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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Tutto ciò che l'uomo ha imparato

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Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 05/11/2014

Alluvione Gargano: due gli emendamenti di De Leonardis nella variazione di bilancio in consiglio

Post n°13506 pubblicato il 05 Novembre 2014 da forddisseche

Alluvione Gargano: due gli emendamenti di De Leonardis nella variazione di bilancio in consiglio PDF Stampa E-mail
mercoledì 05 novembre 2014 ore 16:05
Il consigliere regionale del Nuovo Centrodestra Giannicola De Leonardis ha presentato oggi in Consiglio regionale, come primo firmatario, due importanti emendamenti al disegno di legge sulla seconda variazione al Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014, entrambi inerenti le alluvioni che hanno duramente colpito il Gargano e mirati a reperire e garantire ulteriori, necessarie risorse per fronteggiare le numerose e preoccupanti criticità emerse, accogliendo le richieste dei sindaci del territorio.

Il primo prevede, per fronteggiare “i danni strutturali, i problemi idraulici, di sistemazione stradale e di rimessa in sicurezza di edifici pubblici”, lo stanziamento di un milione e settecentomila euro da destinare ai comuni di Apricena, Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, San Severo, Lesina, Mattinata, Manfredonia, Monte Sant’Angelo, Peschici, Poggio Imperiale, Rignano Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Sannicandro Garganico, Vico del Gargano e Vieste, a semplice richiesta per un importo fino a centomila euro per comune, per un totale complessivo di un milione e settecentomila euro.
 Il secondo emendamento prevede ancora, per effettuare opere di bonifica e per fronteggiare i numerosi fenomeni di erosione idrica e disastri idraulici, lo stanziamento di un contributo straordinario di 250mila euro a favore del Consorzio di Bonifica di Capitanata, e di ulteriori 250mila euro a favori del Consorzio di Bonifica del Gargano.
“Si tratta di somme tutto sommato irrisorie rispetto alle necessità emerse, e che possono essere tranquillamente stornate da altre voci. Per questo confido nella sensibilità dei colleghi, dopo le pubbliche attestazioni di vicinanza alle comunità garganiche, per garantire un ulteriore contributo e fornire loro risorse importanti in una fase così delicata”, spiega De Leonardis.

 
 
 

Locali ex cinema "Adriatico": aggiudicazione definitiva

Post n°13505 pubblicato il 05 Novembre 2014 da forddisseche

Locali ex cinema "Adriatico": aggiudicazione definitiva PDF Stampa E-mail
mercoledì 05 novembre 2014 ore 15:59
Con determina dirigenziale n. 318 del 04.11.2014, è stata aggiudicata definitivamente la concessione dei locali da adibire ad attività cine-teatrali nel complesso immobiliare ex  cinema “Adriatico”, nonché dell’anfiteatro posto all’esterno dello stesso.

 La concessione, per la durata di anni trenta, è stata aggiudicata alla ditta “Falso Movimento” rappresentata da Palma Mauro Leonardo Antonio, nato a Foggia il 09.01.1958, ivi residente alla via dell’Immacolata, 95.

 
 
 

La giostra del Gino Lisa: sul Foggia-Milano nuova data: il 10 novembre

Post n°13504 pubblicato il 05 Novembre 2014 da forddisseche

La giostra del Gino Lisa: sul Foggia-Milano nuova data: il 10 novembre PDF Stampa E-mail
mercoledì 05 novembre 2014 ore 10:49
Ufficialmente si è trattato di un rinvio di due settimane. Ma sul sito Internet della compagnia aerea Blue Wings, che a settembre annunciò il volo Foggia-Milano Malpensa, i voli continuano a non essere prenotabili.


La compagnia aerea italo londinese, che vede nel suo rappresentante locale un consigliere comunale di Torremaggiore, Valerio Zifaro, ha fatto sapere che lunedì prossimo partiranno i voli come previsto. Salvo imprevisti (che vedrebbero in difficoltà lo stesso Governatore, Nichi Vendola che alla conferenza stampa di presentazione del 12 settembre parlò di una "storia nuova" con i decolli da Foggia), dal «Gino Lisa» di Foggia, oltre agli elicotteri di Alidauania, dovrebbe decollare anche il Fokker, l'aereo impegnato per il trasferimento con il capoluogo lombardo dalla società di brokeraggio.

