Creato da crikoll il 22/06/2006
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CARCINOMA MAMMARIO: MEGLIO TOLLERATO L'ANASTROZOLO

Post n°60 pubblicato il 24 Ottobre 2006 da crikoll
 

Lo studio ATAC ( Arimidex, Tamoxifen Alone or in Combination ) ha confrontato Anastrozolo ( Arimidex ) con il Tamoxifene in più di 6000 donne in postmenopiausa con tumore alla mammella in fase precoce. Anastrozolo è risultato meglio tollerato rispetto al Tamoxifene che rappresenta la terapia gold standard. Un numero inferiore di pazienti del gruppo Anastrozolo che non nel gruppo Tamoxifene ha presentato eventi avversi o ha interrotto il trattamento.
Anastrozolo, inoltre, ha mostrato un miglior rapporto rischio-beneficio.
Secondo i Ricercatori, questi dati forniscono prova che l’Anastrozolo dovrebbe essere considerato il farmaco di prima scelta nelle donne con carcinoma mammario precoce, dopo intervento chirurgico.

(Fonte: Lancet Oncology, 2006 )

 
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FARMACI DI NUOVA APPROVAZIONE NON SEMPRE SICURI

Post n°59 pubblicato il 24 Ottobre 2006 da crikoll
 

Il Washington Post ha dedicato un articolo alla sicurezza dei farmaci appena approvati. Alcuni farmaci, approvati recentemente, hanno manifestato gravi effetti indesiderati tali da indurre le case farmaceutiche produttrici a ritirarli.
Eclatante è stato il ritiro dal mercato del farmaco ipolipemizzante Cerivastatina ( Baycol/Lipobay ) della Bayer e dell’antinfiammatorio Rofecoxib ( Vioxx ) della Merck & Co. In altri casi, le Autorità di Controllo hanno imposto limitazioni all’uso. E’ questo il caso della Paroxetina ( Paxil/Seroxat ) e di altri antidepressivi SSRI e SNRI, dell’antibiotico Telitromicina ( Ketek ), e dell’antiasma Salmeterolo ( Serevent ). Dopo il ritiro dal mercato del Vioxx, negli USA, l’FDA ( Food and Drug Administration ) ha inasprito l’iter registrativo per i nuovi farmaci, chiedendo alle società farmaceutiche ulteriori dati prima di dare l’approvazione. E’ questo il caso del farmaco anti-obesità Rimonabant, il capostipite di una nuova classe terapeutica, quella degli inibitori del recettore dei cannabinoidi CB1. Il Rimonabant è gravato da effetti indesiderati di tipo psichiatrico ( depressione, ansia ). L’FDA ha invitato la società produttrice Sanofi-Aventis a fornire maggiori informazioni sul profilo di sicurezza del farmaco. Di contro, l’EMEA, l’Agenzia Europea del Farmaco, ha invece ritenuto sufficienti i dati presentati da Sanofi-Aventis, ed ha già approvato Acomplia. L’articolista Marsha N. Cohen dell’University of California ha sottolineato l’importanza della fase post-marketing per l’ottenimento di informazioni utili a valutare la sicurezza reale dei farmaci.Pertanto, i farmaci più innovativi, secondo Cohen, dovrebbero essere sottoposti ad un periodo registrativo più breve, con l’ottenimento, dopo una prima valutazione, di una licenza di 5 anni. In questi 5 anni, la società produttrice avrebbe il compito di svolgere studi clinici di efficacia e sicurezza, ed effettuare farmacovigilanza attiva. Qualora il rapporto rischio-beneficio si sia mantenuto favorevole in questo arco di tempo, il farmaco otterrebbe l’approvazione definitiva.

