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ERNIA DEL DISCO

Post n°170 pubblicato il 30 Novembre 2015 da allofme00

I dischi cartilaginei, costituiti da un anello fibroso esterno e da un nucleo interno, separano le vertebre spinali. Questo anello può rompersi, di solito in regione lombosacrale e cervicale, in seguito a processi degenerativi o traumatici; la pressione esercitata dalla colonna vertebrale forza sul nucleo polposo dalla parte di dietro e lateralmente oppure, dietro(posteriore)  dentro lo spazio extradurale, quando il nucleo comprime una radice nervosa, entro il canale spinale o a livello del forame  intervetebrale, insorgerà il dolore. La compressione, in genere avviene da un solo lato, ma se l'ernia è molto grande può essere in entrambe i lati.

Il dolore con tipica distribuzione radicolare; ovverosia, ad esempio se a soffrire è la 4^ radice della regione lombare(L4) questa evocherà dolore alla coscia posteriore, nonchè riduzione di riflesso rotuleo,

 può presentarsi in modo improvviso e anche in maniera invalidante, oppure che peggiora con il movimento. Con la manovra di Valsalva; ovvero tossire, ridere, sforzarsi durante la defecazione il dolore viene esacerbato. Nelle ernie lombosacrali lo stiramento delle radici nervose; ad esempio per sollevamento di una gamba estesa, può produrre dolore alla schiena; e similmente nelle ernie cervicali, flettendo il collo il dolore si acutizza.

La diagnosi si avvale di un'accurata indagine strumentale che svela in prima istanza un restringimento dello spazio  tra vertebra e vertebra(interventebrale) o mostrare segni di erosione tumorale, oppure segni della spondilosi o di spondilolistesi( scivolamento di qualche vertebra). L'esame elettromiografico(EMG) potrà rivelare modificazioni neuropatiche nei muscolo innervati dalla radice interessata. Nei casi dubbi, potrà essere molto utile una TAC del midollo.

L'approccio terapeutico si avvale di una terapia conservativa che consiste nel riposo a letto in posizione supina e su una superficie rigida, per  per un paio di settimane. Un conforto sintomatologico si può ottenere con la somministrazione di analgesici e di blandi sedativi. Se queste misure non sono efficaci; ovvero, se i disturbi permangono o si aggravano i segni  obiettivi di danno neurologico ad esempio, perdita di forza, deficit sensitivo ecc., di dovrà procedere ad un trattamento chirurgico che prevede la rimozione del disco e la funzione delle vertebre coinvolte oppure la decompressione della radice lesionata.

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Commenti al Post:
occhi_digatta
occhi_digatta il 30/11/15 alle 17:25 via WEB
Mio caro Peppe passo a leggerti dopo, ho molti quesiti da porti. Un abbraccio grande fratellino
 
 
allofme00
allofme00 il 30/11/15 alle 21:26 via WEB
Quando vuoi. Ti aspetto ! T'abbraccio cara!
 
g1b9
g1b9 il 30/11/15 alle 18:28 via WEB
C'è stato un tempo , neanche molto lontano, in cui si facevano molti interventi su ernie del disco, non tutte con ottimo risultato E per questo motivo che ora si tenta soprattutto la cura conservativa con farmaci, fisioterapie e altro, lasciando come ultima ratio l'intervento? Grazie Peppe, un abbraccio!
 
 
allofme00
allofme00 il 30/11/15 alle 21:25 via WEB
In anni più lontani sono stati utilizzate diverse strategie, molte delle quali si sono rivelate pericolose oltre che fallimentari. Oggi sono saliti alla ribalta approcci molto più sicuri ma che hanno acceso dibattiti fra chirurghi e specialisti del settore circa il buon esito, in quanto richiedono una selezione da paziente a paziente. Oggi ci sono i trattamenti mini invasivi che si basano sull'inserimento di un ago similmente alla tecnica dell'anestesia epidurale che con l'ausilio delle immagini radiorafiche vanno a raggiungere il disco intervertebrale malato. Fra le tante tecniche si conoscono, la discolisi, laser percutanea, Discogel ecc. Non esiste comunque una tecnica che si rivela meglio dell'altra, per via delle differenti indicazioni. Un abbraccio cara!
 
