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FASI

Post n°210 pubblicato il 20 Marzo 2013 da hollyone1

SONO IN FASE MIDITABONDA....SU FACEBOOK

 
 
 

PER LA MEMORIA

Post n°209 pubblicato il 31 Gennaio 2013 da hollyone1

 

Uno scheletro nel Lager: 
la mia amica Anna Frank

Anna Frank a 12 anni, nel 1941

 
Parla Nanette Blitz Konig, sopravvissuta a Bergen-Belsen
e compagna di scuola dell’autrice 
del Diario che incontrò l’ultima volta due settimane prima della fine
PAOLO MANZO
SAN PAOLO (BRASILE)

Ancora oggi mi chiedo come due «A scheletri come noi abbiano potuto riconoscersi». Non si commuove l’olandese Nanette Blitz Konig, 83 anni, nel raccontare il suo ultimo incontro con la compagna di scuola Anna Frank nel Lager di Bergen-Belsen. Era il 12 marzo 1945. Anna sarebbe morta poco più di due settimane dopo. Basta guardare gli occhi chiari di Nanette per capire che l’orrore ha ormai lasciato spazio al rigore della memoria, capace di attutire gli spigoli più dolorosi per trasformarli in lucida testimonianza. Nella sua casa di San Paolo, dove vive dagli Anni 50, Nanette svela il suo archivio privato e la sua storia. Figlia di un agiato dirigente della Amsterdamsche Bank, frequentava il Joods Lyceum di Amsterdam, nella stessa classe di Anna Frank, che con il suo diario, pubblicato in 67 lingue, avrebbe svelato al mondo il dramma di milioni di ebrei. «Anna era una ragazzina piena di vita, amava molto parlare, e le piacevano i ragazzi! Se fosse ancora viva sono convinta che sarebbe diventata un’eccellente scrittrice». 

 

 

 
 
 

I mille volti della povertą

Post n°208 pubblicato il 31 Gennaio 2013 da hollyone1

ROSALBA MICELI

La povertà ha mille volti. Definisce situazioni caratterizzate da scarsità di mezzi economici, ma la povertà non è mai solo economica. Povertà di relazioni, intensa sofferenza, isolamento ed esclusione sociale, cattiva alimentazione e scarsa cura della salute, carenza di servizi e di offerte educative, sono fattori (o meglio, “indicatori”) che entrano in gioco nel tratteggiare i mille volti della povertà e della miseria. Spesso solo un sottile spartiacque separa la condizione di povertà da quella di miseria conclamata, una differenza che, nell’analisi statistica, si esprime nei termini di povertà relativa e di povertà assoluta. Di frequente le due condizioni si compenetrano oppure talora un individuo o un gruppo sociale può oscillare da una condizione all’altra senza soluzione di continuità.....

 
 
 

E POI QUALCUNO DICE CHE GLI ANGELI non ESISTONO

Post n°207 pubblicato il 29 Novembre 2012 da hollyone1

ROMA - Le spalle curve per il peso dello zainetto, il cappuccio per proteggersi dal freddo, il volto basso a nascondere occhi grintosi e la penombra di un dolce sorriso. Abitava davanti al mare, a Torvaianica, ma non c'era tempo e neanche luce per vederlo. Quandopartiva da casa per raggiungere Roma dove gestiva un bar era ancora buio. Buio anche quando tornava. «Il mare? - diceva con ironia ai suoi affezionati clienti – È da mesi che non lo vedo». 



Isabella Viola, 34 anni, mamma di quattro figli, si svegliava ogni mattina alle 4 per andare a lavoro in via Nocera Umbra, nel quartiere Appio Tuscolano. Il bus del Cotral che percorre la Pontina spesso inghiottita da voragini, l'arrivo alla stazione Laurentina, poi metro B, cambio a Termini per entrare nei vagoni affollati della linea A fino a Furio Camillo. Isabella era uno dei volti stanchi che si incontrano sui mezzi pubblici, stretti tra le smorfie per leattese infinite delle corse saltate. Ma Isabella non mollava, sorrideva, pensava alla sua splendida famiglia, ai suoi quattro piccoli, all'amore per il marito. Questa è la sua storia, la storia del Paese reale, di chi lotta per sopravvivere e a volte non ce la fa.

Morta in metro. Da tempo Isabella non si sentiva bene, ma ha continuato a lavorare. È morta per un malore, da sola, sotto la metro, sulla banchina della stazione Termini una domenica mattina, era il 18 novembre. Alcuni passeggeri hanno cercato di soccorrerla portandola fino alla banchina della stazione Termini. Vigili del fuoco e dipendenti Atac hanno cercato di assistere la donna che aveva difficoltà respiratorie. Le sue condizioni si sono aggravate velocemente. 

Poco prima aveva chiamato la collega alle 7: «Sto arrivando» aveva detto. Poi non si è saputo più nulla di lei. A dare la notizia al quartiere un dipendente dell'Atac che abita vicino al bar: lui c’era, lui l’ha vista, lui ha raccontato a tutti che quella donna morta sotto la metro era la Isabella del bar, la ragazza che aveva trasformato un piccolo locale nel ritrovo della zona, la mamma con l'anima vera di chi la vita se l'è sempre conquistata. La gente del quartiere l'aveva capito, l'amava per questo e ora pensa ai suoi piccoli.

La processione. La triste processione di chi conosceva Isabella, ogni mattina fa tappa all’edicola accanto al bar dove la signora Ada ha organizzato una colletta. In fila giovani, impiegati, pensionate del quartiere con gli occhi affogati dalle lacrime e pochi spicci nel portafogli: la metà scivola via, rumorosa, nella cassetta improvvisata dove c'è scritto «Aiutiamo i figli di Isabella».

