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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Tutto ciò che l'uomo ha imparato

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Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 11/05/2017

Ordinanza balneare 2017. Confronto tra Piemontese e operatori,enti, associazioni

Post n°19090 pubblicato il 11 Maggio 2017 da forddisseche

 

Ordinanza balneare 2017. Confronto tra Piemontese e operatori,enti, associazioni

Di:

Spiagge aperte tutto l’anno, stabilimenti più accoglienti per le famiglie con bambini piccoli, obbligo di presenza dei defibrillatori. Sono i punti fermi della nuova Ordinanza balneare che l’assessore regionale al Bilancio, Raffaele Piemontese, ha discusso, stamattina, con operatori balneari, enti e associazioni interessate al provvedimento.

“Manteniamo questo metodo di scrittura condivisa di norme che vogliamo sempre più vicine alle concrete esigenze di chi vive e fa vivere le nostre coste, un patrimonio naturale che si valorizza e conserva grazie ad attività umane regolate e sostenibili”, ha osservato l’assessore che ha la delega anche al Demanio e Patrimonio.

Fra le novità dell’Ordinanza balneare 2017, l’aumento dei limiti riservati alla balneazione, portati alla distanza di 200 metri dalle spiagge e dalle scogliere basse e di 100 metri dalle coste a picco. Oltre a confermarsi il principio per cui la stagione balneare dura l’intero anno solare ed è, quindi, facoltà di tenere attivi 365 giorni l’anno i servizi sulle aree in concessione. L’obbligo di tenere aperti gli stabilimenti scatta dal primo sabato di giugno e finisce la prima domenica di settembre, quindi quest’anno l’obbligo è dal 3 giugno al 3 settembre.

Un’altra novità dell’Ordinanza 2017 prevede l’obbligo di dotare le strutture balneari di un angolo “nursery” per neonati o bambini molto piccoli, attrezzato con lavabo, fasciatoio o scalda-biberon, anche ai fini dell’acquisizione del marchio “Puglia loves Family”, lanciato a marzo scorso dalla Regione Puglia a garanzia di servizi e standard rispondenti alle esigenze dei nuclei familiari.

“Per noi il mare – ha concluso Piemontese – è un quotidiano banco di prova in cui verifichiamo la tenuta di una rete di servizi pubblici e privati che vogliamo accogliente e accessibile a tutti”.

Oltre all’assessore Piemontese, alla riunione erano presenti il dirigente della Sezione Demanio e Patrimonio Giovanni Vitofrancesco e la neo-dirigente del Servizio Demanio Marittimo Costanza Moreo, il Comandante della Capitaneria di Porto di Bari, il Capitano di Fregata Alessandro Cortesi per la Direzione marittima, e il dirigente ambientale dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale della Puglia Nicola Ungaro. Si sono confrontati con i rappresentanti di Federbalneari Puglia, di CNA Balneatori, di SIB Confcommercio, di Assobalneari Italia Confindustria, dell’Associazione Pugliese Persone Para-Tetraplegiche, del Centro Studi de Romita che si occupa di fauna selvatica e dell’associazione Rangers d’Italia che si occupa di vigilanza ambientale.

 
 
 

Pubblico da grandi occasioni per il Centenario della venuta di Padre Pio Padre Pio

Post n°19089 pubblicato il 11 Maggio 2017 da forddisseche

Pubblico da grandi occasioni per il Centenario della venuta di Padre Pio 

 

Di:

 

Rignano Garganico. Come a Roma e nel mondo, la Chiesa è cultura, anche a livello locale. Lo si è dimostrato ieri sera in occasione della commemorazione del Centenario della venuta di Padre Pio a Rignano Garganico. Evento che ha visto la partecipazione convinta ed entusiasta di tanta gente, riunita nella bellissima ed artistica Chiesa Matrice “Maria SS. Assunta”di origine romanica ma di fattura rinascimentale. La manifestazione si è articolata in due fasi significative.  

