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Post N° 37

Post n°37 pubblicato il 05 Settembre 2006 da orsone73
Foto di orsone73

Foto e contenuti sono liberamente riproducibili da agenzie, giornali e siti internet, ma con l'obbligo di indicare la fonte: inter.it.

tratto da www.inter.it (sito ufficiale del inter calcio)

IN RICORDO DI GIACINTO FACCHETTI
Lunedì, 04 Settembre 2006 18:41:18
MILANO - In ricordo di Giacinto Facchetti:

NAPOLITANO: "UN SIMBOLO DELLO SPORT ITALIANO"
ROMA (ANSA) - "Partecipo commosso al profondo dolore della famiglia per la morte di Giacinto Facchetti, uno dei maggiori protagonisti della storia dello sport italiano. Resta di esempio per le nuove generazioni l'attaccamento ai valori di lealtà e di agonismo che hanno fatto di lui un grande campione e manager". Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio alla famiglia Facchetti. "Simbolo dello sport italiano - aggiunge il capo dello Stato - ha saputo dimostrare nel corso della sua lunga carriera non soltanto le doti tecniche di calciatore ma anche la correttezza, la compostezza e la professionalità come dirigente. La morte di Facchetti - si conclude il messaggio di Naolitano - rappresenta una grave perdita per il calcio e per lo sport italiano".

BURGNICH: "GIACINTO RESTERA' IMMORTALE NELLA GALLERIA DEL CALCIO" FIRENZE (ANSA) - "Oggi se ne è andato, ma Giacinto resterà immortale nella galleria del calcio, accanto ai più grandi di questo sport, perché lui lo ha innovato, lui è stato il precursore dei terzini d'attacco. Con il suo modo di giocare non si preoccupava di controllare gli avversari, erano loro che dovevano marcarlo". Tarcisio Burgnich ricorda così Giacinto Facchetti, morto oggi a Milano all'età di 64 anni. Per dodici anni erano stati compagni di squadra in quella che fu l'Inter di Helenio Herrera. Il compagno di reparto dell' Inter Mondiale ricorda un episodio del rapporto con Facchetti che sottolinea l' umanità dell'ex presidente dell' Inter."Sapeva che conducevo senza impegni la mia vita da pensionato. Così un anno fa mi ha chiamato chiedendomi di tornare a collaborare per l'Inter, in qualità di osservatore dalla Toscana. D'altronde è sempre stato un ragazzo eccezionale, di una umanità immensa". "Assieme a Boninsegna, Guarneri e tutti gli altri eravamo stati a trovarlo a luglio. Mostrava segnali di ripresa, invece... Oggi sono colpito da un grande dolore, tra noi c'é sempre stato un legame profondo - conclude l'ex interista - È stato un uomo da imitare e un calciatore esemplare che in poco tempo era riuscito a raggiungere i vertici dell'Inter e della nazionale italiana. Di lui ricorderò il carattere forte e i suoi gol, quanti ne ha segnati! E faceva il terzino...".

MAZZOLA: "SONO COMMOSSO"
ROMA (ANSA)- "L'ho saputo stamattina. Sapevo che stava male, ma non si pensa mai che possa veramente arrivare la morte". Sandro Mazzola non riesce a trattenere la commozione parlando della scomparsa di Giacinto Facchetti, un compagno di gioventù con cui ha condiviso lunghi anni nella storica Inter di Herrera. "In questo momento mi vengono in mente ricordi legati più alla persona - ha detto Mazzola intervenendo all'emittente Radio-Radio - ad esempio gli scherzi sul fatto che portava il 43 di scarpe mentre si diceva che i grandi giocatori non dovessero avere più del 42". Facchetti era soprannominato 'il gigante buono' per i suoi atteggiamenti dentro e fuori il campo: "Un nomignolo giusto - ha aggiunto - perché nonostante la sua forza fisica era un uomo molto corretto in tutti i sensi". Mazzola ricorda bene anche le qualità tecniche dell'ex compagno: "È stato il primo grande terzino fluidificante - ha sottolineato - ha fatto una cinquantina di gol da terzino, partiva dalla fascia ed aveva dei tempi di inserimento molto buoni. Oltre alla forza fisica sapeva giocare anche a pallone".
SIMONI: "CAMPIONE DEL MONDO IN EDUCAZIONE"
LUCCA (ANSA) - "È stato mio compagno in nazionale, avversario per tanti anni, poi abbiamo lavorato insieme nell'Inter e lui era sempre lo stesso, con gli stessi valori. Ho tanti ricordi e tanti pensieri: una cosa è certa, sul piano sportivo e sul quello umano una persona come Facchetti sarebbe stato importante fosse rimasta tra noi". Così Luigi Simoni, attuale direttore tecnico della Lucchese, ha ricordato la figura di Giacinto Facchetti. "Nello sport e nella vita - prosegue Simoni - c'é bisogno di uomini seri e rispettosi e lui in questo senso era il campione del mondo, un campione determinato come pochi ma sempre educato e mai arrabbiato. È una perdita che sarà difficile da digerire".
CASTAGNER: "ERA TROPPO FACILE VOLERGLI BENE"
PERUGIA (ANSA) - "Se ne va un uomo al quale era sin troppo facile voler bene, simbolo di un calcio lontano dalle polemiche": così Ilario Castagner ricorda Giacinto Facchetti. "Uno - dice Castagner - che non penso potesse avere nemici, cosa che nel mondo del calcio è quanto mai difficile. Nei due anni che ho trascorso all'Inter ho avuto la prova che fosse un uomo e un dirigente che non andava mai oltre le righe. Al quale era normale affezionarsi. Tutto ciò rende ancor più dolorosa, per tutti noi che lo conoscevamo, la sua scomparsa". Castagner, ex tecnico nerazzurro ed oggi responsabile tecnico del Perugia e commentatore televisivo, ha aggiunto: "Il buon senso e la pacatezza di Facchetti mancheranno non solo all' Inter, ma a tutto il mondo del calcio".

