Creato da Paracarroemigrato il 22/02/2007

L'inferno del Nord

Storie di un ciclista agonista italiano nel cuore delle Fiandre

Messaggi del 12/03/2007

Essene - 11/03/07

Post n°3 pubblicato il 12 Marzo 2007 da Paracarroemigrato
Foto di Paracarroemigrato

Rivincita, vendetta… prendetela come volete, ma la sostanza non cambia.  Mentre mi scaldo continuo a ripetermi queste parole. Se non rompo niente, s’intende!  http://img472.imageshack.us/img472/504/esseneortofotoap4.jpg).  Ma quello che mi preoccupa di più è quel cavolo di rettilineo di 150 metri massimo in discesa sul pavè, un PESSIMO pavè.  Fortunatamente il circuito di circa 7 km è tutto vallonato, non esiste un metro di vera pianura.  L’arrivo è leggermente in salita, poi dopo il traguardo continua a tirare, niente di veramente importante ma sufficiente per fare male.  In cima alla salitella svolta secca a destra ed ecco al sopraccitata discesa in pavé.  Subito dopo però c’è una bella rampetta da padellone che porta verso il tetto del percorso.  Tutto il resto è un continuo su e giù ma niente di speciale.Il percorso è molto più fiammingo della volta scorsa e per questo motivo non mi sento tranquillissimo. Nel mio classico giro di perlustrazione, che poi sono diventati tre, ho contato 16 curve a novanta gradi più una serie innumerevole di curvette e curvettine (vedi il percorso dal satellite:

Partiamo in ritardo perché le corse precedenti si sono dilungate parecchio, alle 16:20 ci danno il via (ecco due foto poco prima del via: con i ferri del mestiere: http://img472.imageshack.us/img472/2975/essene003xm2.jpg e il resto http://img472.imageshack.us/img472/558/essene005yw4.jpg) non so quanti siamo ma direi che il gruppo è composto da una sessantina di unità.  Via, partiamo e, come al solito, a tutta.  Soffro le primissime pedalate ma me lo immaginavo visto che ieri mi sono fatto un giretto di 105 km in solitaria.  Niente di grave comunque e grazie allo strappo recupero e mi metto in terza o quarta ruota e da lì non mi levo per tutto il primo giro.  Con tutte queste curve se ti fai rimontare dagli altri corridori fai una fatica bestia e passi tutta la corsa vedendo sempre la stessa ruota davanti a te.  Senza contare che poi la corsa te la devono raccontare.  Ancora nove giri, ripassiamo sul pavè e noto che un corridore si è lanciato su un marciapiede protetto da paletti per evitare lo sconnesso, cavolo!  Non avrei mai osato, ma adesso che so che è possibile il prossimo giro provo anch’io questa nuova strada.  Queste pietre fanno un male cane, soprattutto alla bici.  Strappetto e via provo la gamba dando una bella accellerata (foto degli ultimi 100 dello strappo: http://img464.imageshack.us/img464/56/essene010tj8.jpg ).  Rimango solo e dietro il gruppo è un po’ sparpagliato.  Bene, bene, la gamba reagisce come voglio io.  Attendo gli altri, è troppo presto per fare qualche pazzia.  Intanto tra scatti e controscatti finisce anche il secondo giro. Appena passato il traguardo mi metto in testa a tirare, il gruppo si allunga.  Non chiedo il cambio, non lo voglio, sento che sto facendo male e voglio insistere.  Pavè e provo la stradina alternativa... wow, funziona!  (guarda il pezzo in pavè con a destra il marciapiede divenuto "carrozzabile": http://img451.imageshack.us/img451/9928/essene009fw9.jpg)  Devo fare un paio di salti per salire e scendere dal marciapiede ma se non mi metto la bici per cappello, si guadagna persino qualcosa.  Arrivo allo strappo più duro che sono in testa da quasi un chilometro ormai.  Dietro sono tutti in fila e intravedo qualche buchetto, è ora!  Butto giù un dente e scarico più watt che posso sui pedali.  Lo strappetto vola via che è un piacere (insomma) e nel falsopiano in cima mi giro e vedo solo una persona incollata alla mia ruota, un altro a una decina di metri e il gruppo in pezzetti piccoli piccoli.  E’ il momento giusto, butto il 12 e faccio ancora 500 metri a tutta.  E’ fatta, siamo in tre, altri due stanno arrivando ma il gruppo è lontano.  In cinque andiamo via belli regolari, gli altri pedalano tutti bene.  Soprattutto uno deve essere un dilettante in incognito perché non l’ho mai visto ma ha un bellissimo stile di pedalata e tira rapporti mostruosi.  Meglio averlo con noi e se dovessimo arrivare, vedremo successivamente il da farsi. 