Nella prima parte c’è stata la commemorazione di tipo storico, letterario e culturale in genere, nell’altra lo svolgimento ha avuto carattere prettamente religioso, in primis con la celebrazione della Santa Messa Solenne e l’omelia del giorno. Vediamo lo svolgimento. A dare il benvenuto è stato il giovane parroco Don Santino Di Biase, che si è detto onorato di ospitare le tante personalità illustri ed autorità presenti, a cominciare da Fra Francesco Dileo che col suo saio cappuccino, più di ogni altro dà significato e valore alla manifestazione odierna incentrata sula figura di Padre Pio. In sintonia si è espresso pure il primo cittadino Vito Di Carlo che ha ringraziato gli organizzatori per aver contribuito con questo avvenimento a sollevare il buon nome del paese. Lo ha seguito a ruota Napoleone Cera, capogruppo consiliare dell’Udc alla Regione Puglia, che si è complimentato vivamente con gli storici locali per aver riportato alla memoria un avvenimento così importante legato a San Pio nel Gargano, come lo è pure la sua città natale, San Marco in Lamis, per aver dato al Santo i suoi due confessori. Gaetano Cusenza, dal canto suo, ha espresso la sua vicinanza, quale assessore alla Cultura della Provincia, perché questo tipo di eventi non solo dà lustro alla terra che li genera, ma all’intera Capitanata, che non è seconda a nessuno sui temi del turismo culturale e religioso.

 

Dopo di che ha preso la parola, Rossella Fini assessore comunale al medesimo ramo del Comune di San Giovanni Rotondo (presente anche la v.sindaco Nunzia Canistro e la rappresentanza del Comando dei CC). la predetta Fini ha caldeggiato la comunanza di intenti per portare in alto il buon nome del territorio non solo in questo ma anche negli altri campi. Terminati i saluti, il giovane e dinamico conduttore Antonio Cozzetti ha dato la parola al giornalista e storico locale Antonio Del Vecchio che per più di una mezzora ha documentato appuntino ogni aspetto del rapporto epistolare ed amicale tra Padre Pio e il canonico Don Pietro Ricci del posto (era presente una nutrita rappresentanza di famigliari). Lo ha fatto sulla scorta di quanto già raccontato e documentato nel v. Padre Pio e Rignano…(1 e. e 2e., 2009 – 2010), di cui è autore assieme al figlio Angelo.

 

Ha preso, poi, la parola Maria Antonietta Di Sabato, novella e preparata ‘voce critica’ della letteratura di Capitanata, che ha presentato in anteprima con semplicità e calore il volume postumo i Canti Settembrini di Giovanni Scarale. Lo ha fatto leggendo e commentando alcune poesie, accolte con avvertiti e fervidi applausi dalla platea. In sala c’era anche la vedova Giuseppina Scarale-D’Errico e la figlia Maria Giovanna. E’ seguita poi la Santa Messa, seguita con viva e partecipata attenzione dal popolo devoto nel frattempo cresciuto per l’arrivo di altre decine e decine di fedeli. Interessante, aggiornata e ricca di significato evangelico l’omelia di Padre Francesco. Al termine, la folla festosa si è recata alla vicina ‘casa Ricci’ di Via Gioielli 27, dove accanto alla lapide commemorativa del 1988 è stata posata una corona di fiori bianchi a forma di cuore. Il tutto è finito con la Santa Benedizione impartita da Padre Francesco, dal parroco Don Santino e dal vice Don Antonio Gianfelice (Comunicato stampa a cura della Redazione della presente testata)

 

(A cura di Antonio Del Vecchio,Rignano Garganico 11.05.2017)

 
 
 

Arpa e Regione Puglia promuovono il mare di Vieste: è davvero pulito

Post n°19088 pubblicato il 11 Maggio 2017 da forddisseche

Arpa e Regione Puglia promuovono il mare di Vieste: è davvero pulito 

 
Arpa e Regione Puglia promuovono il mare di Vieste: è davvero pulito
 
 

