Post n°4216 pubblicato il 20 Settembre 2014 da giulia_770.it
Molto profondo il brano del Prof!
E' una delle punte massime dell'album: un brano parlato, una poesia che riecheggia Montale in cui Vecchioni si confronta direttamente vis-a-vis con il dolore, quello vero, provato realmente sula sua pelle quando ha scoperto di avere un tumore, ha scoperto la malattia di suo figlio, quando si immedesima con il dolore del mondo, la sofferenza per la fame, per le guerre. E questo dolore prima lo combatte, lo vince, e poi va a riprenderlo per capirlo davvero. Ed ecco l'umanesimo che ritorna: io sono un uomo e le emozioni che posso vivere, anche se durano solo un attimo, valgono di più e sono molto più forti di qualunque dolore. Le emozioni, le amicizie vere che abbiamo vissuto, i figli che abbiamo cresciuto, i sogni che abbiamo amato, la vita nella sua intensità è più forte questa è l'essenza dell'umano.
La nostra vita è disseminata di momenti molto duri. Solo guardando bene dentro noi stessi, intorno a noi e sopra di noi si trova la forza di andare avanti, di sorridere e di amare di più. Così si accetta il limite nelle sue varie forme e ci si mette in gioco....
quando il dolore...... è un figlio.... è una malattia incurabile che spezza la vita... e la condiziona in ogni istante... quando mi sveglio dal sogno...mi piacerebbe avere la forza di dire..... "io sono ... e tu sei un cazzo di niente!"
Chiedo a chiunque passi di qua di mantenere un tono basso, qui non si urla nè si offende nessuno. Ogni vostro pensiero è ben accetto, come ogni critica, ma sempre nel rispetto reciproco.