(Fonte: Headlines 2006)

 
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CARCINOMA PROSTATA: BUONE NUOVE CON LE STATINE

Post n°58 pubblicato il 24 Ottobre 2006 da crikoll
 

E’ stato osservato che gli uomini che assumono farmaci che abbassano i livelli di colesterolo riducono anche il rischio di tumore della prostata. Ricercatori del Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health hanno seguito 34.000 uomini per 10 anni. Nessuno degli uomini presentava carcinoma prostatico all’inizio dello studio. Gli uomini che assumevano le statine, farmaci che abbassano i livelli di colesterolo LDL, presentano un rischio dimezzato di andare incontro ad un tumore della prostata in fase avanzata ed un rischio ridotto ad un terzo di carcinoma prostatico metastatizzato, rispetto agli uomini che non facevano uso delle statine. Il colesterolo è un precursore del testosterone. Il ruolo del colesterolo è diventato particolarmente importante dopo che uno studio ha trovato che alti livelli di colesterolo negli uomini di razza nera erano associati ad una più alta incidenza ( 60% ) di carcinoma della prostata e ad una più alta mortalità ( 50% ) rispetto ad altri gruppi etnici e razziali.

(Fonte: American Association for Cancer Research ( AACR ), 2006 )

 
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SARA' MESSO IN COMMERCIO TORCETRAPIB, CHE AUMENTA IL COLESTEROLO HDL

Post n°57 pubblicato il 03 Agosto 2006 da crikoll
 


Nel 2005 il The New England Journal of Medicine aveva criticato la decisione di Pfizer di commercializzare Torcetrapib solo in associazione all’Atorvastatina ( Lipitor/Torvast ).
In tal modo, Pfizer impediva ai medici di associare il nuovo farmaco ad altre statine.
Ora Pfizer ha deciso che commercializzerà Torcetrapib, oltre che in associazione all’Atorvastatina, anche da solo. Torcetrapib è un inibitore CETP ( proteina di trasferimento del colesterolo esterificato ) in grado di aumentare i livelli di colesterolo HDL e di ridurre i livelli di colesterolo LDL. Pfizer sta valutando assieme ai Ricercatori della Cleveland Clinic se Torcetrapib è in grado di rallentare o revertire la crescita delle placche ateromasiche a livello coronarico. I primi risultati verranno presentati nella prima metà del 2007. Pfizer ha intenzione di presentare il dossier di registrazione all’FDA nella seconda metà del 2007 e, se la documentazione sarà esauriente, l’approvazione potrebbe avvenire già nella prima metà del 2008. L’FDA potrebbe anche richiedere dati più approfonditi per la combinazione Torcetrapib-Atorvastatina ( end point: infarto miocardico ed ictus ), ma questi risultati non saranno disponibili prima del 2010. Ed è forse per queste ragioni che Pfizer ha scelto di commercializzare Torcetrapib anche da solo.

(Fonte: The New York Times, 2006)

 
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SINDROME DI GUILLAIN-BARRE DOPO VACCINAZIONE ANTI-MENINGITE

Post n°56 pubblicato il 03 Agosto 2006 da crikoll
 


L’FDA (Food and Drug Administration) ed i CDC (Centers for Disease Control and Prevention) hanno ricevuto la segnalazione di 5 casi di sindrome di Guillain-Barre in giovani appena vaccinati con Menactra, un vaccino meningococcico coniugato A, C, Y e W135. Non è noto se questi casi siano da attribuirsi al vaccino oppure rappresentino semplici coincidenze. La sindrome di Guillain-Barre (GBS) è una grave sindrome neurologica che può presentarsi, spesso in soggetti sani, o spontaneamente o dopo certe infezioni. La sindrome di Guillain-Barre causa debolezza alle gambe e alle braccia, con forme talvolta gravi che richiedono ospedalizzazione. L’infezione meningococcica, che Menactra previene, è una delle principali cause di meningite batterica che colpisce circa 1 su 100.000 persone ogni anno. L’infezione può mettere a rischio la vita: il 10-14% dei casi ha esito fatale e l’11-19% dei sopravvissuti riporta grave disabilità. I 5 casi di sindrome di Guillain-Barre si sono avuti in soggetti di 17-18 anni di età, con manifestazioni di debolezza o di anormale sensazione alle braccia e alle gambe, 2-4 settimane dopo la vaccinazione.
Tutti i soggetti colpiti hanno richiesto ricovero ospedaliero.

