Creato da: frabonvi il 26/04/2012
verso la fine dell' arcobaleno..

Link ai miei siti

Area personale

 

Ultime visite al Blog

frabonviprefazione09bubi0dglroby.floydhurricane2O1vita1954calf.cosmosgaza64antonellaobinumoleskinoaltair768SAL313gigisvegliolupa.nella.mentefalco1941
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 8
 

Ultimi commenti

Già..
Inviato da: frabonvi
il 16/11/2017 alle 08:44
 
Ecco: mi sembra di aver riveduto tutto così come...
Inviato da: gaza64
il 15/11/2017 alle 11:53
 
Quale articolo?
Inviato da: frabonvi
il 23/10/2016 alle 19:27
 
articolo veramente ben scritto. I miei complimenti da lumaca
Inviato da: diletta.castelli
il 23/10/2016 alle 17:08
 
..grazie, se clicchi sul plettro ce ne sono altri, ma non...
Inviato da: frabonvi
il 23/07/2015 alle 16:57
 
 

Chi può scrivere sul blog

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

 

 
« SospiriEri così bella »

tanto piccolo da non essere spiegabile

Post n°2486 pubblicato il 19 Aprile 2015 da frabonvi
 

Poesia di Amina Narimi (anima rimani)

 

 

Si leva il giorno col  buio negli occhi,

come dimentichi di essere potenti,

se il silenzio delle bestie raschia il fondo,

pesi il tuo cuore, e intingi un dito.

 

Solo il bosco disfa il nero del mio sguardo,

come fosse la pelle di un tamburo,

se ci corro dentro, respirando dai talloni

per rinascere, ostinata, per patirlo

passandoci col cuore, luminoso

il caldo nella bocca si alza in piedi,

                a un soffio dal mio Dio,

cantando, si sostiene-

nel reciproco esondare l’uno nell’altro

 

 

il mistero della gioia è tutto qui-

un passaggio stretto e angusto,

un momento dello stare doloroso,

se non fosse la presenza di una luce

tra le dita, come un occhio che partecipa,

togliendomi la spina, la più lunga,

con le fattezze di mio figlio quando tace-

so che il vento trasporta le sostanze,

e si conosce appena, fino a che,

con parsimonia,

prende questo corpo senza limiti,

tornando viva nella pancia, nel respiro.

 

E' là dentro che ti sento a viso aperto,

seduta sopra gli occhi quando soffro,

dare un senso alle mie mani in movimento,

nel passaggio della morte, nuovamente,

con l’inversione dalle pietre all’animale

che si ritrae nella caverna delle luci -

e un soffio chiuso dentro il grembo si prepara

 

creando i passi  una montagna che mi spinge

con le braccia in una frase e s'allontana

poi si sperde in altri corpi a prendere vita,

tanto piccola da non essere spiegabile,

da come accoglie il verde immobile tra i cervi,

come se proprio in questo consistesse vivere:

 "la verità è cosa  stai  facendo,

c’è tepore dove hai procreato."

 

Il solco della voce scava la radice

rifiorendo l'orizzonte ed il profondo

cercando piano un battito e i capelli

nel continuo ritorno alle stagioni.

 

                                       E un soffio nella bocca ci alza in piedi,

                                       nel reciproco esondare l'uno nell'altro,

                                       cantando nel mistero ci sostiene,

                                       tanto piccolo da non essere spiegabile.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963