DSM

«Ciò che ci divide non è il fatto che noi non troviamo nessun Dio, né nella storia, né nella natura, né dietro la natura, - ma che quello che è stato adorato come Dio noi non lo troviamo affatto

 

AREA PERSONALE

 

OTTOBRE 1995

nella notte reprimo un grido che laceri questo
silenzio,
che interrompa questa opprimente, insensata
solitudine,
riecheggia in me con veemenza sconvolgendomi.
mi aggrappo alla vita, benchè vivere mi costi
tanto,
ci sarà un altro risveglio che mi porterà
il domani,
senza che trovi in me un perchè resistere,
un perchè continuare.
mi scontrerò di nuovo coll'irrazionalità
di un mostro
che fagocita la nostra dignità, la nostra
personalità.

cerco un porto sicuro dove poter credere che vivere
non è solo lottare
ma anche saper lasciarsi andare.
batte il mio cuore dolorosamente, scandendo
un tempo che monopolizza la mia mente,
attimi che mi sfuggono come granelli di
sabbia fra le dita;
troppo rapidi perchè ne colga l'unicità,
troppo lenti perchè non senta il peso della
loro miseria.

il mio corpo forse non saprà mai far crescere
in sè una nuova vita,
troppo lontano anche dall'aver solo accettato
la sua;
non conoscerà la gioia di elargire la scintilla che accende
la materia.
forse solo così eviterò di fallire come madre,
troppo malata di vita per insegnare ad amarla,
troppo debole per insegnare la forza,
troppo delusa per insegnare l'entusiasmo,
troppo paurosa per insegnare il coraggio.
forse solo così non tramanderò il male
di vivere che mi è stato tramandato da chi
prima di me dovette subirlo.

 

NOVEMBRE 1995


Apro gli occhi cercando collo sguardo

Fra gli affetti,

un punto fermo sommerso dalla marea

di un tempo che trascorrendo finalmente

è stato sottratto

alla lunga successione di momenti

troppo acri per formare un’esistenza serena.


Apro gli occhi come un automa,

costretto a vivere in una dimensione

che non mi appartiene,

stringo i pugni perché il dolore che ho di fronte

non mi vinca.

Cerco una luce in fondo a questa galleria

Dove non entra sole, dove non entra aria,

forse cerco un dio nel quale credere,

una fede che possa giustificare con

un perché non ho conosciuto che questo

da quando ricordo di aver avuto

coscienza.

Cerco una speranza per il domani

Che mi permetta di esistere non di vegetare.

Cerco la volontà per sostenere chi si appoggia

Alle mie forze,

per non sottrarmi

ad una carezza, un bacio, un sorriso rassicurante.


Chi saprà donarmi un sorriso?

Chi saprà dare senza chiedere?

Chi mi restituirà il tempo mai conosciuto?



 

GENNAIO 1996

 

Mi uccido ogni giorno accettando

Di vivere, ogni volta che fingo di farlo,

mi uccido ogni giorno infliggendo

al mio corpo uno strazio che lo distrugge.

Ho deciso di soffrire senza sapere
di volerlo fare.
mi sto annullando annientando
il mio corpo.

Illudendomi forse, che renderò così

Libero il mio spirito.


 

 

transfert

Post n°347 pubblicato il 08 Maggio 2013 da sfigatto6
 

non avevo mai capito quanto vuoto avesse lasciato in me il mio analista.

non ero mai arrivata oltre la considerazione che era stato deludente,
profondamente deludente...
non mi ero sentita capita, questo l'avevo sempre  sentito,
non avevo sentito la pietas che ritenevo di meritare,
mi era mancata l'empatia, pensavo.

questo fino a questa notte.

quando di fronte la storia di un analista che confessa di amare la propria paziente,
sono scoppiata in lacrime...
ho sentito le stesse farfalle nello stomaco che senti quando la bramosia del desiderio per un amore appena conosciuto ti attraversa come una scarica elettrica...

ho sentito che se avessi avuto l'approvazione di quell'uomo, stimato professionista, padre di famiglia, se avessi avuto il suo amore, il suo abbraccio, il suo desiderio,
avrei potuto colmare questo vuoto,
doloroso, rumoroso, ossessionante...

ed ho aspettato in me
che questa arsura si placasse,
che questo desiderio si zittisse,
che passasse e basta...come si esaurisce la notte per il giorno...

ma oggi sono ancora qui...con questo irreale desiderio di qualcosa,
di qualunque cosa
possa dar tregua alla voragine che sento dentro...

e non posso più giustificare nessuno dei silenzi che alimentano questo mostro che mi toglie il respiro...schiacciandomi...

eppure sono sola tra tanti omuncoli di cera...

