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La rivoluzione della bambola

Post n°9 pubblicato il 18 Giugno 2008 da nightwish2002

"Ma per vivere servono i soldi, come faccio??"  Chiedeva Valentina senza riuscire a capire fino in fondo dove Luca volesse arrivare. Era passata poco meno di una settimana dalla notte in cui per la prima volta era entrata in quella casa, e per tutti quei giorni aveva vissuto li, uscendo ogni sera per andare a lavorare. Ma ci andava contro voglia e, quasi tutte le notti, rientrava molto prima dell'orario a cui era abituata e, tutte le notti, trovava Luca ad attenderla. Lui non le faceva domande su come era andata la serata, l'accoglieva sempre con un largo sorriso e con tanta passione la amava tutte le notti. Però gli si leggeva negli occhi che qualche cosa non andava... Valentina capiva bene cos'era che non andava, ma non sapeva cosa fare. Quando Luca una sera sbottò dicendole che non riusciva più a tollerare l'idea del suo lavoro, che il pensarla a scopare con un altro lo faceva soffrire, non per moralismo, ma per vera e propria gelosia, lei cercò di spiegargli che, da quando si erano conosciuti, lei non era più andata con nessuno... certo ballava, si spogliava, ma finiva li... niente più prestazioni extra.... La risposta di Luca fu rapida e decisa e Valentina capì che doveva averci pensato a lungo: "Ti vuoi trasferire a vivere da me?? Andiamo sabato a casa tua a prendere tutte le tue cose e vieni qui!!!"

Lui le aveva detto che aveva paura di innamorarsi di lei, le aveva raccontato tutte le sue vicissitudini passate e che s era ripromesso che mai e poi mai avrebbe più iniziato una storia con una russa..."Poi tu sei anche una puttana" le aveva detto, in maniera molto indelicata, ma sincera "come potrei mai credere che non stai con me solo per interesse??". Valentina gli diede una risposta che lo fece sentire un perfetto imbecille : "E' una settimana che sto sempre e solo con te... in una settimana avrei potuto guadagnare almeno 1000 dollari... tu quanto mi hai dato... io quanto ti ho chiesto?? Niente!!! Eppure sono ancora qui..." Solo a quelle parole Luca capì quello che stava succedendo... Non era Valentina la vera puttana... era lui!!!! Era lui che non riusciva a vedere oltre lo stereotipo che si era creato... era lui che non riusciva a dare fiducia alla persona, che ne guardava solo la sessualità... era lui che stava pensando alla sicurezza della sua posizione, dei suoi soldi e della sua vita rifiutandosi di vedere quello che lei, da giorni gli esprimeva in ogni gesto, in ogni atteggiamento e in ogni parola!!! Era lui che, per paura e per vigliaccheria stava rifiutando di accettare il fatto che con quella ragazza, qualsiasi fosse la sua professione, stava davvro bene.

Valentina capiva che Luca era sincero in quella richiesta. Certo anche lei aveva paura... sapeva che se avesse lasciato la sua casa e, di li a poco Luca ci avesse ripensato, non ci sarebbe più stata una via di ritorno. "Lascia questo lavoro, ti prego... io ti voglio bene...tanto...e ogni volta che chiudi quella porta per andare a lavorare, io devo chiudere le porte del mio cuore per non sentire come grida di rabbia e di dolore!!! Provo a dormire mentre ti aspetto, ma come chiudo gli occhi il nero della notte si accende delle luci rosse del night, sento la puzza del fumo, sento parole, sospiri e musica e vedo te che ti spogli, mani che ti toccano, sguardi che ti penetrano e non trovo pace".  Valentina sentiva la disperazione di quelle parole, vedeva la sofferenza vera nello sguardo di Luca.. quanti uomini le avevano promesso di ricoprirla d'oro, ma lei sapeva che era un gioco delle parti fra lei e il cliente... ma questo non le era mai successo... se avesse dato retta a Luca avrebbe abbandonato una strada che non amava, ma che le garantiva di poter vivere anche abbastanza agiatamente... e poi?  "Per vivere servono i soldi, come faccio?? Mosca è una delle città più care del mondo!!!" ripetè lei. 

