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Tifoso.... originale e copia

Post n°9 pubblicato il 08 Aprile 2006 da baloblog

 Oggi invece di parlare di corsa, voglio dire la mia sui tifosi, veri e presunti. L'occasione mi è data dalla recente partita Spezia-Genoa (2-0), spettatori paganti 7.000 (abbonati 1.474). Io non c'ero, per scelta, ma per lavoro me ne sono dovuto occupare. Ho letto, prima e dopo, ho visto tantissime foto, pervenute in redazione e ho sentito i commenti più disparati da parte di tutti. Ed è proprio questo il bello: tutti sono stati al Picco, tutti hanno parlato e commentato, tutti hanno colto la quasi irripetibile occasione di salire sul cosiddetto "carro dei vincitori". Incredibile! Quindi, a parer mio, bisogna fare un po' di giustizia, un doveroso distinguo, per onorare il "tifoso vero": quello che al Picco le ha viste tutte (o quasi, perché un'influenza non la contesta nessuno), si è sorbito il San Marino (quanti spettatori c'erano?), la Fermana o il Ravenna (in quanti al campo?), ecc.; magari ha fatto anche qualche trasferta al freddo e al gelo; magari segue lo Spezia da anni, anche quando era una pena; magari sceglie di farsi condizionare la vita, spostando vacanze, litigando con la fidanzata o la moglie; magari scegliendo di non avere altra vita al di fuori di quella; magari quando la squadra perde, anche giustamente, non compra il giornale e non guarda la televisione e manda in culo l'arbitro perché non ha dato almeno uno di quei 6 sacrosanti (inesistenti) rigori; quello che magari, almeno, conosce i ruoli, il volto dei giocatori e non confondono Guidetti con Saverino o Fusco. Ecco, secondo me, loro hanno il diritto di parlare, di commentare, di gioire, di criticare, di avere un posto in prima fila sul carro dei vincitori. Gli altri (e fate un po' due conti: media degli spettatori, degli abbonati, rispetto alla partita col Genoa) che sono la maggioranza, hanno giustamente partecipato all'"evento" (prima o poi si deve iniziare a essere tifosi e quale occasione migliore?); ma ad alcuni hanno dovuto spiegare che lo Spezia era quello con la maglia bianca, ad altri che a calcio si vince quando si fa più gol degli avversari, ad altri che si gioca con i piedi e che il pallone è quello rotondo. Al campo, tra quei circa 6/7000 in più del solito (che se non altro giovedì hanno avuto il merito di incutere "pressione" positiva per lo Spezia e negativa per il Genoa), c'era ad esempio E. (sì, avete capito bene E.) che esultava (eppure non è un candidato in cerca di voti alle politiche), c'era Luca C. (ha sempre pensato che negli stadi si fanno solo i concerti), c'erano alcuni che quando hanno visto le sfilate degli ultras in via Chiodo, nei giorni che hanno preceduto la gara, hanno detto (li ho sentiti con le mie orecchie): "mia stì sfigati: ma perché non vanno a lavorare invece di rompere i coglioni"; e poi c'erano tanti altri che non c'entrano un beato cazzo e che ora parlano, tutti. Anche quelli che fino a poco tempo fa alla domanda, vai a vedere lo Spezia?, rispondevano: "Ma te tei semo, men bato 'r belin". E dai, bisogna essere onesti, e dare a La Valle quello che è di La Valle, a Frione quello che è di Frione, a Moretti quello che è di Moretti, a tutti quelli cioè che si espongono (Moretti, io personalmente, ogni volta che lo vedo girare con cappello dello Spezia, lo martorizzo); la lista è lunga ma arriva a 1.474, al massimo a 2.000, siamo generosi, facciamo anche 2.500. Gli altri hanno fatto bene ad andare al campo, perché per prendere la patente di tifosi (e ora la vogliono tutti) bisogna fare un po' di pratica, ma prima di risentirli parlare li vogliamo vedere nelle foto, dalla prossima partita in poi, quando sarà più faticoso stare sotto il sole del Picco piuttosto che alla Baia Blu (ma ora è facile perché lo Spezia è primo); dalla prossima stagione, quando farà freddo, quando la fidanzata vorrà andare a Forte dei Marmi; quando (e tocchiamoci le balle), casomai lo Spezia rimarrà in C1. Insomma li vogliamo risentire quando avranno un po' di storia.
La foto, in apertura, non è assolutamente indicativa del contenuto del mio sfogo: anzi è un omaggio a due amici, che, spero, almeno loro abbiano un po' di storia.

Caino

Comunque, oggi ho fatto un allenamento tosto al "Montagna", con Paolo Callo, sono felice..., quasi con un vero tifoso, di parlare di nuovo di corsa.

 
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