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MUSICA ITALIANA

 

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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Hotel Gabbiano Vieste

 

Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi di Aprile 2012

Manfredonia > “Il parere dell’Arpa era pervenuto”. Telefonia cellulare, ok TAR per H3G “Il parere dell’Arpa era pervenuto”.

Post n°8711 pubblicato il 02 Aprile 2012 da forddisseche

“Il parere dell’Arpa era pervenuto”. Telefonia cellulare, ok TAR per H3G

Stazione radio base telefonia mobile (fonte image: andreballi)

Manfredonia – “NON é poi inutile ribadire che effettivamente la motivazione posta a base della nota impugnata si appalesa erronea sia laddove afferma che non sarebbe intervenuto il parere favorevole dell’ARPA, parere che invece era stato rilasciato sin dal 26 maggio 2003 (..)”. Come emerge da due recenti sentenze del Tar Puglia (1 e 2 ), accolto il ricorso della H3g Spa, contro il Comune di Manfredonia, per l’annullamento di una nota del 07.07.2004, successivamente pervenuta, con la quale l’Ente, in relazione alla denuncia di inizio attività presentata da H3G a suo tempo, in data 09.04.2003 (e non 09.04.2004 come erroneamente indicato), per la realizzazione di una Stazione Radio Base per la telefonia cellulare da ubicare sull’area sita presso la S.S. 89 al Km. 163+500, ha archiviato la pratica “non essendo pervenuto il prescritto parere dell’A.R.P.A. Puglia (..)” ed ha altresì precisato che “la stessa potrà essere riformulata solamente attraverso richiesta di permesso di costruire” e di ogni altro atto presupposto, connesso e/o consequenziale; inoltre con il ricorso era stato chiesto l’accertamentodella formazione, per silentium, del titolo abilitativo formatosi sulla d.i.a. protocollata in data 09.04.2003 e del conseguente diritto della H3G a conservare la S.R.B. realizzata in forza del titolo formatosi in data 08.07.2003 secondo il progetto presentato.

Relatore nell’udienza pubblica del giorno 14 dicembre 2011 il dott.
Roberta Ravasio e uditi per le parti i difensori avv. Antonio Lamarte, su delega dell’avv. G. Sartorio.

LA VICENDA.
Ad oltre un anno di distanza dalla richiesta il Comune di Manfredonia, con nota del 7 luglio 2004 comunicava l’avvenuta archiviazione della pratica in ragione del fatto che non era pervenuto il parere dell’ARPA, contestualmente rappresentando che per realizzare l’impianto la ricorrente avrebbe dovuto chiedere un permesso di costruire. La H3G aveva pertanto impugnato la menzionata nota rilevandone la illegittimità. Il Comune di Manfredonia non si era costituito in giudizio, ed il ricorso era stato introitato per la decisione alla udienza pubblica del 14 dicembre 2011.

Il Tar ora lo ha accolto: “al momento in cui la ricorrente depositava l’istanza oggetto del provvedimento impugnato era in vigore il D. L.vo 198/2002 il quale, all’art. 4, prevedeva che la realizzazione di impianti radioelettrici nonché di stazioni radio base per comunicazioni GSM/UMTS dovesse essere autorizzata dagli enti locali previo accertamento, da parte dell’ARPA o dell’altra autorità indicata dalla regione, della compatibilità del progetto con i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità stabiliti a livello nazionale in conformità a quanto previsto dalla legge statale n. 36/2001. All’art. 5 il D. L.vo 198/2002 prevedeva che l’istanza di autorizzazione per la realizzazione dei suddetti impianti dovesse essere corredata dalla documentazione comprovante il rispetto dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità; per la realizzazione di impianti di potenza inferiore ai 20 watt la norma consentiva, tuttavia, la presentazione di una semplice denunzia di inizio attività fermo restando il rispetto dei limiti suddetti”.


“E’ quindi evidente che già al 9 aprile 2003, cioè al momento in cui veniva depositata dalla ricorrente l’istanza oggetto del provvedimento impugnato, la normativa vigente consentiva, per gli impianti di potenza inferiore ai 20 watt, il rilascio della relativa autorizzazione a prescindere dalla acquisizione della documentazione comprovante il rispetto dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità”.


