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Sesso e delirio di onnipotenza femminile

Post n°5 pubblicato il 02 Luglio 2006 da DonneViDetesto

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio…

Così inizia quello che, a tutt’oggi, è il libro più famoso, letto e stampato della Storia. Su esso si basano i dettami delle tre principali religioni del mondo. E le religioni sono ciò su cui si basa il modo di vivere di un gruppo di persone, di un popolo, di una civiltà.

Anche l’ateo non può non riconoscere l’influenza che il Cristianesimo esercita sulla nostra cultura: nonostante i secoli di oscurantismo medievale, figli della cristianità sono l’Umanesimo, l’Illuminismo e tutto ciò che ne consegue in termini di progresso tecnologico e sociale che ha portato alla nascita di ciò che oggi definiamo “civiltà occidentale”. Scuole di pensiero che hanno voluto eliminare Dio dalla vita dell’uomo ma che proprio grazie alla filosofia di vita del Cristianesimo sono nate. Il marxismo stesso (pur essendo Karl Marx di religione ebraica) ha dentro di sé legami evidenti con i dettami di solidarietà espressi dal Cristo stesso.

Siamo figli di una cultura che al centro ha sempre avuto, volenti o nolenti, Dio e la religione (in altre parole potrei affermare che la religione Cristiana è il DNA stesso della nostra civiltà).

Ma, mentre oggi la presenza di Dio sembra ormai assente, così non era fin solo al secolo scorso. La religione era “l’orologio” che scandiva i ritmi della vita stessa, anche quella più privata e intima. Una vita in cui il sesso era tabù, una cosa sporca, da rinchiudere esclusivamente entro i confini del matrimonio, da utilizzare mai come soddisfacimento dei propri piaceri ma solo a scopi riproduttivi. “DIO TI VEDE”: questa era la spada di Damocle che pendeva sulle teste degli uomini, sui loro sentimenti, limitandone aspirazioni e desideri. La religione diceva ciò che era bene e ciò che era male, fin dove poteva spingersi l’intraprendenza umana. Il contravvenire alle regole portava alla pena o al perdono, dispensati dal confessionale.

A rottura di questo sistema oscurantista è intervenuto il femminismo, che tra i suoi pregi vuol vantare quello di avere restituito al genere umano le libertà del sesso e della felicità che ne consegue, sia maschile che femminile.

Le cose non sono andate come si pensa. Con il passare degli anni, si assiste ad una crescente occupazione da parte della donna di quelli che erano i posti spettanti a Dio e alla religione.

Non sono più questi ultimi, infatti, a stabilire quelli che, in campo sessuale (da intendersi in senso lato), sono comportamenti leciti o illeciti. E’ la donna che detta le regole di ciò che un uomo può fare o non fare in tema di seduzione. Ecco che diventano reati le battute, i contatti fisici, addirittura gli sguardi possono essere passibili di denuncia per molestie! Non è più Dio, ma la donna che detta le regole del codice di comportamento in questo campo (e non solo, aggiungerei!!!) Nelle sue mani sono i codici del cuore. Non è più Dio ma la donna a dire il come, il dove, il quando, il quanto, il perché. Non è più Dio ma la donna a dire se sei colpevole o innocente, dal momento che il maschio si macchia del peccato peggiore della civiltà moderna: il peccato commesso ai danni della femmina!

Le conseguenze delle nostre azioni non le raccontiamo più nei confessionali ma dobbiamo spiegarle nelle aule dei tribunali.

Il loro scopo? Distruggere la nostra stessa natura mediante un imprinting comportamentale a loro vantaggio, riplasmarci a loro piacimento, rimodellarci a loro immagine e somiglianza mediante il fango che ci tirano addosso.

La donna si sente Dio. La donna vuole creare nuove regole della natura. Ci sta riuscendo? Forse sì… Sta solo a noi non permetterlo!

 
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