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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Hotel Gabbiano Vieste

 

Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 05/04/2017

Monsignor Castoro: «Il male più grande che possiamo fare è non fare il bene» Riprendendo poi le parole di Papa Francesco

Post n°18801 pubblicato il 05 Aprile 2017 da forddisseche

Monsignor Castoro: «Il male più grande che possiamo fare è non fare il bene» Riprendendo poi le parole di Papa Francesco, che nel messaggio per questa Quaresima ha voluto riproporre la parabola del ricco Epulone e del povero Lazzaro, l’Arcivescovo si è soffermato su una novità 

 

Di:

 
 
 

San Giovanni Rotondo/Manfredonia. “La Quaresima giunge alla sua fase finale, che avrà il suo epilogo nella Settimana Santa, quando celebreremo i misteri più grandi della nostra fede: passione, morte e risurrezione di Cristo. Con questa celebrazione eucaristica desideriamo rinnovare al nostro Signore la nostra fede, la nostra speranza, il nostro amore, e soprattutto impegnarci a vivere questi giorni santi con grande partecipazione interiore”. Con questa riflessione, Monsignor Michele Castoro ha aperto stamattina, nella Cappella Maggiore dell’Ospedale, la concelebrazione eucaristica nel quinto martedì di Quaresima in Casa Sollievo.

 

Dopo aver sottolineato il collegamento del verbo “innalzare” – che nella liturgia di oggi si ripete sia nella prima lettura (“Il serpente di rame fu innalzato sopra un asta”) sia nel vangelo (“Gesù fu innalzato sulla croce”) – Monsignor Castoro ha proposto una lettura positiva della croce: «Esaltato sulla croce, Cristo attira a sé gli sguardi degli uomini per comunicare loro l’amore che lo ha spinto al sacrificio supremo della vita». E poi ha aggiunto: «Lasciamoci interrogare sulla identità di Gesù. Qui il dolore, sulla croce, ci appare in tutta la sua crudeltà. Gesù è colui che conosce l’infermità, in tutta la sua estensione, in tutta la sua profondità e tanto basta per renderlo fratello di ogni uomo che piange e soffre».

 

Riprendendo poi le parole di Papa Francesco, che nel messaggio per questa Quaresima ha voluto riproporre la parabola del ricco Epulone e del povero Lazzaro, l’Arcivescovo si è soffermato su una novità: «Anzitutto è sorprendente che il ricco sia indicato senza un nome proprio, mentre del povero si dice che si chiamava “Lazzaro”. È l’unica volta che in una parabola Gesù attribuisce un nome proprio ad uno dei personaggi. Cosa possiamo dedurre da questo, ci dice il Papa? Forse questo insegnamento: il ricco è senza nome perché si identifica con le sue ricchezze. Spesso infatti per alcuni la ricchezza diventa una seconda natura, il povero invece porta il nome di Lazzaro, l’amico di Gesù. Perché ogni povero, ogni malato è amico di Gesù».

 

In conclusione: «Miei cari, a ben riflettere, in che consiste il peccato del ricco? Nel piacere, negli eccessi della gola? No, il suo peccato è nell’indifferenza. Non un gesto, non una briciola, non una parola al povero Lazzaro. Il vero contrario dell’amore non è l’odio, forse non ne siamo capaci, ma l’indifferenza, quando l’altro non esiste. Il male più grande che possiamo fare e di non fare il bene».

 
 
 

Concessioni demaniali marittime: il sindacato incontra non solo i propri associati

Post n°18800 pubblicato il 05 Aprile 2017 da forddisseche

Concessioni demaniali marittime: il sindacato incontra non solo i propri associati 

 
Concessioni demaniali marittime: il sindacato incontra non solo i propri associati
 

Il S.I.B. ha programmato alcuni incontri pubblici su tutto il territorio nazionale a beneficio non solo dei propri Soci, ma di tutti gli imprenditori balneari, per confrontarsi e condividere le strategie in tema di concessioni demaniali marittime, ddl di riforma, Direttiva Bolkestein, rapporti con il Governo ecc. ecc. Tra i relatori interverranno anche parlamentari, ministri, e personaggi politici di spicco sia nazionali che locali. Il calendario degli eventi è provvisorio e continuamente aggiornato.
SIB PUGLIA – ASSEMBLEA BALNEARI. PARTECIPA ANTONIO CAPACCHIONE, VICE PRES. VICARIO SIB

 

4 APRILE – VIESTE
5 APRILE – LESINA
6 APRILE – MANFREDONIA

 
 
 

Sinistra Italiana, Pd e UdC/ Il decalogo per la valorizzazione del Centro storico di Vico del Gargano.