“(..) In ogni caso ove pure con la nota del 7 luglio 2004 il Comune di Manfredonia avesse inteso annullare il silenzio-assenso formatosi sulla denuncia di inizio attività oggetto del giudizio essa sarebbe ugualmente illegittima per mancato rispetto delle garanzie procedimentali: infatti, costituendo in tal caso la nota un atto lesivo di una situazione di diritto soggettivo consolidata in capo alla ricorrente, si imponeva certamente la comunicazione di avvio del relativo procedimento”.


“Non é poi inutile ribadire che effettivamente la motivazione posta a base della nota impugnata si appalesa erronea sia laddove afferma che non sarebbe intervenuto il parere favorevole dell’ARPA,
parere che invece era stato rilasciato sin dal 26 maggio 2003; sia laddove afferma la necessità del previo rilascio di apposito permesso di costruire, permesso che allora come oggi non era necessario in considerazione del fatto che il procedimento di autorizzazione alla installazione degli impianti di telecomunicazione era concepito come unico, tanto vero che l’articolo 6 comma 2 del D. L.vo 198/02 prevedeva che le opere dovessero essere realizzate nel termine perentorio di dodici mesi dal ricevimento del provvedimento autorizzatorio espresso o dalla formazione del silenzio-assenso. Il ricorso merita dunque di essere accolto per dianzi esposte ragioni, riferibili al primo, secondo, terzo e quarto dei motivi di ricorso, ogni ulteriore censura assorbita”.

NOTA.
Da ricordare che negli ultimi 2 mesi (feb/apr 2012) sono state numerose le istanze autorizzate l’installazione di impianti per la telefonia cellulare: dalla Riviera Sud alla Masseria Candelaro.

Redazione Stato, dd@riproduzione riservata

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UN SALTO INDIETRO NELLA STORIA CRISTIANA

Post n°8710 pubblicato il 02 Aprile 2012 da forddisseche

UN SALTO INDIETRO NELLA STORIA CRISTIANA

Clicca per Ingrandire Conversano come Gerusalemme con la Sacra Rappresentazione della Passione Vivente “Jesus Rex Judaeorum”, martedì 3 aprile alle 19,30 (in caso di pioggia o intemperie l’evento si terrà il giorno 4 aprile). Un appuntamento molto atteso che trasforma la Città di d’Arte in un set cinematografico per far rivivere le ultime dodici ore di Gesù di Nazareth (foto del titolo; ndr). Suggestiva ed emozionante, la Passione Vivente coinvolge ogni anno l’intera comunità che, tra figuranti e attori protagonisti, partecipa a una rappresentazione artistica che non perde il suo carattere sacrale grazie all’attenta regia di Lucio Giordano, anche ideatore. Nel corso di questi anni l’evento è diventato sempre più significativo e atteso, una conferma è stata l’affluenza dei visitatori provenienti dalle province e regioni limitrofe.

I PROTAGONISTI = Numerosi sono gli elementi innovativi che caratterizzano l’edizione di “Jesus Rex Judaeorum”: nuove location, nuove scenografie, nuovi costumi e armi di scena, e nuovi attori e figuranti. Quest’anno, il Nazzareno sarà interpretato da Dario Faggiano (foto 1 sotto), regista e attore di Conversano. Elemento della Compagnia Teatrale Marienbad, negli ultimi anni ha frequentato stage teatrali di approfondimento con professionisti del settore come Jurij Ferrini e Woody Neri. La tournèe nel sud Italia con la drammatizzazione dedicata alla Passione, Morte e Risurrezione di Cristo ‘Via Crucis Via Lucis’, lo ha visto protagonista nel ruolo di Gesù affiancato dall’attrice Claudia Koll nel ruolo della Madonna, mentre l’ultimo lavoro è stato quello con l’importante ruolo da protagonista, nei panni dell’assassino, nella fiction di Rai3 ‘Amore Criminale’ con la regia di Matilde D’Errico andata in onda in seconda serata il 24 marzo.

