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Creato da faly il 09/12/2005

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SGRAT, SGRAT, SGRAT

Post n°170 pubblicato il 03 Aprile 2006 da faly
 
Foto di faly

I^ PARTE

Correva l'anno 2000.
In quel di Ciampino (prov. di Roma), viveva una famigliola composta da papà Roberto, mamma Barbara e una piccola bimba di nome Alessia che all’epoca aveva un paio d’anno scarsi.
Abitavano in un appartamento in affitto, al pian terreno, cn un piccolo giardino.
Quest’ultimo era la gioia della bimba, ci giocava sull’altalena, ci andava sul triciclo, ci inseguiva le sue amatissime “miche” (formiche).
Era poi la gioia della mamma che ci stendeva i panni, ci coltivava le rose e inseguiva lì  i suoi sogni, ed era la gioia del  papà che invece ci coltivava (cn tanto amore e tanta dedizione) “aumma aumma”, delle piantine particolari  dai grandi poteri, e ci parcheggiava il suo motorino. Aperta parentesi: le piantine in questione vennero cn lo stesso amore e la stessa dedizione estirpate, quali erbacce di campo, dal suocero di Lui, mentre, preso da un impeto di bontà che veramente lo distingueva dal resto del mondo, puliva il giardino troppo spesso lasciato a sé stesso. Chiusa parentesi.
Gli altri abitanti del palazzo  amavano ugualmente questo piccolo giardino: ci sgrullavano tappeti, ci pulivano le spazzole, ci gettavano le carte delle merendine e lo usavano cm un porta-ceneri che nn va svuotato mai.

Una sera cm tante altre, seduti in salone sul divano, Lei e Lui guardavano per la quindicesima volta nell’arco della giornata “Il libro della jungla” e la bimba, felice cm una Pasqua, guardava il film “inedito” e giocava sul tappeto cn la sua infinità di giocattoli.
Lei:Sgrat, sgrat, sgrat…”
Lui:Sgrat, sgrat, sgrat…”
Lei: “Azzo…mi prudono le caviglie, mi gratti?”
Lui: “Prudono a me, grattamele te!”
Lei: “ (...) !!”

Più tardi, a letto:
Lei e Lui: “ Sgrat, sgrat, sgrat, sgrat ..".
Il pensiero comune fu un lampo a ciel sereno. Guardandosi cn aria minacciosa della serie “tanto lo so che è tutta colpa tua” esclamavano all’unisono: “Abbiamo i pidocchi!”
Ma dopo attento e minuzioso “spidocchiamento” reciproco [Lei memore del soprannome giovanile di Lui, ovvero Cita (dovuto alla folta peluria sui coscioni “alla Sebino Nela”) già premeditava una giusta punizione (...) ] il risultato fu: niente pidocchi, al limite forfora.
A quel punto Lei, in qualità di donna e quindi  “mentalmente più dotata” scostava di getto il piumone del letto.
E …. 

Continua...

 
 
 
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