Genova Nei Ricordi
Ma se ghe pensu...Uno straordinario viaggio alla scoperta della vecchia Genova, quella più sconosciuta.Ricca di leggende,aneddoti,curiosità,segreti,tradizioni e personaggi.Il fascino di luoghi dimenticati per ritrovare la magia delle atmosfere perdute.
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Post n°19 pubblicato il 24 Agosto 2009 da Bibi1742
C’era una volta a Cornigliano, nel ponente genovese, un bellissimo castello in riva al mare, con a fianco una spiaggia dall’acqua limpida. Il Castello sorgeva in fondo alla strada di Cornigliano, sul territorio che dalla "Fossa a Calcinara", arrivava poco oltre l'antico scoglio di Sant'Andrea, luogo conosciuto come "Deserto", roccioso, brullo, nero e dirupato. Le prime notizie su questa singolare località risalgono al 1131, anno in cui un certo monaco Alberto si trasferì alla Badia di Sant'Andrea: il detto "Sant'Andrea predica al deserto" potrebbe significare che le sue parole cadevano nel vuoto, ma potrebbe invece riferirsi proprio al luogo dove egli aveva il suo romito. Non essendoci la strada costiera, il convento era raggiungibile solo mediante un sentiero: documenti dei secoli successivi accennano alla necessità di assicurare la viabilità e di sviluppare la litoranea. Alla fine del 1772 l'ingegnere militare Giacomo Brusco ricevette l'incarico di migliorare il tratto di strada antistante lo scoglio di Sant'Andrea. Fu edificato in stile liberty a fine Ottocento dall'imprenditore e uomo politico ligure Edilio Raggio. La zona scelta fu quella compresa tra lo scoglio di capo Sant'Andrea e l'area chiamata Fossa a Calcinara - detta anche del Deserto - prossima all'acciaieria-fonderia Raggio & Ratto di proprietà dello stesso Raggio. Il castello era assai ammirato per la sua elegante architettura. La sua struttura era a forma di parallelepipedo, con una torre a pianta quadrangolare che affiancava il corpo principale, ricalcando nelle sembianze e secondo le intenzioni dell'architetto Rovelli - il castello di Miramare a Trieste, fatto costruire intorno al 1860 da Massimiliano d'Asburgo. Gli interni erano stati fatti finemente affrescare. Nella parte occidentale del corpo principale diverse aperture conducevano al giardino (arricchito da un piccolo orto) e alle scuderie. (foto presa in prestito da Liguriacards). Sul lato orientale, una galleria consentiva di giungere ad un belvedere la cui vista spaziava dal litorale della riviera ligure di ponente fino alla torre della Lanterna. Sui tre piani del maniero erano disposti, sopra il pianterreno, il piano nobile, dotato di un ampio atrio con vasca pensile in cristallo e destinato a funzioni di rappresentanza, le camere da letto e i mezzanini. Destinata subito ad uso abitativo, la magione fu frequentata negli anni a cavallo del secolo e fino alla prima guerra mondiale da esponenti della nobiltà e del mondo politico fra cui il re Umberto con la regina Margherita, la contessa Fiammetta Doria (della potente dinastia dei Doria), il duca di Galliera, il principe di Napoli, il conte di Torino e il presidente del Consiglio di quel tempo Giovanni Giolitti. La decadenza del castello ebbe inizio subito dopo la seconda guerra mondiale e seguì, temporalmente, le difficoltà con le quali l'Italia si trovò a confrontarsi appena uscita dal conflitto. CURIOSITA': storica di Sant'Alberto da Genova il quale a lungo visse nella badia benedettina di Sant'Andrea, esistente fino all'epoca napoleonica. Il promontorio su cui sorgeva il castello è legata alla vicenda storica Una volta sconsacrata fu trasformata in residenza dal conte Vivaldi Pasqua e, nel 1879 divenne successivamente proprietà della famiglia Raggio. Passata in proprietà all'Italstrade, esiste ancor oggi ed è conosciuta come Villa Raggio degli Erzelli. secondo conflitto mondiale: il 25 aprile 1945 - giorno della Liberazione la zona di Cornigliano in cui il castello sorgeva fu scenario degli ultimi combattimenti. In particolare, il castello - fino ad allora controllato dalle forze di occupazione - fu espugnato dai partigiani delle SAP di Sestri Ponente, mezz'ora prima che si arrendessero anche i presidi tedeschi ancora attivi a Voltri e a Pra'. L'area di Sant'Andrea fu quindi una delle prime località del ponente genovese ad uscire dal tunnel della guerra. Da Wikipedia |
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