Promossa a pieni voti la qualità del mare antistante Vieste. Lo attesta la Regione Puglia con una recente delibera di Giunta, la 489 del 20 marzo scorso, nella quale si classificano le acque di balneazione per la stagione balneare 2017 di tutti i tratti costieri ricompresi nel territorio della Provincia di Foggia (da Zapponeta a Lesina e fino a Serracapriola). Una sorta di “patente di balneabilità” alle località che vantano territori o parti del territorio bagnati dal mare Adriatico.

 

Per quanto riguarda la zona di Vieste, nel provvedimento della Giunta di Michele Emiliano si fa riferimento ai minuziosi campionamenti effettuati dall’Arpa -l’Agenzia Regionale per la protezione dell’Ambiente- in 46 differenti punti della costa viestana che nell’insieme formano un simbolico cordone che snodandosi dall’ambito cittadino (Marina Piccola) avvolge tutto il litorale nord e sud dell’abitato, con punti di prelievo nei più frequentati tratti di costa (da Isola di Chianca a Porticello, Molinella, San Lorenzo, a Scialara, Portonuovo, Baia S. Felice fino a Pugnochiuso).

 

Gli esiti dei rilevamenti di acqua marina effettuati nel 2016, necessari alla classificazione per l’anno in corso, sono stati qualificati “Eccellenti” e decretano un giudizio inequivocabilmente positivo sulla qualità del mare viestano, che sgombra il campo da maldestri equivoci e speculazioni di discutibile attendibilità e provenienza ad uso mediatico.

 

Si ha ora titolo e dati incontrovertibili per rassicurare i vacanzieri che popoleranno le nostre coste nella prossima stagione estiva: il mare di Vieste gode di ottima salute!

 
 
 

A che ora passa il Giro d'Italia?

Post n°19087 pubblicato il 11 Maggio 2017 da forddisseche

A che ora passa il Giro d'Italia? 

 
A che ora passa il Giro d'Italia?
 

A meno di 48 ore dall’arrivo sul Gargano della carovana rosa, si ultimano i dettagli per dare alla centesima edizione del Giro d’Italia la migliore accoglienza possibile. Dopo il rifacimento dell’asfalto nella gran parte del percorso, nella giornata odierna è stata tappata qualche altra buca sulla litoranea Mattinata-Vieste ed è stata tagliata l’erba a bordo strada.

 

Cronotabella della tappa Molfetta-PeschiciNel frattempo l’organizzazione ha reso noto la cronotabella, ossia i presumibili orari del passaggio della testa della corsa nei vari punti del tracciato: la partenza dell’ottava tappa è fissata da Molfetta alle ore 12:25; dopo gli attraversamenti di Bisceglie, Trani, Barletta e Margherita di Savoia, la carovana entrerà in provincia di Foggia passando per Zapponeta e arrivando a Manfredonia attorno alle 14:30. A seconda dell’andatura dei corridori, al gran premio della montagna di seconda categoria (747 metri sul livello del mare) previsto a Monte Sant’Angelo potrebbero arrivare tra le 15:00 e le 15:15, per poi scendere a Mattinata circa 25 minuti dopo. Il secondo gran premio della montagna, questa volta di terza categoria (362 metri s.l.m.), è previsto in località Santa Tecla, a 46 km dall’arrivo; lì il passaggio dovrebbe avvenire tra le 16:00 e le 16:20. L’attraversamento del centro cittadino di Vieste, invece, è ipotizzato dopo un’altra ventina di minuti: i corridori percorreranno il lungomare Enrico Mattei, quindi via Marconi, svolteranno a destra in viale XXIV Maggio (contromano rispetto al normale traffico automobilistico), scenderanno lungo corso Lorenzo Fazzini, in viale Marinai d’Italia sprinteranno per conquistare i premi previsti dal traguardo volante, proseguiranno sul lungomare Colombo costeggiando l’isolotto del faro, quindi sul lungomare Vespucci fino alla rotatoria, dove svolteranno a destra sul lungomare Europa e punteranno dritti verso il traguardo di Peschici, dove sono attesi tra le 17:00 e le 17:30.

