II.
Parlavo di Carlo.Carlo Bisonte.
Carlo Bisonte era un tipo strano.Uno coglione al limite dell'alcolismo.Puzzava di alcol dalla mattina alla sera e poi dalla sera alla mattina dopo.Con il tempo l'avevo conosciuto meglio quando lavoravo per la piscina comunale della mia città.Pulivo i cessi.
Tuttavia ero molto appassionato al nuoto, più particolarmente alla pallanuoto.E Carlo giocava proprio a pallanuoto.
Era un centrovasca.Un difensore.Un buon difensore.Braccia lunghe, gambe possenti,un ottimo intuito ad anticipare l'avversario.
E non riusciva mai,ma dico mai,a raggiungere il limite di falli in una partita.
A tre falli gravi stai sicuro che non ci arrivava.
"E' un gran giocatore,allora" direbbe il primo che passa.Invece Carlo faceva di tutto per essere espulso e BASTA dalla partita.Quel coglione.Vuoi con un pugno,una testata,un morso,un calcio in bocca durante le ripartenze dell'avversario.
Nonostante tutto, a me entusiasmava.Per le sue qualità di gioco, per me era il migliore.Solo fino a quando non gli scoppiava quella testa di cazzo e faceva del male a qualcuno.
Eravamo diventati molto amici frequentando lo stesso bar,di sera.Io gli parlavo di pallanuoto,lui beveva solo e parlava di tutte le donne che vedeva.
"Ma se non sai nemmeno come si chiama,cazzo!L'hai appena sfiorata con gli occhi!"gli rimproveravo.
Era un romantico.Coglione ma romantico.Gli piaceva Chopin.I Notturni.
Eravamo amici.