Creato da OnMySkin il 23/05/2006
Gè --- Come il ritmo di un contrabbasso, voi non vi fate vedere nè vi ponete in prima fila, ma quando mancate, qualcosa nel mondo manca e allora tutti si accorgono della vostra importanza. Quando è il momento del vostro assolo, sapete scandire le note con forza e grinta e nel silenzio riuscite a catturare tutta l'attenzione.
 

 

« Messaggio #200 »

Post n°199 pubblicato il 03 Febbraio 2007 da OnMySkin
Ama e ridi se amor risponde.. piangi forte se non ti sente.. dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior..

adoro questa canzone.. sono triste.. odio sentirmi così, quando sai che hai sbagliato.. quando non vuoi ammetterlo per paura di rovinare qualcosa.. quando poi lo capisco ed è tardi..
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Commenti al Post:
Laylen
Laylen il 05/02/07 alle 16:15 via WEB
Sembrerà strano, ma anche se fa male, è sempre un principio di autoconsapevolezza, e malgrado il dolore che porta la consapevolezza di aver commesso un errore, è pur sempre una presa di coscienza, un inizio per riordinare e, se possibile, ricominciare tutto d'accapo senza gli errori di un tempo ...
 
 
OnMySkin
OnMySkin il 13/02/07 alle 13:29 via WEB
lo so bene.. mi è capitato varie volte ed ogni volta ho cercato di imparare a non farlo più.. ma fa ancor più male sapere che si sbagliava nell aver pensato di sbagliare.. un po incasinato.. ma fa ancor più male..
 
darxlady
darxlady il 06/02/07 alle 23:43 via WEB
A volte viene da pensare che sarebbe bello tornare indietro nel tempo perchè si fanno delle cose per cui viene da dire "ma possibile che sia stato io a fare questo?"...però indietro non si torna, bisogna solo accettare quello che succede e cercare di mettere tutto a posto...per quanto possibile!Un saluto
 
 
OnMySkin
OnMySkin il 13/02/07 alle 13:28 via WEB
bè è stramaledettamente vero.. se poi si scopre che quella stronzata aveva qualcosa di vero..
 
persefone_f
persefone_f il 18/02/07 alle 12:20 via WEB
Dai...fammi un sorriso... Bacio... ;)
 
vertigine_82
vertigine_82 il 16/03/07 alle 21:31 via WEB
stupenda.
 
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Donna Cuncè.. a cchiù bell!

 

..lacrime

In un discorso vi sono le parole
nel pianto vi sono le lacrime
I suoni emessi dalla tua bocca
si disperdono nell'aria
Le lacrime restano solo sulle tue guancie
Nel silenzio del tuo pianto
le grida della tua voce
Le bacerei.. quelle lacrime!
..come disidratato d'Amore


 
 

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Uno,
si entra all'improvviso
si sfoggia un bel sorriso
e' solo col buon viso che si puo' giocare
 due,
la scelta del prodotto
qualcosa che sia ghiotto
gustoso, conveniente ma ridotto
 terzo,
si studia l'etichetta,
si stacca la linguetta,
possibilmente fatto in tutta fretta
 quarto,
si fa un respiro forte,
si passa fra le porte,
solamente allora potrai dire...
 ...funziona,
non suona
e allora
ancora!
 

il Mio Tempo

L'ozio è rivoluzionario



E’ Ferragosto. Quale miglior regalo di un libro? E di un libro che insegna l’arte dell’ozio?
Il libro è: “L’ozio come stile di vita” di Tom Hodgkinson. Cito dalla prefazione: “Oziare significa essere liberi, e non soltanto di scegliere fra McDonald’s e Burger King o fra Volvo e Saab. Significa essere liberi di vivere la vita che vogliamo fare, liberi da capi, salari, pendolarismo, consumo, debiti. Oziare significa divertimento, piacere e gioia. C’è una rivoluzione che sta fermentando, e la cosa grandiosa è che per prendervi parte non dovete fare assolutamente nulla.”
Chi vive solo per lavorare quindi è un miserabile, chi ozia un rivoluzionario.
Paul Lafargue, genero di Karl Marx scriveva nel suo libro: “Il diritto all’ozio”: “Una strana follia possiede le classi operaie delle nazioni in cui domina la società capitalistica. E’ una follia che porta con sé miserie individuali e sociali che da due secoli stanno torturando la triste umanità. Questa follia è l’amore del lavoro, la passione esiziale del lavoro, spinta sino all’esaurimento delle forze vitali dell’individuo e della sua progenie”.
Il lavoro nobilita il capitalista, il manager, il finanziere e immiserisce il lavoratore dipendente, il precario, il cococo che assomiglia sempre più a una bestia in gabbia. Una bestia che deve sviluppare enormi quantità di lavoro per rimanere in vita.
Prendete la vostra ora di noia quotidiana, senza fare nulla, guardando fuori dalla finestra o il soffitto. E’ la vostra ora d’aria, quella che viene concessa anche ai carcerati. Insegnatela ai vostri figli, spiegategli che non far niente, non avere nessuno che ti dica cosa devi fare è importante. L’ozio è il padre e la madre di tutte le idee migliori. Andrebbe insegnato a scuola, come ora di meditazione. Siamo dentro a un meccanismo che ci impedisce di pensare, un tapis roulant dalla culla alla tomba.
Fermi! Fatelo adesso: non fate nulla.

 
 
 

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