 
 
 

La mia persona

Post n°346 pubblicato il 09 Aprile 2013 da sfigatto6
 
Tag: Persone

Ci eravamo sentiti.

ci siamo visti, ci siamo parlati, ci siamo raccontati.

era solo un inizio.

credevo avremmo avuto un'occasione , non di essere l'uno per l'altro, perché appartenevi già a qualcun'altra, ma per essere...qualcosa.

e poi il silenzio. 

Senza spiegazioni, senza interpretazioni.

la tua vita ora è completa, lo capisco.

sono il passato. Capisco anche questo, ma non capisco la riluttanza nel parlarne, fosse solo per escludermi dalla tua nuova vita.

so di averti detto che sei la mia persona, so di pensarlo talmente intensamente da non poterlo nascondere, ma non farei mai nulla per farti del male, per intralciare la tua vita, la tua felicità , la tua famiglia. Sono nulla, non credere che non lo sappia...

Mi hai lasciato in un posto dove sto ancora aspettando che ritorni a prendermi. E non posso farne a meno. Ogni giorno mi guardo attorno aspettando di vederti arrivare, perché sei stato l'unico a non lasciarmi andare, finché hai potuto.

lo so che suona ridicolo oggi, ma sei la mia persona e ti aspetterò anche solo per un addio.

scusami per il male che ti ho fatto quando ho scelto di privarmi di te, ma stavo solo pensando al male che facevo a me.

 

 
 
 

Come eravamo

Post n°345 pubblicato il 09 Aprile 2013 da sfigatto6
 

Come hai fatto a superare quello che eravamo?

 
 
 

Cura

Post n°344 pubblicato il 09 Aprile 2013 da sfigatto6
 

Ricordo di averti detto di amarti quando abbiamo consumato il nostro ultimo amore,

quando nella notte sono corsa da te e ci siamo appartenuti l'ultima volta, so di averti detto di amarti.

so che mi amavi ancora anche tu, ma so che non hai voluto dirmelo. Non hai voluto.

ma se tu quella notte avessi avuto la forza per dirmelo ancora una volta, forse...

forse la mia vita sarebbe stata diversa, la nostra vita sarebbe stata diversa...

lo sai vero, che eri l'unico che poteva liberami, che eri la mia cura, che potevi essere il mio mondo nuovo, diverso, sano ? Si che lo sai, so che lo sai.

 
 
 

Ossessioni

Post n°343 pubblicato il 09 Aprile 2013 da sfigatto6
 

Cerco un segno del tuo passaggio.

ogni giorno.

ma trovo solo estranei... non so come potrei riconoscenti fra tanti, ma mi dico che se ci fossi ti sentirei...

se tu fossi qui, vicino a me, ti respirerei...

 
 
 

6 aprile 1997

Post n°342 pubblicato il 08 Aprile 2013 da sfigatto6
 

Chissà se ti ricordi del nostro 6 aprile a Ravenna. Ricordo il sapore dei nostri baci allora ancora rubati, gli sguardi, l'entusiasmo per la nostra prima fuga dalla realtà , prima fra centinaia che sarebbero venute in seguito . Ricordo persino com'ero vestita, la Smart gialla , la panchina su cui ci stendemmo per sgambiarci aneliti di vita, respirare la tua aria , il tuo sapore, il tuo desiderio .

mi manchi, senza avere il diritto di farlo.

 
 
 

piccolo

Post n°341 pubblicato il 01 Aprile 2013 da sfigatto6
 
Tag: ex

piangendo
sono arrivate le 6 del mattino... 

