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Le tariffe dei ns cellulari all'estero sono ancora elevate

Post n°130 pubblicato il 08 Novembre 2006 da fabri.t
 
Tag: Europa

Chi usa il proprio operatore quando si reca all'estero per un periodo che non sia di pochi gg? Le tariffe sono ancora elevate, non sono neanche ben aggiornato se non sui 30 centesimi fissi per Sms..e tocca sempre, in queste occasioni come in quella mia attuale, dotarsi della Sim card del paese ospitante. Devo dire che è anche più comodo far cosi', sempre meglio avere un numero del paese in cui si è, pero' se le tariffe di roaming fossero più basse, userei la scheda italiana almeno per le chiamate verso casa dolce casa...in Europa se ne parla, la Commissione esamina la situazione, speriamo ci sia qualche buona novità per noi poveri consumatori, che poi noi italians siamo cellulare-dipendenti (ma non siamo i soli!)

"Preferisco tenerlo spento!": secondo un recente sondaggio della Commissione europea le tariffe di roaming elevate dissuadono i cittadini europei dall'utilizzare il telefono cellulare all'estero.

Le tariffe di roaming in Europa continuano ad essere molto elevate. È questo che emerge da un sondaggio condotto in tutta Europa, pubblicato ieri da Eurobarometro, e la recente evoluzione delle tariffe di roaming internazionale. La stragrande maggioranza dei cittadini europei ritiene che l'Unione debba intervenire per garantire che i prezzi che si pagano per effettuare e ricevere chiamate con il proprio cellulare quando si viaggia in altri paesi dell'Unione non siano molto più elevati di quelli pagati nel paese d'origine. Gli utenti europei di telefonia mobile continuano a pagare tra i 4 e i 6 euro per una telefonata di quattro minuti in roaming all'estero, come mostra il sito internet della Commissione europea sulle tariffe del roaming, aggiornato oggi. In alcuni casi il costo di una chiamata di questo tipo può addirittura superare i 12 euro.

"I prezzi eccessivamente elevati scoraggiano l'utilizzo del telefono cellulare all'estero: ciò danneggia i consumatori, danneggia l'industria europea e danneggia l'Europa", afferma Viviane Reding, Commissaria responsabile della società dell'informazione e dei media. "Ridurre i prezzi del roaming non è solo una responsabilità politica della Commissione europea, ma può anche rappresentare un interessante modello commerciale, come dimostra l'iniziativa recente di alcuni operatori che hanno cominciato a offrire pacchetti tariffari speciali per il roaming. Esorto tutti gli operatori di telefonia mobile a contribuire ad abbattere quest'ultimo confine tangibile nel mercato interno europeo. Non è accettabile che l'onere del roaming mobile internazionale continui ad essere a carico dei cittadini comuni che pagano tariffe standard."

Le ultime conclusioni sulle tariffe del roaming mobile internazionale provengono da una relazione speciale di Eurobarometro pubblicata ieri. La stragrande maggioranza (70%) degli intervistati sostiene che è necessario un intervento comunitario per ridurre i costi del roaming nell'UE (cfr. IP/06/978) a vantaggio dei comuni cittadini. Il 68% è inoltre a favore di un intervento comunitario che riduca anche il costo degli SMS in roaming, un parere condiviso dal 78% degli utenti di telefonia mobile di età compresa tra i 15 e i 24 anni.

Al sondaggio, condotto in settembre dopo le vacanze estive, hanno riposto 24 565 persone dei 25 Stati membri dell'UE. Esso mostra che il 79% degli intervistati possiede un telefono cellulare e che il 44% si è recato in un altro paese dell'UE negli ultimi 12 mesi per ragioni personali: il parere degli intervistati sui prezzi del roaming è basato, pertanto, su esperienze reali.

Una forte maggioranza degli utenti di telefonia mobile intervistati utilizza molto meno il telefono cellulare quando viaggia all'estero; tale atteggiamento prevale soprattutto tra gli utenti più giovani (il 68% di quelli di età compresa tra i 15 e i 24 anni) e tra gli studenti (70%). Per l'81% il principale deterrente sono i costi elevati – un fattore particolarmente scoraggiante per gli utenti provenienti da Spagna (82%), Malta (85%), Austria (87%), Germania (87%), Slovacchia (88%), Ungheria (89%), Lituania (89%), Portogallo (90%), Repubblica ceca (90%), Slovenia (94%) e Polonia (94%).