Post n°18799 pubblicato il 05 Aprile 2017 da forddisseche

Sinistra Italiana, Pd e UdC/ Il decalogo per la valorizzazione del Centro storico di Vico del Gargano. 

 
Sinistra Italiana, Pd e UdC/ Il decalogo per la valorizzazione del Centro storico di Vico del Gargano.
Il futuro del passato è un tema mai trattato.
A Vico del Gargano c’è chi ha la memoria corta e chi, invece, cerca di renderla viva e partecipata.
È questo lo scopo della passeggiata domenicale organizzata dai locali circoli di Sinistra Italiana, Pd e UdC, che ha condotto un gruppo di persone alla scoperta dei suggestivi vicoli del centro storico, scrigno di tesori storico-artistici che meriterebbero maggiore fortuna e attenzione di quanta viene loro dedicata dall’attuale amministrazione comunale.
La camminata non è stata solo didattica-educativa, ma ha avuto anche uno scopo propositivo che ha coinvolto i partecipanti, facendoli diventare promotori di un territorio da tutelate e valorizzare.
Le proposte sono diventate piattaforma per gli organizzatori della giornata per elaborare un breve elenco di iniziative, di seguito riportato, da programmare per la rinascita del borgo antico:
1) Conoscere le regole attraverso le quali edificare e/o restaurare una casa del centro storico;
2) Attivare una pagina web istituzionale dove reperire le informazioni e documentazione sui regolamenti comunali;
3) Promuovere il decoro e l’arredo urbano del centro storico;
4) Organizzare una campagna d’informazione nelle scuole;
5) Istituire tavoli di educazione civica per la valorizzazione del centro storico;
6) Favorire la costituzione di un gruppo di studio per individuare, in collaborazione con la Regione Puglia, forme di accesso a risorse finanziarie, per il recupero del centro storico;
7) Realizzare processi di fruizione e vivibilità del centro storico, anche attraverso la rinascita di piccole botteghe e attività artigianali che potrebbero fruire di agevolazioni fiscali da parte del Comune;
8) Istallare cestini e panchine nuove, potenziare la segnaletica con tabelle illustrate - aggiornate e provvedere alla creazione di percorsi ad hoc, al fine di offrire ai turisti un itinerario preciso da seguire;
9) Attivare eventi e manifestazioni per animare il centro storico nel 400esimo anno dell’anniversario di San Valentino come Patrono di Vico del Gargano;
10) Inserire il “Museo delle arti e della cultura contadina Trappeto Maratea” alla giornata nazionale dei piccoli musei, in programma il 18 Giugno.
Dieci punti da cui partire insieme. Dieci punti per rinascere. Dieci punti per rendere il centro storico di Vico del Gargano un vero e proprio patrimonio da valorizzare. Dieci punti per vincere l’indifferenza amministrativa.

 
 
 

IISS Fazzini - Giuliani di Vieste/ Cinque alunni dell’Istituto Tecnico in Francia con il Progetto Erasmus + LA LEGGENDA NARRA…

Post n°18798 pubblicato il 05 Aprile 2017 da forddisseche

IISS Fazzini - Giuliani di Vieste/ Cinque alunni dell’Istituto Tecnico in Francia con il Progetto Erasmus + LA LEGGENDA NARRA… 

 
IISS Fazzini - Giuliani di Vieste/ Cinque alunni dell’Istituto Tecnico in Francia con il Progetto Erasmus + LA LEGGENDA NARRA…
 
 

