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« La passation de pouvoirs...Le gouvernement français... »

G8 Genova 2001 - condannato il Ministero

Post n°186 pubblicato il 17 Maggio 2007 da fabri.t
 

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Prima condanna per le violenze delle forze dell’ordine contro i manifestanti: "Non furono iniziative isolate"

L’articolo seguente, a firma del giornalista Massimo Calandri e pubblicato il 29.04.07 "solo" sull’edizione genovese del quotidiano “La Repubblica” è passato quasi inosservato agli occhi dell’opinione pubblica nazionale; grazie al senso del dovere d’informazione di qualche giornalista ed alla buona volontà di qualche blogger forse lo si potrà far conoscere ad un pubblico più ampio di quello dei lettori della cronaca locale di Genova. I più importanti media hanno taciuto, malgrado si tratti di una notizia interessante, di livello nazionale datà la gravità dei fatti. L’Italia ha una classificazione internazionale di “paese ad informazione parzialmente libera”, dove la censura a scopo di comodità politica non manca.

La prima condanna nei confronti del Ministero dell’Interno per le illecite e gratuite violenze dei suoi poliziotti è arrivata nei giorni scorsi, e cioè circa sei anni dopo la vergogna del G8 genovese. Ma le parole con cui il giudice istruttore Angela Latella ha motivato la sua decisione rinfrescano la memoria. Ricordando a tutti che quelle cariche sanguinarie, quelle teste rotte a manganellate, quei lacrimogeni sparati contro le persone inermi, non erano frutto dell’iniziativa isolata o dell’autonomo eccesso di qualche agente. Facevano invece parte di un più ampio disegno - così come le menzogne raccontate più tardi per coprire le nefandezze - , che rappresenta una delle pagine più buie nella storia della Polizia di Stato.
Il tribunale del capoluogo ligure ha dato ragione a Marina Spaccini, pediatra cinquantenne di origine triestina, pacifista che per quattro anni ha lavorato in due ospedali missionari del Kenia. Alle due del pomeriggio del 20 luglio, era il 2001, venne pestata a sangue in via Assarotti. Partecipava alla manifestazione della Rete Lilliput, era tra quelli che alzava in alto le mani dipinte di bianco urlando: "Non violenza!". Gli agenti e i loro capi avrebbero poi raccontato che stavano dando la caccia ad un gruppo di Black Block, che c’era una gran confusione e qualcuno tirava contro di loro le molotov, che non era possibile distinguere tra "buoni" e "cattivi": bugie smascherate nel corso del processo, come sottolineato dal giudice. I cattivi c’erano per davvero, ed erano i poliziotti che a bastonate aprirono una vasta ferita sulla fronte della pediatra triestina. Dal momento che quegli agenti, come in buona parte degli episodi legati al vertice, non sono stati identificati, Angela Latella ha deciso di condannare il Ministero dell’Interno. La cifra che verrà pagata a Marina Spaccini non è certo clamorosa - cinquemila euro tra invalidità, danni morali ed esistenziali - , ma il punto è evidentemente un altro.
«Se risulta chiaramente che la Spaccini sia stata oggetto di un atto di violenza da parte di un appartenente alle forze di polizia - scrive il giudice - , non si può neppure porre in dubbio che non si sia trattato né di un’iniziativa isolata, di un qualche autonomo eccesso da parte di qualche agente, né di un fatale inconveniente durante una legittima operazione di polizia volta e riportare l’ordine pubblico gravemente messo in pericolo». Perché l’intervento della polizia non fu «legittimo», è ormai abbastanza chiaro. Lo hanno confermato i testimoni e in un certo senso gli stessi poliziotti e funzionari, con le loro contraddizioni: «Gli aggressori erano diverse decine; l’ordine era di caricarli, disperderli ed arrestarli», hanno detto, interrogati. Ma poi risulta che furono arrestati solo due ragazzi (non feriti), la cui posizione fu in seguito peraltro archiviata.
La pacifista era assistita dagli avvocati Alessandra Ballerini e Marco Vano. Il giudice ha sottolineato come fotografie e filmati portati in aula «siano stati illuminanti»: «Si vedono ammanettare persone vestite normalmente; più poliziotti colpire con i manganelli una persona a terra, inerme. La stessa Spaccini è una persona di cinquant’anni, di cui giustamente si sottolinea l’aspetto mite». E poi, le testimonianze come quella di una signora settantenne che parla di una «manifestazione assolutamente pacifica e allegra» e di aver quindi visto agenti «bastonare ferocemente persone con le mani alzate ed inermi come lei». Marina Spaccini ha accolto il giudizio con un sorriso: «Era semplicemente quello che attendevo da sei anni. Giustizia».

