Creato da gero.riggio il 07/12/2006

GERO, REC BOARD V13

Lavori del nuovo album in diretta.

 

LA SCELTA.

Post n°102 pubblicato il 07 Novembre 2012 da gero.riggio
Foto di gero.riggio

Martedì. Esattamente sei giorni per pensare ancora quale sarà la scaletta definitiva del nuovo lavoro. Torno da Leo e stasera abbiamo ascoltato ancora una volta tanti pezzi, alcuni un pò vecchiotti, altri nuovissimi (finiti di scrivere ieri). Per adesso la fantasia mi aiuta, la musa ispiratrice è ancora viva. Forse perchè in questi giorni ho ascoltato tanta musica buona, forse perchè avevo bisogno di esprimermi in tanti modi. Mi sento un fiume in piena, per descrivere una cosa tutte le parole del mondo non mi potrebbero bastare. è bello. A volte fa paura. E se un giorno non avessi più l'ispirazione per scrivere? Poi però penso che la vita è talmente ricca, talmente ampia che questo discorso svanisce nel nulla. Come nulla è un dubbio. Ma forse non in realtà. Ecco, Martedì avrò da fare una scelta dolorosa: dovrò decidere tra quattro brani solo i due che faranno parte del mio disco. Anche Leo, valuterà bene in questa settimana, li riascolterà e li proverà al Piano. Deve capire cosa potremmo ottenere realmente da quello o questo brano. Per me sarà una scelta dolorosa perchè dopo tante selezioni si è arrivati ad un buon numero di belle cose. Tutte hanno per me un significato importante. D'altro canto, però sono felice di quelli che già abbimo messo all'interno della cartella "definitivi", già mi risuonano in mente e penso anche a Leo che sa come dargli un anima musicale. Aaaa, dimenticavo. Mi ha detto che ha in serbo anche una sorpresa per questo disco. Il disco sarà una sorpresa per tutti. Per me è arrivato il momento di affrontare un'avventura "diversa" dal passato. Ma ora, scegliere. Ohissà, cuffie su. Notte.

 
 
 

(S)VALUTATION

Post n°101 pubblicato il 09 Ottobre 2012 da gero.riggio
Foto di gero.riggio

Ore 19:30 da Leo. Non suonavo a quel campanello da moltissimo tempo e quel suono così strambo, dell’apri-porta ripetuto più volte, mi mancava. Il corridoio porta alle scale dello studio dove di qui a poco (si spera) nascerà il mio nuovo futuro artistico. Salgo le scale con la fretta di un bimbo che aspetta di trovare dietro la porta di casa, il regalo di Babbo Natale. Un “Babbo” c’è, ma si chiama Leo e non ha la barba bianca. Felice ugualmente. Vi risparmio i convenevoli per non annoiarvi ma dopo averci salutato, lettore Mp3 alla mano (anzi sul mac) e via all’ascolto. Si! Oggi ci dedichiamo all’ascolto di tanti brani miei e di altri autori bravi che mi hanno fatto sentire del materiale e si sono proposti. Perché no? Da sempre ho difeso la categoria dei “cantautori” e del “voglio cantare me stesso” e non è una questione di quantità di materiale interessante ma è una visione diversa di tutto questo, in fondo gli altri sono un pozzo infinito di roba da conoscere, di esperienze cantate e incise, insomma voglio provare a cimentarmi nella parte di “interprete”. Voglio provarci. I brani sono 14 ed insieme a Leo iniziamo dal silenzio imbarazzante (ma molto proficuo) dello “zitto e ascolta”. E’ un momento bello, noioso quanto basta, ma utile a conoscere un brano a capire “dove può arrivare” e “cosa potrà dare” e poi Leo, secondo il mio modesto parere se ha un pregio o fiuto è sicuramente quello di riuscire a guardare oltre, classico per chi mastica musica dalla mattina alla sera. Iniziamo a prendere appunti, alcune le riascoltiamo per tre volte, altre sono “troppo classiche”, alcune hanno una struttura tale da non consentirgli di pensare dove vuole andare a parare il brano. Alcune “strane”, altre molto interessanti ed è a questo punto che concentriamo le nostre considerazioni. Le riascoltiamo. Come spesso capita, tutto quello che piace a me, viene puntualmente smentito da Leo, ma è un classico. D’altronde avere idee diverse nella musica, vuol dire confronto. E confronto vuol dire crescita. Ed è proprio quello l’obiettivo comune del prossimo lavoro: “crescita”. Ci dedichiamo a descrivere la raffinatezza di un brano (che pare abbia fatto colpo su Leo), su quel brano che a parole sue “messo in un disco e ri-arrangiato per come merita” può essere il “salto avanti”. Testo raffinato, stesura metrica ben costruita e che non “cade mai” e originalità battente. La traccia numero 5, la sottolineiamo e possiamo timidamente anticipare che la prima certezza del nuovo album c’è ed ha un nome (che non diremo nemmeno sotto tortura). Ascoltiamo tante cose, ci dedichiamo il tempo necessario e insieme valutiamo, provando a tracciare la prima scaletta dei brani. Dopo due ore belle abbondanti ce l’abbiamo fatta. 11 brani scelti, ma Leo insiste nel volerne sentire ancora, quelli che già avevo scartato in un primo momento e che, considerando che a questo mascalzone piace tutto quello che a me non piace, c’è da rincuorarsi. Però 11 brani sono li, nella playlist “GeroRi” pronti per passare chissà quante altre volte ancora, sotto torchio dalle accurate analisi di Leo. Per ora è difficile immaginare come sarà il disco, anche se la fantasia scalpita ed infatti stanotte andrò a letto presto perché voglio sognarlo, voglio riuscire ad immaginarlo suonato, dal vivo con i miei musicisti. Sono le 21:35 e mentre l’immortale Adriano Celentano, in Tv intona i suoi grandi successi, quelli che hanno segnato un epoca musicale, quelli che non si potrebbero mai mettere in discussione, io sono li a chiudere quella porta dello studio in cui da li a poco nascerà un nuovo giorno.

