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La tonalità è il modo di essere di un brano musicale. E' l'atteggiarsi dei suoni rispetto ad un suono fondamentale che prende il nome di tonica e che da il nome alla tonalità. Le tonalità in totale sono 30, 15 minori + 15 maggiori. Una cosa molto importante è ciò che lega una tonalità maggiore alla sua relativa minore, ovvero la distanza di tre semitoni. Altri esempi sono: |
Ricordiamo prima di tutto che la scala delle note va assolutamente saputa senza la minima esitazione: DO RE MI FA SOL LA SI ricordiamo che dopo il SI ritorniamo al DO e via dicendo, e allo stesso modo prima del DO avremo un altro SI ecc… Introduciamo ora i concetti di toni e semitoni. A noi occorre semplicemente sapere che un tono è esattamente il doppio di un semitono, cioè semitono + semitono = tono e naturalmente anche che un semitono, ovvia conseguenza, è la metà esatta di un tono. Ora, ogni tasto della nostra chitarra corrisponde ad un semitono, perciò se ci muoviamo di due tasti otteniamo un tono. Ma che distanza c’è tra le note della nostra scala? Tra tutte le note c’è la distanza di un tono fatta eccezione tra MI e FA, e tra SI e DO, dove abbiamo solo un semitono. ( T T S T T T S). Tra le note in cui ci sono due semitoni, ovvero un tono, l’intervallo di mezzo lo chiamiamo “diesis” e lo indichiamo con #, oppure “bemolle” e lo indichiamo con b. Diciamo diesis se stiamo leggendo la scala in ordine crescente, bemolle se in ordine decrescente, è perciò indifferente l’utilizzo delle due notazioni. Riportiamo ora le scale con gli intervalli dei semitoni: …SI DO DO# RE RE# MI FA FA# SOL SOL# LA LA# SI DO… …SI DO REb RE MIb MI FA SOLb SOL LAb LA SIb SI DO… A questo punto abbiamo tutte le informazioni necessarie e sufficienti per trovare qualsiasi NOTA (non accordo) che vogliamo sulla nostra chitarra. Se per esempio vogliamo cercare la nota SIb possiamo partire dalla prima corda, che è la nota MI e poi spostarci di tanti tastini quanti sono i semitoni che separano il MI dalla nota desiderata (SIb). Se proviamo e contiamo ci sposteremo di 6 tasti. A questo punto ci viene spontanea la curiosità di scoprire se partendo da altre corde possiamo lo stesso trovare la nota che in questo caso è il SIb, e se per esempio partiamo dalla seconda troveremo che sull’undicesimo tasto c’è proprio a nota SIb, possiamo farlo sulla terza corda (ottavo tasto) e via dicendo su tutte le corde. Anzi, su alcune corde possiamo trovare la stessa nota due volte, per esempio sulla quinta corda (LA) troviamo il SIb sia sul primo che sul tredicesimo tasto; queste due note sono separate da tutta la scala, e per questo diciamo che sono di un “ottava” di differenza, cioè la distanza tra le due. L’estensione di questa logica fondamentale ci porta al concetto chiave del barrè. |
Ciao a tutti!!! Per informazioni di qualsiasi tipo, su come iniziare, su eventuali richieste e chiarimenti fate gentilmente riferimento agli indirizzi mail indicati in alto a destra... Grazie e ciao e tutti!!! |
Sapersi accordare la chitarra è senza dubbio fondamentale perché si possa suonare indipendentemente dalla presenza di persone capaci. Generalmente per accordare la chitarra si usano strumenti elettronici detti accordatori. Con questi strumenti in maniera semplice e veloce si può ottenere un accordatura efficace e precisa. Ovviamente però la chitarra si accordava molto prima dell’avvento di questi sistemi elettronici, a questo scopo era necessario in qualche modo riuscire a riprodurre con qualcosa la nota fondamentale, ovvero il LA. Le tecniche usate sono le più svariate, dal “Tu-tu” della cornetta del telefono a fischietti, ma senza dubbio la più nota, e da me preferita quando non ho l’accordatore è un piccolo oggetto metallico:il DIAPASON, una coppia di asticelle metalliche che fatte vibrare hanno la frequenza di 440 Hz, cioè un LA. Sapendo a questo punto tutti i nomi delle corde e i vari intervalli di semitoni nella scala, accordare la chitarra sarà concettualmente semplice ed intuitivo. Se appunto accordiamo ad orecchio e ci basiamo sul suono di LA che otteniamo in qualche modo, capiamo che possiamo da subito accordare la 5° corda che è appunto un LA. Ruotiamo il pirolo fino a che non otteniamo il suono simile. Attenzione bene: con la chitarra non riusciamo a ottenere lo stesso suono prodotto dal diapason, perché tra i due ci sono tante ottave di mezzo, dobbiamo riuscire a capire quando la nota che suoniamo “vibra” come l’altra, quando cioè sono simili. Accordato il la procediamo nell’accordare le altra corde. Passiamo alla quarta corda, il RE, e seguendo la già citata teoria degli intervalli che ci sono tra le note della scala, possiamo con qualche sforzo pensare che se noi, avendo la 5° corda già accordata, la dobbiamo sfruttare per accordare la 4°. Se noi quindi abbiamo un LA e ci serve un RE dobbiamo semplicemente schiacciare il quinto tasto sulla corda di LA ed otterremo un RE. Così facendo dovremo solo rendere simili i due suoni, ovviamente cambiando solo la quarta corda, per ottenere già due corde pronte. La logica si ripete poi allo stesso modo fino ad accordare la prima corda, ed a ottenere ben 5 corde sistemate. ATTENZIONE che non bisogna sempre schiacciare il quinto tasto, se contiamo bene seguendo la solita logica vediamo che per accordare la seconda corda sfruttando la terza dobbiamo schiacciare il quarto tasto. Questo è l’unico particolare da ricordare bene! Il problema a questo punto è accordare la corda più grossa, perché nessuna corda disponibile può essere abbassata di tonalità schiacciando qualche tasto, ma solo alzata, quindi è necessario utilizzare un MI di un ottava diversa. C’è chi preferisce sfruttare la corda di LA e quindi schiacciare il 7° tasto, altri usano più volentieri l’altro MI, già accordato in precedenza. Entrambe le tecniche sono efficaci e possono essere usate indipendentemente. Accordare la chitarra sembra a questo punto facile, ma posso assicurare che non lo è ed ai primi tentativi sembra quasi impossibile. È sufficiente però dell’esercizio per cavarsela quando siamo soli e senza accordatore… |
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