Il mio ululato lancia un suono
forse crudele ed anche disumano
per orecchie tanto ottuse
di persone luride e vigliacche.
Combatto questa razza
piena di nulle contraddizioni
dalla quale sono fuggito
senza rimorsi né pensieri:
ora di me stesso prendo solo
della vita che è finita
soltanto i ricordi a me più feroci.
Ho capito molto bene
che è meglio calpestare
fare del male ed ignorare
che servire il tuo padrone.
Potrei essere un demonio,
a caccia di anime da debellare
un vampiro assetato,
che asciuga la carne dal rosso sangue
oppure soltanto un orco avvelenato,
dalla forza brutale.
Ma dentro questa umana vita
di certo non ci voglio rientrare,
preferisco di cattiveria sbranare
piuttosto che piegarmi
al potere di quel ricco
che di questa vita
s'è comprato anche l'anima
e si crede un grande dio
solo perché il denaro
gli ha dato il fasullo potere
sui storpi manichini
di questa raccapricciante civiltà.
Ora vago nella notte,
senza limiti né prudenze
guardo in viso la dannazione
e ci sputo sulla faccia.
Quello che cerco sono solo
quei fottuti da sbranare,
e quando li stringo nella via,
al buio senza scampo
li osservo negli occhi
e dentro vedo solo il niente.
Provo senso a guardarli
io che di anime ora mi nutro
Fuori del loro corpo costoso,
è putrida la loro pelle
molto più delle croste,
mie visibili alleate.
Meno male il mio vagare
per il mondo è rapportato,
meglio essere uno schifoso
un assassino di dannati
di quei lupi con cravatta
dal profumo repellente.
Dopo tanta tribolazione
ho trovato la mia tregua
nella certa noncuranza
dell'aspetto da mostrare.
E dopo questo pasto
mi richiudo nella notte
a danzare nelle tenebre
con gli artigli sporchi
i brandelli nei denti,
e me ne frego della gente
che di fuori fa baccano.
Inviato da: ilguardianodelletene
il 11/08/2014 alle 21:23
Inviato da: acida.acido
il 11/08/2014 alle 00:45
Inviato da: ilguardianodelletene
il 30/05/2013 alle 22:27
Inviato da: ildispettoso70
il 30/05/2013 alle 22:21
Inviato da: ilguardianodelletene
il 29/05/2013 alle 23:45