Il vantaggio rimane sempre sui 30/40 secondi, (vedi foto della fuga... quello sfocato grigio sono io: http://img487.imageshack.us/img487/9868/essene007og1.jpg) nonostante il nostro ritmo forsennato, dietro non ci mollano.  Però su un percorso del genere 30 secondi non sono pochi e infatti non siamo mai “a vista” del gruppo.  A meno 4 giri inizio a essere un po’ stanco, cerco di tirare come gli altri senza strafare.  Voglio vincere questa benedetta corsa e non devo commettere errori. Devo aspettare l’ultimo giro per buttare nel piatto tutto quello che ho.  Prima devo stare calmo.

A meno 3 giri il gruppo è a 20 secondi e siamo costretti a spingere ancora più forte per cercare di tenerli a distanza.  Ma proprio mentre stiamo inziare l’ultimo giro un gruppo di una quindicina di unità ci piomba addosso.  Scopriamo con stupore che sette/otto corridori fanno parte della “Categoria B”, cioè quelli che sono partiti un minuto dietro di noi.  In quella categoria, che in teoria contiene dei corridori meno forti della “A”, ci sono almeno una decina di OTTIMI ciclisti che per un motivo o per l’altro corrono nella “B”.  Ma vi assicuro che sono fortissimi.  E’ successo, e succede spesso, che dopo pochi km i più forti si trovino in fuga tutti insieme e inizino a inanellare giri su giri a forte e regolare andatura.  Così hanno raggiunto e superato gli “A”, e ne hanno strappato via qualcuno portandoseli via con loro.  A quel punto non eravamo solo noi 5 contro un gruppo che procede a scatti e in modo irregolare ma eravamo 5 contro 15 (o giù di lì).  Partita persa quasi in partenza. 

Arrabbiato e deluso arriviamo allo strappo tutti insieme e provo il tutto per tutto, riesco ancora ad andare via ma per poco.  Niente da fare.  Tutto il resto è un susseguirsi di scatti e controscatti. Ma la corsa si decide con un sprint ristretto.  All’ultima curva sono in buonissima posizione ma l’arrivo è in leggera ascesa ed è adatto per i corridori più potenti e mi passano in parecchi sopra le orecchie.  Mi devo accontentare del 6° posto degli A.  Alla premiazione scopro che sono stato classificato per errore all’8° posto.  Ma non ho detto nulla, intanto non mi cambia nulla.  Rimane la delusione, c’ero molto vicino, anche oggi.  Amen, la gamba è ottima e in due corse ho fatto almeno 100 km di fuga.  I bei tempi (parlo di una decina d’anni fa, ahimè) sembrano tornati.  Tutto sembra essere facile, e se penso alle sofferenze delle scorse due stagioni su questi stessi percorsi... mi sembra tutto irreale.

Correrò sabato prossimo a Dworp una corsa che ho fatto l’anno scorso. Il percorso è bellissimo e c’è uno strappo duro e lungo che sembra fatto apposta per me.  Continuate a seguirmi, chissà che...

 
 
 

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