Secondo quanto si è appreso, sarebbero stati chiariti gli equivoci con Aeroporti di Puglia circa aspetti tecnici e, soprattutto, economici. Sulla circostanza - segnalata dei giorni corsi - dell'allontanamento dell'aereo da Foggia, la Blue Wings ha fatto sapere che si è trattato di un trasferimento provvisorio all'Aeroporto di Salerno per utilizzare il velivolo. Della serie, anzichè tenerlo fermo improduttivo a Foggia, meglio renderlo operativo e redditizio.

Per vedere se si tratta dell'ennesimo bluff per il Gino Lisa, servirà aspettare qualche giorno. Lunedì è ormai vicino ma soprattutto c'è da augurarsi che prima di quella data i voli sul sito siano prenotabili perchè, come detto, ad oggi, non è ancora possibile.


 
 
 

Carpino dopo l'alluvione ancora in uno stato di shock (3)

Post n°13503 pubblicato il 05 Novembre 2014 da forddisseche

Carpino dopo l'alluvione ancora in uno stato di shock (3) PDF Stampa E-mail
mercoledì 05 novembre 2014 ore 10:48
Il Comune all’opera­ per riportare la normalità.


Anche a Carpino l'amministrazione comunale guidata da Rocco Manzo si sta muovendo per cercare di rimettere in sesto alcune aree del territorio della "Città dell' olio più danneggiate di altre.
Già qualche giorno fa, il primo cittadino del comune garganico; ri­volgendosi al premier Matteo Renzi con una lettera aperta, aveva fatto capire di puntare più al sodo e lasciare da parte i proclami e le parole che hanno fatto seguito all'evento disastroso di inizio set­tembre. “Il risultato di questo evento eccezionale è sotto gli occhi di tutti: gli imprenditori agricoli e turistici hanno subito ingenti dan­ni alle loro strutture, la campagna olearia e la stagione turistica (si­curamente anche la prossima) sono già finite, la viabilità principa­le e le strade rurali sono completamente distrutte, i canaloni sono pieni di pietrisco al punto che ogni pioggia successiva può rappresentare un evento eccezionale ed infine due figli di questa terra hanno trovato la morte per an­negamento (sicuramente l'evento più tragico), -Da quando abbiamo scoperto la fragilità del no­stro territorio siamo seriamente preoccupati perché ogni pioggia può compromettere il suo tessuto urbano, la sua economia e non ultimo la sua storia. Ciò che ci aspettiamo è che il Presidente del Consiglio mantenga fede agli impegni di ristorare i nostri imprenditori per i danni su­biti, di stanziare risorse che consentano di ripri­stinare tutta la viabilità rurale completamente distrutta e di mitigare il rischio idrogeologico lungo i nostri canaloni". Insomma, vanno bene le belle parole, ma ora a Carpino servono i fatti. Il Consorzio di Bonifica Montana del Gargano è tornata con una propria ditta di Manfredonia nel territorio carpinese nei giorni scorsi, effettuando gli stessi lavori fatti a Peschici nei canali di Ulse e Kàlena: tre buche in corrispondenza di altrettanti ponti. A Carpino ne sono quattro. "Sì, non sono proprio identiche alle buche di Peschici, ma comunque non servi­ranno a tanto" fanno sapere dal Municipio car­pinese, dove i tecnici dell'Utc non hanno - come nel caso di Peschici - avuto contatti coi dirigenti del Consorzio di Giancarlo Frattarolo. Ma il Comune si sta già mettendo all' opera per riportare la normalità nelle aree contigue ai quattro canali carpinesi e per riconsegnare quelle terre ai proprietari che - in molti - sono impossibilitati a rag­giungere data la presenza di massi e pietrisco. "Abbiamo finalmen­te ottenuto lo sblocco di quattro milioni di euro che avevamo ri­chiesto da tempo al dottor Croce (commissario straordinario per il rischio idrogeologico della Regione, ndr) e che gestirà il nostro Utc" - spiega il primo cittadino - "Con quei soldi puliremo i ca­nali pieni di detriti, dando così tranquillità ai produttori di olio è ai proprietari di terreni che costeggiano i canaloni. Non è possibile che dopo due mesi, e con l'emergenza che potrebbe venirsi a crea­re anche con una semplice pioggia, quei canali siano ancora sporchi". Il progetto di pulizia finanziato dal commissario "era stato richie­sto da anni, ma solo adesso siamo riusciti ad ottenere lo sblocco di quel finanziamento. E' inutile oggi fare polemiche, l'importante è che ritorni la normalità in quelle zone e che i nostri produttori pos­sano riprendere le loro attività, sperando di ritornare presto a produrre l'olio di alta qualità che tutti conoscono". A breve, dunque, verranno appaltati i lavori di pulizia dei canali e si potrà dare respiro all'economia olearia carpinese.

