respiro di frequente
un'aria sottile tra il sarcasmo e l'anacronismo.« io me ne sto qui | primavera » |
quando
Quando penso all'artificiale o al soprannaturale non possono non venirmi in mente i colori fluorescenti del gelato alla frutta!
(la tavola ouija era un tempo una tavolozza di colori)
La riva del fiume è una terra battuta dalle innumerevoli passeggiate domenicali ed il fiume che poi è solo un ruscello in fin di vita, a tratti ristagna:tenera dimora di anatre starnazzanti.
Le parole scorrono come scorre il fiume mentre gli sguardi sono una piena di intenzioni mal celate. Ci guardiamo e non possiamo resistere, lo sappiamo bene quello a cui andremo incontro. Ci guardiamo e riguardiamo,sorridiamo ,annuiamo,esitiamo, resistiamo consapevoli che non resisteremo a lungo, lo sappiamo e camminiamo.
Mentre si pensa all'artificiale o al soprannaturale, la stradina battuta si riempie di mamme e bambini: le mamme afferrano i bambini per i polsi viola e se li trascinano appresso come appendici indesiderate, lasciandosi dietro una scia profonda, quasi un solco.
I bambini hanno delle crestine immobili, le mamme una ricrescita tutta moderna ché così oggi si usa.
(Immagino i tempi di Twain quando qualcuno sapeva giocare ai pirati)
Non resistiamo, ci fermiamo e ci guardiamo, li guardiamo: sono in fila come un plotone d'esecuzione.
Un carnevale ordinato di colori freddi,gelati.
Ordiniamo due coni ad un gelataio triste che li riempie di fragola e pesca.
Noi lo guardiamo come si guarda una scena erotica da reinterpretare appena rientrati a casa dal cinema.
Sono piccoli e costosi e sono soprattutto colorati, tanto colorati, troppo colorati.
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Inviato da: cassetta2
il 14/08/2024 alle 11:50
Inviato da: Marion20
il 23/09/2023 alle 21:00
Inviato da: cassetta2
il 09/08/2023 alle 10:49
Inviato da: OsservatoreSaggio
il 05/11/2021 alle 09:55
Inviato da: arinklang
il 10/04/2021 alle 02:29