La leggenda narra che 5 ragazzi, Michele Ruggieri, Thomas Notarangelo, Roberta Di Carlo, Simone Zintu, Ilaria Iaconeta, dell’IISS Fazzini - Giuliani di Vieste sono stati protagonisti di quella che si può definire una delle migliori esperienze a livello umano e formativo da loro vissute.
La nostra avventura inizia il 19.03.2017, quando partiti da Vieste, accompagnati dai docenti Ragni, Corso, dal preside Cascavilla e dal nostro carissimo autista Paolo Nisci (ultimo ma non per importanza), ci siamo diretti a Torino, nostra prima tappa. Inizialmente eravamo molto ansiosi per la settimana che ci aspettava, nonché timidi fra noi, ma abbiamo avuto subito l’opportunità di conoscerci e di stringere una forte amicizia.
Dopo aver visitato Torino, siamo partiti per la nostra principale destinazione: Gap.
Appena arrivati al Lycée des Métiers Sévigné, siamo stati accolti dal preside Jean-Patrick Canadas e dalle altre delegazioni, Svedese, Spagnola, Greca e Francese. Durante la nostra permanenza a Gap, abbiamo prima di tutto avuto l’occasione di condividere le nostre tradizioni, i nostri progetti, i nostri piatti tipici con gli altri studenti, che hanno potuto fare lo stesso con noi.
Nelle mattinate abbiamo organizzato dei Workshop, durante i quali abbiamo discusso riguardo l’azienda di Tour Operator dal punto di vista giuridico, pratico e organizzativo realizzando degli obiettivi che ci eravamo posti dividendoci in gruppi: il logo, lo slogan, il nome, l’etica morale dell’azienda, e le normative che disciplinano tali cooperative in ambito europeo. Proprio tramite questa forma societaria, abbiamo deciso di costituire il nostro Tour Operator Transnazionale. Abbiamo inoltre presentato i nostri lavori fatti prima di partire, ossia le brochure sul nostro territorio.
Dopo i Workshop, abbiamo avuto del tempo per poter fare delle escursioni e poter godere del paesaggio di Gap e dei dintorni: Réallon (funivia e sledge), il castello di Mont-Dauphin, il lago artificiale di Serre-Ponçon e il centro di Gap.
Questo viaggio ci ha fatto capire l’importanza dell’interscambio tra culture e tradizioni, ma soprattutto ci ha permesso di conoscere persone meravigliose e stringere amicizie che sopravvivono alla distanza e che si spera non finiranno mai.
Ci teniamo a ringraziare tutti i professori che ci hanno permesso di vivere questa meravigliosa ed indimenticabile esperienza che ci ha cambiato sotto molti punti di vista.
“L’unica regola del viaggio è: non tornare così come sei partito. Torna diverso.”

 

Michele Ruggieri, Roberta Di Carlo, Ilaria Iaconeta, Simone Zintu, Thomas Notarangelo.

 

#andiamo#visitgap#serranorun

 
 
 

Agromafie/ Coldiretti: "Sulle tavole troppo cibo spacciato per made in Italy"

Post n°18797 pubblicato il 05 Aprile 2017 da forddisseche

Agromafie/ Coldiretti: "Sulle tavole troppo cibo spacciato per made in Italy" 

 
Agromafie/ Coldiretti: "Sulle tavole troppo cibo spacciato per made in Italy"
 