Le fonti di questo post sono tratte dal sito del “Comitato Verità e Giustizia per Genova”, il cui presidente onorario è l’europarlamentare Giulietto Chiesa. Il sito, oltre a tenere links e aggiornamenti sui processi in corso conseguenti ai terribili fatti del luglio 2001, riporta testimonianze sugli accadimenti avvenuti durante l’irruzione da parte delle forze dell’ordine alla scuola Diaz e sui successivi maltrattamenti avvenuti nella caserma Bolzaneto nei confronti di manifestanti di diverse nazionalità ed appartenenza associazionistica cattolica e non. La proposta avanzata tempo fa da qualche parlamentare che prevede l'identificazione immediata tramite tesserino degli appartenenti alle forze dell'ordine sarebbe da prendere maggiormente in considerazione. 

altre testimonianze 

altre testimonianze

In ricordo di Carlo Giuliani, ragazzo

 

Aggiornamento: ringrazio "Il Giornalaio" della redazione per aver pubblicato questo post nel Blog Magazine

 
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I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
>> G8 GENOVA 2001...CARO CAVALIERE RICORDI? su Blog del Giorno
Ricevuto in data 26/05/07 @ 00:32
Tags: articoli di stampa . G8 Genova 2001 - condannato il Ministero Prima condanna per le violenz... (continua)
 
Commenti al Post:
lenin1986
lenin1986 il 17/05/07 alle 14:16 via WEB
ottime notizie...ma dubito che verrà mai fatta giustizia...
(Rispondi)
 
enjoyeveryday
enjoyeveryday il 17/05/07 alle 15:12 via WEB
bellissimo questo post, hai riportato alla memoria di tutti noi i ricordi di una giornata veramente tragica: 20 luglio 2001, Carlo Giuliani assassinato, decine di compagni assaliti e pestati per le vie di Genova e i vari specialotti, fra cui molto attivi quelli di Roma alla caccia al compagno, al rosso, con violenze inaudite... sembra che il vicepresidente( di allora ) Fini fosse in cabina di regia a guidare la caccia all'uomo... ha ragione lenin, giustizia non verrà mai fatta...
(Rispondi)
 
fabri.t
fabri.t il 18/05/07 alle 09:55 via WEB
Rispondo ad entrambi, con un po’ di ritardo poiché dal pomeriggio di ieri non mi sono più collegato. Non penso che sarà fatta giustizia fino in fondo..mi sembra fosse stata avviata un’indagine parlamentare ma poi se n’è saputo poco, da parte dei media non ci sono stati grossi aggiornamenti. Mi è capitato di trovare questa notizia che conferma l’orrore dei fatti di quei giorni tragici. Forse per non alzare polveroni nei confronti delle forze dell’ordine (dopo le critiche verso i nostri poliziotti nei confronti dei tifosi inglesi e dopo il tragico evento dello stadio di Catania) i giornali non ne hanno parlato e pochi sanno che c’è stata questa prima condanna. In quell’occasione i corpi di polizia passarono i limiti e per questo alla fine ho ricordato la vecchia proposta di alcuni parlamentari (mi sembra Elettra Deiana del Prc) di un tesserino di riconoscimento immediato, nome e cognome, dei poliziotti, in modo da individuare più facilmente chi dovesse avere maniere sbagliate perché la giustizia dovrebbe riguardare sia i mandanti (Scajola?) sia gli esecutori materiali. Non c’erano solo “compagni” lì a Genova, ma tante associazioni, anche cattoliche, e pacifisti. Questa condanna è un piccolo riconoscimento, poi chissà..ci credo poco..
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fabri.t
fabri.t il 25/05/07 alle 13:05 via WEB
Altri commenti sono presenti nello stesso post pubblicato sul Blog Magazine
(Rispondi)
 
