Creato da eco_del_silenzio il 23/01/2007
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Messaggi del 26/04/2007

I soldi degli omogeneizzati

Post n°15 pubblicato il 26 Aprile 2007 da eco_del_silenzio
Foto di eco_del_silenzio

Ciao! Oggi riporto il testo di una canzone che avrà una decina d'anni, ma almeno per me appartiene alla categoria di quei pezzi che non hanno epoca, nel senso che potrebbero essere stati scritti anche ora, o tra qualche anno, perché purtroppo certi mali del nostro tempo non cambiano.
Per farvi capire quanto mi fanno pena il potere, i soldi, l'arroganza, le mode.
Eh già, in questa cultura di massa tutti vogliono essere uguali allo stesso riferimento, tutti omologati (e il "bello" è che quasi non se accorgono). Anzi, più che "omologati", li descrive bene la parola che prendo in prestito da una mia amica (la stessa dell'intervento precedente immagine ): "OMOGENEIZZATI"! immagine
Ho evidenziato i passi a me più cari.


"Sono intorno a noi, in mezzo a noi, in molti casi siamo noi a far promesse senza mantenerle mai se non per calcolo, IL FINE E' SOLO L'UTILE, il mezzo ogni possibile, la posta in gioco è massima, l'imperativo è vincere e non far partecipare nessun altro, nella logica del gioco la sola regola è esser scaltro: niente scrupoli o rispetto verso i propri simili perchè GLI ULTIMI SARANNO GLI ULTIMI SE I PRIMI SONO IRRAGGIUNGIBILI. Sono tanti, ARROGANTI COI PIU' DEBOLI E ZERBINI COI POTENTI, sono replicanti, sono tutti identici, guardali, stanno dietro a machere e non li puoi distinguere. Come lucertole SI ARRAMPICANO, e se poi perdon la coda la RICOMPRANO. Fanno quel che vogliono si sappia in giro fanno, spendono, spandono e sono quel che hanno.
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
...e come le supposte abitano in blisters full-optional, con cani oltre i 120 decibels e nani manco fosse Disneyland, vivon col TIMORE DI POTER SEMBRARE POVERI, quel che hanno ostentano e tutto il resto invidiano, poi lo comprano, in costante escalation col vicino costruiscono: parton dal pratino e vanno fino in cielo, han più parabole sul tetto che S.Marco nel Vangelo e sono quelli che di sabato lavano automobili che alla sera sfrecciano tra l'asfalto e i pargoli, medi come i ceti cui appartengono, terra-terra come i missili cui assomigliano. Tiratissimi, s'infarinano, s'alcolizzano e poi s'impastano su un albero, boom! Nasi bianchi come Fruit of the Loom che diventano più rossi d'un livello di Doom...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma SI SENTONO MEGLIO...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
Ognun per sè, Dio per sè, mani che si stringono tra i banchi delle chiese alla domenica, mani ipocrite, mani che fan cose che non si raccontano altrimenti le altre mani chissà cosa pensano, si scandalizzano. Mani che poi firman petizioni per lo sgombero, mani lisce come olio di ricino, mani che brandiscon manganelli, che farciscono gioielli, che si alzano alle spalle dei fratelli. Quelli che la notte non si può girare più, quelli che vanno a mignotte mentre i figli guardan la tv, che fanno i boss, che compran Class, che son sofisticati da chiamare i NAS, incubi di plastica che vorrebbero dar fuoco ad ogni zingara ma l'unica che accendono è quella che dà loro l'elemosina ogni sera, quando mi nascondo sulla faccia oscura della loro luna nera...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio...
Sono intorno a me ma non parlano con me... Sono come me ma si sentono meglio..."


Un altro brano all'incirca sullo stesso tema è "Fuori dal tunnel" di Caparezza. Apro una parentesi: ho citato più volte i rapper, ma non sono la mia musica preferita, ascolto un po' di tutto. Anzi, non mi appartiene per nulla il sentimento di aggressività che un po' traspare dai loro pezzi; e non mi piacciono le parolacce. Semplicemente apprezzo quello che dicono. Chiusa.
Viene presa in giro la mania di fare festa sempre, di sballare immagine , l'idea che divertimento e star bene siano solo fare casino ed andare nei posti più "in". Qui cito la parte più profonda della canzone, quella finale.

"Gli incontri, gli scontri, lo scambio di opinioni, persone che son fatte di nomi e di cognomi, venghino signori, che qui c'è il vino buono, le pagine del libro e le melodie del suono, si vive di ricordi, signori, e di giochi, di abbracci sinceri, di baci e di fuochi, di tutti i momenti, tristi e divertenti, e non di momenti tristemente divertenti."

Volevo anche ringraziare chi passa di qui; sperando che qualcuno condivida (o almeno rispetti) le mie modeste opinioni.
Alla prossima!

P.S.: avrei potuto citare anche "Happy hour" del Liga...

 
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