Creato da guidesolfatara il 24/08/2014
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studio della ricercatrice Chiara Montagna

Post n°52 pubblicato il 01 Marzo 2017 da guidesolfatara

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è in piena attività. In particolare ad essere maggiormente studiato è il sistema vulcanico del campi Flegrei.

La caldera dei Campi Flegrei è da decenni in uno stato di instabilità, caratterizzato da sciami di lievi terremoti, deformazioni del suolo e una intensa attività fumarolica. Le cause di questi fenomeni, che indicano come il vulcano sia attivo, sono ancora in fase di studio e non è chiaro se la loro origine coinvolga solo il sistema idrotermale o anche quello magmatico.

A promuovere la propria ricerca è la sezione di Pisa dell’Ingv, grazie alla pubblicazione di uno studio della ricercatrice Chiara Montagna. “Signature of magmatic processes in strainmeter records at Campi Flegrei” pubblicato su Geophysical Research Letters (la più importante e prestigiosa rivista del mondo nel settore della geofisica e della vulcanologia) mette in evidenza un nuovo metodo per interpretare i segnali registrati dalle reti di monitoraggio vulcanico per comprendere i processi comuni a molti sistemi vulcanici, tra cui anche quello dei Campi Flegrei. Conoscere il sistema vulcanico di quest’area così complessa è un elemento fondamentale per valutarne quindi la pericolosità.

Questa ricerca propone, per la prima volta, un metodo grazie al quale «l’interazione tra magmi (mixing) - processo che avviene in profondità e che potrebbe essere considerato precursore di eruzioni – può essere individuato analizzando i movimenti del suolo vulcanico (segnali di deformazione)» precisa la ricercatrice Montagna. Il processo di mixing è comune a molti sistemi vulcanici, tra cui i Campi Flegrei, e avviene quando un magma tipicamente ricco in gas, proveniente da grandi profondità (8-15 chilometri), raggiunge una camera magmatica più superficiale, degassata, dove si mescola con il magma già presente. Un processo che lascia tracce nei prodotti eruttati. E proprio dallo studio di questi ultimi, si comprende come spesso il mixing tra magmi preluda e sia causa di eruzioni. Le dinamiche magmatiche, associate al mixing, sono state riprodotte da sofisticate simulazioni al computer, in grado di calcolare anche le deformazioni indotte sul terreno. «Le deformazioni del suolo, osservate utilizzando strumenti particolarmente sensibili denominati strainmeters - prosegue la ricercatrice - sono state confrontate con quelle calcolate al computer.

Da tale confronto emergono forti similitudini, in determinati periodi di tempo, che permettono di ipotizzare l’arrivo di nuovo magma all’interno di serbatoi a bassa profondità (3-4 chilometri). Minime oscillazioni del terreno, non percepibili dall’uomo e che avvengono in periodi lunghi (dell’ordine di 100–1000 secondi), sono registrate dagli strumenti e rappresentano la manifestazione superficiale dei processi profondi. Questo fenomeno è stato osservato in particolare nei dati registrati a fine ottobre 2006, quando la caldera è stata scossa da uno sciame sismico. Da qui l’idea che quest’ultimo possa essere legato alla risalita di magma verso profondità minori». In questo modo, è possibile ricostruire quasi in tempo reale cosa sta succedendo all’interno del vulcano e, dunque, prevedere quale potrebbe essere l’evoluzione del sistema verso un’eruzione o meno. «Tale risultato contribuisce a sostenere l’ipotesi che periodicamente il sistema magmatico superficiale dei Campi Flegrei venga nuovamente alimentato da magmi provenienti da zone più profonde. Questo nuovo metodo potrebbe essere un valido supporto alla valutazione della pericolosità vulcanica dei Campi Flegrei», conclude Montagna. Ipotesi molto concrete che grazie alle nuove tecnologie e a computer sempre più efficienti stanno aiutando i gruppi di ricerca dell’Ingv a migliorare la conoscenza l’area flegrea con uno slancio registrato negli ultimi mesi. Conoscenze tecnologiche più avanzate che stanno fornendo dati e informazioni sempre più accurati al punto da far sorgere nuovi interrogativi sull’attività del sistema vulcanico dei Campi Flegrei e su una possibile eruzione.