fabri.t
fabri.t il 25/05/07 alle 20:45 via WEB
Dimenticavo che nell’attacco sproporzionato a Genova il Ministro dell'Interno a quel tempo era Scajola(FI)
(Rispondi)
 
rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 26/05/07 alle 00:31 via WEB
PUBBLICATO SUL BLOG DEL GIORNO...MI SONO PERMESSO UNA DEDICA AL CAVALIERE, SE CREA PROBLEMI LA TOLGO...mauro miotto
(Rispondi)
 
 
fabri.t
fabri.t il 26/05/07 alle 11:10 via WEB
Grazie Mauro per aver riportato il mio post sul Blog "Blog del Giorno", a cui si può accedere tramite il link presente nel "trackback". L'aggiunta in quello spazio è a tuo titolo personale, quindi nessuna obiezione in proposito. Ciao!
(Rispondi)
 
Stefy14
Stefy14 il 26/05/07 alle 16:03 via WEB
quello che mi consola è che siamo in tanti a pensarla così...nonostante vogliano farci credere tutto il contrario, finchè c'è gente che ha voglia di capire, non ci riusciranno. e lo dico senza farne una questione di colore politico. Stefi
(Rispondi)
 
 
fabri.t
fabri.t il 26/05/07 alle 19:52 via WEB
è vero, e siamo in tanti a volere un'informazione corretta e trasparente. Vogliamo capire e sapere la verità e veder rispettata la giustizia. Su questa notizia molti media hanno taciuto, e molte voci di ogni colore politico..ma come hai detto tu ci siamo, ci informiamo. Bene, Stefi!
(Rispondi)
 
fabri.t
fabri.t il 14/06/07 alle 21:30 via WEB
Nuova sconcertante ammissione del vicequestore sulle violenze perpetrate sui manifestanti avvenute nella scuola Diaz. "Durante le indagini non ebbi il coraggio di rivelare un comportamento così grave da parte dei poliziotti per spirito di appartenenza". E' la testimonianza resa stamani da Michelangelo Fournier, all'epoca del G8 a Genova vice questore ed oggi uno dei 28 poliziotti imputati per la sanguinosa irruzione nella scuola Diaz. In aula Fournier ha fornito una nuova versione su quello che aveva visto nella scuola al momento della sua irruzione: non manifestanti già feriti a terra, ma veri e propri pestaggi ancora in atto. "Quattro poliziotti, due con cintura bianca e gli altri in borghese stavano infierendo su manifestanti inermi a terra. Sembrava una macelleria messicana". "Intorno alla ragazza per terra c'erano dei grumi che sul momento mi sembrarono materia cerebrale", ha aggiunto il vicequestore sollecitato dal Pm. VERGOGNA, aggiungo io, e vergogna per quelli che ancora non sanno riconoscere il torto di quegli eccessi, per cocciutaggine e/o penosa vicinanza politica a coloro che diedero il loro benestare alle violenze.
(Rispondi)
 
fabri.t
fabri.t il 05/07/07 alle 23:27 via WEB
G8 Genova 2001: nuova condanna e risarcimento, buona notizia! (da "La Stampa"): Sarà risarcita con 24.300 euro per danni biologici ed esistenziali Rita Sieni, di 44 anni, abitante a Pinerolo (Torino), che durante il G8 del 2001 a Genova venne gravemente ferita nel corso di ripetuti pestaggi da parte dei poliziotti. La donna riportò la frattura di una mandibola, trauma cranico e lesioni varie in tutto il corpo. Lo ha deciso nei giorni scorsi, come pubblicano oggi alcuni quotidiani genovesi, il giudice civile Angela Latella. A farsi carico del risarcimento, maggiorato della rivalutazione secondo gli indici Istat, sarà il ministero dell’ Interno. L’ episodio in cui la donna subì la violenza dei poliziotti si verificò il 21 luglio del 2001 davanti a Punta Vagno, in corso Italia, quando alcuni agenti si misero all’inseguimento di un gruppo pacifico il «Coordinamento pinerolese contro il G8», di cui anche lei faceva parte, cominciando a picchiare tutti i manifestanti indistintamente e a lanciare lacrimogeni. Secondo il racconto di alcuni testi, Rita Sieni, come altre persone, per fuggire dal fumo e dalla furia degli agenti, che cercavano i black bloc tra la folla, cominciarono a scappare, prese dal panico. La donna venne però raggiunta dai poliziotti, e picchiata a manganellate. Le venne anche spruzzato in faccia un liquido urticante che la rese cieca per alcuni minuti.
(Rispondi)
 
