Creato da Nekrophiliac il 21/02/2005

DARK REALMS V2

So, I've decided to take my work back underground. To stop it falling into the wrong hands.

 

 

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Post N° 24

Post n°24 pubblicato il 08 Marzo 2005 da Nekrophiliac
 
Foto di Nekrophiliac

LIMP BIZKIT: SIGNIFICANT OTHER (1999)

La regola divina impone: onora il sacro metallo giorno e notte, da vivo e da morto. Ogni regola ha, come da consuetudine, un’eccezione. Uno strappo su un disco che anni fa rivoluzionò il mio approccio musicale a generi prima a cui difficilmente mi ero avvicinato, il nu-metal, eccezion fatta per i mostri sacri del grunge a stelle e strisce come Nirvana e Soundgarden, molto più duri nel suono per un quindicenne, per altro, appassionato di elettronica e quindi un ambito molto più Prodigy, Underworld, Faithless, Daft Punk e Chemical Brothers, tanto per intenderci. Una volta tanto vorrei cercare di disegnare uno scenario di più ampio respiro che una singola e critica recensione. Conoscete i Limp Bizkit? Mi auguro di sì, comunque, premetto che gli odierni non hanno niente a che vedere con questo recente passato e non mi sembra scontato dire che la loro fine ha avuto inizio con la commercializzazione più sfrenata al seguito di Mission Impossibile 2, la cui canzone base era la stupenda Take A Look Around, contenuta poi nel successivo Chocolate Starfish And The Hot Dog Flavored Water (2000), l’inizio della fine che induce ad associare sempre più il nome Limp Bizkit ad un misto di chitarre distorte e versi rap. Il rap-rock ha camminato fianco fianco all'hip hop tradizionale fin dall'inizio. I Limp Bizkit non hanno inventato nulla, ma la formula della loro musica merita davvero un'attenzione particolare. Prendiamo però le distanze dall’accozzaglia più evidente. Lasciamo perdere anche gente come Anthrax e Aerosmith che hanno collaborato con (successo) con Public Enemy e Run DMC. Prendiamo, invece, in considerazione chi ha eretto il crossover come vero e proprio credo musicale. I Rage Against The Machine sono, o meglio, erano la vera bandiera di questo stile, oggi i fuoriusciti dall’hip-hop sono decisamente troppi. Non stiamo qui a contarli. I Limp Bizkit, tuttavia, non hanno fatto parte di nessuna chiesa. Né dell'hip-hop e né del rock, hard o meno. Il segreto della La loro formula è: chitarre distorte, suono hard rock ammorbidito condito con versi rap più tranquilli con un piano pop in sottofondo, privo di invenzione. La ricetta è senz’altro gustosa, i sapori tendono a non mischiarsi, si apprezzano sia le graffianti chitarre che la miscela rap. Una bella trovata. I cinque ragazzi di Jacksonville, Florida, tornarono alla ribalta presentando il loro secondo album dopo il successo di Three Dollar Bill, Y'All $ (1997), debutto della band premiato con il disco di platino, grazie anche alla cover di Faith di George Michael. Fred Durst, Wes Borland, John Otto, Sam Rivers e Dj Lethal, affiatati come sempre nell'arte di accostare il metal e il rap in modo così innovativo e singolare, continuarono a riscuotere consensi dal pubblico di questa scena musicale in continua evoluzione. Il genere dei Limp Bizkit in Significant Other è quello di sempre: oscuro, intenso, potente, illuminante ed energico allo stesso tempo e fa sì che questa band non sia più "follower" bensì "leader" di questo settore musicale. Il bello è che la band riesce a fare combaciare alla perfezione qui il funk del basso, le tinte jazz delle percussioni, i grooves hip-hop e gli stupendi riffs. Il risultato impressiona. Già dal primo ascolto Significant Other colpisce in diversi modi, perché esordisce con: << you wanted the worst, you got the worst: Limp Bizkit >>, così annuncia una voce distorta durante l'Intro; la band non perde però tempo a smentirsi che già inizia Just Like This nella quale la chitarra aggressiva di Wes Borland si concilia alla perfezione con la lirica rappata, urlata ma a volte melodica del vocalist e frontman, Fred Durst. L'album continua con il singolo Nookie, il brano più potente che unisce contenuti quanto meno delicati ad un ritmo schizofrenico. È il successo.

Poi è tutto un vortice di emozioni, con la detonante Break Stuff.

Aggressiva è I’m Broke, riflessiva Rearranged, uno dei pezzi più riusciti, dinamici e curati dell'intero lotto.

Nobody Like You ha invece come ospiti d’eccezione niente di meno che Jonathan Davis dei KoRn e Scott Weiland degli Stone Temple Pilots, scontato dire che è una canzone davvero niente male. Le altre, Don’t Go Off Wandering e 9 Teen 90 Nine sono altrettanto riuscite, presentando caratteristiche da crossover in tutto e per tutto, un ibrido, insomma la specialità della casa. Merita una menzione speciale N 2 Gether Now: la sola traccia hip-hop al 100%. Non dispiace nemmeno questa. Fred Durst rappa con la sua voce acuta e nasale, un po’ come Eminem, sinceramente, un cantante rock che esegue liriche rap con maestosa abilità, e per giunta, seguendo un ottimo flow è rarissimo.

Trust?, piuttosto, è la classica spaccatimpani, ma come già altre tracce il suo finale è colorato dall’ottimo scratch di Dj Lethal, mentre No Sex è decisamente introversa. Al seguito di una canzone più lenta segue matematicamente una più veloce: Show Me What You Got. Simpatica per l’urlo d’apertura e nient’altro. La conclusione dell’album è tutta per la pacata atmosfera di A Lesson Learned e l’Outro psichedelico che segue i dettami dell’Intro. Una buona iniezione di talento e la formula scelta sono meritevoli e fecero dei Limp Bizkit ben più di una promessa, ma i fatti non sono andati per questo verso. Significant other rimane un buon disco, il migliore della band, purtroppo (o per fortuna?) l’unico su cui fare affidamento. Peccato.

 
 
 
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