 
 
 

L'importanza delle attività all'aperto per crescere curiosi e mentalmente attivi

Post n°51 pubblicato il 25 Novembre 2016 da guidesolfatara


Secondo uno studio dell'università di Edimburgo, pubblicato sul Journal of Epidemiology and Community Health, su un gruppo di 10.000 persone nate nel 1958, è risultato che un quarto dei partecipanti era stato negli scout da giovane e, rispetto agli altri, aveva il 15% di possibilità in meno di soffrire di disturbi dell'umore, stress e ansia all'età di 50 anni, quindi molto tempo dopo il termine della loro attività.
Questo studio ci dice moltissimo sulla necessità di contribuire alla concreta possibilità che i giovani studenti possano essere coinvolti spesso in attività all'aria aperta, con una serie di benefici a lungo termine. Attività che stimolano la curiosità, il contare su se stessi o il lavoro di squadra, apprendere cose nuove ed essere spinti ad ampliare i propri orizzonti nella conoscenza incrementano moltissimo le possibilità di successo di giovanissimi che diventeranno adulti capaci di gestire lo stress e superare crisi personali.
Quale miglior modo di iniziare queste attività a partire da una più approfondita conoscenza delle meraviglie del proprio territorio? Il Vulcano Solfatara offre questo e molto di più alle classi che vogliano organizzare una visita guidata per scoprirne tutte le bellezze: passeggiate all'aria aperta, natura, curiosità scientifiche, miti da riscoprire. L'area picnic, tavoli e panche nel bosco di querce permettono di consumare il pasto all'aperto e stringere un contatto più forte con la natura del luogo, lasciando che i ragazzi siano stimolati dagli elementi circostanti per tutto il corso della visita.

 
 
 

il Vulcano Solfatara: LA FANGAIA E I SUPERBATTERI!

Post n°50 pubblicato il 20 Novembre 2016 da guidesolfatara


 

Tra le meraviglie da scoprire nelle visite al Vulcano Solfatara, è impossibile dimenticarsi della Fangaia: una rientranza del terreno dove acque piovane si incontrano con acque di condensazione dei vapori, mescolandosi al materiale argilloso che si trova sulla superficie della caldera. Questo fango cosi è molto caldo e ribolle!
Ma non è finita, perché la Fangaia può mostrarci un altro fenomeno naturale straordinario. Le striature scure visibili sulla sua superficie sono in realtà colonie di batteri che sopravvivono in condizioni estreme: acidità e temperatura che rendono la vita in questi luoghi impossibile, o quasi!
Si tratta dei batteri “estremofili”, di grandissimo interesse scientifico, che vivono in ambienti ritenuti estremi per la maggior parte degli organismi superiori, esseri umani compresi.
Noi che non abbiamo la facoltà di vivere in questi luoghi tanto impervi per un organismo complesso, abbiamo però la possibilità di visitarli.
www.guidesolfatara.com



 
 
 

Gite scolastiche nel regno di scienza, cultura e mito al Vulcano Solfatara

Post n°49 pubblicato il 02 Ottobre 2016 da guidesolfatara
Foto di guidesolfatara

Programmare una gita scolastica con la propria Scuola al Vulcano Solfatara? Si può! Per conoscere a 360° questo territorio e per "toccare con mano" tutto ciò che si impara a scuola su storia, scienza e mito, gli studenti potranno ritrovarsi a contatto con un paesaggio unico e capirne i fenomeni scientifici che ne sono alle basi. Abili guide sapranno condurre le classi attraverso percorsi di scoperta che permetteranno di approdare alle terre del mito, della storia e della scienza. Ce n'è per tutti i gusti e per ogni desiderio di istruzione o svago: impossibile annoiarsi in un luogo che trasuda cultura e conoscenza millenarie, che offre fenomeni scientifici con la sua caldera, le fumarole, la Fangaia, il Pozzo d'acqua minerale, dove storia e mito si intrecciano e convivono, donando ricchezza e unicità a questo luogo eccezionale. Chi preferisce il contatto con la natura, verrà premiato nella scelta dall'area boschiva e dalle passeggiate. Chi voglia scoprire tutti i segreti di questo territorio, non dovrà fare altro che lasciarsi condurre e arricchire, magari iniziando con un tour interattivo dell'Oasi Naturalistica, che si può realizzare cliccando sul seguente link: http://goo.gl/0ZnzRI Per maggiori informazioni sulle visite guidate dedicate alle scuole italiane ed estere di ogni ordine e grado per l'anno 2016-2017, telefono: 081 5262341 | fax: 081 5263482 | email: scuole@solfatara.it

 
 
 

Investiti da una grande energia, ma anche da pace e serenità: è una visita alla Solfatara

Post n°48 pubblicato il 05 Settembre 2016 da guidesolfatara

 


Bastano pochi passi nel viale di accesso all' Oasi Naturalistica per essere immediatamente investiti da un'energia di forza straordinaria e, al contempo, da una grande sensazione di pace e serenità.
E' la magia di un luogo unico e straordinario all' interno del quale vita e vitalità degli elementi contribuiscono ad una trasformazione morfologica costante, in un continuo divenire ed evolvere.
Basta una piacevole passeggiata all' interno del Vulcano Solfatara, passando dalla ricca area boschiva all' ampio cratere, per scoprire un Sito unico al mondo nel quale la natura, attraverso innumerevoli ed interessanti manifestazioni, regna sovrana, amata e tutelata.
Tutti i giorni, l'Oasi del Vulcano Solfatara è aperta dalle 9:00 di mattina con ultimo ingresso un'ora prima del tramonto.
Scopritela! Ne resterete sorpresi.

 
 
 
 
 

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