Nel 1938 Konig Wilhelm, archeologo e direttore del Museo Iracheno di Baghdad, scopri nel magazzino una cassa di reperti rinvenuti durante gli scavi a Khujut Rabaua a sud est di Baghdad e imputabili al 250 a.C. Si trattava di vasi di argilla ricoperti di asfalto e contenenti sbarre di ferro incastrate in cilindri di rame.
Ogni vaso era alto 15 centimetri e i cilindri di 10 centimetri; le pareti laterali dei cilindri sembravano saldate con una lega di piombo e stagno (60/40), l'estremità dei cilindri ricoperte con dischetti di rame sigillate con bitume e asfalto e le bacchette di ferro sospese nei cilindri presentavano segni di corrosione.
Dopo la seconda guerra mondiale l'esperto in scienze Willard Gray del "General Electric High Voltage Laboratory" di Pittsfield, in Massachusetts, realizzò un identico duplicato dei vasi ottenendo una pila di circa 1,5 volt.
Al Museo di Berlino sono conservati grandi vasi contenenti cilindri di rame, tondini di metallo e tappi di bitume, rinvenuti nelle rovine di Ctesifonte, antica capitale dei Parti
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il 07/04/2013 alle 10:54
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