BERGOMI: "ERA IL MIO PUNTO DI RIFERIMENTO"
LONDRA (ANSA) - "Un giorno più triste non potevo immaginarlo". Giuseppe Bergomi, una delle bandiere nerazzurre, commenta così da Londra la morte del presidente dell'Inter. "Era il mio punto di riferimento in società, una persona squisita, un esempio per tutti. Giacinto era considerato il top non solo nell'Inter ma anche nel calcio internazionale come ho avuto modo di constatare seguendo le partite nel mondo come commentatore. Un uomo buono, gentile e onesto stimato e apprezzato da tutti. Come calciatore - conclude Bergomi - non ho avuto il piacere di vederlo giocare ma posso dire, da collega difensore, che uno che fa 59 gol da terzino non può che essere un calciatore straordinario".
BECCALOSSI: "CONOSCERE FACCHETTI MI HA RESO FELICE"
MILANO - (Adnkronos) - ''Ho avuto la fortuna di conoscerlo bene, a livello umano, negli ultimi due anni. Conoscerlo mi ha reso felice''. Queste le parole con cui Evaristo Beccalossi ricorda all'ADNKRONOS Giacinto Facchetti, il presidente dell'Inter scomparso oggi. ''Mi ritengo fortunato -aggiunge Beccalossi- per aver conosciuto da vicino un uomo che fa parte della storia del calcio, un calciatore che per me e' sempre stato un mito''.

TARDELLI: "UNA PERSONA DI GRANDE LEALTA'"
MILANO - "Sono distrutto. Era una persona di grande lealtà. Ho un ricordo bellissimo di lui, anche se è sempre banale ricordare 'dopo'. Per me -è sempre stato anche un compagno di calcio perché lo ho avuto come dirigente sia quando allenavo l'Inter sia nei due anni in cui ho giocato in neroazzurro. Era una persona che metteva sempre una buona parola ed è sempre stata una figura importante per l'Inter. Non a caso ci è rimasto per tutta la vita".
ZACCHERONI: "ERA UN GRANDISSIMO DIRIGENTE E AMICO"
MILANO - "Mi dispiace fortissimamente. Era un grandissimo dirigente e amico. Sono stato poco tempo con lui ma in quei sei mesi in cui ho allenato l'Inter è stato il mio punto di riferimento principale. Ho continuato a sentirlo dopo, avevo anche dichiarato di vedere in lui il prossimo presidente della Federazione. Mi dispiace molto".
CANNAVARO: "È IL CAPITANO DEI CAPITANI AZZURRI"
FIRENZE (ANSA) - "Giacinto Facchetti era il capitano dei capitani azzurri". Lo ha detto Fabio Cannavaro, che nella finale mondiale di Berlino ha toccato il tetto delle 100 presenza in nazionale, superando proprio Facchetti. "Ma so che lui resta il giocatore che ha portato la fascia bianca in nazionale più volte di tutte - ha detto il difensore azzurro esprimendo il cordoglio e il dolore di tutti gli azzurri per la morte del presidente dell'Inter - per questo dico che resta il capitano di tutti i capitani azzurri".
IL MILAN: "BANDIERA DI COMPORTAMENTO E STILE, ERA E RESTERA' SEMPRE UNO DEI SIMBOLI PIU' VERI DI MILANO"
MILANO (ANSA) - "Era e resterà per sempre uno dei simboli più veri e autentici del patrimonio di una Milano calcistica irripetibile e indimenticabile": così sul sito rossonero, il Milan ha rivolto "vere e sentite condoglianze ai congiunti di Giacinto Facchetti ed a tutti i suoi amici, i suoi collaboratori che hanno lavorato e condiviso emozioni con lui in tanti anni dedicati all'Inter". "Sportivo vero - si legge sul sito del Milan - appassionato di calcio nel senso più partecipe del termine, ha fatto del comportamento e dello stile una bandiera sia in campo che fuori. Tutti gli sportivi milanesi e gli sportivi di tutta Italia erano in ansia per lui ormai da mesi. Oggi, la notizia. Tutti i tifosi del Milan, e tutte le persone che vivono e lavorano nel Milan, l'hanno accolta costernati".

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