possibilità) di ‘esperienza lavorativa’ per almeno 400 ore (nel secondo biennio e nell’ultimo anno negli istituti tecnici e professionali) e 200 (nel triennio nei licei). Si dubita della compatibilità di una tale imposizione con il diritto di ‘solo’ studio e col diritto ad una valutazione che tenga conto esclusivamente del proprio percorso scolastico: viceversa, l’inclusione delle esperienze extrascolastiche nel curriculum dello studente le rende valutabili in sede di esame di Stato.

Sarebbe, pertanto, fortemente auspicabile articolare l’alternanza scuola-lavoro su base volontaria e rendere immune il giudizio valutativo da qualsiasi attività extradidattica.

2. Il c.d. Preside-sceriffo

Senza dubbio, tra le disposizioni più contestate rientrano quelle concernenti il cosiddetto ‘preside sceriffo’. Si allude al conferimento di poteri al dirigente scolastico in particolare al potere di ‘individuare’ il personale da assegnare ai posti dell’organico. Attualmente, sono gli stessi vincitori del concorso a scegliere, nell’ordine in cui sono inseriti nella graduatoria, il posto di ruolo fra quelli disponibili nella regione.

La norma stabilisce che il dirigente, per la copertura dei posti dell’istituzione scolastica, propone gli incarichi triennali ai docenti di ruolo assegnati all’ambito territoriale di riferimento, anche tenendo conto delle candidature presentate dai docenti medesimi.

Prevede, inoltre, la facoltà del dirigente di utilizzare docenti in classi di concorso diverse da quelle per le quali sono abilitati, purché posseggano titoli di studio validi per l’insegnamento della disciplina e percorsi formativi e competenze professionali coerenti con gli insegnamenti da impartire.

Si tratta di poteri significativi lesivi di diritti costituzionalmente garantiti (uguaglianza, diritto al lavoro, buon andamento e imparzialità dell’agire amministativo).

3. Valutazioni e premialità vs. la libertà d’insegnamento del docente

Un’ulteriore considerazione va svolta sul carattere del lavoro dell’insegnante che ha strutturalmente, e aggiungerei fisiologicamente, natura non subordinata nel senso che è frutto dell’esercizio del diritto costituzionale alla libertà d’insegnamento (art. 33 Cost.).  Se però è il preside che sceglie, come si è visto, il corpo insegnante per l’organico funzionale, tale scelta condiziona la libertà d’insegnamento nel senso che può costituire una forma di pressione e di adeguamento alla volontà di una figura monocratica.

Identico discorso va fatto per l’aspetto premiale che, se oggetto di una valutazione da parte di commissioni in cui seggono anche i genitori e gli allievi, può risultare distorcente rispetto la serenità dello svolgimento del lavoro del docente che avrebbe come valutatori quelli che valuta. Di tenore diverso sarebbe usare tali commissioni per provare la ricezione del proprio lavoro e introdurvi dei correttivi; una cosa ben diversa dal legare questo momento ad una premialità di qualsiasi tipo.

4. Risorse esterne e contributi pubblici per le scuole private

Infine ultima questione da valutare è la realizzazione di un’autonomia non solo funzionale ma finanziaria delle scuole, legando la riuscita della scuola alla possibilità di attrarre risorse esterne. In tal caso i fattori economici e storico sociali del contesto in cui opera la scuola diventerebbero poi un dato condizionante la disparità tra scuola e scuola, in violazione dei primari principi fondativi dello Stato sociale (artt. 2, 3, 33, 41 Cost.)

Identico discorso, in violazione dell’art. 33 Cost. (Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione, senza oneri per lo Stato) andrebbe posto sulla possibilità per le scuole private di incamerare oltre che il finanziamento statale anche le somme che i singoli contribuenti hanno chiesto come rimborso per la spesa dell’istruzione (il cosiddetto buono scuola).

In conclusione si tratta di tutti aspetti molto preoccupanti e soprattutto lesivi di principi costituzionali, che meritano approfondimenti e che soprattutto non possono essere “liquidati” con un voto di fiducia. Prevedo sul piano giuridico ricorsi e soprattutto il ricorso alla Corte costituzionale che ne verifichi la dubbia “tenuta” costituzionale

 
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 CHI SIAMO

Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

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