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questo continuare a cercarsi

 dove l’altro smette.

Una connessione spontanea

Senza alcuna richiesta

 

 

 

Sensibilità tenerezza ardore

sono collegate al cuore

Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi del 06/11/2015

 

SCIOPERO

Post n°4130 pubblicato il 06 Novembre 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “Il Fatto Quotidiano”


Sciopero scuola, non tutto è perduto


Marina Boscaino

Non tutto è perduto, come sembrano suggerirci Renzi, Faraone &C, che raccontano di una scuola che non c’è: quella che ha accettato – e di buon grado – la sedicente Buona Scuola. Viviamo in un discreto caos, anche grazie alla farraginosità di una norma scritta con i piedi e delle faq ministeriali, che rendono ancora più incomprensibile il dettato della legge, qualora ce ne fosse bisogno. Sebbene una parte importante dei provvedimenti previsti dalla Buona Scuola probabilmente slitteranno al prossimo anno scolastico, il disorientamento regna sovrano, tra “fai da te” dell’interpretazione della legge (vedi comitato di valutazione) e “supplentite” non solo non debellata, ma addirittura aggravata. La sbandierata rivoluzione dell’organico di potenziamento si è concretizzata nel trasferire nelle scuole dalle graduatorie ad esaurimento il personale rimasto lì, indipendentemente dalle richieste delle scuole (e dunque dai loro bisogni), come era prevedibile. Del resto, non ci si deve stupire: diritto all’apprendimento e allo studio e tutele sul lavoro sono gli ultimi dei problemi di questo governo, che della demagogia fa l’A e la Z delle proprie priorità.

 

Il 13 novembre la scuola sciopera. Non si tratterà purtroppo di quello sciopero unitario cui molti si sono appellati ed hanno auspicato, ma di uno sciopero proclamato e organizzato dai sindacati Cobas, Unicobas, Anief, Cub Scuola Università e Ricerca, Usi Surf, Sisa; un momento comunque importante per ribadire che la scuola non ha – come affermano il premier e il sottosegretario – accettato la legge più odiosa che sia stata imposta alla scuola italiana. E che se il governo tenta di “addormentare” la resistenza – procrastinando la nomina del comitato di valutazione e la approvazione del Piano dell’Offerta Formativa Triennale – questo non accadrà, dal momento che siamo ben consapevoli che la legge può ancora essere fermata attraverso un’attenta valorizzazione delle prerogative degli organi collegiali; e – soprattutto – che la partita delle deleghe in bianco che il governo si è auto assegnato su materie strategiche deve rappresentare un nuovo momento di rivitalizzazione della mobilitazione in difesa della scuola della Costituzione.

L’obolo dei 500 euro defiscalizzati, versato ai docenti di ruolo in busta paga, è stato l’ultimo capolavoro demagogico del nuovo padrone unico d’Italia. E poco importa se dal 2010 i lavoratori statali hanno perso ciascuno 390 euro l’anno, quindi 2000 euro all’incirca. E nemmeno che sono stati stanziati in Stabilità solo 300 milioni – una pizza al mese ciascuno – per il doveroso rinnovo contrattuale (con un ritardo di 6 anni rispetto a diritti maturati): il munifico benefattore fiorentino, nonostante la Consulta ritenga incostituzionale il blocco dei contratti nel pubblico impiego, sopperisce alla violazione con una regalia che ha il sapore di captatio benevolentiae di una categoria – gli insegnanti – che molto più di altre ha dimostrato di essere docile ai diktat del “nuovo che avanza”. Tra le molte iniziative che sono state proposte riguardo all’uso da fare del risarcimento estemporaneo, c’è quella degli Insegnanti calabresi – Psp Partigiani della Scuola Pubblica.