(Fonte: FDA, 2006)

 
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DIETA CON MOLTE FIBRE (GRANO-CEREALI-FRUTTA) RIDUCE RISCHIO ADENOMA DEL COLON

Post n°55 pubblicato il 03 Agosto 2006 da crikoll
 


Lo studio compiuto presso il National Cancer Institute (Usa) ed in altri Centri del Prostate , Lung , Colorectal and Ovarian ( PLCO ) Cancer Screening Trial Project, ha valutato l’associazione tra il contenuto delle fibre nella dieta e l’insorgenza di adenoma e carcinoma colorettale. E’ stata confrontata l’assunzione di fibre in 33.971 partecipanti allo screening, che non presentavano polipi alla sigmoidoscopia, con 3.591 persone che presentavano almeno un adenoma nel colon discendente, colon sigmoideo o retto. L’alta assunzione di fibre con la dieta era associata ad un più basso rischio di adenoma del colon (-27%). L’associazione inversa era più significativa per coloro che assumevano fibre di grano/cereali e di frutta. Il rischio di adenoma del retto non era associato all’assunzione di fibre.

(Fonte: Ulrike P et al, Lancet 2006)

 
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OMEGA 3: ATTIVI NELLE MALATTIE AUTOIMMUNI E INFIAMMATORIE

Post n°54 pubblicato il 03 Agosto 2006 da crikoll
 


Tra gli acidi grassi, gli acidi grassi polinsaturi omega-3 ( PUFA ) sono quelli che posseggono la più potente attività immunomodulatoria , e tra i PUFA omega3, l’ EPA ( acido licosapentenoico ) ed il DHA ( acido docosaexenoico ), contenuti nell’olio di pesce, sono più attivi rispetto all’acido alfa-linolenico.
Esperimenti su animali hanno mostrato che gli acidi grassi omega-3 hanno proprietà anti-infiammatorie e potrebbero pertanto essere utili nel trattamento delle malattie autoimmuni ed infiammatorie.
Sono in corso studi clinici sull’uomo per valutare i benefici della supplementazione con olio di pesce su diverse malattie infiammatorie ed autoimmuni tra cui: artrite reumatoide , malattia di Crohn , colite ulcerosa , psoriasi , lupus eritematoso sistemico , sclerosi multipla e cefalea.
Diversi studi, controllati con placebo, hanno mostrato che l’olio di pesce produce miglioramenti nelle malattie croniche infiammatorie , riducendo l’attività della malattia , e consente una riduzione nell’uso di farmaci antinfiammatori.

(Fonte: Simopoulos AP, J Am Coll Nutr 2006)

 
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RIDOTTA MORTALITA' PER CAUSE CORONARICHE MANGIANDO PESCE 1 O PIU' VOLTE A SETTIMANA

Post n°53 pubblicato il 03 Agosto 2006 da crikoll
 


Ricercatori del Department of Preventive Medicine del Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago hanno effettuato una meta-analisi di studi di coorte con l’obiettivo di esaminare l’associazione tra assunzione di pesce e mortalità per cause coronariche. Gli studi selezionati hanno coinvolto 222.364 soggetti.
Il periodo osservazionale medio è stato di 11,8 anni. Rispetto a coloro che non hanno mai consumato pesce o mangiato pesce meno di una volta al mese, i soggetti con una maggiore assunzione di pesce hanno presentato una minore mortalità coronarica. Il rischio relativo ( RR ) combinato ( pooled ) per la mortalità coronarica è stato di 0,89 per l’assunzione di pesce 1-3 volte al mese, 0,85 per 1 volta alla settimana, 0,77 per 2-4 volte alla settimana, e 0,62 per 5 o più volte alla settimana.
Ciascun aumento di 20 g/die nell’assunzione di pesce è risultato associato ad una riduzione del rischio di morte per cause coronariche del 7% ( p per trend: 0,03 ).
Questi risultati indicano che il consumo di pesce è inversamente associato alla malattia coronarica ad esito fatale. La mortalità per cause coronariche può, pertanto, essere ridotta mangiando pesce una volta a settimana o più.


