un giorno chissà...
non c'è niente di più bello del dimenticare, se non forse l'essere dimenticati...
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LIBRO DEL MESE
"Benvenuti ad Altrove" Gabrielle Zevin
L'eterno conflitto tra la vita e la morte visto attraverso gli occhi di un'adolescente. Un idea dell' aldilà fuori da qualunque schema dogmatico e un luogo, "altrove" appunto, dove ci si prepara a tornare indietro... Una storia diversa dalle altre che conserva infatti una certa predisposizione fiabesca, comunque perfettamente incastonata nel nostro tempo. Nessun monito religioso nelle intenzioni dell'autrice, al suo secondo romanzo, solo un grande amore per la vita di tutti i giorni che si riflette nella storia come l'opportunità di tornare indietro, di avere un'altra possibilità. Si perchè una volta arrivati ad Altrove il tempo scorre al contrario e la fine è un nuovo inizio. Attraverso un processo naturale lungo come un'intera vita (lunga o breve che sia), Gabrielle ci regala una metafora buona anche per le cose di tutti i giorni. E alla fine ogni singolo giorno sulla terra riacquista l'importanza che merita...
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I giorni passano...I giorni passano... Ce ne sono alcuni fatti apposta per i ricordi... Pasqua, diciassette anni fa, una vacanza con gli amici nella nostra nuova casa al mare. Non abbiamo voluto aspettare che fosse arredata, abbiamo dormito per terra. Cuscini, sacchi a pelo. Il mare era così vicino che potevi sentire la risacca e chiusi gli occhi pensare di essere in spiaggia. E alla fine tornare a casa cambiati, cresciuti da un'avventura, un viaggio che segna un passaggio di stato. Partire adolescenti e tornare a casa adulti, con il primo viaggio da raccontare, numeri di telefono da chiamare e dall'altra parte persone lontane. Guidare così tanto in una volta sola, una sbronza che devi gestire da solo e una ragazza che ti mancherà solo qualche giorno, ma che non dimenticherai mai. E ogni volta ricordare le cazzate dette e quelle fatte come fosse stato ieri... E ieri è un giorno lontano diciassette anni che proprio non vuole saperne di sbiadire, che ti ricorda, ogni volta che la memoria si lascia chiudere in un cassetto, che hai rincorso la strada ogni volta che hai potuto. Che in fondo ai tuoi desideri c'era sempre il viaggio e che la meta non era mai importante quanto il tragitto. Perchè è durante il tragitto che non puoi chiudere gli occhi e che le cose che vedi ti rimangono dentro. Perchè la meta rappresenta solo una scusa per partire e quando giunge, infine, serve solo a riposarti un poco prima di rimetterti in cammino... |
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Questa leggenda è per parrucca, così quando passa di qua sa subito cosa leggere ed eventualmente commentare :-) Ogni post avrà un colore che corrisponderà al suo tono...
Verde: Post serio
Rosso: Post mediamente serio (contenuto serio con sprazzi divertenti)
Viola: Poesia o post similare (a mia discrezione :-))
Giallo: Post divertente e scanzonatorio :-)
Blu: Barzellette o amenità varie...
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