Creato da Nekrophiliac il 21/02/2005

DARK REALMS V2

So, I've decided to take my work back underground. To stop it falling into the wrong hands.

 

 

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Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 21 Febbraio 2005 da Nekrophiliac
 
Foto di Nekrophiliac

DIMMU BORGIR: ENTHRONE DARKNESS TRIUMPHANT (1997)

Il capolavoro del Black Metal Sinfonico. Non ci sono altre parole per definire questo disco. A sorprendere l'ascoltatore sono sopratutto le partiture orchestrali che si intessono nel songwriting a riff e ritmiche della batteria dalla violenza inusitata. Le note iniziali, accompagnate da un urlo straziante, fanno già presupporre le potenzialità di questo cd. L'iniziale Mourning Palace è probabilmente la migliore canzone di black sinfonico mai realizzata e ci presenta subito tutti gli elementi che andranno ad accompagnarci lungo le 10 tracce.

Gli stessi ingredienti li ritroviamo in Spellbound, con un tappeto di tastiere che ricordano cattedrali profanate e urla di disperazione, prima del finale molto heavy. Sì perchè quello che forse rende particolare i Dimmu Borgir è il loro modo di rendere estremi dei riff che in realtà sono figli di una tradizione heavy metal, più che black.

Anche In Death Embrace viene costruita attorno ad un riff molto semplice, su cui si collocano frenetiche tastiere, che aprono la strada ai momenti più riflessivi in cui riappare anche il pianoforte. Relinquishment Of Spirit And Flesh (traccia n°4), The Night Masquerade (traccia n°5), assieme anche a Master Of Disharmony (traccia n°8), rappresentano il lato più aggressivo della band ma se la prima pare orientarsi più verso un thrash-death, la seconda contiene degli elementi vagamente avvicinabili al black, come alcune parti di batteria ossessive nella loro ripetitività e dei riff di lontana ispiriazione Emperoriana. La storia dei Dimmu Borgir inizia in piena era black, mentre Darkthrone, Mayhem, Satyricon ed Emperor vomitavano le loro pagane blasfemie, la band di Shagrath rinunciava fin dall'inizio a quel sound aggressivo e violento, in favore di composizioni decisamente più melodiche con larghissimo uso del pianoforte. For All Tid (1994) e Størmblast (1995) rappresentarono la base, il punto di partenza dal quale la band iniziò il suo controverso cammino musicale. Il suono, nonostante non si trattasse affatto di black metal, era comunque gelido, freddo. Ma è a partire da Enthrone Darkness Triumphant che il registro cambia : restano le melodie, le tastiere, ma aumenta l'aggressività per l’appunto, traccia n°6 , con un tappeto di tastiere che ricordano cattedrali profanate e urla di disperazione, prima del finale molto heavy. Sì perchè quello che forse rende particolare i Dimmu Borgir è il loro modo di rendere estremi dei riff che in realtà sono figli di una tradizione heavy metal, più che black. Tormentor Of Christian Souls, mai vista tanta potenza. In Entrance è la tastiera a creare un'atmosfera completamente irreale, priva di spazio e tempo, oserei dire quasi romantica, su cui troneggia il raggelante screaming di Shagrath.

Prudence’s Fall è un altro brano convicente, mentre a chiudere l'album, ci pensano due brani riflessivi e ricchi d'atmosfera: A Succubus In Rapture va scemando lentamente nella sua iniziale carica aggressiva, mentre Raabjørn Speiler Draugheimens Skodde (unico pezzo in norvegese rimasto) è una versione rimodernizzata di un brano presente nel primo demo della band. Una marcia black inesorabile, sempre con aperture melodiche, che ci accompagna fino alla fine. Da Enthrone Darkness Triumphant (1997) ha preso il via tutto ed oggi i Dimmu Borgir sono diventati una delle band più famose della Norvegia, con riconoscimenti ed awards piovuti copiosamente. L’album è un pezzo da collezione.

 
 
 
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