L’attacco

 
 
 

Carpino dopo l'alluvione ancora in uno stato di shock (2)

Post n°13502 pubblicato il 05 Novembre 2014 da forddisseche

Carpino dopo l'alluvione ancora in uno stato di shock (2) PDF Stampa E-mail
mercoledì 05 novembre 2014 ore 10:46
“Abbiamo perso 8 milioni di entrate”.


"Quattrocento euro al quintale, - per trentamila quintali. Questo è quanto facevamo pri­ma. Oggi ce li sogniamo questi numeri, non ne abbiamo fatti nemmeno la metà, anzi, maga­ri fossimo arrivati alla metà". Le parole di Matteo Russi, titolare della Biorussi che gestisce un'azienda olivicola e un agri­turismo, presentano una real­tà dei fatti a Carpino che fa molto riflettere. Il comparto agricolo ha perso tantissimo, gli uliveti - quelli che si sono salvati - sono stati gravemente danneggiati, sono tantissimi gli alberi che sono stati sradicati dal terreno e ormai persi, e di olio se n'è pro­dotto molto meno di quanto se ne facesse negli scorsi anni. "lo sono riuscito a salvare qualco­sina avendo a disposizione uomini e mezzi dai primi mo­menti successivi all' alluvione, quindi sono riuscito a salvare il salvabile. Ma comunque ho perso tanto. Penso a chi non può nemmeno più rientrare nei propri terreni perché le strade sono del tutto impercorribili: come faranno a rialzarsi? Lo Stato dov'è quando dovrebbe esserci? Il Comune non può fare nulla, non ha le risorse necessarie, la Regione non ci darà granché, e da Roma non arrivano affatto segnali incoraggianti". Quanti produtto­ri di olio siete a Carpino? "Cir­ca quaranta marchi, tra grandi e piccoli produttori". E quanto avete perso in tutto? "Sentendo anche gli altri colle­ghi, posso tranquillamente af­fermare che abbiamo fatto so­lo il 30% di tutto l'olio che pro­ducevamo lo scorso anno, e anche le entrate sono disastro­se. Nonostante siano aumen­tati leggermente i prezzi pro­prio per cercare di recuperare qualcosa si sono persi circa otto milioni di euro. I frantoi sono fermi: e molti padri di famiglia sono rimasti a casa quest'anno, non hanno neppure totalizzato i giorni necessari per prendere la disoccupazione. La situazione è grave". Russi è uno tra i più grandi pro­duttori della città che in fatto di quantità di olio prodotto supera tutto il totale dell'oro gial­lo prodotto in Liguria. Con lui, anche la Sio rappresenta un colosso dell'olio carpinese, e anche qui si registrano gravi perdite: "Anche noi abbiamo subito ingenti danni, molti al­beri non servono più, ma i pic­coli produttori sono stati i più danneggiati. Le strade che portano ai loro terreni non sono nemmeno percorribili ". Anche a Carpino non si pensa che la colpa sia solo dell' eccezionalità della piena di inizio settem­bre. "Il Consorzio è venuto con gli operai nei gironi scorsi e ha fatto le stesse buche sotto i ponti fatte a Peschici. Se sono questi i lavori da fare, meglio che stiano fermi", Un retrosce­na ce lo svela l'assessore co­munale Rocco Ruo: "Nel 2003 la Comunità Montana e due consigli comunali inviarono un documento alla Regione di­chiarando l'inutilità del Con­sorzio, ma non accadde nulla, anzi, arrivarono più soldi. Nulla di personale coi dirigenti, sia chiaro ma ci rallentano un sacco". Anche a Carpino, dun­que, il Consorzio di Frattarolo è finito sotto accusa per via delle opere fatte negli anni passati. Intanto, si spera di sal­vare almeno la prossima sta­gione olearia e turistica, sem­pre che la natura e i lavori lo permettano.

