Lavoro, lavoro, lavoro....

Post n°21 pubblicato il 08 Agosto 2006 da gatussi
 

Siamo al 8 di agosto ed io ancora nn mi sono fatto nemmeno in week-end al mare, ma secondo voi è possibile??

Si lavora solamente in questo caldo mese, do ve tutti i ragazzi del mondo dovrebbero stare in spiaggia a divertirsi.

Invece c'è chi come me lavora, chi è a casa con malanni, chi le vacanze nn puo permettersele, chi nn sa nemmeno cosa sono.... etc etc etc...

ma secondo voi è giusta questa vita... con tutti i problemi che ci sono??

nn si potrebbe vivere in un paradiso??

tutti uguali senza problemi... immaginate che bello a vivere nella pubblicità della lavazza.... ed invece... no siamo in questo inferno.

va beh per fortuna venerdi notte parto per la croazia... vado in vacanza... speriamo tutto bene.

Scusate se nn mi faccio + sentire, purtroppo mi sono trasferito di casa e ancora nn mi hanno attaccato la linea internet.

Un bacio a tutti

P.S. tutti andranno in paradiso... perchè l'inferno lo viviamo già sulla terra...

 
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Dieci Ragazze

Post n°20 pubblicato il 16 Luglio 2006 da gatussi
 

Ho visto un uomo che moriva per amore,
ne ho visto un altro che piu' lacrime non ha.
Nessun coltello mai
ti puo' ferir di piu'
di un grande amore che ti stringe il cuor.
Dieci ragazze per me
posson bastare
dieci ragazze per me
voglio dimenticare
capelli biondi d'accarezzare
e labbra rosse sulle quali morire.
Dieci ragazze per me
solo per me.
Una la voglio perche'
sa bene ballare.
Una la voglio perche'
ancor non sa cosa vuol dir l'amore.
Una soltanto perche'
ha conosciuto tutti tranne me.
Dieci ragazze cosi'
che dicono solo di si'.
Vorrei sapere chi ha detto
che non vivo piu' senza te.
Matto
quello e' proprio matto perche'
forse non sa
che posso averne una per il giorno,
una per la sera
pero' quel matto mi conosce
perche' ha detto una cosa vera.
Dieci ragazze per me
posson bastare
dieci ragazze per me
io voglio dimenticare
capelli biondi d'accarezzare
e labbra rosse sulle quali morire.
Dieci ragazze cosi'
che dicono solo di si'.
Vorrei sapere chi ha detto
che non vivo piu' senza te...

 
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La Mia Storia Tra Le Dita

Post n°19 pubblicato il 04 Luglio 2006 da gatussi
 

 Gianluca Grignani

Sai penso che
non sia stato inutile
stare insieme a te.
Ok te ne vai
decisione discutibile
ma si, lo so, lo sai.
Almeno resta qui per questa sera
ma no che non ci provo stai sicura.
Può darsi già mi senta troppo solo
perche' conosco quel sorriso
di chi ha già deciso.
Quel sorriso già una volta
mi ha aperto il paradiso.

Si dice che
per ogni uomo
c'é un'altra come te.
E al posto mio quindi
tu troverai qualcun'altro
uguale no non credo io.
Ma questa volta abbassi gli occhi e dici
noi resteremo sempre buoni amici,
ma quali buoni amici maledetti.
Io un amico lo perdono
mentre a te ti amo.
Può sembrarti anche banale
ma é un istinto naturale.

Ma c'é una cosa che
io non ti ho detto mai.
I miei problemi senza di te
si chiaman guai.
Ed é per questo
che mi vedi fare il duro
in mezzo al mondo
per sentirmi più sicuro.

E se davvero non vuoi dirmi
che ho sbagliato.
Ricorda a volte un uomo
va anche perdonato.
Ed invece tu,
tu non mi lasci via d'uscita.
E te ne vai con la mia storia fra le dita.

Ora che fai,
Cerchi una scusa
se vuoi andare vai.
Tanto di me
non ti devi preoccupare
me la saprò cavare.
Stasera scriverò una canzone
per soffocare dentro un'esplosione.
Senza pensare troppo alle parole
parlerò di quel sorriso
di chi ha già deciso
Quel sorriso che una volta
mi ha aperto il paradiso.

Ma c'é una cosa che
io non ti ho detto mai.
I miei problemi senza di te
si chiaman guai.
Ed é per questo
che mi vedi fare il duro
in mezzo al mondo
per sentirmi più sicuro.

E se davvero non vuoi dirmi
che ho sbagliato.
Ricorda a volte un uomo
va anche perdonato.
Ed invece tu,
tu non mi lasci via d'uscita.
E te ne vai con la mia storia fra le dita.

 
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La Locomotiva

Post n°18 pubblicato il 01 Luglio 2006 da gatussi
 

 Modena City Ramblers

Non so che viso avesse, neppure come si chiamava,
con che voce parlasse, con quale voce poi cantava,
quanti anni avesse visto allora,
di che colore i suoi capelli,
ma nella fantasia ho l'immagine sua:
gli eroi sono tutti giovani e belli.
gli eroi sono tutti giovani e belli.
gli eroi sono tutti giovani e belli.

Conosco invece l'epoca dei fatti, qual era il suo mestiere:
i primi anni del secolo, macchinista, ferroviere
i tempi in cui si cominciava
la guerra santa dei pezzenti:
sembrava il treno anch'esso un mito di progresso,
lanciato sopra i continenti.
lanciato sopra i continenti.
lanciato sopra i continenti.

E la locomotiva sembrava fosse un mostro strano,
che l'uomo dominava con il pensiero e con la mano:
ruggendo si lasciava indietro
distanze che sembravano infinite,
sembrava avesse dentro un potere tremendo,
la stessa forza della dinamite.
la stessa forza della dinamite.
la stessa forza della dinamite.