La contraffazione, la falsificazione e l’imitazione del Made in Italy alimentare nel mondo ha superato il fatturato di 22 miliardi di euro, dato evidentemente in crescita rispetto ai 16 miliardi dell’anno precedente. “Lo scenario ‘evolutivo’ delle agromafie impone di accelerare il percorso del disegno di legge che reca le “nuove norme in materia di reati agroalimentari”, elaborato dalla commissione presieduta da Gian Carlo Caselli”. E’ quanto chiesto dal Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, nel corso dell’audizione della Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, presso la Prefettura di Foggia. Secondo i dati del quinto Rapporto sulle Agromafie la palma nera è andata alla provincia di Bari, rientrata a pieno titolo nella top ten della graduatoria che fotografa l’intensità del fenomeno delle agromafie nelle province italiane. Si piazza al decimo posto, seguita a ruota da Taranto al 15esimo, la provincia di Barletta-Andria-Trani al 18esimo posto, Lecce al 28esimo, Brindisi e Foggia rispettivamente al 46esimo e 47esimo posto. I ruoli si invertono se ad essere fotografato è l’indice di permeabilità delle agromafie che raggiunge 100 a Foggia, 66,80 a Brindisi, 44,75 nella BAT, 34,56 a Taranto, 30,75 a Bari e, infine, 25,94 a Lecce. A Bari le fattispecie criminose più significative sono costituite dalla sofisticazione, soprattutto dell’ortofrutta e dell’olio.
Il falso Made in Italy a tavola colpisce in misura diversa tutti i diversi prodotti, dai salumi alle conserve, dal vino ai formaggi ma anche extravergine, sughi o pasta e riguarda tutti i continenti, come dimostrato dall’attività investigativa di NAS, ICQRF, Carabinieri Forestali.....
“Deleteria la secretazione dei dati relativi alle importazioni dei prodotti agricoli importati, di cui non si può conoscere la destinazione finale – ha incalzato Corsetti - un evidente ostacolo ad una efficace opera di contrasto ed eradicazione del fenomeno dell’agropirateria, neologismo coniato proprio da Coldiretti per descrivere una pratica criminale che si sviluppa attraverso le importazioni, la manipolazione e la trasformazione di prodotti agricoli di dubbia qualità e provenienza che giungono nel nostro Paese e che diventano “made in Italy” fregiandosi in modo fraudolento dell’immagine che accompagna nel mondo le produzioni locali”.
Si stima che siano coltivati o allevati all’estero oltre il 30% dei prodotti agroalimentari acquistati dai consuamtori, con un deciso aumento negli ultimi decenni delle importazioni da paesi extracomunitari dove non valgono gli stessi diritti sociali dell’Unione Europea. Riso, conserve di pomodoro, olio d’oliva, ortofrutta fresca e trasformata, zucchero di canna, rose, olio di palma, sono solo alcuni dei prodotti stranieri che arrivano in Italia che sono spesso il frutto di un “caporalato invisibile” che passa inosservato solo perché avviene in Paesi lontani, dove viene sfruttato il lavoro minorile, che riguarda in agricoltura circa 100 milioni di bambini secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), di operai sottopagati e sottoposti a rischi per la salute, di detenuti o addirittura di veri e propri moderni “schiavi”.
Al contempo vanno garantite corrette condizioni di svolgimento delle attività imprenditoriali in Puglia. Secondo il Rapporto sulle Agromafie di Eurispes e dell’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura di Coldiretti, presieduto da Giancarlo Caselli e composto da circa 60 magistrati tra cui, Motta, Baldanza, Di Marzio, Giambrotta, la norma contro il caporalato, la legge n. 199 del 29 ottobre 2016, dovrà contenere un elemento centrale capace di distinguere inequivocabilmente chi oggi lavora e produce in condizioni di legalità da chi opera in condizioni di sfruttamento e di illegalità del lavoro, promovendo il valore dei primi e reprimendo duramente l’operato dei secondi.
“Per questo chiediamo che venga fatta assoluta chiarezza – ha concluso il Direttore Corsetti - soprattutto nella delicata fase di scrittura delle linee guida da parte dei Ministeri del Lavoro, dell’Agricoltura e di Giustizia, a cui gli Organi Ispettivi dovranno attenersi per evitare un uso scorretto e sproporzionato della legge ai danni delle imprese agricole sane”.

 

 

 
 
 

Danilo Nobiletti ora ci canta: “Io non so nuotare”! Eppure non è una bufola: lui che dal Quase Nada si è tuffato a Milano.

Post n°18796 pubblicato il 05 Aprile 2017 da forddisseche

Danilo Nobiletti ora ci canta: “Io non so nuotare”! Eppure non è una bufola: lui che dal Quase Nada si è tuffato a Milano. Questo pomeriggio alle 17,00, sulle nostre frequenze a Cazzalaranda, la presentazione in anteprima. 

 
Danilo Nobiletti ora ci canta: “Io non so nuotare”! Eppure non è una bufola: lui che dal Quase Nada si è tuffato a Milano. Questo pomeriggio alle 17,00, sulle nostre frequenze a Cazzalaranda, la presentazione in anteprima.
 