L’attacco

 
 
 

Carpino dopo l'alluvione ancora in uno stato di shock

Post n°13501 pubblicato il 05 Novembre 2014 da forddisseche

Carpino dopo l'alluvione ancora in uno stato di shock PDF Stampa E-mail
mercoledì 05 novembre 2014 ore 10:44
A rischio viabilità ed economia. Molte strade rurali sono impercorribili, gli allevatori hanno perso molti animali e gli olivicoltori hanno visto meno zeri sui fatturati. Ma si deve andare avanti.


Non è facile camminare per le strade di Carpino e parlare di alluvione. Qui il segno tanto nell’economia che nella società carpinese lasciato dal calamitoso evento atmosferico del 5 e 6 settembre è stato profondo, lacerante al punto da distruggere un anno di agricoltura e una vita umana, quella del giovane allevatore Antonio Facenna. Dal punto di vista economico, sono diversi risvolti che l'alluvione ha avuto sulle fatture delle aziende di ogni settore. Gli allevatori hanno subito gravi perdite materiali - molti animali sono morti annegati in quei tragici giorni - ed economicamente - meno animali equivale a meno entrate – gli olivicoltori, sicuramente i più danneggiati, hanno visto dimezzata la produzione di olio, hanno perso un nume­ro elevato di alberi di olive e non hanno potuto offrire più lavoro a tanti padri di famiglia che quest’anno non hanno affollato i frantoi come gli anni scorsi. E poi c’è il capitolo strade, con la viabilità carpinese messa a serio rischio dalla piena di quei giorni di inizio settembre.  A due mesi esatti siamo tornati nella città dell’olio per vedere come Carpino ha reagito dopo l'allu­vione che ha spezzato le gambe all'intero territo­rio del Gargano, e il bilancio non è assai diverso da quello che ci aspettavamo: gli allevatori che te­mevano la crisi dopo il 6 settembre, hanno pur­troppo viste realizzata le loro paure; le strade so­no perlopiù pulite, ma molte di quelle rurali sono ancora impercorribili e i piccoli olivicoltori non hanno ancora avuto la possibilità di rientrare nei loro terreni e tentare di salvare il salvabile; e poi ci sono i pro­duttori di olio, che, come detto, sono i più danneggia­ti. Carpino ha perso tanto: olio, olive; animali, soldi. Tanti danni non verranno mai sanati dal soldi che i po­litici hanno promesso per settimane, come la giovane vita di Antonio Facenna, e tanti altri ne verranno a gal­la col passare del tempo nei bilanci che si fanno a fine la­voro. Ma Carpino sta anche ten­tando di rialzarsi, di inverti­re la rotta e cercare, almeno in vista del prossimo anno, di fare una campagna olearia dignitosa, Se si è perso in quantità, certamente si è guadagnato in qualità. Ed è da qui che deve ripartire la città dell'olio per confermare il proprio nome nel panora­ma economico italiano che ruota intorno all'olio giallo.