 

Suggestivi e abbastanza complicati gli ultimi 4 chilometri del tracciato: dopo aver percorso la litoranea che congiunge i due Comuni garganici, in località Coppa di Cielo la carovana svolterà a sinistra per scendere fino alla rotatoria per poi risalire ed entrare nel centro abitato affrontando i tornanti della salita di viale Kennedy e lo strappo finale che porterà alla agognata linea di arrivo, posta in via Montesanto, all’altezza dell’Istituto Comprensivo Libetta.

 

Gli orari previsti dalla cronotabella sono da considerarsi orientativi e per nulla attendibili, in quanto dipenderanno dall’andatura con cui i corridori affronteranno la tappa.

 

A precedere i ciclisti ci sarà la lunga carovana di auto degli sponsor che farà sosta Vieste, esattamente alla Marina Piccola, con arrivo previsto presumibilmente tra le 14:30 e le 15:00; sarà un momento di allegria e divertimento, con giochi, musica e distribuzione di gadgets.

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A Ischitella si è ricordato l'anniversario della nascita di Pietro Giannone

Post n°19086 pubblicato il 11 Maggio 2017 da forddisseche

A Ischitella si è ricordato l'anniversario della nascita di Pietro Giannone 

 
A Ischitella si è ricordato l'anniversario della nascita di Pietro Giannone
 

Pietro Giannone nacque a Ischitella il 7 maggio del 1676, figlio dello "speziale" Scipione e di Lucrezia Micaglia.
La famiglia di modeste condizioni lo avviò agli studi, mandandolo prima a scuola dell’arciprete don Gaetano Serra e, poi, indirizzando allo studio della filosofia dall’anziano fra Francesco da Ischitella, lettore giubilato dell’ordine dei Zoccolanti. Non da padre Daniele da Ischitella, dei Minori Osservanti, come ipotizzato da Sergio Bertelli.
Al compimento dei 18 anni, su suggerimento del magnifico Francesco Zorzi, governatore di Ischitella che lo ebbe come copista, fu inviato a Napoli perché si dedicasse agli studi di giurisprudenza con l’aiuto finanziario di trenta carlini al mese dello zio materno don Carlo Sabatelli.
Seguì un primo corso presso il compaesano Giambattista Comparelli, che esercitava il mestiere di Procuratore. Poi, quello di Domenico Aulisio, professore di diritto civile, che lo stimò con molta benevolenza. Fu successivamente praticante e procuratore nello studio del celebre Gaetano Spinelli, vice protonotario e presidente del Sovrano Regio Consiglio.
Nel 1715 era già un avvocato molto affermato. Chiamò presso di sé, a Napoli, il vecchio genitore e il fratello minore Carlo, mentre rimaneva sul Gargano la sorella Vittoria. Pietro, allora, la dotò di tutto e si adoperò per maritarla con il medico Domenico Tura di Vieste.

 

Da questo matrimonio nacquero i seguenti figli:
1 - Tomaso Cataneo, battezzato il 23/01/1716 e il cui padrino fu lo zio Pietro;
2 –Giovanna Maria, battezzata il 26/06/1717;
3 –Leonardo Antonio, battezzato il 31/01/1720.
4 –Giuseppa Michaela, nata l’8 e battezzata il 9 aprile 1722. Anche questi due nipoti risultano battezzati dallo zio Pietro;
5 –Pasquale Michele Antonio, nato il 13/08/1724 e battezzato il 15 successivo;
6 –Michaela Antonia, nata il 07/10/1726, è battezzata il 09/12/1726;
7 – Petronilla Maria, ultima figlia, battezzata il 02/02/1729.

