Creato da euridice79c il 12/06/2007

Gocce di luce

qui vi lascio un pezzo del mio cuore...

 

DISAGIO

Post n°226 pubblicato il 01 Ottobre 2010 da euridice79c

Caro blog, è da molto tempo che non mi confido con te, per l’esattezza da quando la vita ha deciso che avrei dovuto intraprendere un nuovo viaggio da sola, o meglio senza tutte quelle persone che per due anni mi erano state accanto, forse per interesse o forse per pura e semplice logistica dovuta a conoscenze comuni.

Negli ultimi mesi ho imparato che riesco a star bene anche da sola, poiché la mia serenità deve partire da me e non deve essere diretta conseguenza dell’umore di tutti coloro che mi stanno attorno.

Sicuramente non è cosi semplice ritrovare quella serenità che credevo di aver perso, ma sono certa che con il tempo e la pazienza il sole tornerà a brillare e quel tepore ormai sopito ritornerà a far battere un cuore che tanto o forse troppo ha sofferto.

Ho deciso negli ultimi mesi di fare pulizia nella mia vita, di liberarmi di tutta quella zavorra che non faceva altro che offuscare le mia mente non permettendomi di vedere verso un orizzonte che ogni giorno mi sembrava più lontano.

Ho detto addio alle persone superficiali, agli ipocriti, a coloro che pensavano solo ai propri interessi, non curandosi dei miei sentimenti e delle mie pulsioni.

Forse l’essere un pò più egoista rende più forti, ma nel contempo ci lascia soli nell’affrontare quei piccoli talloni d’Achille che quando meno ce lo aspettiamo fanno capolino e ci rammentano quanto siamo vulnerabili di fronte alle paure, tanto da farci alzare bandiera bianca e questo l’ho scoperto proprio oggi

Ammettere di aver poca autostima e non sentirsi accettata o adeguata è un disagio che spesso provoca lacerazioni che non si possono sanare.

Una persona oggi l’ha definito una mia insicurezza e forse è vero… l’aver paura di non essere accettata malgrado i miei sforzi mi rende vulnerabile, fa alzare tutte le mie barriere, proteggendomi ma nel contempo non permettendo a nessuno di avvicinarsi a me; mi sono resa conto che questo mio auto protezionismo allontana le persone, d'altronde chi vuole avere a che fare con una specie di tartarughina che elemosina amore, sperando in un puerile baratto con la perfezione atta al compiacimento di chi si ama?

Credo di aver compreso che l’amore deve partire da me stessa e quando lo troverò in me sarò pronta a donarlo a altri, poiché prima devo imparare a voler bene a me stessa e poi a donare la mia vita a un’altra persona.

Credo di dovere le mie scuse a chi non essendo a conoscenza delle mie paure, ha dovuto subire i miei malumori, prometto che in futuro cercherò di controllare questo mio stato d’animo poiché la cosa che conta maggiormente è coltivare i rapporti umani.

E’ giunta l’ora di andare a nanna sono esausta.

Felice notte Goce di Luce…a presto





 

 
 
 

PASSIONE TRAVOLGENTE

Post n°225 pubblicato il 02 Maggio 2010 da euridice79c

Il primo maggio più interessante che potessi immaginare...quella che era una giornata orrenda, trasportata dalla tristezza degli ultimi giorni, si è trasformata in una serata colma di sorprese impreviste che sicuramente mi ha regalato serenità e voglia di rivivere...non vi è notte tanto lunga da non poter far risorgere il sole....

Mi sento serena, viva, un fiume di passione in piena con una voglia smisurata di ardere al mio interno; un'ondata travolgente di calore si è resa imperatrice del mio cuore, avvolgendo questo pulsante organo di passione travolgente.

Ecco rinascere il desiderio di tornare quella meravigliosa Euridice conosciuta l'estate scorsa, la Euri impulsiva, la euri senza più freni, quella che si butta anima e corpo senza paure, spinta solo dalla fiducia e dall'amore che sempre contraddistingue la mia persona.

Ecco l'alba di un nuovo giorno...



 
 
 

TRISTEZZA FINITA E' TORNATA EURI

Post n°224 pubblicato il 29 Aprile 2010 da euridice79c

Ieri pomeriggio qualcuno ha saputo punzecchiare il mio orgoglio; ero talmente nervosa e amareggiata che avrei tanto voluto per un breve attimo tornare ai vecchi tempi, ai post pungenti ove la penna feriva più che la spada….i tempi dove venivo odiata o amata per quello che scrivevo, dove in poche righe e con molto sarcasmo mi difendevo da chi sembrava essere più forte di me, da chi si dilettava a farmi star male, ma poi, tornando a casa ho ripensato a una persona cara che stava soffrendo e alla quale non sono stata accanto perché troppo presa dai miei problemi. Come se non bastasse ho ricevuto la telefonata di un amico che si è sfogato con me per aver perso una persona cara; quindi sono rinsalita e ho iniziato a vedere la mia giornata di malumori in un modo più nitido sotto una luce diversa.