Ma un'altra grande forza spiegava allora le sue ali:
parole che dicevano "gli uomini sono tutti uguali",
e contro ai re e ai tiranni
scoppiava nella via
la bomba proletaria, e illuminava l'aria
la fiaccola dell'anarchia.
la fiaccola dell'anarchia.
la fiaccola dell'anarchia.

Un treno tutti i giorni passava per la sua stazione:
un treno di lusso, lontana destinazione.
Vedeva gente riverita,
pensava a quei velluti, agli ori,
pensava al magro giorno della sua gente attorno,
pensava a un treno pieno di signori.
pensava a un treno pieno di signori.
pensava a un treno pieno di signori.

Non so che cosa accadde, perché prese la decisione.
Forse una rabbia antica, generazioni senza nome
che urlarono vendetta,
gli accecarono il cuore,
dimenticò pietà, scordò la sua bontà,
la bomba sua la macchina a vapore.
la bomba sua la macchina a vapore.
la bomba sua la macchina a vapore.


E un giorno come gli altri, ma forse con più rabbia in corpo,
pensò che aveva il modo di riparare a qualche torto:
salì sul mostro che dormiva,
cercò di mandar via la sua paura,
e prima di pensare a quel che stava a fare,
il mostro divorava la pianura.
il mostro divorava la pianura.
il mostro divorava la pianura.

Ma intanto corre, corre, corre la locomotiva,
e sibila il vapore e sembra quasi cosa viva,
e sembra dire ai contadini curvi,
il grosso fischio che si spande in aria:
"Fratello non temere, che corro al mio dovere!
Trionfi la giustizia proletaria!"
Trionfi la giustizia proletaria!"
Trionfi la giustizia proletaria!"

E corre corre corre corre sempre più forte,
e corre, corre, corre, corre verso la morte,
e niente ormai può trattenere
l'immensa forza distruttrice,
aspetta sol lo schianto e poi che giunga il manto
della grande consolatrice.
della grande consolatrice.
della grande consolatrice.

La storia ci racconta come finì la corsa:
la macchina deviata lungo una linea morta.
Con l'ultimo suo grido d'animale
la macchina eruttò lapilli e lava,
esplose contro il cielo, poi il fumo sparse il velo,
lo raccolsero che ancora respirava.
lo raccolsero che ancora respirava.
lo raccolsero che ancora respirava.

Ma a noi piace pensarlo ancora dietro al motore,
mentre fa correr via la macchina a vapore,
e che ci giunga un giorno
ancora la notizia
di una locomotiva come una cosa viva,
lanciata a bomba contro l'ingiustizia!
lanciata a bomba contro l'ingiustizia!
lanciata a bomba contro l'ingiustizia!


Correva l'altro treno ignaro, quasi senza fretta:
nessuno immaginava di andare verso la vendetta.
Ma alla stazione di Bologna
arrivò la notizia in un baleno:
"Notizia di emergenza, agite con urgenza,
un pazzo si è lanciato contro al treno!"
un pazzo si è lanciato contro al treno!"
un pazzo si è lanciato contro al treno!"

 
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Fuck You

Post n°17 pubblicato il 26 Giugno 2006 da gatussi
 

(feat. Paola Turci)

Lascerò tutti i miei figli ad un futuro incerto,
mangerò composta a tavola con mani giunte,
piangerò con discrezione senza dar nell’occhio,
dormirò come se fossi morta, I say, fuck you... -

C’era una volta una promessa, una carezza,
un bilocale come una fortezza, chiamarti la mia principessa,
c’era la fretta, del taxi tuo che aspetta ma non vuoi andare
c’era una foto di noi al mare, c’era un vuoto che puoi colmare,
gelati e film da noleggiare, c’era da togliersi i vestiti e poi volare,
c’era la gelosia e tu che te ne andavi, e correre da te
e quando per magia mi chiamavi.

Pregherò affinché tu possa avere tutto ciò che vuoi,
soldi, macchine, e una donna al giorno,
e la possibilità di avere tutto e subito
senza aver bisogno di essere mai perdonato.
I say fuck you, you will never know,
what is turning in my mind fuck you, so you better watch out,
so you better watch out, out...

C’erano cene mondane, stare composto,
e il mio bere e fumare che volevi cambiare a ogni costo,
c’erano scene di panico senza motivo
ed il tuo essere isterica per il modo in cui vivo,
e farmi stare simpatica la tua amica più idiota,
la filosofia del tuo maestro di yoga,
poi c’era l’emicrania e i sospetti silenzi,
io al mare tu in montagna,
c’era parlare lingue differenti

Asseconderò ogni tua perversa inclinazione,
proverò ad interpretare ogni tuo malumore,
sarò pronta accanto a te quando verrà il momento,
quando il tempo ti restituirà quello che hai dato..
I say fuck you, you will never know,
what is turning in my mind fuck you, so you better watch out,
so you better watch out, out...

Ma adesso metti bene a fuoco, mi vedi,
sono caduto in piedi, ci credi, - non ti cercherò –
ho tolto le foto dalle pareti e nei miei sogni segreti
- non ti vedo – e a dormire ci riesco, esco quando mi va
bevo, abbondanti sorsate di libertà,
faccio assordanti risate con gli amici al bar,
su come ero spento quando perdevo tempo, stando con quella là
- sfumi nella memoria, non ti penso mai – e ogni mentire, ogni fare soffrire
ci insegna la storia – pagherai – e so che a ogni risveglio – non ci sarai –
e so che tanto di meglio – non troverai – mai, ho due parole e una bombola spray
fuck you – per quando tornerai, I say fuck you, you will never know,
what is turning in my mind fuck you, so you better watch out, so you better watch out, out...

 
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