Giuseppe Fabio Ciccomascolo
L’attacco

 
 
 

Migrazioni da Sud a Nord. Puglia seconda, Foggia al top

Post n°13500 pubblicato il 05 Novembre 2014 da forddisseche

Migrazioni da Sud a Nord. Puglia seconda, Foggia al top PDF Stampa E-mail
mercoledì 05 novembre 2014 ore 10:42
L'Italia torna a essere un Paese di migrazioni interne: oltre un milione e mezzo di persone nel 2012 hanno cambiato il loro Comune di residenza. E la rotta è sempre quella che da Sud va verso il Nord: Mezzogiorno e Isole hanno perso tra 2011 e 2012 oltre 56mila persone all’anno, facendo il saldo tra partenze e arrivi. Rispetto alle migrazioni storiche della seconda metà del secolo scorso, però, le 'calamitè non sono più Piemonte e Lombardia ma Emilia-Romagna e Trentino, mentre la Campania è la regione dalla quale si parte di più.

E' quanto emerge dal primo Rapporto sulle migrazioni interne realizzato dall’Istituto di studi sulle società del Mediterraneo del Cnr e curato da Michele Colucci e Stefano Gallo.

Tra il 2011 e il 2012 Napoli è stata la provincia italiana che ha perso più persone per spostamenti interni: la differenza annua tra iscrizioni e cancellazioni ammonta a -18.500, numero superiore persino al totale di regioni come Puglia, Sicilia o Calabria, il cui saldo migratorio si aggirava tra -10.800 e -8.000. Nello stesso periodo, Roma e Bologna risultavano sull'altro piatto della bilancia come le province che più hanno attratto cittadini da tutta la penisola, con un saldo migratorio attivo rispettivamente di 10.000 e 4.000 persone l’anno.

A livello regionale, l’Emilia Romagna ha 'guadagnatò 10.273 persone, il Trentino 3.004. L’Emilia Romagna è anche la regione che attrae più persone in rapporto agli abitanti: il primato è nelle tre province di Bologna, Rimini e Parma, che presentano un saldo migratorio positivo molto elevato (Bologna +4.131 persone, Rimini +1.271, Parma +1.268).

"La regione è scelta come meta privilegiata sia per le sue opportunità lavorative sia per la qualità dei servizi che offre: nelle motivazioni alla base delle partenze, c'è in testa la ricerca dell’occupazione o di un lavoro migliore ma cresce il miglioramento della qualità della vita e questo secondo elemento differenzia il fenomeno attuale da quello dell’ultimo dopoguerra", spiegano i ricercatori. In termini assoluti invece le quattro regioni con il maggior incremento demografico dovuto alle migrazioni interne sono Lombardia (+14.773), Lazio (+10.382), Emilia-Romagna (+10.273) e Toscana (+6.591).

La provincia di Roma continua a essere un polo attrattivo e registra un saldo positivo di quasi 10.000 persone.

Il primato negativo va invece a Napoli e alla Campania: nel biennio 2011-2012 sono circa 25.000 i cittadini campani «perduti» per trasferimenti in altre regioni. Seguono Puglia (-10.850), Sicilia (-9.910) e Calabria (-8.031). Tra le province del Mezzogiorno, i saldi negativi più elevati in proporzione ai residenti si registrano a Napoli, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Caltanisetta, Foggia e Crotone.

Il rapporto svela che sono gli stranieri oggi in Italia la parte più mobile della società, quella che maggiormente modifica il luogo di vita inseguendo condizioni migliori. Diversamente dagli italiani, tuttavia, gli spostamenti riguardano distanze minori. A spostarsi sono, in particolare, le donne straniere tra i 50 e i 64 anni, che presentano tassi di mobilità elevatissimi, legati al lavoro di cura e domestico. Un altro comparto in cui la manodopera migrante è determinante è l’agricoltura, coinvolgendo Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Piemonte. Le migrazioni coinvolgono poi insegnanti e studenti fuorisede.


