Il faro della vita

In questo periodo posso dire di star bene, anche se mi fa paura dirlo per scaramanzia.
In fondo non è che prima stessi male.. Prima della crisi di quest'estate, profonda.
Uscita da quella, dopo un periodo di convalescenza, ho ripreso la mia vita normale: lavoro,
ricerca della casa, trasloco, qualche uscita con gli amici e così via.
Ridendo, scherzando, soffrendo, ma in modo "normale". Più la novità
della psicoterapia, e sono contenta di essermi decisa a iniziarla, finalmente.

Però la crisi mi ha lasciato questa sensazione di dubbio, che in fondo non mi è nuova.
Che senso ha il tutto?
Lo so che è una domanda assurda e senza risposta.
Non è la prima volta che me lo chiedo, mi è già successo diverse volte, poi riuscivo a convincermi di non pensarci e continuare a vivere.
E ce la facevo.
Ma riaffiora.
Anche ora, vivo normalmente, ma la sento li.
E se e do un po' di spago mi chiede: ma tutto quello che fai, ti serve per passare la giornata, le settimane, la vita, ma che senso ha?
Si, faccio
le cose che mi portano piacere, o che hanno un obiettivo, e mi danno piaceri o emozioni reali, che provo.
Ma poi mi pervade questa sensazione più ampia, nei confronti della vita.
Non so come spiegarmi meglio.

E se guardo gli altri credo che nessuno abbia una risposta, ognuno ha trovato un proprio senso, o un modo di vivere senza pensarci, ed è quello che faccio anche io, che farò, se riesco a non farmi tormentare da questa domanda e questa sensazione che a volte mi pervade e mi fa sentire abbastanza futile tutto ciò che faccio.. me lo fa sentire come fine a se stesso, e non è abbastanza.

Come mai tutto ciò nella mia mente?
L'analisi mi aiuterà forse, certo è che io ho iniziato filosofia amando tutte queste domande... Abbandonata perché mi portava a paranoie senza via d'uscita a volte.

In questi ultimi giorni ho trovato un po' d'aiuto pensando alla lettura.
Io amo leggere e pennac scrive: "...la virtù paradossale della lettura, che è quella di astrarci dal mondo per trovargli un senso."

A volte mi pare sia vero: quando...
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