Distorsioni

Mi Vedevo Già

Colore ma vie

Danzami

Danzami davanti
danza cantando una bamba
io son di dietro a suonare
son di dietro a guardare
i tuoi fianchi ondeggiare.

Intanto il pensiero
esce dalle dita
scorre su strade d' acciaio
si trasforma riverberando
tra pedalini e molle.

S' accende di rosso
tra le valvole in calore
poi si spande nell' aria.

E se il tempo cambia
tu continua a danzare
non senti? è una samba
che sto inventando per te.

E ti muovi sotto le mie dita, 

E' me che danzi.

E danzando torni alle dita.

Ninna nanna

Nel paradiso di Narda i lupi giocano con gli agnelli:

“…non resterò senza un mistero senza una fiaba
senza un trasalimento e mano con mano
mi porterò dove il lupo gioca con l’agnello
e le donne sono belle ogni alba più splendenti
e amano gli uomini e le donne e i bambini
e i bambini non sono angeli sono uccelli
in lenta migrazione…” 

Narda Fattori

..è andata a vedere com'è..

La grammatica del dolore

Se n'è andata oggi..

La grammatica del dolore la sua punteggiatura
l’ho imparata con un vagito nell’afa di luglio

sono stati molti gli esercizi per la sua signoria
avevo il fuoco sotto lo sguardo basso
mentre mi piagavo e resistevo come al calcio un sasso

e ora che ho col tempo ed esperienze
la padronanza di tutte le declinazioni e le eccezioni

taglio via la talea marcita rigetto quel pensiero
nero che non buca il silenzio e incrina l’osso

la grammatica del dolore è sbocciata intera
e ha disegnato le mia forma la piega nuova

invasiva come la gramigna s’estende dalla guancia
alla caviglia e fiorisce sottopelle e più la strappo via
più prende terreno mi inseguirà come la preda
il predatore

nascondermi non serve mi troverà ovunque
la luna al suo primo quarto ambisce farsi piena.

Narda Fattori - Cambiare di stato morire di natura (p. 62)

Mylady

Milady il cuore è un soldatino

che scrive lettere a nessuno

Gli anni miei

Vorrei sognare

che è stato solo un sogno

che mi hanno raccontato

senza dormire

perché il mondo non c'è

quando io sono addormentato

e poi dormire

con una poesia

che da sempre so a memoria

senza sognare

e la ragazza usciva

lentamente dalla storia

LaRivista n. 4/2016

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Letterina

Forse voglio proprio scriverla una letterina.

Perchè lui sta nella fantasia

dove abita anche lei da un pò.

Potrei scrivergli di darle un bacio per me

e augurarle un buon Natale.

Potrei scrivergli che ho ancora paura

come quando, da bimbo, mi lasciava la mano

ma adesso sorrido quando la penso,

ho appreso l' equilibrio.

Ecco, l' ho scritta.

Tutto qui.

Non scrivo altro.

Lui ascolta anche i desideri non scritti.

e negli occhi la stessa meraviglia

Domani sarà vigilia.
Certo non ci sarà la meraviglia di un tempo
quei doni apparsi magicamente sotto l' albero ora sono io a metterli.
l' attesa per quel trenino con la locomotiva sbuffante, e gli scambi, i semafori,
o quella scatola di Lego non ci sarà.
Non ho scritto nessuna letterina da portare alla cassetta in riva al lago
proprio di fronte al negozio di giocattoli.
A pensarci bene non c'è più neanche quel negozio.
C'è disincanto in giro per i tempi difficili
anche se mascherato bene con luci colorate e musiche sempreverdi.
Ma i bimbi non lo sanno
e non c' entrano niente
Natale è ancora Natale
e sarà il mio regalo la gioia di vedere negli occhi dei nipoti la stessa meraviglia di un tempo..
per quella scatola di Lego
e quel trenino
scritti con la stessa mia speranza nel cuore su quella letterina.

Un regalo che da bimbo neanche sognavo.