monellaccio19
monellaccio19 il 01/12/15 alle 11:14 via WEB
Io ho l'ernia al....CD!!!!! Buon giorno Maestro Doc.
 
 
allofme00
allofme00 il 01/12/15 alle 12:53 via WEB
Al CD ? Quindi al "Corpo diplomatico ?" Buona giornata Carlo !
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 01/12/15 alle 11:28 via WEB
Buongiorno Dott..Eccoci al dunque..Mi piacerebbe conoscere il tuo parere sull'ossigeno-ozono terapia..Grazie Buona giornata Patty
 
 
allofme00
allofme00 il 01/12/15 alle 13:07 via WEB
Ti esprimo il mio parere che non può sostituire quello di un neurochirurgo oppure ortopedico, le uniche discipline abilitate in tal senso. Premetto, comunque, che tale metodica è stata ed è tutt'ora oggetto di discussioni contrastanti fra loro. Personalmente questa metodica non mi sembra abbia fornito successi; tutt'altro, direi anzi delusioni se praticata con l'intento di raggiungere la sede intradiscale, fra l'altro eseguita con l'ausilio di uno strumento radiografico e relativo monitor, oltre all'obbligo dell'ambiente sterile. In buona sostanza sono contrario a questo trattamento il cui beneficio potenziale che può fornire è quello di un blando palliativo. L'uso di questo mix di ozono e ossigeno in sede intradiscale, per quanto io ne sappia va eseguita una volta sola, e richiede essere eseguita in sala operatoria. Ma al di là di questo mio modesto parere, questo trattamento troverebbe indicazini per le protrusioni e non per le ernie che possono presentarsi di vario volume e magari con frammenti espulsi, ma soprattutto in assenza di deficit neurologici circa la motilità degli arti. Buona giornata Patty!
 
   
gabbiano642014
gabbiano642014 il 02/12/15 alle 11:29 via WEB
Caro Dott...Identico parere del neurochirurgo! Buona giornata Patty
 
     
allofme00
allofme00 il 02/12/15 alle 14:33 via WEB
Beh, un motivo ci sarà ! Ciao Patty, buona giornata!
 
maraciccia
maraciccia il 01/12/15 alle 14:01 via WEB
Ciao Doctor..ti mando due dati delle mie analisi..approfitto della tua scienza..ritirate oggi,..*__*
 
 
maraciccia
maraciccia il 01/12/15 alle 14:10 via WEB
ti ho scritto in pvt
 
   
allofme00
allofme00 il 01/12/15 alle 15:14 via WEB
:-)
 
 
allofme00
allofme00 il 01/12/15 alle 15:14 via WEB
Ciao Mara, già lette e ti ho risposto! Buon pomeriggio!
 
luce78_2
luce78_2 il 02/12/15 alle 04:10 via WEB
Un intervento chirurgico spesso non toglie la causa,infatti spesso sono recidive.Ottima la FKT come la trazione basculante per l'ernia lombosacrale,oltre ad esercizi posturali seguiti da un fisiatra.
 
 
allofme00
allofme00 il 02/12/15 alle 14:45 via WEB
Prima di intervenire chirurgicamente necessitano numerose indicazioni che la ritengono l'ultima possibilità. In buona sostanza, ciò che risulta difficile non è l'intervento in sè, ma conoscere bene( da parte del neurochirurgo ) quando intervenire. Non si può prescindere da una situazione in cui il paziente manifesti dei segni neurologici importanti, quali segni anestetici in un'ernia espulsa e perdita di forza muscolare oltre a deficit di sensibilità. Quello che indichi tu, troverebbe indicazioni - ma col senno di poi - per le protrusioni di scarso impegno sulle strutture adiacenti. Per il resto va bene la strategia che hai indicato. Un abbraccio, mia cara Lidia!
 
