OLD PIG – parte quarta
CREPI IL LUPO !
Bob “lo Smilzo” non era il tipo che si arrendeva facilmente. Quel locale, la famigerata locanda “Old Pig”, un tempo era stata sua e voleva riappropriarsene ad ogni costo.
Studiò a lungo la situazione, finché, all’improvviso, nella solitudine del luogo più intimo della sua sgangherata dimora....ecco l'idea fulminante! Stramba e sorprendente davvero.
Avrebbe colto tutti di sorpresa, ci sarebbe stato un bel po' di trambusto, ovvio, ma se avesse aspettato il giorno giusto e si fosse presentato nella maniera giusta e con la giusta compagnia, all'Old Pig avrebbero pensato allo scherzo di alcuni buontemponi, prima di accorgersi di essere stati messi nel sacco.
Il tempo per organizzare l'aveva; certo un po' di quattrini ci sarebbero voluti. Tutt'altro che facile trovare tre briganti e tre somari senza scucire un bel po' di moneta.
Come complotto era di certo avventuroso, ma valeva la pena tentare.
Fece un ripasso mentale delle mezze calzette che aveva conosciuto in prigione e che oramai erano fuori: tutti più disperati di lui, per quanto ne sapesse. Probabile quindi che qualcuno di questi, con la promessa di una buona ricompensa a colpo avvenuto, avrebbe accettato di correre il rischio.
Contattò uno dopo l'altro quelli che gli sembravano meno tonti ed espose loro il piano.
Quelli sulle prime si sbellicarono, pensando ad uno scherzo, ma quando capirono che Bob faceva sul serio e che i quattrini li avrebbe sganciati davvero (altrimenti sarebbe stato peggio per lui), dopo pochi attimi in cui tentarono di mostrare un' espressione un po' più intelligente, per lasciar intendere che stavano valutando l'opportunità, accettarono, l'uno dopo l'altro.
Avrebbero, diciamo così, preso in prestito tre cavalli dal vicino ranch di John lo smidollato, addobbandoli a dovere.
Approfittando del periodo natalizio, sarebbe stato facile trovare nell'emporio della vecchia zia Clotilde quei tessuti che dovevano servire per rabberciare alla meglio i cavalli nonchè travestire se stessi in modo da rendersi irriconoscibili e passare per burloni.
Per le armi nessun problema: le colt da quelle parti si trovavano sotto il cuscino di un qualunque mezzo bastardo, quindi ognuno di loro ne era fornito. Con un po' di olio, i tamburi avrebbero girato come nuovi e, se fosse stato necessario, nel locale si sarebbero visti anche i fuochi d'artificio, dato che il buon vecchio Bob avrebbe pure portato con sé la palla da mago: ma quella col trucco! Gennarino, suo compagno di cella, texano d'adozione ma napoletano di nascita, gliel'aveva descritta per filo e per segno nelle lunghe e noiose giornate trascorse al fresco.
La folla che avrebbero trovato all'Old Pig non lo impensieriva affatto. Quei cialtroni avrebbero cominciato a sbudellarsi dalle risate e magari avrebbero pure tifato per loro.
Il colpo, era chiaro, doveva assolutamente essere messo a segno durante la festività della Befana.
E così, il giorno fatidico, i pochi residenti di Santo Stinco video un buffo corteo attraversare le polverose stradelle dell'assonnato villaggio e dirigersi verso l'unico posto in cui ferveva la vita.
Tre scalcinati cavalli travestiti da improbabili cammelli, accompagnati da altrettanti assurdi Re magi armati di colt, e nel giro conosciuti come “il guercio”, lo “zoppo” ed il “gobbo”, avanzavano lentamente, preceduti dallo “smilzo”, malamente conciato da mago, con tanto di palla, non di vetro, ma... una vaga imitazione del napoletanissimo “Pallone ‘e Maradona”: l'arma finale!
Seguiti e sbeffeggiati da una piccola folla di ragazzini divertiti, raggiunsero il piazzale dell'Old Pig, mentre il sole che aveva dardeggiato per l'intera giornata stava per nascondere i suoi ultimi raggi.
All'ingresso, il vecchio Sabin, sempre sbronzo del suo immancabile whisky, ma con l'occhio e la mente sempre vigili, tracannò un altro mezzo bicchiere e...
- Che ci fai qui, vecchio cialtrone di un Bob !!?? - Evidentemente il travestimento era più che perfetto... – Entrate, entrate, che c'è lo spettacolo. -
- Lo spettacolo lo facciamo noi stasera - replicò lo “smilzo” con aria sicura e spavalda, mollando il solito calcione alla sempre più cigolante porta d'ingresso.
- In bocca al lupo - ridacchiò il vecchio Sabin.
- Crepi il lupo - replicò Bob varcando la soglia del locale.
La teoria dei Magi preceduta da Bob il mago fece così il suo ingresso e nel giro di pochi secondi si moltiplicarono urla, sghignazzi e immancabili rutti.
La perfezione del travestimento non mancò di fare centro:
- Bentornato Bob! - esclamarono all'unisono Mad Dog e Lucinda, da tempo gestori dell’Old Pig, tra gli applausi e le risa generali.
- Strafottetevi, brutto pugno di bastardi merdosi ed ubriaconi e strafottiti anche tu “Mad Dog”-
replicò lo “smilzo”. - Questa è una rapina! -
Mentre i tre magi tiravano fuori le loro colt pronte all'uso, lo Smilzo, girò lo sguardo verso il palco e per la sorpresa lasciò cadere a terra il “Pallone di Maradona” che si afflosciò emettendo non più di una pernacchia.
Cavolo! Lo spettacolo c'era davvero, ma anziché l'orchestrina dei “Dammela subito”, quella sera erano ospiti lì nientemeno che tutti gli agenti della polizia federale del posto, sceriffo compreso, che si esibivano sul palco seminudi, ma armati sino ai denti, in una delirante imitazione dello strip dei Full Monthy.
Il resto si può ben immaginare...
Dopo altri quattro luridi mesi, Bob ci avrebbe provato ancora.
Inviato da: emilytorn82
il 23/12/2016 alle 13:01
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