(Fonte: He K et al, Circulation 2006)

 
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CAFFE' TUTTI I GIORNI: RIDOTTO RISCHIO DI CARCINOMA EPATOCELLULARE

Post n°52 pubblicato il 03 Agosto 2006 da crikoll
 


Gli studi su animali hanno fatto ipotizzare un’associazione tra assunzione di caffè e ridotto rischio di tumore epatico, tuttavia manca evidenza epidemiologica di questa correlazione.
Ricercatori del National Cancer Center a Tokyo hanno condotto un ampio studio di popolazione per verificare l’esistenza di un’associazione tra assunzione di caffè e carcinoma epatocellulare. Nel corso di 10 anni di follow-up del Japan Public Health Cencer-based Prospective Study, che aveva arruolato 90.452 giapponesi di media–età ed anziani, sono stati individuati 334 casi di tumore epatocellulare ( 250 uomini ed 84 donne ). I soggetti che consumavano giornalmente caffè avevano un più basso rischio di carcinoma epatocellulare rispetto a coloro che non ne facevano uso ( hazard ratio; HR = 0,49 ). Il rischio si riduceva con la quantità di caffè consumato: HR per 1-2 tazze al giorno: 0,52; HR per 3-4 tazze al giorno: 0,48; HR per più di 5 tazze al giorno = 0,24 ( P per trend < 0,001 ). Il rischio di tumore al fegato tra coloro che non avevano quasi mai fatto uso di caffè in questa popolazione è stato di 547, 2 casi per 100.000 persone nell’arco di 10 anni, e di 214,6 casi per 100.000 persone tra i consumatori giornalieri di caffè.

(Fonte: Inane M et al, J Natl Cancer Inst 2006)

 
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PRUDENZA CON FARMACO ANTIOBESITA' RIMONABANT

Post n°51 pubblicato il 03 Agosto 2006 da crikoll
 


In un editoriale pubblicato sul Journal of the American Medical Association ( JAMA ), un team di Ricercatori dell’U.S. National Heart, Lung and Blood Institute ( NHLBI ) ha manifestato prudenza nella valutazione del nuovo farmaco antiobesità Rimonabant ( Acomplia ). Sanofi-Aventis, la società farmaceutica che sta sviluppando Rimonabant, sta collaborando con l’Agenzia per il Controllo dei Farmaci degli Stati Uniti, l’FDA ( Food and Drug Administration ), per definire la sicurezza del farmaco prima che venga introdotto in commercio. Lo studio RIO-North America ha riportato una maggiore incidenza ( 2.7% ) di disturbi psichiatrici tra i pazienti che hanno ricevuto 20mg di Rimonabant rispetto ai pazienti che sono stati trattati con placebo ( 6.2% versus 2.3% ). Secondo Denise Simons-Morton, direttore del Clinical Application and Prevention Program del NHLBI, gli effetti psichiatrici del Rimonabant necessitano di un approfondimento, primo perché Rimonabant è un farmaco innovativo, capostipite di una nuova classe di farmaci, gli antagonisti del recettore CB1, secondo perché agisce sul sistema dei cannabinoidi, un sistema in cui le conoscenze sono limitate.L’effetto del Rimonabant 20mg sulla riduzione del peso corporeo emerso dallo studio RIO-North America è stato definito modesto, con una riduzione media del peso corporeo del 4.7% rispetto al placebo. Una meta-analisi di studi clinici che ha valutato interventi sullo stile di vita sul peso corporeo ha mostrato in media una riduzione del 5.8% nell’arco di 67 settimane.
Poiché la perdita di peso prodotta dal trattamento con Rimonabant è modesta, il profilo di sicurezza del farmaco assume importanza ancora maggiore. Inoltre l’assunzione di Rimonabant deve essere prolungata nel tempo. All’interruzione del trattamento, infatti, i pazienti riguadagnano parte del peso perduto. Dallo studio RIO-North America è emerso che solo i pazienti che hanno continuato ad assumere Rimonabant anche nel secondo anno hanno mantenuto la perdita di peso raggiunta nel primo anno.

(Fonte: FDA 2006)

 
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