Riconfermato invece nei panni del Sommo Sacerdote Caifa l’attore Giovanni Ramunni, veterano della manifestazione artistica conversanese, che dopo il suo esordio come attore nelle vesti del Sommo Sacerdote, ha potuto scoprire la sua latente passione artistica, concretizzata successivamente in ruoli di prestigio per varie fiction televisive nazionali quali, per esempio, “Ama il tuo nemico 2”, “Il giudice Mastrangelo 2”, “Mogli a pezzi”, “Crimini 2”, “Nebbie e Delitti 3” e tante altre. Il “cattivo” Sommo sacerdote sarà interpretato dall’ottimo attore conversanese Antonio Renna, che di anno in anno sa dare la giusta emozione al ruolo che ricopre coinvolgendo tutti i neo attori che compongono l’intero Sinedrio. Renna è tra i fondatori della compagnia filodrammatica conversanese “Luciana Locaputo”. Il procuratore Ponzio Pilato sarà interpretato dall’ottimo attore (da sempre vicino alla passione vivente) Vito Galizia, col suo inseparabile fido centurione Quintilio, l’attore Roberto Berardi, che negli anni si sono formati, dando grande prova d’attore, dimostrando padronanza della situazione creata per l’evento.

Nicodemo sarà interpretato da Luciano Maggi, bravissimo ed elegante attore di teatro che inizia a muovere i primi passi nel Teatro il 1973 all’età di sedici anni sotto la guida della Maestra Italia Olivieri De Gennaro. Tante, dal 1974 al 2010, le produzioni teatrali-televisive messe in scena di autori come Carlo Goldoni, Samuel Beckett, Dario Niccodemi, D. Fabbri (“Processo a Gesù”), O’Neill, Arthur Miller, T. Williams (“Un tram che si chiama desiderio”), T. Wilder (“La piccola città”), Charles. Dickens, Plauto, Berthold Brecht, Luigi Pirandello, Eugene Ionesco, N. Coward e tantissimi altri autori. A seguire, il 2011, la fiction “Il prezzo del potere” nel ruolo di Renato Scalise con la regia di Daniele Filograna (di prossima programmazione), l’opera teatrale “L’importanza di chiamarsi Ernesto” nel ruolo del reverendo Chasuble (Nickolaus Production, regia di Pier Maria Cecchini), il film “Liscio come l’olio” nel ruolo di Don Luciano, regia di Vito Gius Potenza (di prossima programmazione). Il Capo dei Centurioni Romani sarà interpretato dall’attore Paco Bucci, di Canosa di Puglia.

SCENOGRAFIA = Il nuovissimo cenacolo è stato ricostruito e arricchito con nuovi elementi scenografici fedeli all’epoca sulla suggestiva scalinata di “Rampa Villa”. Il Getsemani curato nei minimi particolari all’interno della secolare “Villa Garibaldi”. Altri nuovi allestimenti scenografici composti da enormi trìpodi saranno apposti in Piazza XX Settembre (Piazza Municipio) dove sarà allestito l’accampamento dei centurioni romani (foto 2) che li vedrà in uno scontro armato coi soldati del Tempio. Il Tempio del Sinedrio e il processo di Gesù, opera dei Sommi Sacerdoti, quest’anno subirà una trasformazione scenografica: oltre alla nuova e più suggestiva location situata sulla balconata adiacente la Torre Dodecagonale, si potrà ammirare l’ampio spazio di Corso Domenico Morea dove sarà allestito il nuovo pretorio con l’accampamento romano (da qui partirà Ponzio Pilato). Le prigioni dei Ladroni e Barabba saranno ubicate sulla Muraglia di San Benedetto. Il Processo di Pilato a Gesù vedrà nuovamente il maestoso scenario della balconata della Pinacoteca del Castello, arricchita con la colonna dove Gesù verrà flagellato alla vista di tutti (foto 3). La grandiosa scenografia su Largo Castello, che vede come sfondo alla Crocifissione la Gerusalemme antica, riprodotta e riproposta dalle immagini dei Sassi di Matera, sarà arricchita di materiali scenografici per un totale di 600 mq.

Direzione e coordinamento artistico sono affidati a Domenico Giordano, mentre Fabrizio Orlando curerà le coreografie che consentiranno di simulare, per esempio, un suggestivo scontro fra Soldati del Tempio e Centurioni Romani nella splendida location di Piazza XX Settembre (sede del Municipio). Sfruttando l’esperienza del maestro Stefano Galizia, sono state selezionate con rigore le emozionanti musiche che costituiranno la colonna sonora della Rappresentazione. La regia è affidata al “patron” della Sacra Rappresentazione, Lucio Giordano, e supportata dalla preziosa collaborazione di professionisti del settore e non, quali: direttori della fotografia, scenografi, architetti, artigiani e operai specializzati che lavorano circa quattro mesi per la giusta riuscita della Manifestazione. L’intero evento si svolgerà nel centro storico di Conversano, sfruttando le splendide scenografie monumentalistiche e paesaggistiche ereditate dalla ricca storia del “vecchio paesino” collinare situato in provincia di Bari. Centro storico caratterizzato da suggestivi scorci, strade, piazze, palazzi nobiliari, chiese, monasteri e opere d’arte.

