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Ospiti inattesi - Jalal ad Din Rumi

Post n°11 pubblicato il 04 Settembre 2012 da Cuore_del_poeta

 

 


Ospiti inattesi - Jalal ad Din Rumi

***

Mawlânâ ("nostro signore")
Jalâl ad-Dîn Rûm
nato a Balkh nel Khorâsân nel 1207
e morto a Konya in Turchia nel 1273,
è forse il più grande poeta mistico persiano
e uno dei più grandi mistici in assoluto.
Da lui prese origine l'ordine dei Mevlevî
(i cosiddetti "dervisci rotanti"), guidato
dopo la sua morte dal figlio Sultân Walad.
Le sue opere sono costantemente studiate
e meditate da più di settecento anni.
Quanta saggezza nelle sue parole...
Oggi come allora,
qui come in ogni altro luogo della terra,
l'uomo è sempre lo stesso,
con i suoi sentimenti e le sue emozioni.


Questo essere umano è un albergo.
Ogni mattina un nuovo arrivato.
Gioia, depressione, meschinità,
momentanee consapevolezze giungono
come ospiti inattesi.
Accoglili ed intrattienili tutti!
Fosse anche una folla di dispiaceri,
che con violenza ti svuota la casa
di tutti i suoi mobili,
eppure, onora ogni tuo ospite.
Forse sta cercando spazio
per nuovi piaceri.



Come ci insegna Jalal ad-Din Rumi,
le emozioni e i sentimenti
sono parte integrante della nostra esistenza.
Tutti noi li proviamo, anche coloro i quali
apparentemente sono insensibili.
Anzi, costoro probablmente mascherano
per non soffrire e così facendo soffrono di più.
A volte le emozioni
sopraggiungono inaspettatamente,
ci investono e
non ne sappiamo neanche il motivo.
Nessuno può metterli in dubbio,
nè dimostrare che sono sbagliati,
perchè i sentimenti e le emoziomi
non sono nè buoni nè cattivi.
E' necessario, però, imparare a riconoscerli,
perchè da loro derivano le nostre azioni e
queste sì possoo essere buone o cattive,
vale a dire rispettose di noi stessi e degli altri
o farci e fare del male.



E' singolare quindi l'invito del poeta a
non tirarsi indietro e ad accogliere tutti
i visitatori di noi, esseri umani,
paragonati ad un albergo, una locanda.
E non solo accogliere, ma anche onorare.
Facile a farsi per le emozioni positive,
molto meno per i dolori ed i dispiaceri.
Ma Rumi ci insegna che non deve mai
mancare in noi la speranza.
Quella speranza che ci deve far pensare che
nessuna notte è così lunga da impedire
al sole di sorgere all'alba.
Un abbraccio affettuoso,



 
 
 
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