Creato da estremalatitudine il 19/06/2008

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Litigio

Post n°322 pubblicato il 17 Novembre 2013 da estremalatitudine

Ero per strada una sera (rientravo verso casa senza fretta), quando si aprì un portone e ne uscirono una lei stupenda e un trafelato lui.

Alta (sia per i tacchi che per doti naturali), con i capelli soffici, lineamenti perfetti e un corpo notevole. Una visione.

Avevano litigato. Lo capii, o, meglio, lo sentii dopo poco, dai toni e dai contenuti.

Lei prese ad andare nella direzione da cui io stavo arrivando e dopo poco, come controvoglia, anche lui la seguì. Io che ero poco più in là, dapprima rallentai il passo, poi mi fermai e infine feci dietrofront e mi misi a seguirli.

Erano così indaffarati a litigare che non se ne accorsero neanche.

Al primo incrocio, lui si avvicinò ad una macchina parcheggiata e la aprì. Lei era già oltre. Lui la chiamò. Lei non rispose e continuò a camminare ondeggiando sui suoi tacchi.

Lui gridò. Lei niente. Lui la mandò a quel paese e salì in macchina. Dopo poco partì.

Mettersi in mezzo nei litigi delle coppie non è mai una buona idea, però quella sera non avevo niente di meglio da fare e allora...

Recuperai velocemente il terreno perduto ed ero ormai a pochi passi quando la macchina del tizio, svoltando da un senso unico, si accostò alla ragazza e le disse qualcosa. Mi fermai in attesa.

Dopo poco la macchina ripartì. La cosa era grave.

La ragazza riprese a camminare ed io la inseguii e la raggiunsi.

Camminava assorta nei suoi pensieri. Era bellissima. Interloquii. Lei si girò. Le chiesi se aveva bisogno di un passaggio. Sorrisi, facendole capire che sapevo. Lei sorrise e accettò.

Viveva con quell'uomo. Da tempo. Da qualche anno. Che fare? Non voglio tornare a casa. Un albergo? Sì, certo. Senza esitare diressi la macchina verso l'albergo più lussuoso della città. Una ragazza così bella meritava tutto.

Arrivati lei guardò l'insegna dubbiosa. Io scesi dalla macchina e feci cenno al ragazzo di metterla in garage. Scese anche lei.

La portiera che si apre e le sue lunghe gambe che si sfilano. Una emozione.

Entrammo. Chiesi una suite. Ci accompagnarono sopra.

"Una pazzia" disse lei appena soli. "Io non ho nulla per la notte e neanche lei"

"Qui hanno tutto" risposi.

Poi, subito dopo, mi avvicinai e lei mi lasciò avvicinare. Allungai la testa e lei non ritirò la propria. La baciai e lei rispose.

A letto fu un mezzo disastro. tensione. rigidità. Ci addormentammo ben lontani l'uno dall'altra. Ovviamente completamente nudi.

Dopo qualche ora mi svegliai e accesi la luce che qualcuno aveva spento. Si risvegliò anche lei. Nuda era ancora più bella.

"Una pazzia" ripetè nuovamente. "Sì" e l'abbracciai.

Questa volta il suo corpo si aprì dolcemente.

Entrai piano piano dentro di lei. La sentivo sciogliersi ad ogni centimetro. Quando fui completamente dentro di lei mossi solo il mio cazzo usando i muscoli pelvici. Lei sospirò. Sospirò ancora. Presi a muovermi con decisione. I sospiri si facevano profondi.

"bella come sei puoi avere tutti i cazzi che vuoi" le dissi in un orecchio "come il mio stasera"

Mi interruppi. Lo tirai fuori. Mi guardò stupita. Gli occhi sembravano addolorati.

"lo vuoi?" le chiesi iniziando a farglielo ruotare proprio sul clitoride e la grandi labbra.

"lo vuoi?" il suo silenzio mi spazientì. "tutti quelli che vuoi, ma non questo"

lei mi afferrò con le mani le natiche tirandomi a sé.  Le unghie piantate nella carne. Io resistetti. Non entravo. Lei sorrise stanca. Bella da piangere.

"lo vuoi?" "dimmelo" "dimmi che è una pazzia, ma che lo vuoi" "dimmelo"

Lei lasciò il mio sedere - le unghie fin lì sembravano volermi davvero trafiggere da parte a parte - mi afferrò la testa e la tirò a sé in un bacio vertiginoso.

Durante quel bacio, lunghissimo, lei emerse e poi si rituffò e poi di nuovo e a pochi centimetri dalla mia bocca, ecco, come in un soffio, come in un sospiro, ecco mi disse: "dammelo. lo voglio come non lo mai voluto prima. dammelo"

 

 

 
 
 
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Qui ci sono storie di sesso. Non necessariamente tutte eccitanti, ma a volte sì. Non necessariamente tutte esplicite, ma a volte sì.

Qui non c'è vita vera, ma solo letteratura, ovvero vita attraverso la tastiera.

Se non vi va di leggere di questi argomenti, lasciate stare.

Se vi interessano, spero di riuscire ad essere all'altezza delle vostre attese.

 

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