@ BANG !
Creato da: zitti_exe (marcoaliaslosciccoso) il 16/03/2008
BLOG
Il presente blog non costituisce testata giornalistica, non ha carattere periodico ed è aggiornato secondo la disponibilità e la reperibilità dei materiali. Pertanto, non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della L. n. 62 del 7.03.2001.
« io | ASINUS ASINUM FRICAT (l... » |
Gli esuli istriani, giuliani e dalmati, un'epurazione etnica ordita e portata a termine, dall'armata rossa del dittatore Tito nell'indifferenza totale dei vincitori in cerca di ulteriore vendetta.
Un convoglio di profughi istriani, sbarcati ad Ancona, il 18 febbraio 1947 giunge a Bologna per rifornimenti e per consentire agli occupanti stipati come sardine nei carri merci l'assistenza della Croce Rossa italiana ed altre opere pie per consentire loro pasti caldi e generi di conforto.
Ancor prima, alcuni ferrovieri e sindacalisti minacciarono lo sciopero, di bloccare la stazione se il “treno dei fascisti” si fosse fermato... ovviamente per loro chi fugge dal Paese comunista di Tito non può essere che fascista.
Quando il convoglio s'arresta, attivisti comunisti con bandiere rosse, lanciano sassi ed altro contro il convoglio, rovesciando sui binari il latte destinato ai bambini.
Il treno fu costretto a ripartire per Parma per ricevere assistenza, prima di raggiungere la loro destinazione Genova per essere imbarcati per Sud America.
Fu il Sud ad ospitare la maggior parte degli esuli, altri ancora furono costretti ad emigrare in Australia e in altri luoghi per ripartire da quella vita spezzata, vessata da tragedie ancora inedite.
Una storia conosciuta da pochi.
Per non dimenticare !
I MIEI LINK PREFERITI
AREA PERSONALE
MENU
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: ZITTI_EXE
il 16/02/2016 alle 19:17
Inviato da: free mp3 download
il 17/05/2014 alle 21:00
Inviato da: mp3 download
il 17/05/2014 alle 20:58
Inviato da: mack
il 17/05/2014 alle 20:55
Inviato da: ZITTI_EXE
il 15/04/2014 alle 22:57
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
Morii per la Bellezza, e non appena
mi ebbero accomodata nella tomba
un uomo morto per la Verità
venne deposto nella stanza attigua.
Mi chiese piano perché fossi morta.
"Per la Bellezza", gli risposi pronta.
"Io per la Verità", soggiunse lui.
"Siamo una cosa sola, siam fratelli".
Come parenti incontratisi una notte,
conversammo da una stanza all'altra,
finchè il muschio ci raggiunse le labbra,
ricoprendo per sempre i nostri nomi.
(Emily Dickinson)
NON AVEVO IL TMPO DI ODIARE