 
 
 

SI RIPARTE

Post n°100 pubblicato il 30 Settembre 2012 da gero.riggio
Foto di gero.riggio

Ieri, ore 16:00 da Luca. Concepire un disco è un emozione che solo chi lo fa può coglierne il vero significato. Davanti hai un foglio bianco e mentre scrivi "Gero Riggio Album 2013" ti vengono in mente tante passate sensazioni. Guardando nel mio specchio (che potete sempre acquistare su itunes) ha trascritto per me pagine importanti della mia vita. Dentro a quel disco sono racchiuse tante piccole cose, che nonostante facciano parte di un capitolo preciso della mia vita, rimangono semplici ma di grande valore. D'altronte un disco, per quanto ti possa sforzare ad inventarlo, a sognarlo, conterrà sempre un pezzo della tua vita. E' inevitabile che la mia mente quindi faccia un salto al lontano 2008, quando carico di grandi speranze dettate dalle mie apparizioni televisive, potevo spaccare il mondo. In meno di sei mesi ho scritto una miriade di canzoni che parlava perlopiù di grandi vittorie e sconfitte in amore. Ma cosa si può volere da un quasi ventenne? "Toc Toc!" "Chi è?" riprese Leo Curiale dal citofono. "Sono Gero Leo, apri che ho fretta di cominciare..". Per un anno siamo stati chiusi in studio a parlare, ridere, lavorare, sognare, scrivere, inventare. Ci siamo divertiti. Ce l'abbiamo fatta. E adesso ancora quella stessa emozione, Chitarra in spalle e foglio bianco da riempire. "Toc Toc!" "Chi è?" riprese Luca dal citofono. "Sono Gero, apri che ho voglia di cominciare." Luca Castiglione è il chitarrista, nonchè parte integrante e colonna portante del nuovo progetto. E' un chitarrista bravo, talentuoso che ha una grande cultura musicale. Sarà lui a curare la pre-produzione di alcuni brani. Sono le 16:03 e comincio a fare sentire i nuovi brani, sono circa una ventina. Luca, chitarra in mano ascolta, pensa e prova. Mi dice di rimetter indietro. Mi dice "questa si", "su questa ci possiamo lavorare", "questa no... ". Facciamo una prima scrematura di brani in due ore di lavoro e scegliamo 5 brani con i quali cominciare questa nuova avventura. Siamo carichi, entusuasti, sognatori e pieni di tante cose da dire e da raccontare. Sembrerà scontato, ma sarà il miglior album di sempre, me lo sento.

 
 
 

LA STORIA DEL BARATTOLO

Post n°99 pubblicato il 15 Novembre 2010 da gero.riggio
Foto di gero.riggio

Un professore, davanti alla sua classe di filosofia, senza dire parola, prende un barattolo grande e vuoto di maionese e procede a riempirlo con delle palle da golf. Dopo chiede agli studenti se il barattolo è pieno. Gli studenti sono d’accordo e dicono di si. Allora il professore prende una scatola piena di palline di vetro e la versa dentro il barattolo di maionese. Le palline di vetro riempiono gli spazi vuoti tra le palle da golf. Il professore chiede di nuovo agli studenti se il barattolo è pieno e loro rispondono di nuovo di si. 

