CLEAN moleskine
il moleskine è pulito perchè quando scrivo lo faccio qui.
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Uto dalla nuova dimensione, fuorisede
Post n°135 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da Uto88
non mi ricordavo manco più come si scriveva sul blog. alla fine so riuscito a entrare nell'editor. forse piano piano riprenderò possesso del blog. intanto mi sono sistemato. da quindici giorni ho cambiato vita. una nuova città (Perugia), una nuova facoltà (scienze politiche), una nuova casa (la mia). una dimensione tutta mia, non più normale di quella di prima. CASA: palazzo signorile pieno di cani, pappagalli che cantano nel cuore della notte e vicine rompipalle che camminano in casa coi taccazzi a spillo. Centoventimetriquadri con parquet "vissuto" da sei punkabbestia che prima di me avevano occupato gli stessi spazi. In cucina stalattiti di grasso scendevano dalla cappa. Una filippina assoldata apposta si è rifiutata di pulire il grasso accumulato in sei anni. Per una settimana ho consumato insalatone, pandistelle e mais bonduelle. COINQUILINO: Stè, avellinese laureato in sociologia con una tesi sulla cannabis con la fissa della pulizia. Ha riempito la casa di peperoncini e boccioni di alcool. Cuoco di casa riesce a mettere qualcosa di piccante anche sulle cotolette. VICINA DEL 4 PIANO: Una vecchia babucca che si veste solo di lana, carnagione color yogurt e pelle raggrinzita, ex amministratrice di condomnio che, spodestata del titolo, si autodefinisce "consigliera di condominio". Me la presentano mentre torna dal supermercato e lei tutta contenta: "ah, un coinquilino nuovo con una faccia affidabile...mi raccomando dopo le undici silenzio e musica solo con le cuffie. Ma da dove vieni?" "Foggia, si si foggiafoggia, foggiacittà" di scatto alza le mani "no no, non fa niente! non ti preoccupare! Quella pure mia figlia s'è sposata un calabrese..." e vabbè, penso che sarà rincoglionita, so cose che capitano, poi però c'è il ripostiglio che puzza di gas, gl'avverto e lei dice che non si sente niente, dice che sta puzza la sento solo io... e temporeggia... sappiate che se muoio asfissiato è solo colpa della "consigliera" di sto cazzo che non ha voluto riparare le tubature del gas perchè sono pugliese. DIREMPETTAIA: vecchia gobba che passa le sue serate a battere vicino al muro perchè le da fastidio anche se russiamo. Mi serve un cavatappi visto che Stè, il coinquilino vino e peperoncino, ha portato tanto vino ma nulla per stappare le bottiglie. Busso a casa della vecchia, dopo mezzora sento un "chi è?" flebilissimo. Dico che sono il nuovo vicino di casa e lei con la porta chiusa "ah, se mi lascia il numero di telefono perchè ora non voglio aprire!" CAMERA MIA: mi sento un filippino, devo spazzare due volte al giorno per non inciampare nella polvere che entra a palate dalle 14 finestre della casa. Impossibile non svegliarsi presto visto che la luce entra dappertutto. Ho riempito la stanza di poster, libri e altre cose più o meno utili. Piumone blu, tv, pc, connessione wi fi e cespuglio di rose sotto il finestrone principale. SERATONE: in una settimana sette serate diverse, sette serate di cibo piccante, di pentole e piatti da lavare, di caciocavallo, birra e pandistelle nel salotto. Di persone che passano nel corridoio, amico di un amico del coinquilino. Ogni tanto tocca presentarsi a qualcuno che ti chiede dove sono i bagni... mi so ritrovato anche un concittadino ieri sera. Di notte capita che qualcuno si trova così bene (o così ubriaco) che si ferma a dormire e resta fino a colazione. O, come Lorenza, si fermano a casa per tutto il fine settimana a casa fregandomi pure il pigiama. A chi mi dice che Saso è cambiato (siete in tre finora) rispondo che non è cambiato nessuno. Ci sono solo nuovi equilibri da ristabilire. Recuperare gli esami arretrati, pulire una casa dopo che i campeggiatori vanno via dal salotto, dormire quando c'è tempo evitando di russare per non disturbare le vicine rompipalle. |
UTOTTOTTO STORIA SEMISERIE IN QUARANTATRE RIGHE
Utottotto è nato 19 anni fa nell'ospedale di Padre Pio e si è diplomato nella scuola in cui ha studiato Wladimir Luxuria. Come qualcuno può dedurre abita nella città natale di Pulsatilla e Renzo Arbore.
Porta il cognome di un noto cantante napoletano, sua madre quello di un poeta recanatese che ha passato tutta la sua vita prendendo freddo ad una finestra guardando una certa Silvia che non se l'è mai filato. Il poeta in questione dopo essere andato in bianco ha scritto "il passero solitario".
Il nome di Utottotto ricorda vagamente quello di un pittore che disegnava orologi fusi e giraffe in fiamme, convinto di essere portato per la pittura a 15 anni ha partecipato ad un paio di mostre collettive, suscitando solo l'interesse di un paio di avanguardisti (evidentemente miopi) e una ciurma di bambini che tuttavia non hanno comprato manco un quadro... (sottigliezze)
appesi i pennelli al chiodo e i quadri alla gola è finita la parentesi dandy.
Dopo aver scoperto che il suo avo recanatese è stato uno dei primi giornalisti italiani è entrato nella redazione di un giornale culturale
Ora spera solo di non fallire nel campo "letterario" altrimenti gli resta solo da cantare la neomelodica napoletana come il cantante con cui condivide il cognome.