Creato da Paracarroemigrato il 22/02/2007

L'inferno del Nord

Storie di un ciclista agonista italiano nel cuore delle Fiandre

Messaggi del 18/03/2007

Dworp - 17/03/2007

Post n°4 pubblicato il 18 Marzo 2007 da Paracarroemigrato

Il percorso di oggi mi piace, finalmente non il solito “piattume” a cui mio malgrado mi sto abituando.  Il paese è Dworp a sud di Bruxelles giusto al confine con la Vallonia. Il circuito da ripetere 6 volte è lungo 13  chilometri circa (guarda dall’alto: http://img99.imageshack.us/img99/4814/dworpay6.jpg) e il punto più caratteristico è senza ombra di dubbio una salitella di 600 metri con pendenze intorno al 7-8%. Dopo lo strappo la strada è completamente pianeggiante per un chilometro buono ma, purtroppo, tutto il resto del percorso è facilissimo: prima una ampissima e poco pendente discesa e poi uno stretto toboga che porta fino all’arrivo.  Prima del via penso che o andrà via una fuga poco dopo la partenza oppure arriveremo in volata di gruppo.

Dico subito che non ho foto della corsa perché mio suocero, che spesso e volentieri mi segue, non è potuto venire, per cui dovrete lavorare d’immaginazione.

Cielo grigio e ogni tanto qualche goccetta di pioggia fa capolino e il vento è completamente assente. Durante il riscaldamento mi rendo conto che le gambe non girano benissimo. Niente di drammatico ma non ho le solite buone impressioni. Spero di sbagliarmi, anzi mi autoconvinco che sto benissimo. Alla partenza abbiamo una sorpresa: A e B partono insieme e il gruppo è formato da più di un centinaio di unità.  Prima salita e mi metto in seconda posizione per testare le gambe. Dietro sono in fila, quello davanti a me pesta bene sui pedali e lo lascio fare.  Arrivati nel tratto pianeggiante parto deciso per vedere cosa succede.  Mi seguono un paio di corridori ma dopo un chilometro, all’inizio della discesa, ci riprendono agevolmente.  In un attimo vengo risucchiato dal gruppo e finisco in fondo.  Ci vuole coraggio e incoscienza ed io faccio difetto di entrambi.  Normalmente non ho assolutamente problemi a scendere veloce ma questa strada è larghissima e ci sono due rotonde strettissime che prendiamo a 75km/h dove si scende affiancato da troppi corridori.  Allora non mi sento più sicuro e tiro sempre i freni. 

Finisce il giro e capisco che le sensazioni pregara erano giuste: le gambe non sono perfette. E’ meglio stare tranquilli per un po’ e sperare di sbloccarmi in seguito. (vedi foto del gruppo all'attacco della salita: http://img178.imageshack.us/img178/5694/1803072b009qu3.jpg)

Passano i giri e soprattutto sulla salita mi tengo nelle prime posizioni.  Ma faccio poco o nulla nel resto del percorso. L’unica volta che ho provato a tenere la posizione in discesa sono stato spinto nella canaletta di scolo dell’acqua prime e sono finito sul marciapiede dopo… a 70 km/h! Meglio non fare cavolate, lunedì si va a lavorare.

Come immaginavo al terzo giro se ne va in discesa un gruppetto di otto/nove corridori.  Sulla successiva salita li riprendiamo ma due resistono e rimangono una quindicina di secondi davanti a noi. Riconosco le maglie e so che sono due motociclette. Mancano due giri ma per loro non credo che sia un problema.

Decido che è l’ora di muoversi e prima della penultima salita, su un breve strappetto, parto portandomi via una decina di corridori. Sembra buona, facciamo la salita a tutta e rimaniamo in sei. Discesa ancora a tutta ma come sempre da dietro rientrano.  Pero’ non è tutto il gruppo, ci siamo rotti in due.  Si viaggia fortissimo in doppia fila ma quelli davanti non li riprendiamo. Sempre 15 secondi… sono lì davanti ma niente da fare.

Le gambe ora girano bene, non sono perfette ma vanno molto meglio.  Purtroppo poco prima dell’ultima salita rientra anche la seconda metà del gruppone. Che palle su questo percorso anche i cadaveri si salvano!  Stranamente facciamo l’ultimo giro non troppo forte ma dopo la seconda digressione sul solito marciapiede alla solita velocità lascio perdere. Quelli davanti intanto non li riprendiamo e così è.  Che corridori… quello che ha vinto ha fatto la sua seconda gara e seconda vittoria.

Dietro arriviamo in volata ma me ne guardo bene di parteciparvi. Niente da fare, ma nessun rimpianto. Se fossi mai uscito in fuga con quei due, al secondo giro mi avrebbero dovuto recuperare da qualche parte!

Quando scendo dalla bici scopro da che cosa era originato il CLONK che ho sentito al terzo giro. Un raggio (ahimé) della Corima posteriore è rotto. Niente di grave, non come due settimane fa, la ruota non toccava e il raggio è rimasto al suo posto.. però che cavolo!!!! Sempre una! 

Oggi pomeriggio (domenica) correrò di nuovo, fuori piove e c’è un vento fortissimo… vedremo!

 

 
 
 

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