L’obolo dei 500 euro – non sono rari i casi di spedizione al mittente, operazione difficile da proporre sia per difficoltà pratiche, sia perché molti docenti vivono in condizioni di perenne difficoltà economica – potrebbe essere usato anche per spedire un libro per aggiornamento professionale al Ministero, accompagnato dall’ironico slogan: “Fai buon uso dei 500 euro di bonus: regala un libro al governo perché si aggiorni sulla vera buona scuola!”. Non bisogna essere esperti contabili – affermano i sostenitori dell’iniziativa – per capire che i 500 euro che il governo ha “generosamente” elargito ai docenti ai soli fini della loro formazione (per cui non possono essere usati per saldare bollette scadute, rate di mutui o canoni di locazione e neppure per una classica spesa semestrale- Picierno docet – al supermercato) sono solo una piccola parte di quanto è stato ingiustamente sottratto agli insegnanti in tutti questi anni.

Ancora i docenti calabresi propongono, in occasione dello sciopero del 13,  di depositare simultaneamente nelle Prefetture di tutta Italia – individuate come rappresentanti del governo – un documento che esprima le ragioni del rifiuto “dal basso” (ovvero da parte del personale della scuola e degli studenti) della legge 107: il documento descrive le caratteristiche negative della cosiddetta Buona Scuola, dall’introduzione di capitali privati nella scuola statale, con prevedibili divaricazioni di esiti e destini, all’attacco alla libertà di insegnamento, al potenziamento del ruolo e dei compiti del dirigente scolastico, all’alternanza scuola-lavoro: tutti aspetti in contrasto con la Costituzione e con una visione democratica dell’istruzione.

Il tutto mentre giunge la notizia di un’interrogazione parlamentare, firmata da Stefano Fassina, sul caso della dirigente scolastica della dirigente del liceo Fermi di Cosenza – spregiudicata antesignana del preside dai superpoteri, configurato dalla 107 – di cui questo blog si è occupato esattamente un anno fa.

 

 
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Diritto allo studio

Post n°4129 pubblicato il 06 Novembre 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “Corriere della sera”

 

Diritto allo studio, è emergenza: due universitari su 10 restano senza borsa


Con il nuovo Isee, 21% di esclusi a Milano, Roma, Torino. In Italia, aiuti a meno del 10% degli studenti. La richiesta: «Il governo investa almeno 200 milioni nell’Università»

Antonella De Gregorio

Le graduatorie, pur ancora provvisorie, non lasciano spazio ai dubbi: i numeri degli esclusi dalle borse di studio confermano le previsioni più nere. Gli studenti definiscono la situazione «drammatica»: a Torino borse di studio tagliate del 21%, «grazie» al nuovo modello di calcolo dell’Isee: si passa dai 8.846 studenti idonei dell’anno scorso ai 6.988 di quest’anno; meno 22% in Abruzzo; 27% esclusi in Calabria e nelle Marche; in Puglia il calo è quasi del 30%; a Roma 955 esclusi tra le matricole e 504 tra gli studenti degli anni successivi, per un totale di 1.459 universitari. Oltre mille studenti a Cagliari fuori dalle graduatorie per borse di studio e alloggi: ragazzi che si trovano davanti al bivio se andare avanti comunque con gli studi, oppure mollare perché i soldi non bastano. Anche a Milano se lo stanno domandando in 1.100: nel capoluogo lombardo - tra Università Statale, Bicocca e Politecnico - sono 20,98% gli idonei in meno, passati da 5.291 a 4.181 . «E qui il dato è ancora più preoccupante - sostiene Link-coordinamento universitario - perché arriva dopo anni di aumento del numero di borsisti ed è quindi una battuta d’arresto per un trend positivo che si era instaurato negli atenei milanesi in questi ultimi anni».

Meno studenti

Gli studenti non ci stanno e da un mese alzano la voce e manifestano in piazza per chiedere più fondi per il diritto allo studio. Mentre i dati Eurostudent confermano che in Italia i beneficiari di borsa sono sotto il 10%: meno della metà della media europea. La rete europea Eurydice certifica che il nostro Paese è al terzo posto nel vecchio Continente per importi medi delle tasse. Mentre le immatricolazioni calano: -4% nell’ultimo anno.