 

Le orecchie più attenente facessero attenzione perché aprile sarà un mese importante per la musica italiana e soprattutto per gli artisti della nostra Vieste, che da qualche anno a questa parte sta sfornando dei veri e propri talenti.
E’ la volta di Danilo Nobiletti che esce in questi giorni con il singolo “Io non so nuotare”, prodotto dallo stesso e Leo Lazz (tastierista dei Santa Margaret, vincitori del MTV New generation)
“Io non so nuotare” è il primo singolo di un album ancora in produzione, masterizzato da Marco Vannucci allo Spitfire Mastering Studio e mixato da Francesco Rigon dei The Cesar a Los Angeles.
Danilo è all’ultimo anno del corso di Writing & Production al CPM Music Istitute, per intenderci la scuola di Franco Mussida della PFM.
Il brano è accompagnato da un lyric video prodotto da Stefano Guerra. Mente a curare la copertina di questo primo singolo è stato Dario Argentieri che sta già lavorando al resto dell’intera grafica dell’album.
Danilo Nobiletti lo abbiamo conosciuto sin da piccolo folgorato dalla batteria mentre a sua volta scioccava noi che lo ascoltavamo eseguire pezzi di un’altra storia e un’altra generazione musicale. L’amore per la musica e lo studio continuo non solo delle sette note ma anche come si evolve e cambiano i gusti musicale, ha fatto si che Danilo entrasse in quel tecnicismo che pur non essendo tipico dei musicisti, spesso aiuta a far conoscere la propria arte.
Per il momento conosciamo “Io non so nuotare” per poi seguire l’intera opera nei prossimi mesi.

 
 
 

La “Marea” di Vieste e l’uomo che uccise Federico II, nei fumetti di Frekt, pubblicati dalla Gazzetta del Mezzogiorno

Post n°18795 pubblicato il 05 Aprile 2017 da forddisseche

La “Marea” di Vieste e l’uomo che uccise Federico II, nei fumetti di Frekt, pubblicati dalla Gazzetta del Mezzogiorno 

 
La “Marea” di Vieste e l’uomo che uccise Federico II, nei fumetti di Frekt, pubblicati dalla Gazzetta del Mezzogiorno
 
 

Ho sempre amato i fumetti. Credo siano stati il mio primo amore, ancora prima delle ragazze. Anche perché a 6 anni, quando lessi il mio primo Dylan Dog, odiavo le bambine. Le trovavo stupide. Ora è tutta un’altra storia. Le ragazze mi piacciono. I fumetti anche.

 

Quando frequentavo l’istituto alberghiero, non avrei mai pensato che un giorno mi sarei laureato in informatica. Lavorare alla qualità dei simulatori per gli elicotteri Agusta Westland, ancora meno. E quando lavoravo per Agusta, non avrei mai pensato che un giorno avrei scritto fumetti. Invece ho deciso di frequentare un corso serale di sceneggiatura, ed eccomi qui a presentare i miei primi volumi.

 

Gianni Miriantini e la sua Hazard edizioni hanno permesso la realizzazione di questo mio sogno, uno dei tanti. Ma meglio non dirli tutti, che poi non si avverano.

 

Per festeggiare il 130esimo anniversario della nascita di Gazzetta del Mezzogiorno, la Hazard ha deciso di realizzare una collana di 12 graphic novel che parlano della Puglia. Graphic novel, un bel termine per descrivere quello che noi comunemente chiamiamo fumetto. Le graphich novel usciranno una volta al mese, in allegato al quotidiano. A partire dall’8 Aprile.

 

Il mio professore di sceneggiatura ai tempi del corso di fumetto, Giorgio Pelizzari, nonostante i nostri screzi a lezione ha sempre avuto un occhio di riguardo per me, o almeno così mi piace pensare. Quando gli fu proposto il progetto da Marco Gastoni, il curatore della collana, Giorgio pensò subito a me. MI chiese di scrivere un soggetto da proporre. Io ne scrissi otto. Ne scelsero due.

 

20170404 fumetto la mareaLa prima storia parlava di Vieste. Si intitola “La Marea”, come la marea che ci sommerge quando in preda alle mille cose da fare durante la stagione estiva, non riusciamo più a respirare. L’ossigeno che ci manca è la nostra vita privata, i nostri interessi, l’amore. Questa storia racconta di un bagnino che ha deciso di innamorarsi nel periodo sbagliato: il mese di agosto. Coprotagonista della storia: il Pizzomunno. Il monolite avrà un ruolo importante, e non servirà a fare da semplice sfondo alla storia.