 
 
 

Lavoro, la Regione investe 37 milioni nel progetto «Garanzia giovani»

Post n°13499 pubblicato il 05 Novembre 2014 da forddisseche

Lavoro, la Regione investe 37 milioni nel progetto «Garanzia giovani» PDF Stampa E-mail
mercoledì 05 novembre 2014 ore 10:40
«Garanzia giovani è un programma europeo che il governo italiano ha rilanciato in tutto il Paese e che vede la Puglia rispondere con livelli di efficienza particolarmente importanti e con un investimento di 37 milioni di euro».  Lo ha spiegato il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, presentando con gli assessori regionali al Lavoro e alla Formazione Professionale, Leo Caroli e Alba Sasso, il report di monitoraggio del programma attraverso cui l’Unione europea intende garantire ai giovani disoccupati un inserimento nel mondo lavorativo. Ad oggi - è stato spiegato - hanno aderito 15.867 potenziali beneficiari ed in soli 3 mesi sono stati convocati per il primo colloqui 8.634 giovani, pari al 54% degli aderenti. Secondo i dati diffusi dal ministero del Lavoro la Puglia risulta essere la migliore Regione del centro-sud per capacità di programmazione e attuazione del programma, dietro solo a Lombardia, Veneto e Liguria. «In un contesto di vaghezza delle politiche industriali e di assenza delle politiche attive del lavoro noi proviamo a mettere insieme la domanda e l’offerta, dando così uno spiraglio di luce ai giovani. Non c’è secondo Vendola - nelle classi dirigenti e nel governo nazionale uno straccio d’idea generale su come partorire il lavoro. Lo stesso governo Renzi, che non è amico del presidente Vendola, sottolinea però che la Puglia sta facendo meglio di tutto il centro-sud e meglio di tante regioni del Nord. Queste misure sono un po’ l’evoluzione della vecchia e cara formazione professionale. Anche qui, per fare il paragone tra il 2004 e il 2014, bisognerebbe rifarsi alle cronache giudiziarie del tempo per ricordare che cosa era e che cosa è oggi la formazione in Puglia». «Non si va da nessuna parte - ha aggiunto Vendola - se non si dà qualità al lavoro, se non si forma il lavoratore e la lavoratrice, se non li si inserisce in un circuito di formazione permanente. Se il sistema economico non punta sulla qualità del lavoro e sull’innovazione dei processi produttivi, noi difficilmente potremmo uscire da una condizione di degrado e di declino. Noi però ci proviamo sempre e - ha concluso Vendola - continueremo a dare una speranza ed una prospettiva concreta di lavoro ai giovani».
«L’adesione formidabile di 15.867 giovani tra i 15 ed i 29 anni testimonia - secondo Caroli - il recupero di fiducia nel sistema dei servizi pubblici per il lavoro. La Puglia ha scelto d’inserire il programma Garanzia giovani nella propria complessiva strategia prevedendo 6 misure complementari rispetto alle 9 previste a livello nazionale, che saranno attivate con risorse finanziarie della Regione». «Tra le novità più importanti - ha aggiunto Alba Sasso - c’è la rete dei punti di accesso che garantiranno un’adeguata attività di formazione, promozione ed accesso ai servizi su tutto il territorio pugliese». Pur sperimentando un innovativo modello d’interazione tra soggetti pubblici e privati il meccanismo - è stato spiegato - è semplice: dopo l’iscrizione il giovane in possesso dei requisiti, disoccupato o fuori dal sistema d’istruzione e formazione, sarà contattato per un colloquio da uno dei Centri per l’impiego ed in quella sede sarà stilato il bilancio delle competenze. Spetterà poi ad un’associazione temporanea di soggetti che operano nel campo dei servizi per il lavoro prendere in carico il ragazzo sulla base del profilo stilato. Ad oggi - è emerso nella conferenza stampa - sono stati profilati e hanno stipulato il relativo patto di servizio circa 4500 giovani, pari al 28% degli iscritti. Un dato in linea con la media nazionale. La procedura online sul portale sistema.puglia.it sarà disponiile per la presentazione delle istanze sino all’11 novembre. Sono inoltre stati pubblicati o sono prossimi alla pubblicazione gli altri avvisi relativi all’attuazione delle misure previste nel Piano regionale di Garanzia giovani non contemplate nel bando rivolto agli organismi di formazione, come il Servizio civile o il reinserimento dei giovani tra i 15 ed i 18 anni in percorsi formativi. Dal report al 28 ottobre - diffuso oggi - emerge che i 15.867 potenziali beneficiari provengono per la maggior parte dalla provincia di Bari (4167), seguiti da quella di Foggia (3221), Lecce (2703), Taranto (2179), brindisi (1808) e Bat (1789). Di questi sono stati convocati per il primo colloquio 8.634 giovani, stipulando in 4.500 il patto di servizio. Ben 2.783 giovani pur essendo stati convocati dai Centri d’impiego non si sono presentati al primo colloquio. Sono invece 1.430 quelli che pur avendo fatto richiesta non possedevano i requisiti richiesti per partecipare al programma.