Il tutto si svilupperà a ridosso del Castello (foto 4), dando così la possibilità al numeroso pubblico previsto di fruire di ampi spazi. La realizzazione della Sacra Rappresentazione: Jesus Rex Judaeorum “Passione Vivente Città di Conversano” è opera dell’incessante e appassionante lavoro dell’Associazione “Spettacolo e Solidarieta” con la collaborazione della nuova Associazione culturale “Sensazioni del Sud” di Conversano e il patrocinio del Comune di Conversano-Assessorato a Cultura e Turismo, e dall’ omologo Assessorato della Provincia di Bari. Tale evento si ripete da quasi vent’anni, ma riesce sempre a emozionare un vasto pubblico, affascinato non solo dalla storia che rappresenta, anche dalla particolarità della location e dalla straordinaria bravura di tutti i suoi interpreti, dal più piccolo (un bambino di circa un anno d’età) al più anziano (uno straordinario ottantenne nelle vesti di un sommo sacerdote) e da figuranti (tutti volontari) che dimostrano grande impegno, serietà e professionalità, riuscendo a immedesimarsi nel loro ruolo al punto di commuoversi e far commuovere gli spettatori. Quella di quest’anno sarà un’altra grande Passione Vivente.

Maria Sportelli

 Ufficio Stampa

 
 

 
 
 

LA VIA CRUCIS DEI MIGRANTI

Post n°8709 pubblicato il 02 Aprile 2012 da forddisseche

LA VIA CRUCIS DEI MIGRANTI

Clicca per Ingrandire Una musica soffice quasi da film, tragica e sorprendente, invade le navate della cattedrale di Westminster (foto del titolo; ndr). A piedi scalzi con i vestiti, i turbanti e le toghe di Palestina eccoli uscire dalla folla seduta, avanzare a passo lento, uguale e cadenzato come seguissero un funerale. Sono una ventina di piccoli attori di 10-13 anni. La scuola cattolica St. Vincent de Paul presenta la Via Crucis mentre centinaia di occhietti osservano le scene come magicamente catturati: sono gli altri studenti, tutti in divisa blu e cravatta, come si costuma nelle scuole inglesi. Tre giovanissimi lettori si alternano al microfono per dettare le stazioni, le preghiere, le invocazioni comuni, alla consolle musicale due bambine fanno intervenire i pezzi di musica di intervallo fra una stazione e l’altra. Musica struggente quella di Morricone, che sorprende in questo inedito contesto degli ultimi passi del Cristo.

Tutto è costruito dai bambini, mentre Kyle, un Gesù filippino serio e concentrato di dieci anni, commuove solo a vederlo vestito così. Il piccolo cireneo ha un bel colore cioccolata, alcune donne di Gerusalemme invece i tratti orientali, i soldati provengono dai Caraibi. Louis, cioè Ponzio Pilato, seduto proprio sul trono del vescovo in costume rosso da procuratore romano, ha la fisionomia tipica dell’inglese. Una serietà grande, bella e contemplativa impregna l’atmosfera e accompagna questi bambini di ogni nazionalità. Potremmo chiamarla la Via Crucis dei migranti. Le loro differenti culture sono testimonianza concreta dell’universalità di un dramma. I testi brevi, significativi, sono stati curati dagli insegnanti, ora semplici ascoltatori.

Gli adulti presenti li vedi come magnetizzati, mentre i bambini, seduti ovunque, sembrano statue. Melodie e corali palpitano di un mix di compassione, tragedia e pietà, mentre i sentimenti che normalmente accompagnano i passi di ogni migrante investono in pieno il Profeta di Nazaret: isolamento, odio, scherno, gesti persecutori, condanna. La Via Crucis di una parte della nostra società sembra, allora, interpellarci. Quando si capirà mai che la Via Crucis è uscita dalle nostre chiese ed è diventata realtà quotidiana nelle nostre piazze d’Italia? Così, ancora oggi l’Uomo è crocefisso. Quello misteriosamente inviato da Dio, che viene da altrove, assetato di speranza o illusioni, che chiede umanità, che si incarna nell’altro, nel differente, in colui che soffre.