 

Sebbene il soggetto della storia sia mio, il grosso del lavoro di sceneggiatura è stato fatto da Giorgio, aiutato dai disegni di Angela Allegretti, matita storica del Giornalino. Ma tranquilli, la mia mano è presente anche se in versione ridotta.

 

La seconda storia è “Il fiore e la serpe: l’uomo che uccise Federico II”. Per tutti Federico II è lo stupor mundi, ma tra i vari, era anche conosciuto come il martello del mondo. Questo aspetto dell’imperatore mi ha sempre affascinato. Tutti noi lo conosciamo come un mecenate, ma ci sono tanti lati oscuri della sua storia. Poco conosciuti. Nella mia storia, i riflettori sono puntati proprio su quest’ultimi. Un’altra cosa che non ho mai amato, sono i fumetti storici. La storia è interessante, ma certe volte viene narrata in maniera troppo didascalica. Ho cercato di narrare quindi la parte più oscura della vita di Federico II: la sua morte. Gli ultimi suoi giorni per l’esattezza. Una miriade di flashback tessono una storia che ha più il sapore di un western pulp che di un fumetto storico classico.

 

Per questo volume, non solo il soggetto ma soprattutto la sceneggiatura sono tutta farina del mio sacco. Ovviamente tutto sotto l’occhio vigile di Giorgio, che dall’alto della sua esperienza in Bonelli e su Topolino mi ha permesso di camminare sulle gambe e non sbagliare mai strada. In questo fumetto credo di aver osato tanto, ma non avrei mai potuto osare se non ci fosse stato al mio fianco Mattia Sanse. Un ragazzo (giovanissimo), anche lui esordiente, ma dal talento che sicuramente lo porterà fra i grandi. Il mio desiderio? Arrivare al giorno in cui potrò citare il Pippo nazionale e poter dire “l’ho scoperto io”. Sarebbe la soddisfazione più grande.

 

No, forse la soddisfazione più grande sarebbe quello di raccontare delle belle storie. Ma questo dovrete dirmelo voi. Io nel frattempo, scaramanticamente, incrocio le dita.

 

Francesco Olivieri, ma per tutti sono Frekt

 
 
 

Si è svolta a Vieste la giornata diocesana dei giovani

Post n°18794 pubblicato il 05 Aprile 2017 da forddisseche

Si è svolta a Vieste la giornata diocesana dei giovani

Si è svolta a Vieste la giornata diocesana dei giovani

Domenica 2 aprile 2017 a Vieste abbiamo celebrato la Giornata diocesana dei giovani, dal titolo "Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente", con la partecipazione di quasi 500 giovani provenienti dalle diverse comunità del gargano. Dopo l'accoglienza, i giovani hanno vissuto un percorso quaresimale nel centro storico, dove i giovani di Peschici hanno inscenato la parabola del Padre misericordioso. Una marcia festante, tra canti e brani del messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della gioventù 2017, si é conclusa nella chiesa di S. Giuseppe dove si é celebrata l'Eucaristia, presieduta dall'arcivescovo, mons. Michele Castoro.

Un lungo applauso finale ha sottolineato il grande affetto dei giovani per il loro Pastore. Subito dopo i giovani sono stati ospitati nelle parrocchie per consumare il pranzo a sacco e conoscere quelli delle altre parrocchie. In fine, ci si é ritrovati al Cine-teatro Adriatico per il musical "Il Risorto", realizzato magistralmente dai giovani di Vieste. Una giornata ricca di emozioni e gioia nella condivisione della passione per il Vangelo e per la vita! Un ringraziamento ai giovani e alle comunità parrocchiali di Vieste e Peschici, che quest'anno hanno vissuto la Missione giovani. Grande stima e riconoscenza per i sacerdoti che lavorano in questa vicaria.

Un sentito grazie alle associazioni di Volontariato, alle forze dell'ordine per averci accompagnato con diligenza e disponibilità. Tutto a lode del Signore e per il bene dei giovani. 

don Salvatore Miscio
Responsabile del Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile e Vocazionale
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