 
 
 

amori impossibili

Post n°340 pubblicato il 01 Aprile 2013 da sfigatto6
 
Tag: ex

Ho smesso di piangere alle sette di un nuovo giorno. Non ho dormito neppure questa notte. Mi sto chiedendo se non abbia bisogno di amare chi non possa amarmi. per non essere amata

 
 
 

young adult

Post n°339 pubblicato il 01 Aprile 2013 da sfigatto6
 

lunedi pomeriggio,

lunedì di festa a ravanare nella scatola dei ricordi. a leggere vecchie cartoline, a cercare inutilmente le foto di un passato così lontano da perdersi nella notte dei tempi.


domani parte l'ultimo di questi ricordi, uno di quelli di cui non ci sono cartoline nella scatola.
sto piangendo da giorni, e non  per lui. forse.
piango per qualcosa che ho perso quasi vent'anni fa, per qualcosa che è stato così breve, che forse non è neppure stato reale.
razionalizzo perchè razionalizzando sono sopravissuta a tutto, al peggio di me, al peggio della mia esistenza.
come un mantra, ripeto all'infinito che devo smetterla, che non ha senso.

eppure lo sento in me.
non posso darmi pace perchè so di essermene privata per punirmi, perchè non ero pronta ad essere felice, eppure so, ancora oggi, so che mi avrebbe reso infinitamente completa.
nella mia testa, nel mio naso, nella mia bocca sento i sapori di quel passato così nitidamente distinti, da non poter lasciare dubbi sulla veridicità di quel passato...
semplicemente non mi concederò mai di essere felice.
credo che non voler voltare pagina, mi permetta di non vivere.

mi ripeto che sono stati sei mesi su quarant'anni.
mi ripeto che ho passato tutta la vita sola, e che mi sto concentrando a moltiplicare all'infinito quei sei mesi. o altri mesi ancora, ma comunque giorni in una scatola.
mi ripeto che sono ridicola,  imbarazzante.

 e mi chiedo se sia per non vivere nulla altro al di fuori di quella scatola o se veramnente io sia rimasta in quella scatola.
non trovo la foto sotto l'arena in quella scatola
non trovo la foto di quella ragazzina che era già vecchia, con quella t-shirt nera e le scarpe anni 80 gialle fluorescenti . non trovo la foto di quell'abbraccio, senza poter per questo averne un'immagine più sbiadita in testa...e mi ripeto di non farlo, di non cercarla più. non riesco a smettere di cercarla. al suo posto trovo la foto del presente , me ne sento atterrita .ma quella è la sua vita,  non deve farmi male...mi sento una persona orribile. Sono la protagonista del mio Young Adult. la foto di sua figlia ed il suo silenzio mi stanno ossesionando. e non potrò perdonarmi neppure per questo. non potrò perdonarmi di questa incursione in un privato che non mi appartiene, non potrò perdonarmi per il male che mi sto facendo. 

non so come posso smettere.
ma so che devo smettere. 

 
 
 

via crucis

Post n°338 pubblicato il 01 Aprile 2013 da sfigatto6
 

la realtà è semplicemente che non sono pronta a voltare pagine,
neppure dopo 14 anni, e mi faccio pena per questo...
sconvolta da patetici singhiozzi,
per ore mi accartoccio su me stessa disperata...


cerco di calmarmi razionalmente...
inutilmente.

e capisco, dopo tanti anni, quanto abbia  vissuto io intensamente,
e quanto tutti quei sapori, quegli odori, quelle voci
imprescindibilmente legati a me,
non possano darmi tregua,
implodendomi dentro...

mi manca l'aria,
il pianto rotto da singhiozzi
che sembrano rantoli,
mi spaventano.

mi faccio pena,
ma nonostante questo,
nonostante capisca di essere assurda, non trovo tregua.

 
 
 

Dolore

Post n°337 pubblicato il 19 Marzo 2013 da sfigatto6
 

È così doloroso da essere insopportabile.

e non credevo mai che lo avrei pensato ancora.

eppure e' davvero ancora insensatamente insopportabile .

 
 
 

Baci

Post n°336 pubblicato il 19 Marzo 2013 da sfigatto6
 

Lasciare che l'altra sera mi baciassi e' stato un errore imperdonabile.

e' stato terribile sentire la distanza che neppure un gesto intimo come un bacio può colmare.

eppure siamo stati compagni.

tanti anni fa, eravamo una coppia.

eppure non è mai stato bello.

forse è' solo perché sei venuto ultimo, dopo degli amori così grandi e passionali.

e capisco quanto sia stata io fortunata,

ad avere provato la bramosia accesa da un bacio,

il fuoco che brucia dentro,

quando in un bacio può starci tutto il tuo mondo, e potresti finire li',

In quell'istante,

di vivere,

perché tutte le emozioni che vorresti vivere,

sono in quell'attimo.

averlo provato,

mi impedisce di stare con qualcuno,

perché il confronto mi sconvolge dentro, e mi fa desiderare con tutta me stessa 

Te per vivere.

sono condannata a stare sola.

sono condannata a non poter più resistere a volere tutto quando posso avere solo un niente.

e devo rinunciare a questo patetico niente che mi fa solo pena oltre che dolore, ma che è l'unica cosa che potrei avere.