“Dobbiamo imparare a valutare gli uomini più per quello che soffrono che per quello che fanno o non fanno” raccomandava il grande Bonhoeffer. Sì, questi bambini di Westminster fanno oggi rivivere sentimenti più grandi di loro, ma la loro coscienza contrasta con l’incoscienza degli adulti della nostra società cristiana. “Behold the wood of the cross...” (Ecco il legno della croce…) senti, intanto, intonare sicuro un bambino solista al microfono, lamentevole e splendido canto che riecheggia nella cattedrale e fa venire un brivido ai presenti. È il momento della morte del Cristo. La croce, le umiliazioni vissute diventano qui storia di salvezza! Alla fine, “He’s alive!” (È vivo!) un musical impregnato della gioia intrattenibile della piccola Victoria, cioè di Maria Maddalena, conclude il tutto. Sembra un canto di speranza per un domani differente, più umano. Alleluia!

Renato Zilio

 Redazione (foto repubblica.it)

 
 
 

Il "Premio Lupo" entra nelle carceri italiane

Post n°8708 pubblicato il 02 Aprile 2012 da forddisseche

Il "Premio Lupo" entra nelle carceri italiane


Al via la settima edizione del concorso letterario dei Monti Dauni. A Palazzo Dogana, la conferenza stampa di presentazione del progetto

Il

lunedì 2 aprile 2012 14:33:1

di  Redazione

FOGGIA - Per la prima volta il "Premio Lupo" entra nelle carceri italiane. E lo fa dedicando una delle quattro sezioni del concorso letterario dei Monti Dauni ai detenuti ristretti nelle case circondariali d'Italia. La "Sezione Social" (tema: "Il lupo cattivo si racconta") è la novità più rilevante dell'edizione 2012 del "Premio Lupo", il concorso di racconti inediti promosso dalle amministrazioni comunali di Alberona, Bovino, Castelluccio Valmaggiore, Celle di San Vito, Faeto e Roseto Valfortore, con il partenariato dell'Assessorato allo Spettacolo e Cultura della Regione Puglia e dell'Amministrazione Provinciale di Foggia. La direzione artistica del premio è affidata anche quest'anno alla Piccola compagnia impertinente di Foggia, nella persona di Pierluigi Bevilacqua.


"Un'altra avventura del ‘Premio Lupo' è iniziata. Siamo pronti a credere in questa settima edizione - spiega Bevilacqua - sia per il concorso, con le sue sezioni in gara, che per la tre giorni di eventi che a settembre rappresenterà il punto d'arrivo di un lavoro lungo e a cui la Piccola compagnia impertinente crede fortemente. Presentiamo alla stampa ciò che di nuovo caratterizza questa edizione, dalle tematiche presenti nelle sezioni alla grafica completamente rinnovata, fino al progetto "Il lupo cattivo si racconta", dedicato ai detenuti. Progetto che è più di una semplice scommessa. Ci aspettiamo un riscontro nei numeri dei racconti, ma anche nella qualità degli stessi, con l'auspicio che il concorso diventi un riferimento per giovani scrittori".

Il bando di partecipazione alla settima edizione del "Premio Lupo", i premi riservati ai vincitori delle quattro sezioni in concorso, le motivazioni legate alla scelta di aprire il concorso ai detenuti delle carceri italiane saranno illustrate alla stampa il prossimo mercoledì 4 aprile, alle ore 11.30, nella Sala Giunta di Palazzo Dogana. All'incontro con i giornalisti parteciperanno il direttore artistico del concorso letterario, Pierluigi Bevilacqua e l'assessore alla Cultura della Provincia di Foggia, Billa Consiglio, insieme a Lucilla Parisi, vicesindaco di Roseto Valfortore in rappresentanza dei comuni promotori e alla dottoressa Eleonora Arena, coordinatrice degli educatori del Carcere di Foggia.

Per scaricare il bando completo: www.premiolupo.com

Tutte le sezioni in concorso:
Sezione SHORTSTORIES - Password: "L'invasione dei lupi".
Settembre 2012. Un branco di lupi affamati è alle porte del paese. Qualcosa sta per succedere. Siamo i lupi che invadono o gli abitanti costretti a difendersi? Invasori o vittime? Perché invadiamo o da cosa siamo costretti a difenderci? Dai ricordi, dalle bollette, dai tag, dai luoghi comuni o da un nuovo amore? Raccontaci un'invasione. Non superare le 8000 battute (spazi inclusi).