Il 15% degli utenti intervistati ha scelto di non portare con sé il proprio telefono in vacanza oppure di tenerlo spento. Il 21% utilizza esclusivamente messaggi di testo (SMS) quando di trova all'estero. Il 59% afferma che userebbe di più il telefono cellulare all'estero se i costi fossero più bassi: tale atteggiamento è diffuso in Finlandia (60%), Francia (61%), Danimarca (63%), Regno Unito (64%), Belgio (66%), Cipro (67%), Polonia (72%), Lettonia (73%), Grecia (74%), Lussemburgo (75%) e Malta (78%). Il 43% circa degli utenti di telefonia mobile non ha ancora le idee chiare sui prezzi che paga per effettuare o ricevere chiamate all'estero. I meno informati sulle tariffe di roaming sono apparentemente gli utenti spagnoli, ciprioti, portoghesi e greci.

Ieri la Commissione ha anche aggiornato il proprio sito internet sui prezzi del roaming, che era stato lanciato nell'ottobre 2005 (cfr. IP/05/1217) e aggiornato l'ultima volta nel marzo 2006 (cfr. IP/06/386). Si può constatare attualmente che, di fronte alla minaccia di una normativa comunitaria, alcune compagnie di telefonia mobile hanno iniziato ad offrire speciali pacchetti tariffari a determinati gruppi di clienti. Per la maggior parte dei consumatori che paga tariffe standard, tuttavia, non si è registrato alcun reale progresso. In media, i prezzi del roaming sono ancora il quadruplo rispetto a quelli per le chiamate mobili nazionali.

Un utente del Regno Unito in roaming in Spagna può pagare 5,92 euro per effettuare una chiamata di quattro minuti e fino a 4,48 euro per ricevere una chiamata della stessa durata. Un utente francese che viaggia in Italia può pagare 4,72 euro, mentre un utente tedesco in roaming nel Regno Unito può pagare fino a 6,36 euro. Per altri utenti le tariffe possono essere ancora più esorbitanti: un austriaco a Malta può pagare 9,51 euro per una chiamata di quattro minuti verso il suo paese; un utente spagnolo in roaming in Lettonia può pagare fino a 9,19 euro ed un cipriota in roaming in Belgio può pagare 12,00 euro per la stessa telefonata verso casa; un utente irlandese in roaming a Malta può pagare addirittura 13,16 euro per una telefonata di quattro minuti verso casa.

Il 12 luglio di quest'anno, dopo avere ripetutamente messo in guardia gli operatori di telefonia mobile (cfr. IP/04/1458, IP/05/901, MEMO/05/247, SPEECH/01/375) e dopo che i regolatori nazionali avevano esortato ad affrontare la questione del roaming a livello europeo, la Commissione europea, su iniziativa della Commissaria Reding (cfr. SPEECH/06/69), ha proposto un regolamento comunitario sul roaming mobile internazionale nel mercato interno. Tale regolamento, attualmente in discussione al Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri dell'UE, intende porre fine agli eccessi delle tariffe di roaming, che rappresentano una delle ultime barriere nel mercato interno europeo. In base al regolamento comunitario, tutti i cittadini e tutte le imprese dell'UE dovrebbero beneficiare di una riduzione dei prezzi di roaming e di una maggiore concorrenza tra gli operatori di telefonia mobile attraverso modelli tariffari innovativi e più convenienti. Al momento la Commissione sta collaborando con il Parlamento e il Consiglio per fare in modo che le nuove norme siano adottate entro l'estate 2007. Di pari passo, la Commissione sta portando avanti l'indagine sul comportamento potenzialmente contrario alla concorrenza di alcuni operatori di telefonia mobile nel Regno Unito e in Germania (cfr. IP/04/994 e IP/05/161).

Le principali conclusioni della relazione pubblicata oggi sono disponibili sul sito internet della Commissione sul roaming, che contiene anche un campione aggiornato delle tariffe praticate dagli operatori di tutti i 25 Stati membri dell'Unione europea.

http://ec.europa.eu/information_society/activities/roaming/index_it.htm

(fonte: press release sito Commissione europea)

 
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