 
 
 

Il collezionista

Post n°335 pubblicato il 19 Marzo 2013 da sfigatto6
 

La prima volta che ebbi coscienza che potevo essere corteggiata da qualcuno avevo 12 anni.

ero ancora una ragazza paffuta, che cominciava allora  ad essere carina, avevo lunghi capelli castani lucidi portati con la riga in parte ed un paio d'occhiali rotondi bagnati d'oro.

lui si chiamava Manuel.

era un adolescente alto, con i capelli neri corvino ed ispidi come i cunei di un istrice, portati a spazzola.

era della categoria che poi negli anni avrei finito troppo sovente per chiamare lillone, con il culo piatto e l'andatura scoordinata che avrei finito per avere a nausea prima che a noia.

aveva una grossa fessura fra i due denti incisivi superiori, che dicano porti fortuna, ma che io trovo solo oggi orribile, ed un neo sopra l'angolo del labbro superiore. 

Era il mio compagno di banco e si era infatuato di mia cugina Enrica, magra e tediosamente felice nel suo bucolico ed idilliaco nucleo familiare  perfetto, nel suo mulino bianco irreale .

quella fu la prima volta che per sfizio volli portare via un uomo a qualcuno...

allora non potevo sapere che quella negli anni della giovinezza sarebbe diventata la mia attività preferita.

collezionare consensi di cui non mi interessava nulla era la cinica attività di chi ha un vuoto enorme da riempire, ma quel vuoto sembra nutrirsi di questi che diventano solo numeri.

ogni qualvolta ho voluto qualcuno e l'ho avuto, mi sono trovata difronte il terribile interrogativo: e adesso?

buona parte degli uomini che ho voluto annoverare nelle mie stupide statistiche, non li ho mai veramente voluti, ma non ho mai potuto resistere all'idea di non poter avere qualcuno, come oggi per fortuna faccio solo per le cose.

oggi colleziono cose come un tempo collezionavo persone...

ma è molto meno doloroso...le cose posso buttarle in un angolo nell'istante stesso in cui sono divenute mie, per le persone invece, può diventare infinitamente imbarazzante.

quel ragazzo oggi è un uomo felicemente (forse) sposato.

quel ragazzo e' stato solo il primo fra tanti a cui non ho saputo volere un briciolo di bene.

 
 
 

Ossicodone

Post n°334 pubblicato il 19 Marzo 2013 da sfigatto6
 

Anestetizzo il dolore con l'ossicodone.

l'ossicodone e' un allucinogeno.

quello che volevo era perdere lucidità.

ma il dolore per la perdita di coscienza e' molto più difficile da tollerare di quanto avrei mai creduto.

e nello sforzo titanico di rimanere presente a me stessa sento i pensieri sfuggire fra le pieghe delle dita e soffro come nessun essere umano dovrebbe soffrire...

 
 
 

perdita

Post n°333 pubblicato il 12 Marzo 2013 da sfigatto6
 

non credo ti potrò mai perdonare
per avermi allontanato dalla mia persona
per non darmi neppure amore in cambio...

non ti perdonerò mai
per avermi condannato ad una vita tanto vuota,
per aver portato via i miei sogni,
per avermi voluto senza volermi.

non mi perdonerò mai per avertelo concesso.

 
 
 

Anestetico

Post n°332 pubblicato il 12 Marzo 2013 da sfigatto6
 

La morfina anestetizzerà anche questo male.