Mi sono fatta prendere dallo sconforto e dalla solitudine solo e unicamente a causa di una momentanea freddezza che forse non meritava un tale stato d’animo, il fatto di poter essere d’aiuto a chi ha bisogno ha allontanato dalla mia mente quel senso di soffocamento che lentamente mi stava divorando, mi sono resa conto di essere stata utile a qualcuno che stava cercando il mio aiuto e mi sono sentita viva e nel contempo estremamente felice.

Il mio difetto è quello di essere troppo sensibile, di essere passionale in tutto quello che faccio e di mettere anima e cuore in tutti i rapporti, purtroppo tutto ciò ha un rovescio della medaglia poiché si tende sempre a soffrire più del dovuto e a sentirsi soli quando la freddezza e l’asepsi prendono il sopravvento.

Mi sono quindi ricordata di un episodio accaduto anni fa quando frequentavo il corso di perfezionamento.

All’epoca lavoravo con un gruppo di ragazzi che presi dallo sconforto per un compito dato da ultimare entro il fine settimana, avevano abbandonato l’impresa….A quel punto non mi sono persa d’animo e ho convinto tutti che l’importante non era arrivare all’obiettivo, bensì tentare e metterci tutta la buona volontà possibile per arrivare ad esso.

Sta di fatto che dopo un fine settimana passato a lavorare il risultato è stato eccellente con una gratificazione generale di tutta la mia squadra.

La psicologa che ci stava seguendo ha affermato che in un momento di sconforto generale io ero stata il cuore del gruppo e che in un momento tanto difficile il mio cuore aveva battuto anche per gli altri.

Ho imparato che questo vale anche per i rapporti umani, che a volte per far continuare un qualsiasi tipo di rapporto, il cuore di uno deve battere più dell’altro.

Sono felice di essermi ricordata di quelle parole, poiché ora so che non devo più farmi prendere dallo sconforto se qualcuno si dimostra più scostante o se con la mente è lontano anni luce, in quel caso il mio cuore deve battere più forte per mantener vivo un rapporto.

Io non devo dimenticare chi sono e soprattutto non devo dimenticare quanto forte passa battere a volte il mio cuore, poiché solo grazie ad esso ho potuto riconoscere la vera natura delle persone che ho incontrato in questi anni.

Mi voglio impegnare a non perdermi d’animo e a non lasciarmi abbattere dalle futilità, dopo tutto chi mi vuol bene è e sarà sempre con me, mentre coloro che han preso le distanze, che mi sono ostili e che non si curano minimamente della mia esistenza….beh, che dire? La perdita sarà solo loro, non certamente mia.

Oggi sono tornata ad essere Euridice….per me stessa e per tutte le persone che mi vogliono bene.


 

 
 
 

DELUSIONI

Post n°223 pubblicato il 28 Aprile 2010 da euridice79c

A volte ti fermi e provi a riflettere su quello che stai costruendo, sui rapporti umani e sulle persone che ti circondano o che quanto meno hanno avuto un ruolo importante nella tua vita.

E’ come se per un breve istante decidessimo di fare il resoconto della nostra esistenza, delle esperienze che ci hanno segnato e di quello che ci aspettiamo da chi ci sta accanto.

Mi è stato consigliato di non farmi aspettative sulle persone, di vivere la vita giorno per giorno, e di non preoccuparmi delle decisioni altrui….la cosa strana è che questi consigli mi sono stati dati da chi una volta progettava la propria vita sulla base di un sogno…

Questo mi ha fatto molto riflettere su quanto effimera possa essere la vita, sulla volubilità del pensiero e su quanto le prese di posizione possano cambiare.

Può forse essere tanto mutevole quindi il modo di pensare di qualcuno o è dovuto solo alle circostanze?

Da cosa è dettato l’interesse che le persone hanno nei nostri confronti? Come facciamo a sapere e comprendere chi ci sta accanto per premura e chi solo per un breve istante, per colare una piccola parentesi di vita?

Possiamo essere dunque certi di chi ci sta accanto, degli amici, dei colleghi, di chi ogni giorno interagisce con noi? Sono amici o conoscenti?

Basta vedere msn per capire chi è rimasto e chi se n’è andato….apri questo mezzo di comunicazione e vedi il deserto, solo quei due o tre contatti perennemente li…ma gli altri che fine han fatto? Forse mi han bloccata, forse cancellata….ma erano dunque queste le amicizie?

So per certo che alcuni mi han bloccata o cancellata per comodità, altri perché occupavo troppo posto, altri ancora perché han avuto scontri con me….ma dunque sono queste le amicizie?....no sono solo persone passate in un breve momento della mia vita, compagni di viaggio che si sono fermati in stazioni diverse dalla mia.