fabri.t
fabri.t il 06/07/07 alle 19:23 via WEB
Allucinante il disprezzo della vita umana trasmesso dalle conversazioni telefoniche. Rappresentanti dello Stato che si compiacciono della morte di un giovane, aggiungendo la speranza di riuscire a fare altre vittime, con un’esclamazione becera da tifo calcistico, (“1-0 per noi”) come se tutto si riducesse ad una contrapposizione tra squadre (le squadriglie c’erano). E’ una consapevolezza distorta, nel pensiero, e una colpevolezza pratica nell’atto, questo scaturisce.
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fabri.t
fabri.t il 09/07/07 alle 12:49 via WEB
G8, bugie delle forze dell’ordine sui documenti di Bolzaneto. La Procura di Genova dimostra la falsità dei documenti sulle dichiarazioni degli arrestati, documenti che invece, si scopre, erano stati precompilati. Riporto stralci di un articolo di oggi su "Repubblica" . “Massacrata a calci e manganellate nell'inferno della scuola Diaz. Arrestata illegalmente con prove false. Trascinata via per i capelli, il volto ridotto ad una maschera di sangue. Ma Anna Nicola Doherty, cittadina inglese di 27 anni, quella notte maledetta entrando nella caserma di Bolzaneto dichiarava di "non temere per la propria incolumità fisica". Di non voler parlare con i propri familiari, con un legale, tantomeno con l'ambasciata britannica. E come lei tutti gli altri no-global stranieri, 66 delle 93 vittime del blitz poliziesco durante il G8. Secondo i verbali ufficiali del ministero della Giustizia - redatti nel centro di prima detenzione - i ragazzi non avevano paura e non volevano parlare con nessuno. Sei anni più tardi la Procura di Genova è riuscita a dimostrare la falsità di quei documenti, e stamani chiederà che venga ascoltato in aula il perito che ha smascherato la bugia delle forze dell'ordine. I rapporti erano stati compilati in anticipo. Per evitare rogne e differire quanto più possibile i contatti tra le persone fermati nella scuola e l'esterno, circostanza che getta ombre ancora più cupe sulla sciagurata irruzione del 21 luglio 2001. Ancora un falso, ancora uno scandalo per coloro che durante il vertice internazionale dovevano garantire l'ordine pubblico. La perizia calligrafica dimostra che nel centro di prima detenzione furono preparati due modelli precompilati. All'arrivo a Bolzaneto, ciascun detenuto si vedeva intestare il relativo verbale. E via, chiuso in cella, costretto a restare per ore con le mani alzate. Insultato, minacciato, ancora picchiato. Accecato con i gas lacrimogeni gettati tra le sbarre. Spogliato, deriso, con gli agenti che mimavano atti sessuali. Ad uno di loro, un poliziotto divaricò le dita di una mano fino a strappare letteralmente la pelle. Ma ufficialmente, secondo i verbali, i fermati non avevano paura e preferivano non parlare con l'esterno. La dichiarazione di Achim Nathrath, di Monaco di Baviera, non porta neppure la firma. Quella di stamani è l'ultima udienza dei processi genovesi per i fatti del G8, prima della pausa estiva. Sabato è in programma l'interrogatorio dell'ex capo della polizia Gianni De Gennaro, indagato recentemente per aver istigato il questore Francesco Colucci a testimoniare il falso”. (l'ho riportato anche sul Blog Magazine)
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