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Il riferimento dato di seguito è per i destri, per i mancini si tratta di invertire la destra con la sinistra. Alcuni imbracciano la chitarra tenendola sulla gamba destra, altri posizionandola tra le due gambe, altri ancora tengono le gambe accavallate oppure suonano in piedi sostenendo la chitarra con la tracolla (o cinghia). Questo dipende dalle tecniche con cui suoniamo, è comunque importante stare ben eretti tenendo la chitarra dritta. Principalmente noi, seguendo un’impostazione rock, o la teniamo a tracolla oppure la appoggiamo sulla gamba destra. Le posizioni principali delle mani sono le seguenti: Mano destra: -Prendiamo il pletro tra il pollice e l’indice. - Lasciamo morbide e libere le altre tre dita (in futuro potranno essere utili da abbinare al pletro ed è meglio quindi abituarci a non usarle). -Suoniamo con il pletro circa nella parte inferiore della buca della chitarra sul lato del ponte. Mano sinistra: -Deve abbracciare il manico con una certa forza per permettere alle dita di premere con forza sulle corde. -Il pollice va tenuto sulla parte posteriore del manico, la sua posizione (alta o bassa) varia a seconda dello stile musicale del brano da eseguire. -Le dita devono premere perpendicolarmente rispetto alle corde (posizione a martello) facendo molta attenzione a non piegare in modo strano le dite e non toccare le corde che non vogliamo toccare. -Inizialmente appoggiamo il polso al ponte (importantissimo) per abituarci a muovere il polso e non solo l’avambraccio. |
Il barrè è essenziale per suonare la chitarra, non è possibile farne a meno. Non è certo la cosa più semplice da imparare però una volta acquisita la logica ed un po’ di manualità cambia radicalmente il nostro approccio alla chitarra e apre una vasta gamma di scelte e possibilità per rendere ogni brano più bello ed originale. È inoltre fondamentale perché alcuni accordi, il FA per esempio, non possono essere fatti senza utilizzarlo o comunque fare uso di particolari tecniche fondate sul barrè e naturalmente più difficili da capire ed applicare. Il concetto fondamentale è quello di alzare di tonalità accordi noti, quali in MI e il LA, fino ad ottenere tutti gli altri accordi desiderati. Cominciamo facendo il normale accordo di MI facendo attenzione però a non utilizzare l’indice. Infatti non conta con quali dita facciamo un accordo, ognuno può farlo nel modo che preferisce. Ora cerchiamo per esempio di fare un accordo di SOL utilizzando da logica del barrè:
Consideriamo la scala tra le note interessate… MI FA FA# SOL …, è facile contare che la distanza è di soli tre semitoni.
Ecco ultimato il nostro primo accordo con il barrè. Se proviamo a muovere il nostro accordo di tasto in tasto e contiamo di quanti semitoni ci spostiamo riusciamo a trovare tanti accordi che prima non sapevamo fare. Per esempio si riesce a fare il FA mettendo il dito del barrè al primo tasto. Si riescono in questo modo a fare DO,DO#,RE,RE#,MI,FA,FA#,SOL,SOL#,LA,SIb… questa varietà di accordi fattibili con una sola tecnica già sarebbe sufficiente a capire l’utilità di questo metodo. Ma ragionando un pochino riusiamo a ottenere tutti gli accordi citati anche minori; cioè DO-,DO#-… Tutto si basa sempre sul nostro accordo di partenza, ovvero il MI. Visto che sappiamo come si fa l’accordo di MI-, e che possiamo farlo con l’anulare e il mignolo, lo possiamo spostare di quanti semitoni vogliamo, ricordando sempre di aggiungere il dito del barrè e prestando attenzione alla posizione del dito che è distante due tasti dalle altre due dita, visto che anche nell’accordo di MI- c’è uno spazio vuoto. Ora che sappiamo applicare il barrè basandoci sugli accordi di MI e MI- possiamo utilizzare la stessa logica usando gli accordi di LA LA- e volendo anche LA7. |
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