  Il professore prende una scatola di sabbia e la versa dentro il barattolo. Ovviamente la sabbia riempie tutti gli spazi vuoti e il professore chiede ancora se il barattolo è pieno. Anche questa volta gli studenti rispondono con un si unanime. Il professore velocemente aggiunge due tazze di caffé al contenuto del barattolo ed effettivamente riempie tutti gli spazi vuoti tra la sabbia. Allora gli studenti si mettono a ridere. Quando la risata finisce il professore dice: “Voglio che vi rendiate conto che questo barattolo rappresenta la vita…Le palle da golf sono le cose importanti come la famiglia, i figli, la salute, gli amici, l’amore, le cose che ci appassionano. Sono cose che, anche se perdessimo tutto e ci restassero solo quelle, le nostre vite sarebbero ancora piene. Le palline di vetro sono le altre cose che ci importano, come il lavoro, la casa, la macchina, ecc. La sabbia è tutto il resto: le piccole cose. Se prima di tutto mettessimo nel barattolo la sabbia, non ci sarebbe posto per le palline di vetro né per le palle da golf. La stessa cosa succede con la vita. Se utilizziamo tutto il nostro tempo ed energia nelle cose piccole, non avremo mai spazio per le cose realmente importanti. Fai attenzione alle cose che sono cruciali per la tua felicità: gioca con i tuoi figli, prenditi il tempo per andare dal medico, vai con il tuo partner a cena, pratica il tuo sport o hobby preferito. Ci sarà sempre tempo per pulire casa, per tagliare le erbacce, per riparare le piccole cose… Occupati prima delle palline da golf, delle cose che realmente ti importano. Stabilisci le tue priorità: il resto è solo sabbia”. Uno degli studenti alza la mano e chiede cosa rappresenti il caffè. Il professore sorride e dice: “Sono contento che tu mi faccia questa domanda. E’ solo per dimostrarvi che non importa quanto occupata possa sembrare la vostra vita, c’è sempre posto per un paio di tazze di caffé con un amico!”.

 
 
 

TU CHE NE SAI ?

Post n°98 pubblicato il 03 Giugno 2010 da gero.riggio
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Salve ragazzi !!! Ogni tanto torno a scrivere su questo blog per farvi sapere che sto benone anche se un "potrebbe andare ancora meglio" non gusta mai. Alcuni si chiederanno: "ma che fine ha fatto il CD??". Bene un discorso un pò lungo. L'album è pronto in tutto e per tutto e scalpita di essere sentito, come scalpito io dalla voglia di farvi ascoltare un lavoro di un anno che racchiude tutto quello che ho pensato, ho sognato e ho "sudato". Il mio amico di sempre Leo è entusiasta del nostro lavoro come io lo sono della nostra amicizia. Questo è ciò che conta. Adesso lui è pure diventato consigliere comunale e quindi quasi sicuramente faremmo centomila concerti con lui quest'estate, come mi suggerisce qualche fan su facebook. Onestamente, voglio sperare e scommettere (e sognare) nell'assessorato allo spettacolo: sarebbe il massimo e lo premierebbe della sua straordinaria capacità e sopratutto sarebbe un premio alla sua umiltà e alla sua intelligenza. Ci spero. Ma riparliamo del CD: potrete dirmi che sono scemo, che sono un idiota ma è stata una scelta mia, ragionata e pensata a lungo, quella di tenere ancora tutto "nascosto" perchè, sarò un sognatore patetico, ma io ci credo che questo disco può essere la svolta per realizzare tutto quello che ho costruito in 5 anni di "gavetta". A proposito di "gavetta", volevo spegnere alcune polemiche che purtroppo, come spesso capita a chi magari fa parlare un tantino di se, sono nate in questi giorni su facebook: Quando ero bambino ricordo che una delle prime cose che mamma m'insegnò fu quella di guardare sempre avanti perchè il mondo è pieno di gente che ti vuole bene, gente che finge di volerti bene, gente che ti odia e gente che farà del tutto per screditare il piccolo successo della tua vita. Oggi ho incontrato per la prima volta quest'ultima categoria di persone che ha messo in giro delle voci antipatiche sul mio conto, riempendole di troppe parole, di odio gratuito e di tantissima catteveria ma sopratutto di tante cose false, degne del famoso "sentito dire" mussomelese. Mi dispiace. Mi dispiace perchè la verità su certi argomenti la conosco solo io e posso confermare e sottoscrivere che chi mi conosce realmente, sa i sacrifici che sto facendo per portare avanti un sogno, sa tutta la grinta che ci metto, sa il rispetto che ho verso il lavoro degli altri, sa che da quando ho "debuttato" a Castrocaro non faccio altro che dedicarmi a quello che "forse" so fare meglio, cioè scrivere qualche canzone, sa che sono estroverso, sa che non uso mezze misure e quando c'è da dire bravo lo faccio nauseare e quando c'è da controbattere lo faccio lealmente, sa che la mia non è "foga di apparire" ma semplicemnte "informazione", sa che mi metto in gioco e ci metto la mia faccia nella buona e nella cattiva sorte, chi mi conosce realmente sa che avrà da me quello che merita e cioè un pezzo del mio cuore, sa che a volte sono egocentrico ma mi rispetta perchè fa parte della mia personalità, sa che ho talento sia nella musica (che conta ben poco), sia nella vita, nei sentimenti e nei pensieri (che conta molto), sa che ho tantissimo ancora da dire, sa che amo il mio paese e le mie abitudini, sa che amo trascorrere il tempo con le persone a me care, sa che amo trascorrere il tempo libero con i ragazzi inventandomi la qualsiasi per stare bene insieme, per farci due risate e che sono disposto anche a mettermi da parte per loro, sa che amo la vita. Ma tu che fai finta di conoscermi, tu che mi giudichi dall'apparenza, tu che mi odi, tu che ci metti cattiveria e dici le cose "per sentito dire", tu che ne sai di me?

 
 
 
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