 

Vittoria morì di colera il 09/05/1737, all’età di circa 50 anni.

 

Oltre allo studio della giurisprudenza, coltivò con passione la storia romana, specie quella di Tito Livio. Scoprì così che, mettendo insieme la storia e il diritto in auge al tempo dell’impero romano cristiano, la Chiesa faceva parte dello Stato senza la pretesa di avanzare diritti. Solo successivamente, dopo la creazione del Sacro Romano Impero, essa si collocò al di fuori e al di sopra dello Stato.
Da qui nacque in Giannone l’idea di approfondire questa branca di studio e di renderla di pubblica opinione. Si dette subito a studiare con molta lena per realizzare una Istoria civile del Regno di Napoli. Era tanta la foga per quest’opera che l’aveva programmata in quaranta volumi. Si appartò dalla società, ma non trascurò la sua attività di avvocato: leggeva, studiava e ricercava gli avvenimenti succeduti nel Regno, che avevano caratterizzato la storia e il diritto dello Stato, dei feudatari e della Chiesa.
Egli non intendeva fare, come ebbe a precisare nell'introduzione all’Istoria, un’opera “per assordare i leggitori collo strepito delle battaglia e col romor dell’armi che per secoli renderon [il Regno di Napoli] miserabil teatro di guerra”, né la descrizione dei paesaggi, della fertilità dei luoghi, dei monumenti delle città, ma la trattazione della “polizia” (cioè del governo), delle leggi e dei costumi. E confessava inoltre che “non l’avea composta per piacere a’ preti ed a’ monaci ed alla corte di Roma... ; ma unicamente per rischiarare le cose oscure ed ignote del regno di Napoli, ... ”.
Dimostrò così la sua scrupolosità, l’attenta disamina dei documenti e la difficoltà nel reperirli, che senz’altro lo fecero apparire agli occhi dei colleghi e di altri studiosi di storia e di diritto, come un uomo serio, riservato, cocciuto, severo con se stesso.
Dopo vent’anni di studi e ricerche, ebbe la soddisfazione di veder realizzata la sua opera, divisa in 4 volumi.
La schiera degli invidiosi crebbe e indusse tanti preti e monaci a bollare il libro come opera del diavolo. A niente servirono le motivazioni del Giannone e quelle delle tante amicizie di altolocati e di studiosi per placare lo sdegno di questi retrivi avversari, che si adoperarono per infliggergli la scomunica. Il viceré, cardinale D’Althan, gli consigliò di rivolgersi direttamente all’imperatore.
Il 23 aprile 1723, dopo aver sistemato la moglie e i figli, ignaro di essere stato scomunicato, fuggì sotto falso nome da Napoli con il cuore straziato, dopo aver sistemato la moglie, Angela Elisabetta Castelli, e la figlioletta, Carmina Fortunata, nel Real Conservatorio di S. Antoniello alla Vicaria e dopo aver lasciato il figlio Giovanni alla cura del fratello Carlo, a cui aveva fatto ampia procura per l’amministrazione dei suoi beni.
Giannone raggiunse Manfredonia, fiducioso di trovarvi qualche veliero in partenza per Trieste o per Fiume. Fu l’amico Tommaso Cessa a trovargli un naviglio in partenza da Barletta e diretto a Trieste. Pattuì la traversata e la partenza venne fissata per l’11 maggio. Per la mancanza di vento, subito dopo l’avvio, il veliero fu costretto ad ancorarsi nei pressi di Vieste e a restarvi per un intero giorno, senza la possibilità di scendere a terra.
Non si può non ipotizzare che, in quelle ore di assoluto silenzio rotto dal debole sciabordio del mare, Giannone non pensasse alla sorella che non vedeva da diversi anni e ai figliocci che aveva tenuto a battesimo,
Ripensava sicuramente anche al cognato, il medico Domenico Tura, che forse l’avrebbe potuto aiutare in questa circostanza, essendo egli molto noto in Vieste. Oltre ad essere Medico della Salute (oggi diremmo Ufficiale Sanitario), ricopriva nel Decurionato incarichi di prestigio, come quello di Capo Eletto con le mansioni di Vice Sindaco, di responsabile della Polizia Urbana, di Assessore di Piazza e anche quello di Tesoriere del Decurionato.
A Trieste Giannone sbarcò il 25 maggio e raggiunse Vienna ai primi di giugno. Qui vi rimase per undici anni, protetto dall’imperatore Carlo VI , da cui ebbe anche una pensione di 1000 fiorini.
Quando Carlo III di Borbone divenne re del Regno di Napoli, Giannone attese il momento più opportuno per poter rientrare in Patria. Soggiornò nel frattempo a Venezia, Modena, Milano e Ginevra, dove conobbe un tale Giuseppe Gastaldi, spia e traditore, che, spacciandosi per amico, lo allettò ad andare in territorio piemontese, facendolo arrestare insieme al figlio.
Dopo 12 anni di prigionia, Giannone morì nella fortezza di Torino, all’età di 72 anni, il 17 marzo 1748, munito dei SS. Sacramenti.
Oltre alla Istoria civile del Regno di Napoli, alla Vita scritta da lui medesimo, scrisse Il Triregno, Professione di fede, Sull’arcivescovo beneventano, I discorsi storici e politici sugli Annali di Tito Livio, Apologia de’ teologi scolastici, Istoria del pontificato di Gregorio Magno e Ape ingegnosa.
Man mano che i tempi maturarono, la validità dell’Istoria Civile ebbe il suo riconoscimento nel Regno di Napoli, a cominciare da Carlo III e da Ferdinando IV di Borbone, che concesse una pensione annua di trecento ducati al “figlio del più grande, più utile allo Stato e più ingiustamente perseguitato uomo che il Regno abbia prodotto in questo secolo".