Ritengo di avere poche, anzi pochissime persone realmente fidate, persone che benché non siano accanto a me, riescono a dimostrare il loro affetto anche solo con un sms o una telefonata.

Basta cosi poco per rendere felice una persona, un augurio di buon compleanno, una parola gentile…..e invece no di punto in bianco molto spariscono come se niente fosse, come se tu fossi stata solo una folata di vento.

Mi rendo ben conto che ciò sia abbastanza deprimente, ma non voglio vederla in questo modo, anzi, lo voglio prendere come monito di riflessione, come un modo per fare chiarezza sui rapporti umani.

Sicuramente anche io ho avuto le mie mancanze nei confronti di alcune persone e me ne scuso, ma in ogni istante, malgrado le discussioni e i litigi, nei momenti di bisogno, ho sempre cercato di essere presente e di non far mancare una parola di comprensione a nessuno.

Non sono delusa, se mi guardo in dietro mi accorgo che molto ho seminato e molto ho da raccogliere, ma sono oltremodo certa che coloro che mi accompagneranno lungo questo cammino e che con me condivideranno gioie e dolori, saranno ben pochi.

Una mia cara amica anni fa mi diceva: “Chiara,….Cristo diceva di essere compagno di molti ma amico di pochi….sii gentile e disponibile con i compagni, ma dà tutta te stessa solo per gli amici, ai veri amici”.

Credo che anche per me sia giunto il momento di capire per chi valga la pena di mettersi in gioco pienamente senza riserve e per chi invece ci possa essere solo e unicamente una civile conoscenza.

Compito difficile….ma non impossibile…


 

 
 
 

IL BRUTTO ANATROCCOLO

Post n°222 pubblicato il 03 Marzo 2010 da euridice79c

Non credevo che sarebbe riapparso, dopo essere stato sopito per lungo tempo, ma invece  eccolo qua ancora a farmi visita, a rendere la mia vita un inferno, a farmi cadere in quella profonda botola che molte volte risucchia noi ragazze da quando iniziamo a sbocciare fino alla maturità.

Ero sicura di averlo sconfitto ma tutte le volte torna per spegnere quella piccola fiammella di amor proprio che abita dentro di me.

Quando penso di aver ricostruito un castello con mura spesse e impervie, forte e protetto, quando ripongo in esse le mie paure, la poca stima in me stessa e sopratutti la paura dei giudizi, ecco che quel mostro ritorna e mi fa sentire un fenomeno da baraccone, deridendomi  e prendendosi gioco di me, come le risate di quei ragazzini tredici anni fa, come l’ossessione di non essere bella come le altre, come il desiderio assurdo di volere un’altra figura, di passare quanto meno inosservata, sperando che nessuno mi guardi, che nessuno possa fermarsi e dire ma chi è quel brutto anatroccolo….si è quello che sono un anatroccolo brutto e poco attraente, un minuscolo animaletto che mai riuscirà a diventare cigno e allora ecco ripetersi sempre le stesse scene.

Prima iniziano i vestiti carini che ti facciano sentire decente, poi il trucco che maschera, poi la doccia fatto in un bagno con la luce soffusa per evitare gli specchi, poi i pianti incessanti per sfogarmi ed infine il patetico ripetermi che dopo tutto ho un bel cervello…patetica puramente patetica.

Oggi ho oscurato il profilo in face book e ho scritto ad alcune persone perché togliessero le fotografia che stupidamente e con troppa superficialità avevano inserito. L’idea di essere vista da tutti, che le mie foto potessero essere copiate e derise ancora mi ha fatto uscire di testa.

Una giornata orrenda passata in bagno a sciacquarmi il viso per paura che le colleghe facciano domande alle quali non avrei potuto rispondere.

Come si può spiegare il senso di vuoto che si ha dentro, il sentirsi inadeguata, come si può raccontare un disagio profondo, radicato negli anni, che affiora solo per due stupide fotografie?.

Chi mi conosce bene sa di cosa parlo e sa pure che non è facile cancellare ciò che si prova con un colpo di spugna, ma devo cercare di farlo, di non farmi demolire ancora una volta.

E’ quasi vergognoso che ancora soffra di questo problema, che la persona forte che sono si faccia vincere da un disagio adolescenziale, ma è così e almeno per oggi non posso porre rimedio alla cosa.

Difficile dire cosa provo ora, forse solo pena per me stessa, per la mia fragilità e in un certo senso disprezzo per chi con tanta superficialità non si è reso conto che da un gesto stupido potesse scaturire tanto tormento.

Quanto vorrei essere almeno per una volta un cigno e spiccare il volo là dove nessuno potrà giudicarmi.


 

 
 
 

 

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