C’era una volta un re, che ogni sera voleva indossare un pigiama nuovo altrimenti non riusciva a dormire.
Così aveva un servo, di nome Paolino, che era “addetto al pigiama”.
Ogni mattina Paolino andava a comprare una delle migliori stoffe: che fossero di seta, di raso, damascate o con ricami d’oro, erano sempre stoffe molto preziose, adatte ad un re. Poi portava la stoffa ai sarti più abili del regno e ritirava il pigiama che avevano già preparato. Infine egli andava nella camera del re e appoggiava delicatamente il pigiama accanto all’enorme letto del re (King Size, off course!), portandosi via quello indossato la notte precedente, che veniva regalato ai poveri. Infatti in quel regno ai poveri non mancavano certo dei lussuosi pigiami…
Ma una mattina Paolino si svegliò con un febbrone da cavalli. Era talmente malato che non riuscì neppure ad alzarsi dal letto.
Al castello qualcun altro avrebbe dovuto sostituirlo, eseguendo il suo compito, ma nessuno si accorse della sua assenza.
Quella sera, quando il re andò in camera da letto per coricarsi… “Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhh!!” urlò “DOV’E’ IL MIO PIGIAMAAAAAAAA?????”.
I servi, allarmati, cominciarono a correre qua e là, scontrandosi, chiedendosi dove fosse Paolino, impauriti da quello che sarebbe probabilmente accaduto… Qualcuno disse che Paolino era ammalato, qualcun altro chiese chi l’avesse sostituito, nessuno rispose.
Il re quella notte non riuscì a dormire, ma la servitù gli tenne compagnia suo malgrado.
Egli convocò tutti nel salone ed incominciò ad interrogarli rabbiosamente:
- Tu, cosa avevi di così importante da fare oggi??”
- Ho preparato il tacchino ripieno.
- Faceva schifo! Sei licenziato! E tu? Cosa hai fatto oggi?
- Ho pulito le vetrate…
- Sono lerce! Sei licenziato!
E così via, finché licenziò tutta la servitù. Al castello non rimase più nessuno.
Sicché la mattina dopo, c’era la coda di gente che voleva essere assunta come nuova servitù.
Paolino quella mattina aveva ancora la febbre ma riuscì ad alzarsi dal letto ed andò subito al lavoro Quando arrivò dai sarti a prendere il pigiama, seppe che nessuno l’aveva sostituito il giorno prima e cominciò a preoccuparsi. Sapeva che il re sarebbe stato furioso e temeva di essere licenziato, così corse al castello con il pigiama.
Ma mentre saliva la scalinata per andare alla camera reale… il re lo chiamò.
“Dove stai andando?” gli chiese.
“Sto portando il pigiama… ieri ero ammalato…” rispose Paolino.
Silenzio. Paolino con gli occhi bassi si aspettava la sfuriata, non sapendo che il re si era già sfogato nella notte con tutti i suoi colleghi.
Invece il re gli disse “Bravo, vai pure. Tu si che sai fare il tuo dovere”.
Ormai la rabbia era già stata scaricata e Paolino poté fare un bel sospiro di sollievo. Se fosse stato licenziato come avrebbe potuto sfamare i suoi tre bambini? Ma fortunatamente il re era stato buono con lui.
E fu così che Paolino restò per sempre “l’addetto al pigiama del re”.