Il lunedì successivo la morte di Isabella ai piedi della serranda del bar c'era un letto di fiori. Il vicino fioraio di via Lugnano in Teverina in poche ore aveva finito le rose bianche, tutte comprate per portare l'ultimo saluto a Isabella. Perché quella mamma era una donna speciale: «tosta, simpatica, affettuosa» raccontano. Lavorava da sempre, aveva perso il papà a 18 anni. Il suo ultimo sogno era aprire un forno tutto suo per vendere quei dolci che preparava all’alba nel piccolo bar. L’ultima battaglia questa estate per trovare casa a tre cani randagi. L’ultimo sforzo in questi giorni: risparmiare per fare i regali di Natale ai suoi figli.

L'ultima frase scritta da Isabella su Facebook racconta, se ancora ce ne fosse bisogno, chi era la ragazza che sta facendo mobilitare un quartiere: «Una donna il suo gioiello più prezioso non lo indossa, lo mette al mondo».

 
 
 

E CONTINUIAMO A USARE I BAMBINI ....FELICI ......NELLE PUBBLICITA'

Post n°206 pubblicato il 21 Novembre 2012 da hollyone1

 

20 Novembre 2012

Giornata Mondiale dell'Infanzia

Tel Aviv - Il Consiglio dei Rabbini in Cisgiordania chiede al regime israeliano di dare ordine di uccidere i civili in Libano e a Gaza e di non avere pieta' per i piccoli palestinesi perche’ secondo la Torah l’uccisione dei bambini durante la guerra sarebbe lecito!



"La Torah da’ il consenso di uccidere i bambini e le donne in tempi di guerra …", recita l'appello, trasmesso dal canale 7 della tv israeliana.

Tale nozione ovviamente non fa parte degli insegnamenti della religione ebraica e non esiste nella Torah ma e' un tentativo per dare giustificazione religiosa alle azioni criminali di Israele.


 

 
 
 

A PROPOSITO DI INSEGNAMENTI

Post n°204 pubblicato il 15 Novembre 2012 da hollyone1

 C’era una volta......

Sonia Sotomayor, prima ispanica a diventare giudice della Corte Suprema, è andata nel più famoso programma americano della tv dei ragazzi per dire alle bambine: «Sognare di essere principesse è divertente, ma non è una carriera. Per quella vi serviranno studio e fatica». Eppure è sano che una bambina sogni di essere una principessa. Di solito continua a sognarlo anche da adulta, altrimenti non si spiegherebbe il successo di «Pretty woman» e «Cinquanta sfumature di grigio». Il problema nasce quando il naturale desiderio di una vita felice si trasforma nel suo gemello materialista, che fa coincidere la felicità con la ricchezza ottenuta senza fatica. Viene in mente la ragazza che alla festa dei diciott’anni mostrava alle amiche la borsa di lusso regalatale da papà e diceva: ora devo trovare un uomo che mi regali la prossima.  

 

Prima di imputare ai ragazzi dei sogni sbagliati, mi chiederei chi glieli ha messi in testa, educandoli a desiderare una carriera da calciatori e veline invece che a inseguire i propri veri talenti. I responsabili sono molti e i giovani vengono all’ultimo posto. Prima ci sono i genitori che - anche per la scomparsa di una struttura familiare che li supporti - hanno delegato ai media l’educazione dei figli, cioè la gerarchia dei valori. Poi gli autori televisivi, che per bieca pigrizia hanno concimato l’etere di sogni fasulli. E infine la scuola, che nonostante l’eroico impegno di tanti insegnanti, fa una fatica tremenda a rendere i personaggi del passato competitivi con i divi platinati. Per fortuna c’è qualcosa che condiziona i giovani molto più profondamente dei modelli mediatici ed èl’esempio che diamo loro ogni giorno. Invece di fare la predica, sarebbe meglio concentrarsi su quello. 

MASSIMO GRAMELLINI

 

 
 
 

Veder cadere le foglie

Post n°200 pubblicato il 20 Ottobre 2012 da hollyone1

Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
Soprattutto se sono ippocastani
soprattutto se passano dei bimbi
soprattutto se il cielo è sereno
soprattutto se ho avuto, quel giorno,
una buona notizia
soprattutto se il cuore, quel giorno,
non mi fa male
soprattutto se credo, quel giorno,
che quella che amo mi ami
soprattutto se quel giorno
mi sento d'accordo
con gli uomini e con me stesso.
Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
dei viali d'ippocastani.

Nazim Hikmet
 

 

 

 

 
 
 

Emily Dickinson

Post n°197 pubblicato il 10 Settembre 2012 da hollyone1

Piangere è una piccola cosa - cosa tanto breve un sospiro.

 Ma cose di tale grandezza uccidono

 
 
 

Palblo Neruda – I versi del Capitano

Post n°192 pubblicato il 26 Gennaio 2012 da hollyone1

 

Nascondimi tra le tue braccia per questa notte sola,

mentre la pioggia rompe contro il mare e la terra

la sua bocca innumerevole.

 
 
 

L’anima innamorata

Post n°190 pubblicato il 26 Gennaio 2012 da hollyone1

A volte succedono cose strane,
un incontro, un sospiro,
un alito di vento che suggerisce nuove avventure
della mente e del cuore.
Il resto arriva da solo,
nell’intimità dei misteri del mondo.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: hollyone1
Data di creazione: 17/02/2008
 

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