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Post n°173 pubblicato il 26 Agosto 2015 da man.ba

Ad oggi la ricerca di un vaccino universale contro l'influenza si è rivelata un insuccesso, causa la continua capacità del virus di mutare e produrre nuovi ceppi. Un ostacolo che potrà presto essere superato grazie al lavoro di due diversi gruppi di ricercatori, che hanno lavorato, parallelamente ma non insieme, allo sviluppo di un vaccino che offre una copertura completa e in prospettiva anche dalle varie mutazioni del virus.

Pubblicate sulle riviste Science e Nature Medicine, entrambe le ricerche sono state fatte su animali, quali topi, scimmie e furetti. In particolare, il gruppo del Crucell Vaccine Institute di Leiden, coordinato da Jaap Goudsmit, ha puntato ad un vaccino capace di stimolare la produzione di alcuni anticorpi a largo spettro, capaci di neutralizzare il virus. ''Scoperti nel 2008 - spiega Goudsmit - questi anticorpi si sviluppano solo per poche settimane dopo aver contratto l'influenza e offrono una grande protezione contro i vari ceppi dell'influenza''. L'idea dei ricercatori olandesi è stata di utilizzarli per attaccare una proteina del virus dell'influenza, la emoagglutinina (Ha), nella parte non soggetta a mutazioni.

''Questa proteina - riferisce l'italiana Antonietta Impagliazzo, primo autore dello studio - consente al virus influenzale di attaccarsi alle cellule dell'organismo che infetta. E' composta da due parti, la testa che è soggetta a mutazioni, e il corpo o stelo che rimane stabile''. Da qui l'idea di usare gli anticorpi a largo spettro per attaccare il corpo della proteina e non la testa, come avviene nei vaccini finora usati, ''in modo da poter neutralizzare vari tipi di virus influenzali. Noi abbiamo creato - continua Impagliazzo - una molecola priva di questa testa variabile e dotata solo del corpo. L'abbiamo così testata sulle scimmie, ottenendo un'immunità molto alta contro i virus H1N1 e H5N1 dell'influenza''. L'altro gruppo di ricercatori invece, coordinato da Gary Nabel del National Institute of Health, ha creato un vaccino a base di nanoparticelle contro un sottotipo del virus influenzale, ottenendo una protezione completa nei topi e parziale nei furetti. Anche in questo caso il vaccino ha stimolato la produzione degli anticorpi capaci di attaccare la parte stabile della proteina Ha. La speranza dei ricercatori è di poter arrivare in un prossimo futuro a creare un vaccino universale, cioè capace di proteggere da tutti i diversi virus influenzali e le loro eventuali mutazioni, senza più costringere le aziende farmaceutiche a rivedere la composizione del vaccino, e garantendo una protezione al 100% ai possibili malati.

Ansa

http://www.nature.com/nm/index.html

 

http://crucell.com/

 

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