A R T E

Mi pare un po troppo costruita, no?..bacio sweety

no, Sergio , come fai a costruire una foto così?

Forse mi sbaglio, ci sono dentro troppe cose. Troppi riferimenti. Preferisco foto più semplici che puntano su pochi particolari di modo che il concetto base passi in modo deciso e inequivocabile. Fermo restando che l' autore e' un grande fotografo.

Non lo è per niente, Sergio. Oltre a questo c'è un secondo scatto, realizzato un attimo prima. L'inquadratura è di poco più larga, c'è un secondo bambino alle spalle della donna, i tre hanno espressioni vaghe, non perfettamente focalizzate come qui nella 1. Il bambino ha il ciuccio in bocca e guarda distrattamente altrove. Quello scatto precedente dimostra meglio di qualunque altra analisi o considerazione che non si tratta per nulla di un'immagine costruita, ma di una situazione reale colta nel momento in cui gli elementi della fotografia si sono combinati - nello scatto successivo, questo - in maniera perfetta.

Ohhh mamma mia Kikka...Sono rimasta folgorata da questa immagine, dall'intensità di questi volti, dalla loro disperazione....c'è tutto: l'amore, la speranza, la disperazione....ed anche la bellezza perchè madre e figlio hanno dei tratti bellissimi. Quando un fotografo riesce a fermare tutto questo non può chiedere altro dal suo lavoro.

Ok sweety! Va bene! :)

va bene cosa?

Dorothea Lange ti piace molto... quindi va bene cosi'! :)

Non solo foto bellissime ma anche storia!

Il riflesso sugli occhiali accuisce, in maniera inconscia, il senso drammatico dello scatto!... bacio Kikka :)

:) biberon (sembra la bottiglia della coca cola)...

Ciao Mimma..Non sembra, lo è :))

Ma Tulelake era il campo di concentramento ...

Tulelake è una semplice cittadina della California, nei pressi della quale, durante la Seconda guerra mondiale, furono insediati due campi d'internamento: uno per italiani e tedeschi e l'altro per giapponesi.

Infatti, e' quello che ho detto...

Ha specificato Sergio..acido stamattina? :)))

Gli sguardi ,i volti di questa meravigliosa foto sono vivi!... Ciaoooo Kikka... bacio

ahahah sei tremenda Kikka.. sono alla tua altezza comunque vorrei aggiungere che solo questo ha una marcia in piu' che a volte neanche i fotografi più bravi sanno cosa uscirà fuori in quel momento ma scattano e scattano perché intuiscono che lì e in quel momento c'è qualcosa.

Io? Ciao Manu, e' proprio così, nessun fotografo sarebbe mai in grado di tenere sotto controllo tutte le complesse componenti di una scena, il compito è quello di provocare il caso, intuendo che lì e in quel momento ce' qualcosa. In seguito potrà decidere se accettare o meno i doni che la fotocamera gli avrà regalato.

Pietro e' a Porlezza fino a martedì.. :)

lascialo la' va'...

E che dire dei bambini che non mostrano il viso ?(2-immagine) Per vergogna , per tristezza o la disperazione da fame ? Non so in questa foto, il volgere le spalle dei bambini mi ha sempre colpito come un pugno allo stomaco perché lo sento come un rifiuto e una resa...

per me invece e' una grande forma di rispetto. La foto è autorizzata da lei non dai figli.

condivido con voi una frase di dorothea lange... "mi ricordo bene lo stare alla finestra e guardare solo lo scorrere della vita"...

Le foto sono molto belle.........rimango però con il dubbio sulla vita di questa donna, che mi ha incuriosito molto !