 

 
 
 

Dolore

Post n°331 pubblicato il 12 Marzo 2013 da sfigatto6
 

Sembra un dolore così forte,

da non poterlo sopportare.

so,

per esperienza,

che non è possibile,

so,

per esperienza,

che mi renderà solo,

come sempre,

infinitamente più forte...

eppure,

mi sto aggirando

sola

come l'ombra di me stessa.

sembra un dolore insopportabile .

ma non lo è .

e' solo un altro giorno di dolore

 
 
 

una sola parola

Post n°330 pubblicato il 12 Marzo 2013 da sfigatto6
 

se tu potessi solo dirmi che stai bene...

che non mi parli
perchè temi che la tua felicità
mi ferirà,

perchè non ti interessa più,
perchè non conto più nulla per te,

perchè la tua vita è così perfetta
che non c'è spazio per nulla
per me

se solo tu
potessi
sprecare una parola
per me

se solo tu
potessi
liberarmi dal pensiero
per te...

se solo tu
potessi
ancora una volta
fare qualcosa per me


fammi giungere
una parola
che plachi la mia arsura...

non volevo dirti
che ci sarò
ancora per te

quando tu lo vorrai.

è stato stupido,
scusami,
non avrei dovuto dirlo...

non credo
che ci sarà mai più
l'occasione per essere...

non avrei
dovuto dirtelo...

è imperdonabile,
lo so.

una sola parola,
Piccolo...

 
 
 

la mia persona

Post n°329 pubblicato il 12 Marzo 2013 da sfigatto6
 

come si chiama
quando solo per te qualcosa esiste ancora?

non è forse penoso
pensare a qualcuno che ti è appartenuto
e che ora appartiene a qualcun altro?

si, è davvero penoso...

ma non riesco a smettere...

non posso smettere di pensarti...

sento ancora il tuo sapore
di latte,
sento ancora i tuoi occhi,
su di me,
sento la tua voce...

ti ho amato davvero,

scusami se so dirtelo solo ora...

ti ho amato davvero tanto...

eri tu,
la mia persona...

e questo non cambierà mai...

 
 
 

attesa

Post n°328 pubblicato il 12 Marzo 2013 da sfigatto6
 

mi chiedo che persona possa essere
una persona come me.

ho aspettato per giorni un segno.

ho aspettato di vederti entrare,
ho aspettato una parola,
ho aspettato un gesto.

ho aspettato qualunque cosa
potesse farmi capire che sei ancora nella mia vita,
marginalmente
come spettatore
o come qualunque cosa tu possa essere.

ho sperato che trovassi anche un solo motivo
per dirmi
ciao, sono diventato papà,
la mia bambina è bellissima,
amo mia moglie,
non c'è più spazio in me
per te.

sarebbe stato doloroso
ma sarebbe stato qualcosa.

invece hai scelto
di ignorarmi
cancellandomi.

valevo talmente poco,
da paragonarmi al nulla.


penso che una persona che attende
tutto questo
sia una brutta persona

ed io sono proprio
una brutta, brutta persona.

chi riconduce tutto a sè,
è davvero una brutta, patetica persona.

 
 
 
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Un blog di: sfigatto6
Data di creazione: 14/06/2006
 
 

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A ME STESSA

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 DICEMBRE 1995


Sorridi anche se hai voglia di piangere,

anche se non ce la fai più,

anche se vorresti morire.

La tua vita è di tutti coloro che ti amano,

conducila il più dignitosamente

possibile.

Sii umile nella tua forza;

guarda oltre,

saprai scovare un motivo per continuare.



 

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A MIA MADRE -

 dicembre 1995

Ossessione della mia mente,ossessione del

Mio cuore,

ti ho amato sconfinatamente,

ti ho posto a capo dei miei pensieri

al mattino quando apro gli occhi,

alla sera quando mi corico

e non posso prendere sonno.

Hai impregnato di te il mio io,

condizionato le mie scelte.

Ho tentato di non odiarti mai per questo.




Il mio cuore sanguina ogni qualvolta

Ti vede soffrire,

ogni qualvolta la tua mente vaneggia.

Vorrei sollevarti nel dolore, vorrei che

La tua mente potesse vedere la luce

Coi miei occhi.

Volevo farti vivere

 
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3 DICEMBRE 2002

 

3/12/02


A volte penso che camminare rasenti la morte non possa che cambiarci profondamente,

senza scampo.

A volte credo che assaporare troppo da vicino l’assenza di vita finisca per ucciderci pian piano.

Desiderare tanto e così a lungo di morire ci uccide inevitabilmente.

E cerco una ragione per smettere di tentare di morire ogni giorno.