Esclusi

Contro il nuovo Isee, lo strumento che misura la ricchezza delle famiglie per formare le liste di accesso ai servizi sociali, i movimenti universitari hanno presentato degli emendamenti in Legge di Stabilità per chiedere un investimento pari ad almeno 200 milioni. Secondo i calcoli dell’Unione degli universitari, quest’anno almeno 30mila ragazzi saranno esclusi dal welfare scolastico, «pur non avendo cambiato fascia di reddito rispetto all’anno scorso»

Manifestazioni

Intanto oggi sono tornati a manifestare davanti ai palazzi delle Regioni e nelle università di molte città italiane. «Vogliamo essere liberi di studiare», si legge sui loro striscioni. E fino al 17 novembre - Giornata internazionale dello studente promossa per rivendicare «il diritto di tutti ad avere accesso all’istruzione e alla libertà di movimento tra i paese europei» - annunciano mobilitazioni. E chiedono «l’immediata convocazione - dice Alberto Campailla, portavoce di Link - della IX Commissione della Conferenza Stato-Regioni e una rapida ripresa dei lavori del tavolo promosso dal Miur per risolvere definitivamente l’emergenza Isee». Per Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari, «l’emergenza legata al nuovo Isee è l’ultima dimostrazione di come il nostro Paese non presti attenzione alle condizioni sociali ed economiche degli studenti. E in concomitanza con il lancio della campagna «+ Uguale», promossa da Udu e Rete Studenti Medi, decine i flash mob e le azioni per ribadire l’importanza dell’istruzione come strumento di contrasto alle «crescenti disuguaglianze» del nostro Paese

 

 

 

 
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ATA

Post n°4128 pubblicato il 06 Novembre 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: ATA

Da “La Tecnica della Scuola”


Personale ATA, incontro informativo al Miur sull'organico 2016/17


Redazione

 

Si è svolto ieri, giovedì 5 novembre, un incontro al MIUR sull'organico del personale ATA, a.s. 2016/17. 

L'Amministrazione ha riferito che il regolamento predisposto con le modifiche alle tabelle (con le quali è stato effettuato il taglio dei 2020 posti all’organico di diritto relativo all’anno scolastico in corso) sta proseguendo l'iter previsto ed è ora all'esame delle commissioni parlamentari di Camera e Senato.

In considerazione del fatto che la legge di stabilità per il 2016 al momento non prevede il recupero del taglio, l’amministrazione - riporta la Cisl Scuola -  ha avanzato la proposta di prendere in considerazione l’eventuale rimodulazione del “cosiddetto 3%” (la quota, cioè, a disposizione degli Uffici Scolastici Regionali per le compensazioni territoriali), attualmente non omogeneamente distribuita tra le varie Regioni.

In conclusione di incontro, l'Amministrazione ha informato le organizzazioni sindacali che - sempre in relazione alla legge di stabilità per il 2016 - sta comunque “lavorando” intorno ad emendamenti riguardanti sia gli organici che la sostituzione del personale assente.

 

 
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Comitato valutazione

Post n°4127 pubblicato il 06 Novembre 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “OrizzonteScuola”


Comitato valutazione, membro esterno: nota MIUR consiglia agli USR "meglio scegliere i dirigenti scolastici che i docenti"


di redazione


Il Ministero ha emanato la  nota 2401 del 2 novembre 2015 inviata agli Uffici Scolastici Regionali per determinare una linea operativa comune per la scelta del Componente esterno del Comitato per la Valutazione dei docenti.

Ricordiamo, infatti, che il comitato di valutazione, organo costituito dalla legge 107, è composto da

  1. tre docenti dell'istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto;
  2. due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti dal consiglio di istituto;
  3. un componente esterno individuato dall'ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici.

Nella nota sopra indicata, il Ministero ricorda che sono tre le tipologie individuate dalla norma che possono ricoprire il ruolo di membro esterno: docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici. Il Ministero, nella nota, ritiene che la "scelta potrebbe ricadere preferibilmente tra i dirigenti scolastici", chiedendo, però, di evitare la chiamata di quanti hanno incarichi di reggenza, perché fortemente impegnati.

Scarica la nota

Comitato per la valutazione dei docenti, istruzioni per l’uso: composizione e compiti

 

 
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 CHI SIAMO

Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

Felice settimana


 Serena, solare settimana a tutti voi, piena di energia e di voglia di lottare ancora insieme...

FabianaGiallosoleq

 

 

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