g1b9
g1b9 il 02/12/15 alle 11:51 via WEB
Esiste una causa per l'ernia discale? Un cattivo uso della colonna? mancata correzione della colonna durante la crescita?
Grazie Peppe, un abbraccio :))
 
 
allofme00
allofme00 il 02/12/15 alle 14:32 via WEB
Come ben sai, non c'è effetto senza causa. E questo vale pure per la formazione di un ernia. Le posture sul posto di lavoro scorrette e continuate nel tempo, i traumi di una certa violenza, nonchè anche microtraumi ripetuti. In sintesi, le alterazioni di postura, i classici colpi di frusta, le distorsini di una certa entità,le fratture, le lussazioni, che tramite le catene muscolari potranno rimbalzare sulla colonna, gli interventi chirurgici, l'osteoporosi, l'età senile, le cicatrici, fenomeni di stress muscolo tensivi ravvicinati, il sollevare pesi in atteggiamento scorretto, tempi prolungati seduti alla scrivania ecc. Anche fenomeni ansiosi stressanti, col tempo si possono rivelare coresponsabili al formasi di un processo erniario. In ultima analisi, i veri responsabili dei fenomeni erniari sono i muscoli deputati al sostegno dell'anatomia del rachide fanno si da determinare sulle articolazioni una condizione di elevata tensione sulle articolazioni. Ma vi sono fattori che predispongono di più alcuni soggetti alla erniazione discale. Nei soggetti in fascia di età tra i 35 ai 50 anni, a motivo del fisiologico processo degenerativo procurano un invecchiamento dei dischi. La scarsa ossigenazione nel sangue priva i tessuti del necessario nutrimento. E tante altri fattori. Un abbraccio a te cara Giovanna !
 
occhi_digatta
occhi_digatta il 02/12/15 alle 17:41 via WEB
Buonasera Peppe eccomi qui con lieve ritardo. Ho letto che l'ozono terapia non sempre è indicata, ma su alcuni soggetti ha avuto ottimi risultati. Certo ogni soggetto può avere un'ernia diversa dall'altra e naturalmente le cure da fare non sempre sono uguali. In alternativa viene proposta la ginnastica posturale e il nuoto. Certo che la cura farmacologica fa il suo corso, ma esistono terapie più mirate nello specifico? ovviamente per evitare l'operazione che, purtroppo non sempre rimargina totalmente il danno della colonna lombosacrale. Poi un altro quesito se mi permetti: quanto incide lo sforzo fisico quando si è costretti a svolgere tali mansioni? Un caro saluto fratellino.
 
 
allofme00
allofme00 il 02/12/15 alle 22:56 via WEB
Serenella, come ho già detto in risposta a un commento,l'opzione ozono terapia potrebbe essere un'alternativa, ma sulla sua buona riuscita esistono opinioni discordi. Per arrivare all'intervento chirurgico necessita che il paziente riferisca particolari disturbi neurologici agli arti inferiori. Di solito l'approccio farmacologico trova beneficio nella riduzione dei sintomi, e questo avviene per due motivi; a) per una forma naturale b) per effetto della terapia farmacologica. Il nuoto lo trovo elettivo purche dietro la guida di un istruttore. E' ovvio che se alla terapia farmacologica si associa; in primis il riposo a letto(?), la fisiokinesiterapia dalle mani di un bravo fisiatra, i risulati sono sicuramente più ottimali. Lo sforzo scorretto incide notevolmente in negativo. Anche per questo aspetto il fisiatra può indicare l'esatta postura da assumere e non superare certi pesi. Un abbraccio sorellina!
 
occhi_digatta
occhi_digatta il 02/12/15 alle 17:47 via WEB
Perdonami spesso accade che un anca si assopisce e il formicolio permane per molto tempo. si può ovviare anche a questo fastidioso sintomo? rinnovo l'abbraccio
 
 
allofme00
allofme00 il 02/12/15 alle 23:01 via WEB
L'anca che si assopisce è un segno neurologico che viene chiamato "Ipoestesia". Ti consiglierei riprendere la terapia farmacologica associata a FKS( fisiochinesiterapia). Abbraccioni!
 
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