Sezione FOLKTELLERS - Password: "I Monti Dauni"
L'aria, gli odori e i sapori di una terra, da riscoprire attraverso le sue trame, le sue radici e le sue storie. Raccontaci i tuoi Monti Dauni. Una storia del passato o una storia ambientata nel futuro.

Non superare le 8000 battute (spazi inclusi).
Sezione SOCIAL NETWORK - Password: "Status impossibili"
Mahatma Gandhi, Anna Magnani, Maria Callas, Giuseppe Garibaldi, Albert Einstein, Marylin Monroe, John Belushi. Sei uno di loro. È il 2012 e hai un tuo profilo su Facebook. Domani passerai alla storia. Magari lo sai, magari lo ignori. Fatto sta che questo è il tuo ultimo status. Lo senti: stai per passare a miglior vita. Cosa scrivi? Un testamento, un aforisma, un commento sugli ultimi fatti di cronaca o uno sfogo? Clicca "Mi Piace" sulla pagina Facebook Premio Lupo Status I Like e pubblica il tuo post. Non superare le 420 battute (spazi inclusi).

Sezione SOCIAL - Password: "Il lupo cattivo si racconta".
La sezione è dedicata unicamente ai detenuti delle carceri italiane. Il racconto può essere una testimonianza, un ricordo o un sogno: il lupo cattivo si racconta.

 
 
 

Premio nazionale Ercole Oleario all'olio di Carpino

Post n°8707 pubblicato il 02 Aprile 2012 da forddisseche

Premio nazionale Ercole Oleario all'olio di Carpino PDF Stampa E-mail
lunedì 02 aprile 2012 ore 15:18
"L'olio di Carpino si conferma uno dei migliori d'Italia, ma chi se ne avvantaggia è la multinazionale che lo commercializza e incamera il valore aggiunto della qualità".  E' Colomba Mongiello, componente della Commissione Agricoltura del Senato, ad esprimere questa amara considerazione all'indomani della consegna alla DOP Dauno Gargano del prestigioso premio nazionale Ercole Oleario, a cui la senatrice ha presenziato in rappresentanza della presidenza di Palazzo Madama. "L'orgoglio per l'affermazione di un'azienda della Capitanata è stato incrinato dalla constatazione che la gente impegnata a produrre un alimento così prezioso e buono non ne ricavi i frutti che meriterebbe - continua Mongiello - E' un tema su cui le rappresentanze professionali devono interrogarsi più concretamente che in passato, con l'obiettivo di costruire finalmente la filiera che metta a valore la qualità". Proprio la tutela della qualità è il tema della proposta di legge che la senatrice del PD ha presentato come prima firmataria, insieme al presidente della Commissione Agricoltura Paolo Scarpa Bonazza Buora, e su cui ha già relazionato nell'organismo parlamentare avviando l'iter per la sua discussione e approvazione in Aula. "Grazie ad un paziente e proficuo lavoro politico, abbiamo ottenuto una corsia preferenziale che dovrebbe condurci alla sua approvazione entro la fine della legislatura - sostiene Mongiello - offrendo alle imprese e ai consumatori la necessaria tutela dagli agropirati e dai commercianti privi di scrupoli".

comunicato stampa

 
 
 

"Un Violino a Vieste", Bernadette Lo Russo incanta il pubblico

Post n°8706 pubblicato il 02 Aprile 2012 da forddisseche

"Un Violino a Vieste", Bernadette Lo Russo incanta il pubblico PDF Stampa E-mail
lunedì 02 aprile 2012 ore 20:40

 Image

Mercoledì scorso 28 marzo all'auditorium dell'Ipssar di Vieste il concerto della giovane violinista Bernadette Lo Russo è stato un successo.