Luca guadagnava bene e, pur non essendo mai stato un buon risparmiatore (anzi tutt'altro), sapeva che quello che guadagnava, con un minimo di attenzione, sarebbe stato sufficiente ad entrambi per condurre una vita più che dignitosa. Non voleva però far sentire Valentina una "mantenuta"... aveva imparato bene a conoscerne l'orgoglio, il senso della dignità e l'ansia di indipendenza. "Tu lascia quel posto.. quel che serve per vivere, per il momento lo ho io... riprendi i tuoi studi e, nel frattempo, cercheremo un lavoro attinente a quello che tu ami fare,un lavoro che non sia solo per "mangiare", ma che ti dia soddisfazione e gioia!!! Mosca è una città piena di teatri, eventi, manifestazioni e spettacoli... è una città che ferve di iniziative... qualcosa, con un po' di pazienza, troveremo, vedrai...."

Luca aveva fatto per anni l'animatore turistico, anche a livelli piuttosto alti, ed aveva sviluppato un grande amore per il teatro, in particolare per il musical. Passione che condivideva con Valentina. Passavano ore a parlare di teatro, lei gli faceva vedere i video degli spettacoli che aveva fatto quando ancora studiava, lui, pur non avendo video dei suoi spettacoli passava ore a raccontarle le trame, gli allestimenti, le coreografie... Valentina comunque era più giovane e, soprattutto, aveva molto più talento di Luca... aveva una voce potentissima, intonata e limpida, mentre Luca era stonatissimo... si muoveva benissimo, con grazia, agilità, sensualità ed un grande senso del tempo e del ritmo, mentre Luca, seppur fisicamente ancora in ottima forma malgrado i suoi 41 anni,  era molto meno aggraziato nei movimenti... ma soprattutto, Valentina aveva le mani d'oro... sapeva disegnare,  ricamare, lavorare la carta e il gesso... tutto quello che richiedeva un talento ed un senso artistico manuale le riusciva benissimo. Per questo motivo Luca aveva la certezza assoluta che Valentina, prima o poi, in un modo o in un altro, avrebbe trovato un modo di mettere a frutto i suoi talenti e di fare un lavoro gratificante finanziariamente e spiritualmente.

Valentina conosceva la realtà russa molto meglio di Luca e sapeva che le possibilità non erano poi così tante come pensava lui, sapeva che, da un punto di vista lavorativo il futuro non era così roseo come lo vedeva lui...ma diamine, per la prima volta nella sua vita, qualcuno le dava la possibilità di fare una scelta libera, con la disponibilità a condividere questa scelta comunque vada... per la prima volta qualcuno le offriva la possibilità di fare quello che le piaceva, pronto a sostenerla... per la prima volta, da quasi due anni, aveva la possibilità di tornare ad essere una persona e non più soltanto un corpo... aveva paura, ma sentiva che Luca era sincero... aprì il cellulare: "Sergeiy??? Io non lavoro più...verrò domani a prendere le mie cose, i miei costumi, i mie cd... niente di personale... solo che ho deciso di cambiare vita" . Chiuse il cellulare... iniziò a ridere in maniera strozzata... era il suo modo per non piangere... per difficile che potesse essere stata sapeva che stava chiudendo definitivamente una pagina importante della sua vita, sapeva che stava abbandonando per sempre un mondo che con i suoi suoni, colori, odori, con i suoi lati luminosi ed i suoi lati oscuri era stato il suo mondo...

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Commenti al Post:
domatricedicetrioli
domatricedicetrioli il 21/06/08 alle 01:01 via WEB
Sono la tua Fan-lettrice più affezionata, Uiscino. Bello bello, a quando la prossima? :)
(Rispondi)
domatricedicetrioli
domatricedicetrioli il 18/07/08 alle 18:46 via WEB
Ohhhh, Uiscino, t'hanno rapito le forze aliene? E il prosieguo? Su su, muoviti... ;0))) Un abbraccione stritolante.
(Rispondi)
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