 

Matteo SIENA
Presidente della sez. garganica della
Società di Storia Patria per la Puglia

 
 
 

Ci sarà anche il campionato italiano di beach volley nell'estate sportiva viestana

Post n°19085 pubblicato il 11 Maggio 2017 da forddisseche

Ci sarà anche il campionato italiano di beach volley nell'estate sportiva viestana 

 
Ci sarà anche il campionato italiano di beach volley nell'estate sportiva viestana
 
 

Lo spettacolo del beach volley torna a Vieste dal 23 al 25 giugno e lo fa passando dalla porta principale: è ufficiale, infatti, l’inserimento di una tappa viestana nel tabellone del prossimo Campionato Italiano, sia maschile che femminile. A volere fortemente questo gradito ritorno sono stati il prof. Michele Notarangelo, referente del CSP Ipssar Volley Vieste, e l’assessore comunale allo sport Dario Carlino. “Nei giorni scorsi – ha confidato il prof. Notarangelo - sono stato contattato da Gigi Dell’Anna e Fabio Galli, da un mese nominati rispettivamente responsabile nazionale e coordinatore organizzativo per l’attività territoriale del beach volley per la Fipav, dicendomi che avrebbero fortemente voluto il ritorno a Vieste del principe degli sport estivi. L’immediata sinergia raggiunta con l’assessore Carlino e la sua disponibilità a finanziare buona parte dell’iniziativa hanno permesso l’inserimento della nostra cittadina nel tabellone del massimo torneo nazionale”.