Prego che la morte si porti via questo blando ricordo di vita.

 

30 DICEMBRE 2002

 

30/12/02



Respiro lentamente.

Assaporo l’aria che entra in me, ascolto la sensazione strana che questo vivere, vegetare fa scaturire in me.

E mi sento senza scampo, senza me stessa, senza orizzonte, senza meta, senza via, privata di tutto e di tutti, privata di quello che fu tutto il mio mondo.

E cerco una via di fuga dal mio passato, dal mio presente, senza per questo sapere dove voler fuggire.

Osservo la vita, i fatti della vita che mi passano in fianco senza più farmi vivere.

Piango per ciò che non trovo più in me, per ciò che non sono più, per ciò che cozza contro il mio sguardo ogni volta che mi guardo intorno.

Vorrei poter dire mille cose, vorrei urlare tutto il male che ho dentro, vorrei vomitare la mia rabbia, vorrei semplicemente assenza di vita.

Sfibrata dal male di vivere, giungo sfinita all’ultimo giro di boa del mio universo, e perso anche quello, non capisco perché continuare a camminare lungo questa via che si è fagocitata tutto di me oltre che tutta me stessa.


E non scorgo pietà nello sguardo di chi tanto mi uccise, non scorgo comprensione, non scorgo amore, non scorgo più nulla perché forse non è rimasto più nulla.

Mi attacco con forza ai miei credo, senza credere più a nulla…perché tutto ciò in cui credetti soccombe sotto il peso della nostra miseria

 


IO SOTTOSCRITTA, F.B.,  nel pieno delle mie facoltà mentali, e allo scopo di salvaguardare la dignità della mia persona,affermo solennemente
con questo documento, che deve essere considerato come una vera e propria dichiarazione di volontà, il mio diritto, in caso di malattia, di scegliere tra le diverse possibilità di cura disponibili e al caso anche di rifiutarle tutte, nel rispetto dei miei principi e delle scelte di seguito indicate.

Considero prive di valore e lesive della mia dignità di persona tutte le situazioni in cui non fossi capace di un'esistenza razionale e/o fossi impossibilitato da una malattia irreversibile a condurre una vita di relazioni; e quindi considero non dignitose tutte le situazioni in cui le cure mediche non avessero altro scopo che quello di un mero prolungamento della vita vegetativa. Perciò, dato che in tali circostanze la vita sarebbe per me molto peggiore della morte, voglio che tutti i trattamenti destinati a protrarla siano sospesi o cessati.
Considero egualmente non accettabili, in quanto anch'esse peggiori della morte e in contrasto con il mio concetto di valore della vita e dignità della persona umana, situazioni in cui malattie senza prospettive di guarigione siano inutilmente prolungate attraverso cure e metodi artificiali.

Dispongo che interventi oggi comunemente definiti "provvedimenti di sostegno vitale" e che consistono in misure urgenti quali, ad esempio, la rianimazione cardiopolmonare, la ventilazione assistita, la dialisi, la chirurgia d'urgenza, le trasfusioni di sangue, l'alimentazione artificiale, terapie antibiotiche, non siano messi in atto
In particolare, nel caso io fossi affetto/a da una malattia allo stadio terminale, da una malattia o una lesione cerebrale invalidante e irreversibile, da una malattia implicante l'utilizzo permanente di macchine o altri sistemi artificiali, incluso ogni forma di alimentazione artificiale, e tale da impedirmi una normale vita di relazione, rifiuto qualsiasi forma di rianimazione o continuazione dell'esistenza dipendente da macchine e non voglio più essere sottoposto/a ad alcun trattamento terapeutico.
Chiedo inoltre formalmente che nel caso fossi affetto/a da una delle malattie sopra indicate siano intrapresi tutti i provvedimenti atti ad alleviare le mie sofferenze, compreso in particolare l'uso di farmaci oppiacei, anche se essi rischiassero di anticipare la fine della mia vita. 
 Detto infine le seguenti disposizioni 
    * non voglio l'assistenza religiosa
    * il mio corpo puo'essere donato per trapianti
    * il mio corpo puo' essere utilizzato per scopi scientifici e didattici
    * voglio essere cremato
    * non voglio funerale o altra cerimonia funebre
    * voglio che le mie ceneri vengano disperse in natura


 

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