 Le emozioni si sono rincorse in quella che si è rivelata una serata straordinaria, dove l'ovazione finale, con tutto il pubblico in piedi ad applaudire, ha sancito la fine di quello che è stato un incantevole ed interessante viaggio nel mondo della musica classica e dei suoi giovani talenti.
Ma andiamo per ordine, in una serata dove un incontro sportivo (Milan-Barcellona)  catalizzava l'attenzione dei più, stava per iniziare il primo concerto viestano, da solista, della violinista Bernadette Lo Russo. I concittadini hanno risposto positivamente all'invito fatto dagli organizzatori, partecipando numerosi. Infatti l'Aula Magna dell'Ipssar di Vieste era gremita di persone, le quali erano lì, assetate da qualcosa di più, di ciò che rappresenta uno spettacolo sportivo, che sì distrae per un po’ dai pensieri e dagli impegni della vita quotidiana, ma non nutre l'animo, come solo può fare il frutto del genio umano, quando si manifesta con l'arte, in tutte le sue forme. Chi era lì questo lo sapeva bene e il genio di Bach, Tartini e Brahms era pronto per essere celebrato, attraverso un interprete preparatissima e di talento.
L'anchorman Alfonso fa una minuziosa presentazione della violinista e del brano che suonerà, si spengono le luci della sala ed entra la musicista. E' concentrata e tesa, quasi quanto le corde del suo violino e chi non la conosceva mostra tutto il suo stupore nel vedere che l'artista è molto giovane (18 anni) e di straordinaria bellezza. Il silenzio si impadronisce della sala e subito dopo le note della Ciaccona di Bach cominciano ad aleggiare nell'aria, fino a raggiungere l'estasi nel momento più intenso, dove l'incredibile tecnica mostrata dall'interprete ha dato l'illusione che a suonare fossero più violini. Sublime. Una brevissima pausa e dopo la consueta introduzione del presentatore, Bernadette esegue magistralmente il Trillo del Diavolo di Tartini, mostrando ai presenti tutto il suo repertorio tecnico, tutto il talento, nonché la passione, visibilmente manifesta sul volto, dove ogni espressione lasciava intendere quanto coinvolgimento e trasporto fossero in lei. L'Opera 77 in re maggiore di Brahms, magnificamente eseguita, ha suggellato la serata e il pubblico ha dato il giusto tributo all'artista con un lungo e caldo applauso. L’evento si è concluso con la consegna alla violinista di un assegno di 1.200 euro, quale contributo ed incentivo al proseguimento della sua carriera, grazie all’apporto di tutti i partecipanti. Nota di rilievo è l'accompagnamento eseguito con il pianoforte, nelle ultime due opere, da parte di Cecilia Clemente.
La settimana delle Palme è stata quindi caratterizzata da questo meraviglioso concerto, che ha regalato alla platea uno spettacolo di alto valore artistico ed alla violinista un piccolo contributo economico. Tutto questo è inusualmente partito da un'iniziativa privata e dalla disponibilità di un gruppo di amici: Pasquale Parisi e Mauro Scarano organizzatori e promoters), Alfonso e Giulia (presentatore e valletta), Pecorelli Carmela e Romondia Rosa (assistenti di sala), Francesca Stramacchia (fotografa).

 
 
 

REPORTER DELLA TUA CITTA' - Vieste, niente lampioni a via Pola per risparmiare?

Post n°8705 pubblicato il 02 Aprile 2012 da forddisseche

REPORTER DELLA TUA CITTA' - Vieste, niente lampioni a via Pola per risparmiare? PDF Stampa E-mail
lunedì 02 aprile 2012 ore 20:42

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In una delle passeggiate più panoramiche di Vieste (viia Pola) non esistono più i lampioni ad illuminazione gialla che rendevano il luogo così magicamente affascinante. Oltre al danno c'è anche la beffa: la sera c'è un buio pesto da non potere neppure percorrere la strada in sicurezza!
A quando un ripristino dell'illuminazione? Vieste si dovrà sempre distinguere per l'incuria, l'indifferenza e lo scempio di cose comuni? Senza che le autorità se ne preoccupino fattivamente. (M.O.)

 

 
 
 

La Bisanum Basket Vieste stende anche San Severo con un 77 a 64 che la dice lunga sulla superiorità viestana

Post n°8704 pubblicato il 02 Aprile 2012 da forddisseche

La Bisanum Basket Vieste stende anche San Severo con un 77 a 64 che la dice lunga sulla superiorità viestana

La Bisanum Basket Vieste stende anche San Severo con un 77 a 64 che la dice lunga sulla superiorità viestana

VIESTE - Dopo l'impresa di Foggia la Bisanum ritorna a giocare davanti al suo pubblico contro la Nuova Alius San Severo, da sempre serbatoio di talenti per la pi ù blasonata Cestistica. Gli ospiti sono un mix di giovent ù ed esperienza e durante questo campionato hanno alternato grandi prove a match decisamente pi ù svagati.
 