 
 
 

Monte S. Angelo/ Un territorio da salvare ITALIA NOSTRA promuovere oggi dibattito

Post n°13498 pubblicato il 05 Novembre 2014 da forddisseche

Monte S. Angelo/ Un territorio da salvare ITALIA NOSTRA promuovere oggi dibattito PDF Stampa E-mail
mercoledì 05 novembre 2014 ore 10:37
Una giornata di studio dedicata al territorio garganico indetta da «Italia nostra» sezione Terre dell' Angelo di Monte Sant'An­gelo. Si terrà questa mattina con inizio alle 8,30 nella sala del teatro delle clarisse in piazza De Galganis.

 «L'iniziativa vuole porsi» spiega la presidente Maria Gioia Sforza «come una giornata di studio per ac­centrare .l'attenzione su un territorio che ha come risorsa fondamentale il paesaggio garganico, reso pregevole dalla presenza di beni culturali di rara bellezza che occorre tutelare e valorizzare. Italia No­stra conferma le proprie perplessità sulle forme di espansione urbanistica che hanno interessato negli ultimi lustri il territorio, determinando sicure di­seconomie e danni evidenti e rilevanti al paesaggio e all'ambiente in contrasto con quanto richiamato dall'articolo 9 della Costituzione, in base al quale viene garantitala tutela del paesaggio e il patrimonio storico e artistico».  Tra i relatori Paolo Maddalena, presidente emerito della Corte costituzionale, che presenterà il suo libro «Il territorio bene comune degli italiani». Tema di fondo «Le strategie di valorizzazione delle risorse paesaggistiche e culturali del territorio» che sarà illustrato da tre urbanisti: Paolo Berdini dell'uni­versità Roma tre, Matteo Clemente dell'università di Perugia e assessore all'urbanistica del Comune di Manfredonia, Leonardo Rignanese del Politecnico di Bari responsabile del piano urbanistico di Manfre­donia e Monte Sant'Angelo. Carmelo Torre, presi­dente dell'istituto nazionale di urbanistica, parlerà di conservazione e valorizzazione del territorio; Gae­tano Rinaldi, consigliere nazionale di Italia nostra parlerà dei distretti culturali per la tutela del ter­ritorio e il coinvolgimento dei portatori di interesse. Infine Domenico Viti, docente di diritto dell'Univer­sità di Foggia tratteggerà il progetto «Ecomuseo». Sono previsti interventi del sindaco di Monte Sant'Angelo, Antonio Di Iasio e del sindaco di Mat­tinata Michele Prencipe, del presidente del Parco del Gargano, Stefano Pecorella. Le conclusioni saranno tratte da Angela Barbanente, assessore regionale alla qualità del territorio. «La sezione garganica di Italia Nostra» dice Gioia Sforza «conferma l'esigenza che si ponga finalmente termine a questa politica di espansione urbanistica, che non trova alcuna giustifica­zione, stante ormai l'acclarato e drammatico calo della popolazione e che si proceda invece; alla non più rinviabile azione di recupero e restauro ambientale e urbano».

Michele Apollonio

 
 
 
 
 

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