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Canzone d'autunno
I singhiozzi lunghi
dei violini d'autunno
mi feriscono il cuore
con languore
monotono.
Ansimante
e smorto, quando
l'ora rintocca,
io mi ricordo
dei giorni antichi
e piango;
e me ne vado
nel vento ostile
che mi trascina
di qua e di là
come la foglia
morta.
P. Verlaine
Ultima strofa de...
CANTO NOTTURNO
DI UN PASTORE ERRANTE DELL'ASIA
Dimmi: perché giacendo
A bell'agio, ozioso,
S'appaga ogni animale;
Me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale?
Forse s'avess'io l'ale
Da volar su le nubi,
E noverar le stelle ad una ad una,
O come il tuono errar di giogo in giogo,
Più felice sarei, dolce mia greggia,
Più felice sarei, candida luna.
O forse erra dal vero,
Mirando all'altrui sorte, il mio pensiero:
Forse in qual forma, in quale
Stato che sia, dentro covile o cuna,
È funesto a chi nasce il dì natale.
G. Leopardi...
Messaggi di Marzo 2014
il ritorno al blog suona macabro, lugubre, senza la spinta giusta. Il caso vuole che in questo periuodo così mi senta. Senza alcuno slancio, faccio fatica a fare qualsiasi cosa. Semplicemnte non ho voglia, non credo che ne valga la pena e perdo tempo. Dietro non si sa cosa. Penso e rimugino. Mi affliggo e esito. Verbo che conosco bene. Quello del restare immobile è un mio vecchio mantra e la mia eterna dannazione.
Avresti proprio voglio di uno schianto... |
sembri rassegnarti a una mancanza di ispirazione, un gioco al massacro, tra il pensare, il dire e il fare. Dove l'ultimo dei tuoi pensieri è sempre il primo che devi scacciare.
Pensi tante cose, ne desideri ancora di più. Al momento non ne fai nessuna, langui malinconicamente, in un pozzanghera; come tante gocce ferme lì, pendenti, indecise se lasciarsi cadere o restare aggrappati a quel briciolo di sicurezza che tì dà aggrapparti alla ringhiera.
Quella presa disperata che ti fa restare attaccato a un passato che non c'è più... |
restare al palo, immaginarsi qualcosa di diverso, scrivere a caso, il sole che scalda. Le dita vanno avanit confuse, in cerca di ispirazione. Non scrivo da tanto, il cervello rimbomba nel vuoto, l'aria che passa, nel giorno di riposo, torno a scrivere, a leggere. Non credo più di poterlo fare, sopportare l'inedia e questo semplcie andare e venire, senza meta, senza sogni, senza arte. Ricerco un suono, che ne valga la pena. Perché ora, quello che sento, non vale più nulla.
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Inviato da: candida.mordillo
il 14/04/2014 alle 14:21
Inviato da: maden2005
il 19/06/2013 alle 23:32
Inviato da: Only.Music1
il 06/06/2013 alle 10:26
Inviato da: tuamak
il 05/05/2013 alle 13:39
Inviato da: P.P.65
il 01/12/2011 alle 08:45