Hanno comunque  trentotto punti in classifica e sono appaiati alla Bisanum. Uno "scontri diretto", pur senza grandi obiettivi, che le due squadre potranno giocarsi a viso aperto.
 
Bisanum ancora orfana di Michele Verderame, ma col morale a mille dopo la vittoria contro la capolista Diamond Foggia. Ancora Lauriola come vice Verderame: la marcatura sul gigante Grzetic si preannuncia impegnativa.
 
Vuovolo si presenta con un 2 su 3 dalla distanza ma anche il resto della squadra gira e dopo tre minuti la Bisanum è avanti 10-4. Dopo il provvidenziale timeout i sanseveresi si fanno pi ù concreti e tornano a ridosso dei locali. Il resto del quarto è giocato punto a punto. Alla prima sirena è 21-17 Vieste, con Todorov in grande spolvero.
 
È Miglio a guidare i suoi ad inizio quarto fino al pari, ma un contropiede di Packo e una tripla di Desantis riportano Vieste avanti, ma il solito Miglio e Grzetic la riprendono. La Bisanum prova a rimettere la testa avanti con tre canestri in bello stile di Monacis e una tripla di Devita e stavolta San Severo non tiene il passo. All'intervallo è 38-32.
 
È una tripla del solito Miglio il primo canestro del secondo tempo, imitato dal suo compagno Conte un minuto dopo. In mezzo due canestri di Monacis e Todorov. Vieste è costantemente in vantaggio ma non riesce ad infliggere la mazzata decisiva ai biancoverdi di San Severo.
 
Ed effettivamente gli ospiti si riportano sotto in un amen, ma uno straripante Devita e Todorov la tengono a distanza. I quattro punti finali di Lauriola sono oro colato. Il terzo periodo finisce 55-47.
 
Una bomba di Devita ci porta al massimo vantaggio, +11, ma due palle regalate dai nostri tengono la Alius ancora in vita. Castriotta si fa fischiare un inutile fallo tecnico che riporta ancora pi ù a galla gli ospiti. In pochi minuti la Bisanum ha dilapidato met à del suo vantaggio. Ma per fortuna la Bisanum ha Todorov, che con dieci punti in meno di un minuto ristabilisce l'ordine in campo.
 
È una mazzata troppi forte per San Severo che fatica a riprendere il bandolo della matassa, almeno fino agli ultimi secondi tenta il disperato, ma vano, forcing finale. Il finale è 77-64 e tutti sotto la doccia. Grandi prove di Todorov e Devita nella Sunshine e di Miglio tra gli ospiti.

Marcatori
Bisanum Vieste: De Santis 3; Todorov 27; De Vita 18; Lauriola 9; Monacis 11; Vuovolo 9; Pastore; Castriotta; Roìa n.e.; Vescera n.e.
Nuova Alius San Severo: Conte 14; Miglio 25; Grzetic 13; Valente 3; Bevere 2; Petruzzellis 7.
 
2 aprile 2012

 
 
 

Vieste, grande attesa per la "Passione vivente" di domani sera

Post n°8703 pubblicato il 02 Aprile 2012 da forddisseche

Vieste, grande attesa per la "Passione vivente" di domani sera

 

L'evento sarà presieduto da mons. Castoro

C’è grande attesa a Vieste per la rappresentazione della “Passione vivente”, in programma per domani sera a partire dalle ore 19.
La manifestazione religiosa, che non vuole essere solo scenografica ma, soprattutto, momento di riflessione sulla Via Crucis di nostro Signore, ha carattere cittadino ed è organizzata dalla Pastorale giovanile dall’Archidiocesi di Manfedonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. Fautore del progetto, che si svolge per la prima volta nella cittadina del Gargano, è don Antonio de Padova, vicario della parrocchia Gesù Buon Pastore.

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La sacra rappresentazione vedrà il coinvolgimento diretto di circa duecento persone, tra attori e figuranti, tutti rigorosamente in costume d’epoca. Suggestive le location prescelte: dalla rotonda della “Marina piccola” per l’ultima cena, al palmeto dei giardini limitrofi per l’orto del Getsemani; dalla balconata del municipio per il palazzo di Pilato, alla collina del castello svevo per il calvario.
L’evento sarà presieduto dall’arcivescovo Michele Castoro.

 
 
 
 
 

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