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Quale giustizia?

Post n°16 pubblicato il 10 Giugno 2011 da ha_iku
 
Foto di ha_iku

Oggi rischio di essere banale, con un argomento che sicuramente rimbalza da un capo all'altro del belpaese. 


Cesare Battisti. 

Ebbene si, sono anche io vittima delle ultime notizie e me lo immagino seduto fuori da un caffè brasiliano con un quotidiano sottobraccio mentre sorseggia la sua bibita guardando sornione i magistrati italiani che dall'altra parte della strada sono impotenti.


Il primo sentimento che credo sia stato di tutti è un senso di sconfitta, quasi come avessimo perso i mondiali di calcio. Perché un altro paese si permette di giudicare il nostro sistema giudiziario? E qui nasce il paradosso.. Noi che normalmente ci mettiamo in prima linea con "nessuno tocchi caino" veniamo giudicati alla stessa guisa con cui giudichiamo quegli stati dove si applica la pena di morte. 

Non voglio entrare nel merito alle giustificazioni del Suddetto cesare, che si sente un perseguitato politico, questo lo ha già fatto la magistratura. Penso però ai parenti stretti delle vittime che si sentono deufradati un'altra volta.

E l'errore sta sempre nell'uomo comunque. Quando si avviano degli scambi politico-commerciali con qualsivoglia stato si dovrebbe aderire prima di tutto a dei trattati internazionali per regolare questi accadimenti. Ora, nell'eventualità di un boicottaggio dei prodotti brasiliani, chi ci rimetterebbe sarebbero i nostri interessi d'oltreoceano, e questo lo sa bene il governo brasiliano.

Ho solo una domanda da farmi. Ma cosa pensano i brasiliani di questa sentenza? e soprattutto, cosa pensano i tantissimi figli di emigranti italiani ora in brasile?

Cesare, se il destino mi portasse a passare vicino a te, ti offro un caffè. Hai gabbato la giustizia italiana al pari dei migliori impuniti qui in italia. Ma non credo potrai mai vivere tranquillo. In brasile, con pochi soldi, si può comprare la vita di una persona...

 

 
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