Creato da Nekrophiliac il 21/02/2005

DARK REALMS V2

So, I've decided to take my work back underground. To stop it falling into the wrong hands.

 

 

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Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 21 Febbraio 2005 da Nekrophiliac
 
Foto di Nekrophiliac

BLIND GUARDIAN: IMAGINATIONS FROM THE OTHER SIDE (1995)

Che dire dei mitici Blind Guardian, c’è bisogno che ve li presenti? Sono sicuramente una delle band di maggiore successo della scena metal attuale. L'apice qualitativo, a mio parere, si è toccato con Imaginations From The Other Side, in cui è stato raggiunto un perfetto equilibrio tra violente sfuriate metal e partiture assai complesse con inserti medievaleggianti ed epico-sinfonici. Culmine di una progressione partita nel 1991 con Tales From The Twilight World, Imaginations From The Other Side è il successore del già ottimo Somewhere Far Beyond del 1992, e rappresenta la perfetta alchimia dei fattori che caratterizzano il suono della band: le atmosfere epiche, la potenza della musica messa al servizio dei vari cambi di atmosfere e di tempi che il testo richiede, i cori che esaltano nei ritornelli la potente voce di Hansi Kursch e una crescita musicale e compositiva che sembra non avere limiti di miglioramento. La consacrazione. I Blind Guardian colpiscono nel segno anche con la magnifica produzione del neo-acquisto Fleming Rasmussen, già dietro al mixer coi Metallica. Nove brani eccezionali che meritano tutti una menzione. Si comincia con Imaginations From The Other Side che, dopo un inizio sinfonico, ci introduce tra liriche e parti musicali sempre diverse e in continuo mutamento in un mondo di fantasia in compagnia dei personaggi delle nostre fiabe di bambini e di quelle storie che ancora fanno capolino nella nostra vita adulta. Così incontriamo Alice nel Paese delle Meraviglie, il pavido leone del mago di Oz, Peter Pan e poi naturalmente Gandalf, Frodo e Gollum dal Signore degli Anelli. Una sorta di tributo al regno della fantasia. L'atmosfera celatamente epica continua a rimanere tale nella sostenuta, paranoica I'm Alive, un pezzo dirompente con una sezione ritmica da far raggelare, Thomen Stauch si conferma un grande batterista. Aggressiva, veloce e potente mentre A Past And Future Secret è una delle loro prove migliore, calma, lenta e medievale. Solo la chitarra acustica accompagna la voce di Hansi Kursch, memorabile. The Script For My Requiem è l’ennesimo capolavoro, il suo intro è dirompente e il ritornello è assolutamente trascinante, la canzone si snoda poi in un susseguirsi di frenate e ripartenze con un finale che va a combaciare con l’arpeggio che apre Mordred’s Song. Figlio di Artù e della sorellastra Morgana, Mordred ci racconta la sua vita segnata da un destino che non avrebbe mai voluto, l’arpeggio lento, decadente apre su una voce disperata, stanca, che chiude la strofa con un'eccezionale prestazione e così i toni si risollevano, stupisce ancora Hansi Krusch. Un ritornello magnificamente epico corona questa prima parte. La strofa seguente è impreziosita dal fine gioco fra una voce aspra e sprezzante e una controvoce morbida e lontanala canzone si spegne su l’ennesimo arpeggio vibrato in cui il silenzio è parte integrante della bellezza. Il vero pezzo bomba, è Born In A Mourning Hall vale a dire “nato in una valle di lacrime”, la mia canzone preferita dei Bardi.

Inizia in maniera dirompente, il marchio di fabbrica dei Blind Guardian, il ritornello è assai coinvolgente e per giunta il testo è uno spaccato di vita vissuta. Un’ulteriore gemma è incastonata nella settima traccia: Bright Eyes, il cui coro femminile s’apre con una cadenza stranamente veloce, al quale si sovrappone con maestria Hansi Krusch, che spezza la catena ritmica con una sapiente inserzione vocale. Per apprezzarla al meglio, Bright Eyes deve essere ascoltata più e più volte con un testo a tratti veramente poetico.

L’epicità dilaga con Another Holy War, canzone ricca di pathos, un vero manifesto di tecnica associata all’emotività. Conclude la stupenda And The Story Ends, concentrato di virtuosismi tra basso e batteria con il solito coro mozzafiato. Imparagonabile.

 
 
 
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