 

“La proposta fattami dal prof. Notarangelo è caduta come un macigno sulla mia scrivania per le risicate disponibilità economiche a mia disposizione – ha replicato l’assessore – ma non potevo perdere questa ghiotta occasione per far tornare a Vieste uno degli sport più spettacolari e seguiti in assoluto, come hanno confermato i dati di ascolto delle recenti olimpiadi di Rio. Il campionato italiano di beach volley va ad arricchire il tabellone degli eventi sportivi già estremamente corposo, aperto con la mezza maratona dei trabucchi svoltasi ad inizio aprile, e che proseguirà con il passaggio del Giro d’Italia il 13 maggio, con la regata dei parchi dal 2 al 4 giugno, col mondiale di moto d’acqua il 10 giugno, col torneo mondiale di beach soccer e col raduno di karate, rispettivamente ad inizio e a fine agosto (oltre alle tante altre iniziative promosse dalle associazioni locali)”.

 

L’attuale amministrazione comunale conferma, quindi, la volontà di affidare anche allo sport il ruolo di promotore turistico, organizzando manifestazioni che daranno risalto mediatico al territorio.

 

Il beach volley manca da Vieste dal luglio 2008: in quella edizione il torneo maschile venne vinto dalla coppia formata da Giorgio Domenghini e da un giovanissimo Ivan Zaytsev, divenuto poi l’autentico trascinatore della nazionale italiana di pallavolo alla conquista dell’argento olimpico di Rio 2016. Nella tiratissima e spettacolare finale (21-15, 19 -21, 15-13), i vincitori ebbero la meglio sulla coppia composta da Rodolfo Cavaliere e Fabio Galli, proprio l’attuale coordinatore nazionale Fipav.  A quella edizione partecipò anche un altro futuro argento olimpico, questa volta nel beach volley: Paolo Nicolai, arrivato secondo in Brasile in coppia con Daniele Lupo, partecipò a Vieste assieme a Francesco Giontella, entrambi freschi del titolo di campioni mondiali under 21. Il torneo femminile venne vinto dal duo Perrotta-Gattelli (che a fine tour si laureò campione italiano), e vide la partecipazione di una promettente Laura Giombini, anche lei protagonista a Rio lo scorso anno in coppia con Marta Menegatti.

 

Le migliori coppie maschili e femminili del beach volley nazionale si daranno, quindi, appuntamento a Vieste il 23 giugno per dare il via al campionato italiano, in una 3 giorni che si preannuncia altamente spettacolare.

 
 
 

Come tradizione, in occasione della Festa della Mamma, con l'Azalea della Ricerca AIRC

Post n°19084 pubblicato il 11 Maggio 2017 da forddisseche

Come tradizione, in occasione della Festa della Mamma, con l'Azalea della Ricerca AIRC ti offre un modo unico e ricco di significati per festeggiare tutte le mamme. A Vieste l’appuntamento è nella VILLA COMUNALE. 

 
Come tradizione, in occasione della Festa della Mamma, con l'Azalea della Ricerca AIRC ti offre un modo unico e ricco di significati per festeggiare tutte le mamme. A Vieste l’appuntamento è nella VILLA COMUNALE.
 
 

Domenica 14 maggio, in occasione della Festa della Mamma, fiorisce nelle piazze l’Azalea della Ricerca di AIRC, simbolo della battaglia contro i tumori femminili.
Domenica per la Festa della Mamma, 20mila volontari dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro distribuiscono in 3.600 piazze l’Azalea della Ricerca che, da 30 anni, contribuisce a finanziare i migliori progetti di ricerca per la prevenzione, la diagnosi e la cura dei tumori femminili.
Un regalo davvero speciale per festeggiare la mamma. Un gesto concreto per la salute delle donne e per aiutare i ricercatori a rendere i tumori femminili sempre più curabili.
Domenica regaliamo l’Azalea della Ricerca per dire tutti insieme “Contro il cancro, io ci sono!”. A Vieste vi aspettiamo nella VILLA COMUNALE DI CORSO FAZZINI.
Per trovare l’Azalea della Ricerca nelle vostre città airc.it oppure numero speciale 840 001 001

 
 
 
 
 

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